Anche questa notte

di
genere
masturbazione

Stanotte ho desiderato le tue mani su di me. Perchè nonostante tutto il ricordo di te non mi lascia in pace? Perchè nonostante tutto rimani sempre presente nella mia vita? Ho cercato di distrarmi ma a nulla è servito buttarmi tra le braccia di altri. Rammento ancora il tuo calore sulla mia pelle, le tue labbra sulle mie in un bacio che mi faceva girare la testa. Ti detesto perchè nonostante tutto sei ancora gentile con me. Vorrei davvero dimenticare tutto in questa nuova vita che mi sto creando... ma ogni volta che non ho distrazioni ripenso a te e ogni uomo con cui ho condiviso il letto lo paragono a te. Vattene dalla mia testa! Eppure il mio corpo si muove da solo, le dita accarezzano il mio intimo se ripenso a quando mi facevo trovare nuda sotto le lenzuola, rispondendo con un sorriso birichino al tuo sguardo torvo. Non ci pensavi troppo però a mettermi una mano tra i capelli e mentre mi baciavi con l'altra mi sfioravi dolcemente i seni. Affiora nei miei ricordi la voglia e il bisogno di soddisfarti e le mie mani ti accarezzavano il petto fino a scendere tra le tue gambe. I nostri baci erano interrotti da sospiri, in quella stanza buia sotto le lenzuola. Lenzuola che scacciavamo in malo modo in fondo al letto e tu...tu che capivi il mio desiderio di essere solamente tua, mi prendevi entrambi i polsi e li portavi sopra la mia testa. Sapevi che desideravo essere inerme tra le tue mani, che potevi fare di me ciò che più desideravi. Non ti ho mai negato nulla. Per me eri l'unico e il solo. Mi detesto per questi pensieri, detesto il rumore dei miei liquidi che inzaccherano la pelle mentre continuo a torturarmi in questa lenta ma dolce agonia. Ripenso a quando completamente alla tua mercé entravi dentro di me e il tuo corpo aderiva al mio e sollevavo il bacino incrociando le caviglie sulla tua schiena affinché potessi andare più a fondo e farmi sentire sempre più tua. La mia testa e le mie mani sono disconnesse. Le dita strofinano sulla clitoride ad un ritmo forsennato. Vengo, ma non sono ancora soddisfatta. Altri pensieri di te mi attraversano e continuo in questa danza ripensando a quando ti ho concesso qualcosa di più sacro e che sarebbe dovuto rimanere inviolato. Ma si trattava di te, l'unica persona a cui già avevo concesso di esplorare ogni centimetro del mio corpo e ti diedi anche quella seconda verginità in un atto di pura e incondizionata fiducia. Mi mordo il labbro inferiore mentre scosse di piacere annunciano un secondo orgasmo e ripenso a quanto mi faceva godere essere presa da te tra le natiche. Ti ho permesso di marchiarmi del tuo piacere in ogni anfratto potessi darti. Gli umori ormai colano tra le cosce in piccoli rivoli appiccicaticci ma il tuo ricordo non accenna ad andarsene e riprendo ad accarezzarmi dolcemente. Rammento quando per la prima assaggiai il tuo sesso, ero reticente, ma chi non lo sarebbe? E mi avevi spiegato che per te era importante ed un atto di estrema fiducia. Ancora un po' dubbiosa iniziai a leccarti dal fondo fino alla cima accarezzando il glande con le labbra come a volerlo baciare. Tu gemevi e sospiravi nonostante la mia inesperienza e guidasti la mia mano fino a che nella gola accolsi il tuo piacere salato e acidulo. Avevo i conati ma se era per te avrei imparato a sopportare e così feci. Ricordo che una volta mentre ero tra le tue cosce sentii le tue dita insinuarsi tra i petali del mio sesso e giocare con il frutto al loro interno. Mi scaldai e il piacere che mi donasti attraversò il mio corpo e iniziai ad ansimare sul tuo membro costringendomi a continuare a succhiarlo per farti sentire tutto quel godimento. Ti piaceva vedermi in quello stato, con le gote arrossate e gli occhi socchiusi costringendomi a non abbandonarmi completamente a quel dannato stimolo per non smettere di darti  piacere. Mi portasti al limite, mai mi ero accanita sul tuo intimo così tanto come in quel momento... inarcai la schiena assaporando quell'orgasmo a cui avevo infine ceduto e tra le mie labbra sentii il tuo vigore pulsare come un vulcano bisognoso di esplodere e la lava invase la mia lingua e scese bruciante giù per la gola. Ho il respiro affannato e il corpo sudato, mi inarco sul letto mentre forsennata maltratto il mio sesso e sprofondo... vuota e sfinita... appagando un'ultima volta quel disperato bisogno di piacere.
Due lacrime mi scorrono sulle guance mentre tu lasci andare la mia mente e, per questa notte, le uniche braccia che mi accoglieranno saranno quelle di Morfeo.
di
scritto il
2017-08-16
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