Sottomesso e prosciugato - 3

di
genere
dominazione

Dopo quel weekend tornai a casa mia, ovviamente avevo accettato quel patto di sottomissione e lei continuò a darmi compiti per casa, per spingere sempre più in là il suo controllo su di me. Mi ordinava di tutto: alle volte mi obbligava ad andare in bagno più volte al giorno a masturbarmi, altre mi lasciava nell'astinenza più totale.
A casa mi faceva esercitare a penetrarmi con le cose più disparate, mi fece mettere nel culo qualsiasi cosa di forma e dimensione vagamente fallica ovviamente poi si interessava sempre di farmi sborrare.
Un giorno mi ordinò di andare in un determinato sexy shop a comprare un dildo, mi diede informazioni dettagliate sul modello e dovevo spiegare alla commessa cosa volevo secondo istruzioni. Dovevo rispondere sinceramente alle domande e non potevo negare che fosse per me.
Per godersi il dialogo, entrai con il cellulare in mano e in viva voce.
"Buongiorno vorrei..."
La commessa era una ragazza abbastanza giovane quindi mi bloccai mi aspettavo una più navigata.
"Sì?"
"Ehm... Un dildo in gomma, con le vene bene in evidenza... E delle palle alla fine..."
"Ok certo, piace così alla sua ragazza?"
"No veramente è per me..."
"Ah ho capito! Allora è gay!"
"Non lo sono..."
"Su su non si preoccupi, se le piace mettersi nel culo questa roba prima o poi vedrà come ci entra un cazzo!"
Ero imbarazzatissimo ma siccome lei stava ascoltando non potevo rispondere
"Mi dica, quanto grande lo vuole? Com'è il suo buco?"
Continuai secondo le istituzioni "sui 25 centimetri, con la cappella bella grande"
"Ah però, ci stiamo dando dentro!"
In quel momento sentii una risata dal cellulare e la mia dominatrice "ciao Chiara, hai visto che bel buco perso che ti ho mandato?"
Ovviamente si conoscevano, era tutto preparato "stai tranquilla, con questo giocattolo si apre per bene!"
"E tu dai, non ti preoccupare, fate tutti i timidi poi vi spiegano come si prende in culo e non smettete più!"
Stavano ridendo a crepapelle, pagai e uscii.
Una volta a casa, mi scrisse di nuovo e cominciammo una delle solite chat.
"Hai idea di cosa faremo con quel cazzo finto?" "Sì me lo farai mettere nel culo!"
"Non sarà così facile. Adesso preparati come al solito."
Mi spogliai, mi misi il lubrificante e mi procurai una erezione.
Poi mi fece segare, niente culo. Prima di venire fece prendere un bicchiere da amaro e mi ordinò di sborrare lì dentro.
"Ecco, adesso rendiamo le cose più divertenti. La vedi la tua sborra? Ti farò desiderare di berla"
Non avevo mai pensato a questa cosa, non l'avevo mai fatto e non era eccitante per me.
"Adesso fallo tornare duro e ricomincia a segarti"
Feci come mi aveva detto.
Iniziò a raccontarmi porcate incredibili facendomi fermare in continuazione prima di venire. Tutto il liquido lubrificante che usciva dovevo versarlo nel bicchiere quando mi fermavo.
Non so per quanto andai avanti, forse un'ora e quante volte mi fece fermare un attimo prima di venire.
Ero stremato, col cazzo sempre in tiro. Alla fine mi disse "se vuoi che ti conceda di venire, prendi quel bicchiere e bevi tutto"
Mi aveva completamente piegato alla sua volontà, presi il bicchiere lo portai alle labbra e lo vuotai. Ce lo avevo ancora in bocca e per buttarlo giù ero costretto a sforzarmi.
Tra il sapore nuovo e l'eccitazione di essere stato così tanto sottomesso cominciai a sborrare in maniera copiosa anche se non mi stavo toccando. Confessai subito tutto, ero venuto senza permesso.
"Ma allora vuoi essere punito! Ti è piaciuta così tanto la sborra eh? Allora strizzati bene il cazzo, tira fuori fino all'ultima goccia e lecca tutto dal pavimento."
Non avrei potuto oppormi, mi pulii il cazzo poi leccai la sborra per terra.
Non avrei potuto pensare a nulla più umiliante.
Non mi scrisse più per qualche minuto quindi mi risistemai e mi lavai.
Il cellulare squillò di nuovo
"Pensavi fosse finita qua? E il culo niente? Ti ho fatto venire due volte perché se sei eccitato in fondo ti diverti a farti il culo. Invece così sarà più difficile, dovrai sforzarti e lavorare molto per il tuo nuovo amico"
È vero, non me lo aspettavo, di solito avevo il cazzo duro appena mi toccavo il buco ma stavolta anche lubrificando e iniziando con le dita il cazzo restava flaccido e il buco si apriva poco.
Dovevo dire tutto a lei che mi dava istruzioni. Le mie difficoltà a rilassare il buco non vennero considerate anzi: "mi stai rompendo i coglioni, adesso appoggia quel cazzo finto per terra e impalati"
Così feci, sentivo quella cappella enorme sul buco e lentamente mi abbassai finché non mi entrò dentro aprendomi il buco come non mai.
"Bene, adesso vai giù ancora e infilatelo tutto"
Lo sforzo era considerevole ma alla fine lo presi tutto.
"Ora fai un bel su e giù,voglio che quel cazzo molle saltelli"
Presi un bel ritmo e sentivo tutti i centimetri di quel cazzo finto entrare e uscire.
"Adesso fermati. Sali sul letto. Mettiti con la schiena sul materasso e continua a fotterti il culo"
Dopo qualche minuto cambiò di nuovo: "tira su le gambe, mettile sul muro dietro la testiera. Ora, devi stare sulle spalle, con il cazzo che punta sulla tua faccia."
Mi misi in quella strana posizione.
"Ora devi segarti e continuare a fare su e giù nel culo, continua fino a sborrarti in faccia. Anzi meglio in bocca. È uguale tanto comunque te lo faccio leccare tutto"
Continuai così poi, non so come riuscii a tirare fuori un ultimo schizzo che mi finì parte in bocca e parte sulle labbra.
"Dove ti sei schizzato? Ok finisci il lavoro".
Tirai fuori la lingua e leccai tutto.
di
scritto il
2017-06-05
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