Come il Mare

Scritto da , il 2017-07-08, genere etero

Avvertenze: Il racconto che state per leggere è frutto della fantasia dell'autore.

Il mare ha da sempre esercitato su di me un certo fascino. È per questo che ho deciso di acquistare una villetta sul mare a Tortoreto Lido.
Una sera, dopo una passeggiata sul lungomare, decisi di masturbarmi leggendo alcuni racconti erotici.
Non avevo una ragazza, o meglio, ce l'avevo fino alla sera prima. L'avevo lasciata perchè ero sicuro che oltre a me, frequentasse contemporaneanente un altro centinaio di ragazzi.
Proprio mentre stavo per afferrare il mio cazzo, pensai "No, non posso cadere così in basso".
Mi tirai su i pantaloni e decisi che quella sera avrei scopato.
Solitamente, dopo cena, sulla stadina che separava la mia casa dal mare, comparivano alcune prostitute.
Non avevo mai pensato di ricorrere al sesso a pagamento.
Uscii di casa, il vento estivo mi accarezzava il volto.
Decisi che sarei andato al distributore davanti alla farmacia per comprare alcuni preservativi.
Mentre ritiravo la bustina, notai un ragazzino sui dodici, tredici anni che mi guardava incuriosito, e al tempo stesso divertito.
Andai al bancomat per ritirare un po' di soldi, e poi, finalmente, mi diressi verso la stradina delle prostitute.
Ce ne erano quattro o cinque, e due di loro stavano parlando, mentre fumavano, annoiate.
La ragazza a sinistra era bellissima: aveva i capelli castani e gli occhi azzurri e profondi come l'oceano.
Un po' in imbarazzo mi avvicinai a lei, e le chiesi quanto costava fare sesso.
La sua amica mi guardava divertita: era carina, ma mai bella come quell'altra.
La bellissima prostituta mi disse che un rapporto completo mi sarebbe costato settantacinque euro, e io accettai.
Le diedi i soldi.
Salimmo in macchina, lei si stava spogliando.
Io le dissi: "aspetta, ti porto a scopare in un posto speciale".
Lei incuriosita si rimise la maglia, e io la portai in spiaggia.
Non c'era nessuno.
Ci mettemmo a riparo, sotto un albero, e le chiesi: "come ti chiami?"
"Te lo dirò solo se riuscirai a soddisfarmi, ma ti avverto, quasi nessuno ci è riuscito".
Accettai la sfida, divertito.
Lei notò il pacchetto di preservativi e, volendo fare la premurosa, mi tirò giù i pantaloni, poi le mutande, e mi mise il preservativo.
Restò almeno cinque minuti a massaggiarmi il cazzo, mentre, con aria sognante, fissava il mare.
Poi mi diede un piccolo bacio sulla punta del cazzo, e cominciò a spogliarsi.
Un corpo perfetto.
Continuò a baciarmi e leccarmi il cazzo, mentre con le mani mi nassaggiava le cosce e la pancia.
Io emettevo piccoli gemiti di piacere.
Poi successe: lei si sporse in avanti e infilò il mio cazzo nella sua fica.
Lei, che stava sopra di me, cominciò a muoversi su e giù, accarezzandomi i pettorali e baciandomi più volte.
Mi baciava il collo, i capelli, il naso e la bocca, mentre diventava tutta rossa.
Io ero al settimo cielo, e godevo come non mai.
Lei si alzò, interrompendo la magia, e iniziò a farmi un bocchino, mentre mi accarezzava le cosce e l'inguine, poi mi baciò i testicoli e iniziò a giocarci, ed infine si rimise sopra di me e io la penetrai un'altra volta.
Lei arrivò all'orgasmo prima di me, così iniziò a baciarmi tutto, dalla testa ai piedi. Giocherellò un po' con i miei capezzoli, mi tolse il preservativo e iniziò a masturbarmi, finchè non venni, e un getto di sperma si levò dal mi cazzo, mentre urlavo di piacere.
Restammo così per un po', stesi uno vicino all'altra, finchè non le chiesi:" allora, ti ho soddisfatta?"
"No", rispose lei; "Mi hai letteralmente mandato in Paradiso. Sei stato fantastico".
"Allora, vuoi dirmi come ti chiami?"
"Azzurra", rispose la ragazza.
"Come il cielo?"
"No, come il mare".

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