La passeggiata galeotta serale – seconda parte

di
genere
bisex

Vedevo Carlo girare nel quartiere di castelletto con il suo cane ormai due o tre volte a settimana. Se il tempo ce lo permetteva, andavamo a fare sesso nella sua macchina, perennemente parcheggiata nella viuzza senza uscita sotto casa sua. A Genova quando trovi un buon posto, non lo lasci. Io facevo sempre la parte del bisex curioso, ma ormai Carlo aveva capito i miei gusti. Una sera uscii presto con Fuffa, il cane della mia ex moglie, e girando per i carruggi del quartiere, incrociai Carlo. Due chiacchiere camminando, poi mi portò nella sua macchina, entrammo lasciando i cani legati a un palo vicino. Carlo mi fece entrare dietro, era molto eccitato e subito mi mise le mani sul pacco “Andrea, ho una voglia matta, ti fai masturbare?” io anche ero molto eccitato, lo lasciai tirare giù jeans e mutande, mi prese bene il cazzo e mi segò a lungo, fino a farlo grosso e duro. Mi guardava e mi masturbava, come a cercare una reazione, ogni tanto provava a baciarmi in bocca ma io lo respingevo “ti prego Carlo, non sono frocio come te…non insistere…pensa al mio cazzo e basta!” ero duro ma lui si rassegnava e riprendeva a farmi la pippa, per poi avventarsi con la bocca e farmi un bel pompino, sino alla sborrata. Quella sera però, dopo avermi spompinato bene, si alzò dal cazzo e mi sussurrò “senti Andrea, ti andrebbe di incularmi…ti prego, almeno questo…scopami!” il povero e giovane coglione non sapeva che mi ero scopato decine di uomini già, ma volli continuare a fare la parte dell’ingenuo. Rimasi un po’ in silenzio, poi dissi “va bene Carlo, proviamo…ti inculo, ok” il ragazzo si illuminò di gioia, allora si spogliò solamente dei pantaloni e dei boxer, mi si mise di fronte a gambe larghe, alzò i coglioni e il pisello mettendo in mostra il suo buco del culo, bello depilato e morbido! Simulai un po’ di imbarazzo, mi masturbai di fronte a quello spettacolo e nel frattempo mi sputavo sulle dita e gli bagnavo l’ano, infilando la saliva dentro…poi mi abbassai e lo leccai, sputandogli dentro…Carlo gemeva e mi guardava ammirato. Mi alzai, misi la cappella sull’orlo dell’ano e spinsi forte, senza riguardo e senza pietà…il cazzo entrò un po’ a fatica ma scivolò dentro slargandogli il culo…Carlo lanciò un urlo gutturale “cazzoooooo Andreaaaa, mi rompi il culo….pianooo Cristo Dio, pianoooo…aaaaahhh” lo ingorai e continuai a spingere dentro il mio grosso pisello, sino a che non arrivai alle palle! Il suo culo era caldissimo, morbido e accogliente…iniziai subito a scoparlo come una cagna, tenendogli le caviglie e allargando le cosce, il cazzo entrava e usciva sempre meglio, il suo culo si era dilatato bene…il frocetto era proprio una gran troia rotta bene! Io ero trionfante sopra di lui, lo scopavo con foga, nella penombra dei lampioni dentro la macchina, sul sedile posteriore come due fidanzatini adolescenti! Carlo ogni tanto apriva gli occhi e mi guardava ansimando “hai un cazzo splendido Andrè, mi stai rompendo il culo alla grande…dio come godoooo…dai scopami, scopami…” e io spingevo dentro il suo sfintere la mia mazza sempre più forte…preso dall’eccitazione, gli impugnai il suo cazzo ciondolante sulla pancia e lo masturbai, mi divenne grosso e duro in mano, Carlo mi guardava godendo come una maiala in calore…la sega durò poco, perché subito dopo con un rantolo soffocato Carlo sborrò…un fiume di schizzi di sborra gli allagò la pancia, sentivo il suo pisello fremere e eiaculare tra le mie dita…è stato bellissimo! Continuai a segarlo sino all’ultima goccia di sperma, poi accelerai i colpi nel suo culo ansimando anch’io “Carlo…Carlo…sto per sborrare…vengoooo…dove mi vuoi, dove??” Carlo mi guardò estasiato e rispose “Andrè, rimani dentro per favore, rimani e sborrami in culo, ti prego…riempimi la pancia…dai dai sborraaaa!!!” a quelle parole mi lasciai andare ad una eiaculazione eccezionale dentro lo sfintere di questo ragazzo inerme tra le mie mani. Mi sfilai dal suo culo e mi accasciai sfinito sul sedile, Carlo si rialzò sporco di sperma sulla pancia e tra le chiappe, mi guardò estasiato e disse “lo sapevo che non eri vergine, ne hai sfondati tanti di ragazzi come me, verò??” io sorrisi, ormai il gioco era scoperto. Ci rivestimmo e uscimmo dal SUV, andando nelle rispettive case. Come la prima volta che scopai con Carlo, durante la strada del rientro già pensavo alla povera mogliettina, e mi eccitava l’idea di poterla scopare tra poco. Rientrai a casa già eccitato, Chiara era a vedere la televisione il paragramma della De Filippi, la scema…Mi avvicinai a lei, mi tirai fuori l’uccello mezzo duro e mezzo moscio e la presi per i capelli costringendola a succhiarmelo. La povera scema non protestò nemmeno, mi iniziò a fare un pompino solamente facendo avanti e indietro con la testa, guidata da me, succhiandomi il pisello ancora sporco di sperma e umori anali di Carlo, e non si accorse di nulla! Quando fui eccitato, la tirai su dal divano, la misi a pecorina sullo schienale e le tirai su il grembiule da cucina e la gonna, scoprendo il suo bel culo, ci sputai dentro come a una prostituta e spinsi la saliva nello sfintere, e lei stavolta esclamò “Andrea, amore mio, che vuoi farmi…che fai? Lo sai che non voglio da dietro…!” io continuai a sputargli dentro saliva e a masturbarmi, poi la penetrai senza pietà, rompendogli il culo con un paio di colpi. Mia moglie, ora ex, strillò arrabbiata e dolorante “aiaaaaa…noooo….mi hai sfondato…noooomi fai maleee!!!” stringeva le chiappe dal dolore, ma ormai ero dentro il suo culo e iniziai a scoparla come un toro…pensando a Carlo, la inculavo con passione e godimento. Avendo già avuto un orgasmo con il ragazzo, la scopata durò parecchio, il mio cazzo si ingrossò sempre di più nel culo di Chiara, che strillava dal dolore ogni volta che entravo e uscivo dal suo sfintere. La tenevo ferma per i fianchi, la montavo come una vacca, e pensando al culo di Carlo arrivai all’orgasmo. Mi tirai fuori da Chiara, e le ordinai “adesso mi prendi il cazzo e mi masturbi sulla tua faccia…” mia moglie, stordita dal dolore, mi impugnò il pisello e mi segò a pochi centimetri dal suo viso, a bocca aperta, come un automa, aspettando la sborrata che arrivò subito dopo. La tenni ferma per i capelli, lei si prese una bella schizzata in faccia e in bocca segandomi velocemente…le infilai l’uccello dentro facendomelo succhiare e pulire, come una puttana da strada. Ormai a cazzo moscio e sfinito, mi buttai sul divano, e mia moglie riprese a guardarsi come niente fosse la De Filippi..la povera scema!
Con Carlo ci rivedemmo qualche giorno dopo, andando a scopare di nuovo in macchina, al solito parcheggio. Stavolta lo volli inculare col preservativo, da dietro, come una cagna…le sborrai dentro e poi lo costrinsi a bersi lo sperma rivoltandosi il profilattico in bocca…il ragazzo fece tutto con devozione e amore, e fu una scena splendida! Ci furono tanti altri episodi nei quali feci sesso con questo splendido 30enne, il quale si dichiarò innamorato di me e disposto a tutto pur di darmi piacere. Approfittai con un vecchio porco di questa devozione, scopandolo e facendo ogni altra cosa con lui. E il bello, era tornare a casa dalla propria mogliettina e scoparsi subito dopo anche lei, povera cornuta infelice! Ma vi racconterò anche degli altri episodi...
di
scritto il
2017-07-03
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