Il collega maestro

Scritto da , il 2017-09-30, genere sentimentali

Le giornate passavano senza poter smettere di pensare a lui. Continuavo a chiedermi cosa fosse successo, avevo sempre avuto una vita soddisfacente e non mi ero mai sentita così attratta da qualcuno.
I mei ormoni erano impazziti? A 34 anni mi sentivo come una ragazzina di 20 alla sua prima cotta.
La cosa peggiore era che entrambi eravamo impegnati.
Nonostante ciò con una scusa o con l'altra gli scrivevo su Messenger quotidianamente. E a volte chattavamo fino a tardi...
Il primo passo doveva essere quello di capire se l'interesse fosse reciproco.
Lo vedevo diverso dal solito, più teso, sembrava che anche lui volesse mettersi in mostra.
Avevo bisogno di un gesto, di una parola che mi facesse capire qualcosa di più, ma sul lavoro c'erano troppe orecchie attente!
Maestro mio se tu sapessi cosa naviga nella mia testa!!!

I giorni seguenti avevamo lo stesso turno per cui ci scontrammo più volte nei corridoi e sulle scale e trovai il coraggio di farmi dare un passaggio in macchina.
Volevo vedere le sue reazioni ad una mia vicinanza ravvicinata.
In effetti si muoveva in maniera nervosa, non lo vedevo a suo agio, ma non succedesse nulla.
Un paio di battute su Messanger a doppio senso mi fecero capire che l'interesse era reciproco.
Ci aspettavano settimane bollenti...

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