Lo sguardo di Papà

Scritto da , il 2018-04-09, genere incesti

Me ne accorsi una sera a tavola, avevamo appena finito di mangiare la cena, mia sorella maggiore Francesca era piegata a cercare qualcosa sotto il lavello della cucina, aveva un pigiamino leggero che aderiva perfettamente al suo bel culo, mettendolo bene in evidenza, sentendomi un po' in colpa per averle guardato con interesse le cosce, stavo per tornare a guardare la tv, quando mi accorsi che anche mio padre stava guardando nella medesima direzione, con lo stesso interesse, anzi lui aveva pure un sorrisetto idiota e seguiva il posteriore di mia sorella senza alcun pudore, la scena durò pochi secondi, mia sorella non si accorse che l’avevamo scrutata, e mio padre non i accorse che io avevo visto il suo sguardo perverso sulla figlia, la scena mi turbò non poco, mia sorella, più grande di me di tre anni era veramente una bella ragazza, bionda, magra e piacente, aveva 23 anni e un carattere pessimo, sempre perfettina, sempre con la sindrome della prima della classe, non andavamo proprio d’accordo, stavamo sempre a litigare, lei era la preferita di mamma e più volte aveva fatto la spia su quello che io combinavo in giro, non vedevo l’ora che finita l’università se ne andasse di casa, tutt’altro rapporto avevo invece con Valentina la più piccola della casa, la preferita di papà, che di anni ne aveva appena compiuti 18, sempre bionda ma più bassa e pienotta aveva un carattere travolgente, in generale era meno carina della più grande, ma proprio il culetto era il suo forte, casinista e sbadata peggio di come ero io, era la mia amica ideale, a lei rivolgevo tutto l’affetto, conosceva tutti i miei segreti e spesso ci trovavamo a parlare di sesso e delle nostre esperienze con i relativi partner senza tabù e con dovizia di particolari, avevo avuto delle storie con delle sue amiche che spesso mi presentava lei stessa e poi mi dava le giuste dritte per entrare tra le loro gambe, e mi riportava le confidenze che le facevano dandomi una mano a fare bella figura con le suddette ragazze, tra l’affetto e lo scherzo spesso schiaffeggiavo il suo culo, alle volte lo palpavo proprio, sapendo dalle sue confessioni che preferiva i rapporti anali, in effetti spesso ero fuori luogo, e lei me lo faceva notare sottraendosi alle mie carezze ed apostrofandomi come “maiale”, ma la cosa era sempre nell’ambito del gioco innocente tra fratelli, tuttavia, lo sguardo che papà aveva rivolto alla figlia era tutt’altro che innocente e mi diede da pensare che forse il tarlo dell’incesto è insito in ogni maschio, e quando si ha a che fare con delle belle ragazze non c’è morale che tenga.
Di questi turbamenti ne parlai a telefono con Sara, la mia pseudo fidanzata, o finta fidanzata se vogliamo, il rapporto era difficile da inquadrare, in pratica io e lei scopavamo, spesso e volentieri, ma non eravamo fidanzati, lei adorava il mio cazzo, grosso e nodoso era la gioia di tutte le donne, in realtà le piacevano le mie palle, io non ci avevo mai fatto caso ed in fatto di coglioni l’esperta doveva essere lei, ma gli piaceva succhiarle, stringerle fino a farmi male e poi leccarle finché non le venivo addosso, non c’era alcun obbligo di fedeltà o di frequenza, starle dietro era praticamente impossibile, era figlia di un importante politico, roba grossa, parlamento o giù di lì, ed era una vera e propria zoccola laureata, pur avendo la mia stessa età, 21 anni, aveva già tette, culo, naso e bocca rifatte, la conobbi a scuola guida, tra il corso di teoria e le guide si scopò sia l’insegnate che l’istruttore, entrambi molto più grandi noi, senza contare me e altri due ragazzi del corso, più una parentesi saffica con una troietta lesbica che si stava prendendo la patente per la moto, Sara era così porca e disinibita che quando le dissi che mio padre aveva guardato il culo a mia sorella la prese a ridere, dicendomi che anche il suo di padre, aveva sguardi lascivi nei suoi confronti, e che approvò di pagargli l’intervento alle tette solo a patto che poi lei, gliele avesse fatte vedere, mi disse in pratica che il padre non attendeva che un suo segnale per saltargli addosso, oltre ad avere in pratica a stipendio varie prostitute e transessuali, che a quanto pare frequentano di continuo i palazzi del potere a Roma.
Io ero sconvolto, non so se più per la rivelazione incestuosa o per il modo in cui oramai si fa politica in Italia, ma a quanto pare non dovevo preoccuparmi dell’episodio.
Un bel po' arrapato e voglioso di continuare a parlare dell’argomento, andai in camera di Valentina, la sorella più piccola, la trovai che parlava a cellulare con un’amica, andava su e giù per la cameretta, stavano litigando per qualcosa successa il sabato passato, in chissà quale locale e per chissà quale motivo, l’abbracciai da dietro, era intenta nella conversazione e non si curò di me, cominciai a darle dei bacetti dietro il collo, e nel frattempo le massaggiavo le spalle, lei si lasciava fare e devo ammettere che la cosa mi piaceva, provai anche a strusciarmi con il pacco sul culo, il suo andare avanti e indietro non aiutava, ma un paio di stoccate tra le chiappe riuscì a centrarle, lei finì la telefonata, continuava a parlare del litigio ripetendo quanto stronza fosse l’amica, ma si fermò di scatto quando le mia mani le scivolarono sul culo stringendolo ed allargando le chiappe:”Marco ma che cazzo fai?”
Ed io ridendo come un matto:”Finalmente te ne sei accorta che mi sto strusciando come un lumacone, mi sono fatto una palpata di culo da re, dovrei correre in bagno a masturbarmi ahahahahah!”
Lei facendo un sorrisetto tirato:”marco sei un maiale, tutti uguali voi uomini, secondo te perché stavo litigando con la mia amica, quella troia ha fatto la gatta morta con il mio fidanzato, ed ha pure il coraggio di negare”.
Io le dissi:”richiamala e spiegagli che non è così che ci si comporta”.
Lei si riattaccò al telefono ed io mi riattaccai al suo culo, stavolta però lei lottava per tenermi lontano ed io insistevo facendole la linguaccia ed il solletico, alla fine mi disse:”ma che hai stasera mi sembri un pervertito”.
Non avevo intenzione di farla arrabbiare, e quindi mi ritirai confermando le sue parole:”hai ragione gli uomini sono tutti dei maiali”, e misi in evidenza il pacco facendole vedere come era in tiro e baccandomi un divertito vaffanculo.
Ovvio che tornato in camera mia misi su tutti i video di incesto che trovai su internet, e mi sparai due belle seghe per trovare sollievo a questa cosa indecente che si andava formando nella mia testa: scoparmi le mie sorelle!!!

Questo racconto di è stato letto 1 9 0 0 2 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.