I sogni di Bianca. Un attimo dopo.

Scritto da , il 2017-12-21, genere sentimentali

Con la bocca ancora intrisa del suo sperma, mi sono spinta fino alle sue labbra e le ho baciate al buio,eravamo illuminati solo dalle luci del lampione esterno. Ho leccato le sue labbra lungo tutto il loro perimetro, giocando coi peli della sua barba bionda e ispida, che ovviamente amo, poi ho poggiato le mie labbra umide sulle sue e l'ho sentito reagirmi,assonnato ma ancora eccitato. Mi ha stretto forte e sé e mi ha cercato a sua volta con la lingua, che ha circondato la mia e poi l'ha succhiata come fosse un ghiacciolo sciolto che va trattato in modo energico, ma con tante attenzioni, o si spezza e finisce l'incantesimo.
Come ragazzini abbiamo limonato sul sedile di quella macchina per un tempo che sembrava non poter passare più. L'avevo voluto così tanto che quasi non ci credevo. Gli ho baciato l'incavo degli occhi verdi, che sentivo guardarmi nella testa anche se erano chiusi. Ho baciato il suo occhio destro, lodando la sua bellezza, poi il sinistro, senza risparmiarmi con le lodi. Ho percorso con la lingua ogni millimetro di un suo orecchio dopo avergi baciato la fronte e le guance, mentre, standogli addosso, continuavo a muovermi senza riuscire a smetterla un attimo. Le sue mani nel frattempo si erano sistemate sulle mie natiche, le stringevano ed assecondava il mio ondeggiare incessante su di lui, preoccupandosi di farmi sentire che, fra tutto, nonostante fosse stanco, ce l'aveva ancora duro, ed è ciò che più volevo al mondo. La gonna era quasi tutta attorcigliata in vita e le sue mani si sono mosse dalla stoffa alla pelle, infilandosi fin dove potevano arrivare mentre gli respiravo in un orecchio, che leccavo sussurrando cose ovvie e appena udibili, tipo: ti voglio, ti voglio tantissimo, scopami ti prego. E non era certo necessario insistere troppo visto che di lì a poco, spostando la stoffa dello slip, la sua cappella mi si è infilata nella fica, colma di gratitudine e con un dito siè infilato nel buchino del culo, regalandomi un'emozione rara. Ero madida di desiderio ovviamente, e lui era duro, duro e ansioso di sbattermi. Mi ha lasciata libera di muovermi sul suo uccello solo per pochisismo, poi ha voluto che mi sistrmassi fra i sedili, come un agnellino obbediente da prendere come si deve, infatti, si è sistemato lì dietro e si è messo a sbattermi mentre con una mano mi stringeva un seno fin quasi a farmi male. Con l'altra mano era scivolato sulla mia fica e mi stuzzicava il clito tutto bagnato dai miei umori che, tempo pochi minuti, mi ero trovata in bocca insieme a un dito da succhiare, fornendo descrizione accurata del sapore di me. Affatto semplice. A questo punto, la mia mente romantica ha iniziato a fantasticare, s'immaginava un altro uomo, magari un suo doppio, o un suo amico o un estraneo, seduto lì davanti a me, insomma qualcuno da sbocchinare mentre lui, l'amore mio, mi scopava da dietro facendomi godere. Era bellissimo, ma sarebbe stato meglio averne anche un altro, in bocca. Altre due mani in mezzo ai capelli mentre lui mi titillava e mi strizzava le tette, spingendosi col cazzo fin dove poteva farlo entrare. Mi sono chiesta se avrebbe voluto scoparmi anche dal culo. Io non saprei mai dirgli di no. Non sono nata per negargli qualcosa, figuriamoci se potrei dire no ad un desiderio tanto animale e intimo. Certo, mi farebbe male, ma non direi di no. Lui deve aver capito che gli appartengo fin dentro alle budella, ma era stanco, era anche molto preso e con un colpo di reni deciso, mi è venuto dentro, incurante del rischio di ingravidarmi. Ho imaginato a questo punto che l'altro mi venisse in bocca e trovavo frustrante che fosse già tutto finito. Avrei voluto che ci fosse ancora qualcosa contro cui sbattere, ma era finita, era finita davvero, almeno per quella notte.

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