Io e mia madre, un rapporto duraturo
di
Anonimo
genere
incesti
Ho ventuno anni e la mia meravigliosa madre ne ha trentasette senza che il tempo abbia segnato minimamente il suo viso e il suo fisico. Ancora oggi ha l’aspetto di una venticinquenne sempre attorniata da innumerevoli corteggiatori che inesorabilmente respinge con fermezza.
Il suo grande ed unico amore sono io e solo io posso avere il privilegio di averla, di amarla pienamente, di godere del suo splendido corpo e di occupare interamente il suo cuore e la sua mente.
Ormai sono trascorsi quattro anni e mezzo e devo dire che il nostro rapporto è continuato incessantemente senza nessun minimo problema rafforzandosi giorno per giorno.
Non ho nessuna necessità ne mi interessano altre donne anche più giovani di mia madre che a volte noto il loro interesse in me. La mia dolce e bellissima mammina è in assoluto l’unica donna al mondo che può riempire completamente i miei desideri, solo lei sa donarmi la dolcezza e la pienezza di un amore infinito.
Dalla mia nascita non ha avuto altri uomini, solo dopo essere trascorsi sedici anni ha fatto all’amore con me quando poteva essere considerata ancora vergine. Ricordo benissimo il nostro primo rapporto mentre ci trovavamo in vacanza alle Maldive, ricordo perfettamente che la sua fighetta era strettissima e ebbi difficoltà a fare entrare completamente il mio cazzo. Ricordo quel momento magico mentre osservavo il mio cazzo che lentamente entrava nella sua calda e strettissima fighetta e pensavo che proprio da li io ero uscito quando mi mise alla luce.
Da allora molto spesso nei posti più impensati di casa, in cucina mentre sta cucinando, nel bagno dopo che ha fatto pipì, sul divano quando guardiamo la TV la prendo la spoglio e le dico che voglio baciare la sua santa fighetta che mi ha dato alla luce.
Alta 1,64 pesa, 46 chili, corpo ben modellato con vitino stretto, sederino a mandolino, seno che stimo, dato che non porta mai il reggiseno, una terza o giù di li, grandi occhi verdi distanti tra loro, capelli lunghi color castano ramato, labbra carnose che sono un invito ad essere baciate, ed in fine due belle gambe affusolate fanno di lei una meravigliosa donnina piena di fascino e attraente.
Io la definisco la più bella e attraente donna che ho conosciuto, nessuna mai ha suscitato in me il desiderio che provo con lei.
Da quando è iniziata la nostra relazione mai nessun screzio, mai nessuna pur piccola discussione, tra noi esiste un accordo perfetto su tutto. Siamo aperti e ci confidiamo ogni cosa, anche i nostri più reconditi desideri.
Sessualmente non abbiamo limite alcuno, la trasgressione è ormai il nostro credo assoluto.
L’anno scorso una sera mentre stavamo facendo all’amore mi chiese espressamente di metterglielo nel sedere perché erano alcuni giorni che non lo facevo e a lei piaceva molto, senza indugiare lo tolsi dalla sua fighetta e glielo infilai lentamente nel sederino fino a che scomparve interamente.
Mentre lo facevo scorrere ritmicamente con la mano le masturbavo la fighetta che si bagnò immediatamente ebbe un successivo lunghissimo orgasmo che provoco anche il mio e venni nel suo meraviglioso culetto che riempii di sperma, quando lo tolsi mi misi a leccarle la fighetta e lo sperma che le usciva dal sederino che mescolandosi con i suoi umori combinava un cocktail piacevolissimo.
Ci baciammo lungamente e poi mi disse che avrebbe voluto avere a sua volta il cazzo per poter mettermelo nel sedere e farmi provare il piacere che lei provava.
Le risposi che anche a me sarebbe piaciuto provarlo ma fatto solo da lei, in ogni caso la preferivo con la fighetta, la sua dolcissima fighetta che mi aveva dato alla luce e che da tempo è il mio paradiso.
Il giorno successivo pensai alle parole di mia madre e mi rammentai che ai tempi che guardavo le riviste porno alcune lesbiche avevano un cazzo finto che con dei lacci indossavano e usavano per scoparsi a vicenda. Quindi realizzai che forse potevo accontentare il desiderio di mia madre, e perché no, anche per provare una nuova emozione. Cercai un negozio che vende questi oggetti e quando entrai provai un poco di vergogna con il timore di essere scambiato come un gay che acquista un cazzo finto. Guardando nelle vetrine vidi un cazzo lungo almeno cinquanta centimetri e che alle due estremità riproduceva fedelmente il glande, il diametro era molto simile al mio e quindi decisi di acquistarlo, quando pagai mi diedero anche in omaggio un tubetto di lubrificante.
Mia madre che lavora sempre nella sua agenzia di viaggi rincasò come consueto attorno alle otto, l’abbracciai e si mise a cucinare per preparare la cena. Era il mese di luglio, quindi dato il caldo indossava una gonna di seta molto ampia che le arrivava poco sopra le ginocchia, mi avvicinai alle sue spalle infilai entrambe le mani nella camicetta per toccarle il seno, mi disse di fare il bravo e di lasciarla cucinare che avremmo avuto tempo dopo. Non mi arresi ma tolsi le mani dal seno, mi abbassai e le sollevai la gonna, scostai di lato le sue mutandine e posai la mia bocca sulla sua profumata fighetta che iniziai a leccare con grande determinazione al punto che cominciò ad ansimare e raggiunse l’orgasmo. Spensi il fornello, la sollevai tra le braccia e la portai sul nostro letto mentre mi diceva che ero un poco matto ma che mi amava.
La spogliai e a mia volta feci altrettanto, iniziai a fare ciò che avevo interrotto e poco dopo mi girai in un bel sessantanove. Mia madre sa succhiarmi il cazzo in un modo sublime e così perfetto che devo sempre stare attento a toglierglielo dalla bocca perché vengo immediatamente. Infatti dopo poco ebbe un orgasmo e in quel preciso momento me lo succhiava così bene che dovetti precipitosamente toglierlo dalla sua bocca.
Mi girai, ci baciammo e le dissi che avevo una sorpresa che le avrebbe dato la possibilità di fare una cosa che desiderava, incuriosita mi chiese cosa fosse, allora allungai la mano sotto il lenzuolo e presi il doppio cazzo finto. Rimase per un attimo meravigliata e poi mi chiese cosa volevo fare con quel coso. La rassicurai che non era pericoloso e che avremmo potuto realizzare ciò che mi aveva detto la sera prima. Lo toccò e disse che era morbido, sembrava vero tanto era realistico ed in più nella parte centrale era fatto in modo che si poteva curvare a proprio piacimento.
Le allargai le gambe e glielo infilai delicatamente almeno 18 centimetri nella fighetta intrisa dei suoi umori , lo feci scorrere un poco e disse che era piacevole, al che le dissi che ora aveva il suo cazzo e poteva mettermelo nel sedere, sorrise e mi chiese cosa doveva fare.
Presi il tubetto di lubrificante e ne spalmai un poco sul mio ano cercando con il dito di farne entrare un poco anche dentro, le dissi di alzarsi e togliere il cazzo finto dalla fighetta, mi misi supino dicendole di mettersi dietro di me ed infilarlo lentamente dalla parte intrisa dei suoi umori in modo che scivolasse più facilmente, per poi infilare l’altra parte nella sua fighetta in modo tale che le sembrasse di avere il cazzo. Con molto timore lo pose sul mio ano e spinse leggermente facendo entrare il glande, provai subito un poco di dolore ma volevo assolutamente accontentarla e le dissi di spingere ancora. Lo fece progressivamente ed entrò alcuni centimetri mentre mi sentivo sfondare.
Ad un certo punto provai un dolore atroce e immediatamente il cazzo scivolò in profondità. Sentivo il mio sedere pieno e rimasi un attimo senza fiato, dissi a mia madre di infilarsi la parte rimanente nella fighetta e di muoversi lentamente, lo fece e si adagiò sopra di me chiedendomi se provavo dolore, risposi che stava attenuandosi e di muoversi ritmicamente piano, piano. Pose la sua bocca sulla mia e mentre ci baciavamo sentivo il cazzo che scivolava avanti e in dietro dentro di me mentre mia madre provava piacere e a mia volta cominciai a provarne anch’io. Intensificò il suo andirivieni e raggiunse l’orgasmo mentre mi baciava con incredibile furore.
In quel momento pensai ad una variante più piacevole, le feci estrarre il cazzo finto dalla fighetta e le dissi di infilarsi il mio, lo fece e nello stesso tempo allungai le mani per prendere l’estremità del cazzo finto e glielo infilai lentamente nel suo culetto. Ebbe un sussulto di piacere che a mia volta provai, lei con il mio cazzo nella fighetta e entrambi con il cazzo finto nei nostri sederi eravamo completamente appagati in tutte le nostre parti erogene. Mia madre impazziva dal piacere e si muoveva con frenesia sopra il mio cazzo e facendo scivolare l’altro nei nostri sederi in modo tale che raggiungemmo il massimo del piacere. Raggiungeva orgasmi incredibili ed in fine sentii dentro di me che a mia volta stavo per venire, percepivo il mio sperma che attraversava il mio cazzo e si riversava nella sua dolce fighetta, fu un orgasmo diverso da tutti gli altri, non aveva mai fine ed era intensissimo e devastante, lei si accasciò sopra di me e rimanemmo abbracciati e immobili per lungo tempo, poi entrambi scambiammo le nostre impressioni descrivendoci le sensazioni di grandissimo piacere che avevamo provato.
Devo dire che dopo la prima volta in cui feci all’amore con mia madre, questa in assoluto fu quella che mi procurò un piacere maggiore, un piacere completamente sconosciuto e di intensità mai provata.
Da quella sera il nostro giocattolo non lo abbiamo più messo da parte e ne facciamo uso costante.
Il suo grande ed unico amore sono io e solo io posso avere il privilegio di averla, di amarla pienamente, di godere del suo splendido corpo e di occupare interamente il suo cuore e la sua mente.
Ormai sono trascorsi quattro anni e mezzo e devo dire che il nostro rapporto è continuato incessantemente senza nessun minimo problema rafforzandosi giorno per giorno.
Non ho nessuna necessità ne mi interessano altre donne anche più giovani di mia madre che a volte noto il loro interesse in me. La mia dolce e bellissima mammina è in assoluto l’unica donna al mondo che può riempire completamente i miei desideri, solo lei sa donarmi la dolcezza e la pienezza di un amore infinito.
Dalla mia nascita non ha avuto altri uomini, solo dopo essere trascorsi sedici anni ha fatto all’amore con me quando poteva essere considerata ancora vergine. Ricordo benissimo il nostro primo rapporto mentre ci trovavamo in vacanza alle Maldive, ricordo perfettamente che la sua fighetta era strettissima e ebbi difficoltà a fare entrare completamente il mio cazzo. Ricordo quel momento magico mentre osservavo il mio cazzo che lentamente entrava nella sua calda e strettissima fighetta e pensavo che proprio da li io ero uscito quando mi mise alla luce.
Da allora molto spesso nei posti più impensati di casa, in cucina mentre sta cucinando, nel bagno dopo che ha fatto pipì, sul divano quando guardiamo la TV la prendo la spoglio e le dico che voglio baciare la sua santa fighetta che mi ha dato alla luce.
Alta 1,64 pesa, 46 chili, corpo ben modellato con vitino stretto, sederino a mandolino, seno che stimo, dato che non porta mai il reggiseno, una terza o giù di li, grandi occhi verdi distanti tra loro, capelli lunghi color castano ramato, labbra carnose che sono un invito ad essere baciate, ed in fine due belle gambe affusolate fanno di lei una meravigliosa donnina piena di fascino e attraente.
Io la definisco la più bella e attraente donna che ho conosciuto, nessuna mai ha suscitato in me il desiderio che provo con lei.
Da quando è iniziata la nostra relazione mai nessun screzio, mai nessuna pur piccola discussione, tra noi esiste un accordo perfetto su tutto. Siamo aperti e ci confidiamo ogni cosa, anche i nostri più reconditi desideri.
Sessualmente non abbiamo limite alcuno, la trasgressione è ormai il nostro credo assoluto.
L’anno scorso una sera mentre stavamo facendo all’amore mi chiese espressamente di metterglielo nel sedere perché erano alcuni giorni che non lo facevo e a lei piaceva molto, senza indugiare lo tolsi dalla sua fighetta e glielo infilai lentamente nel sederino fino a che scomparve interamente.
Mentre lo facevo scorrere ritmicamente con la mano le masturbavo la fighetta che si bagnò immediatamente ebbe un successivo lunghissimo orgasmo che provoco anche il mio e venni nel suo meraviglioso culetto che riempii di sperma, quando lo tolsi mi misi a leccarle la fighetta e lo sperma che le usciva dal sederino che mescolandosi con i suoi umori combinava un cocktail piacevolissimo.
Ci baciammo lungamente e poi mi disse che avrebbe voluto avere a sua volta il cazzo per poter mettermelo nel sedere e farmi provare il piacere che lei provava.
Le risposi che anche a me sarebbe piaciuto provarlo ma fatto solo da lei, in ogni caso la preferivo con la fighetta, la sua dolcissima fighetta che mi aveva dato alla luce e che da tempo è il mio paradiso.
Il giorno successivo pensai alle parole di mia madre e mi rammentai che ai tempi che guardavo le riviste porno alcune lesbiche avevano un cazzo finto che con dei lacci indossavano e usavano per scoparsi a vicenda. Quindi realizzai che forse potevo accontentare il desiderio di mia madre, e perché no, anche per provare una nuova emozione. Cercai un negozio che vende questi oggetti e quando entrai provai un poco di vergogna con il timore di essere scambiato come un gay che acquista un cazzo finto. Guardando nelle vetrine vidi un cazzo lungo almeno cinquanta centimetri e che alle due estremità riproduceva fedelmente il glande, il diametro era molto simile al mio e quindi decisi di acquistarlo, quando pagai mi diedero anche in omaggio un tubetto di lubrificante.
Mia madre che lavora sempre nella sua agenzia di viaggi rincasò come consueto attorno alle otto, l’abbracciai e si mise a cucinare per preparare la cena. Era il mese di luglio, quindi dato il caldo indossava una gonna di seta molto ampia che le arrivava poco sopra le ginocchia, mi avvicinai alle sue spalle infilai entrambe le mani nella camicetta per toccarle il seno, mi disse di fare il bravo e di lasciarla cucinare che avremmo avuto tempo dopo. Non mi arresi ma tolsi le mani dal seno, mi abbassai e le sollevai la gonna, scostai di lato le sue mutandine e posai la mia bocca sulla sua profumata fighetta che iniziai a leccare con grande determinazione al punto che cominciò ad ansimare e raggiunse l’orgasmo. Spensi il fornello, la sollevai tra le braccia e la portai sul nostro letto mentre mi diceva che ero un poco matto ma che mi amava.
La spogliai e a mia volta feci altrettanto, iniziai a fare ciò che avevo interrotto e poco dopo mi girai in un bel sessantanove. Mia madre sa succhiarmi il cazzo in un modo sublime e così perfetto che devo sempre stare attento a toglierglielo dalla bocca perché vengo immediatamente. Infatti dopo poco ebbe un orgasmo e in quel preciso momento me lo succhiava così bene che dovetti precipitosamente toglierlo dalla sua bocca.
Mi girai, ci baciammo e le dissi che avevo una sorpresa che le avrebbe dato la possibilità di fare una cosa che desiderava, incuriosita mi chiese cosa fosse, allora allungai la mano sotto il lenzuolo e presi il doppio cazzo finto. Rimase per un attimo meravigliata e poi mi chiese cosa volevo fare con quel coso. La rassicurai che non era pericoloso e che avremmo potuto realizzare ciò che mi aveva detto la sera prima. Lo toccò e disse che era morbido, sembrava vero tanto era realistico ed in più nella parte centrale era fatto in modo che si poteva curvare a proprio piacimento.
Le allargai le gambe e glielo infilai delicatamente almeno 18 centimetri nella fighetta intrisa dei suoi umori , lo feci scorrere un poco e disse che era piacevole, al che le dissi che ora aveva il suo cazzo e poteva mettermelo nel sedere, sorrise e mi chiese cosa doveva fare.
Presi il tubetto di lubrificante e ne spalmai un poco sul mio ano cercando con il dito di farne entrare un poco anche dentro, le dissi di alzarsi e togliere il cazzo finto dalla fighetta, mi misi supino dicendole di mettersi dietro di me ed infilarlo lentamente dalla parte intrisa dei suoi umori in modo che scivolasse più facilmente, per poi infilare l’altra parte nella sua fighetta in modo tale che le sembrasse di avere il cazzo. Con molto timore lo pose sul mio ano e spinse leggermente facendo entrare il glande, provai subito un poco di dolore ma volevo assolutamente accontentarla e le dissi di spingere ancora. Lo fece progressivamente ed entrò alcuni centimetri mentre mi sentivo sfondare.
Ad un certo punto provai un dolore atroce e immediatamente il cazzo scivolò in profondità. Sentivo il mio sedere pieno e rimasi un attimo senza fiato, dissi a mia madre di infilarsi la parte rimanente nella fighetta e di muoversi lentamente, lo fece e si adagiò sopra di me chiedendomi se provavo dolore, risposi che stava attenuandosi e di muoversi ritmicamente piano, piano. Pose la sua bocca sulla mia e mentre ci baciavamo sentivo il cazzo che scivolava avanti e in dietro dentro di me mentre mia madre provava piacere e a mia volta cominciai a provarne anch’io. Intensificò il suo andirivieni e raggiunse l’orgasmo mentre mi baciava con incredibile furore.
In quel momento pensai ad una variante più piacevole, le feci estrarre il cazzo finto dalla fighetta e le dissi di infilarsi il mio, lo fece e nello stesso tempo allungai le mani per prendere l’estremità del cazzo finto e glielo infilai lentamente nel suo culetto. Ebbe un sussulto di piacere che a mia volta provai, lei con il mio cazzo nella fighetta e entrambi con il cazzo finto nei nostri sederi eravamo completamente appagati in tutte le nostre parti erogene. Mia madre impazziva dal piacere e si muoveva con frenesia sopra il mio cazzo e facendo scivolare l’altro nei nostri sederi in modo tale che raggiungemmo il massimo del piacere. Raggiungeva orgasmi incredibili ed in fine sentii dentro di me che a mia volta stavo per venire, percepivo il mio sperma che attraversava il mio cazzo e si riversava nella sua dolce fighetta, fu un orgasmo diverso da tutti gli altri, non aveva mai fine ed era intensissimo e devastante, lei si accasciò sopra di me e rimanemmo abbracciati e immobili per lungo tempo, poi entrambi scambiammo le nostre impressioni descrivendoci le sensazioni di grandissimo piacere che avevamo provato.
Devo dire che dopo la prima volta in cui feci all’amore con mia madre, questa in assoluto fu quella che mi procurò un piacere maggiore, un piacere completamente sconosciuto e di intensità mai provata.
Da quella sera il nostro giocattolo non lo abbiamo più messo da parte e ne facciamo uso costante.
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