Papi sono tuo

Scritto da , il 2017-06-04, genere incesti

Ero molto giovane, un ragazzo tranquillo, che viveva in una famiglia tranquilla, madre padre sorella e io, anche se devo dire che sin da ragazzo, il mio atteggiamento era più verso i maschietti che le femminucce, tanto che verso i 19 anni, conobbi, e divenni l'amante di un amico di famiglia, sulla quarantina, e inutile dirlo, fù un periodo bellissimo, lui mi insegnò molto sul sesso, su come far divertire un uomo, come rendermi sexi, imparai ad acquistare intimo, indossarlo, truccarmi, poi mi aiutò molto il fisico asciutto, e i capelli leggermente lunghi, ero una vera ragazza se non fosse stato per il coso davanti, ma diciamo che aveva il suo fascino, e mi piaceva quando lui mi scopava, vederlo sbattere in giro, e a volte venire senza toccarlo.
La nostra relazione continuò per alcuni anni, poi un giorno, eravamo a casa sua, ci scoprì sua moglie, lui, era convinto che lei fosse dalla madre, a Bologna, e noi a Milano, non correvamo rischi, peccato che lei sospettava qualcosa, e finse di andare dalla madre, e così mentre ero intenta a gustare il suo cazzo nel culetto, mi stava scopando da parecchio, e io ormai ero nel mondo del piacere, irruppe lei urlando, la scena, se non fosse perché era drammatica, mi sembrò comica, lei entrò, urlò, e a dire il vero pensava fosse con una donna, lui d'istinto si girò, sfilando il suo cazzone dal mio culo, e una volta uscito, cominciò a sborrare, e i getti si diressero mano a mano che si girava verso di lei, ad un tratto fù colpita da una serie di schizzi di sborra, sul vestito, sul volto , e mentre lui cercava di uscire dal letto la imbrattava sempre di più, lei poi, appena io mi girai, vide il mio cazzo duro, che pendeva tra le mie gambe, inguainate da un paio delle sue calze, e mi riconobbe.
Non vi dico che casino successe, era come impazzita, dove passava distruggeva tutto, io nel frattempo me la sono filata, infilandomi i pantaloni, la maglietta e le scarpe da ginnastica, e mi sono precipitata a casa, dove mi sono ritirata in camera mia, e una volta ripresami, mi sono preparata per una doccia, e spogliatami, mi sono accorta che avevo ancora indosso reggicalze e calze della moglie del mio uomo, e così, me li sono tolti e li ho messi sulla poltroncina, e mi sono recata a farmi la doccia.
Dopo una decina di minuti ,esco e dopo essermi asciugata, nuda mi reco nella mia camera, dove trovo mio padre seduto sulla poltrona, con in mano le calze e il reggicalze che mi osserva, cacchio, inorridisco, e subito cerco di coprirmi, e ora penso, che cazzo dico?, mi uccide.
Afferro una maglietta e un paio di pantaloni, ma lui si alza, e severamente, afferra gli abiti e li getta da parte, siediti mi dice, e non fare il cretino, obbedisco, rimango nuda, lui mi guarda, e il suo sguardo cade sul mio cazzo, che come una molla reagisce, e si indurisce, cresce, a dismisura, non capisco, che effetto mi fa la presenza di mio padre, e mi ritrovo con il cazzo in piedi, durissimo e veramente grosso, lui lo osserva, e si siede, mi ha telefonato Giorgia, cazzo penso la moglie di lui, sudo, lui continua, e mi ha raccontato tutto, certo che sei veramente una troietta, da quanto continuano le tue performans frociesche? io deglutisco e racconto tutto dall'inizio, e poi, finito il racconto mi aspetto una punizione esemplare, ma lui si alza e mi dice di attenderlo li, e esce.
Rimango sola per una ventina di minuti, e poi sento un ticchettio di tacchetti, e la porta si apre, e vedo entrare na donna, sulla cinquantina, un poco robusta, ma carina, elegante, ha un tailleur con gonna corta, spunta dallo spacco laterale un gancio di un reggicalze nero, con agganciata una calza anch'essa nera, 8 denari, un paio di sandali bellissimi tacco 12, una camicetta aperta che fa intravedere un reggiseno nero, un bel seno, una quarta, e lei, capelli mossi neri, ben truccata, rossetto rosso fuoco, e la osservo, ma che cosa ci fa questa donna in casa, di là c'è papà, e tra poco rientra la mamma, cazzo poi penso, ma io sono nuda, e cerco di coprirmi, e lei parla, ferma troietta non coprirti, è un ordine, la voce, cacchio la voce è di papi, o mio dio non è possibile, sgrano gli occhi, e dico, ma si tu papà? e lei risponde di sì.
Per un attimo rimango basita, e poi lei si avvicina e mi dice, non preoccuparti tesoro, anchio sono come tè, e lo sono da moltissimo, se non da sempre, e vedevo che anche tù non eri molto diversa da mè, ora vai in camera della mamma e indossa quello che trovi sul letto, eseguii, come in trance, m avviai alla camera e una volta arrivata, notai dell'intimo, e lo indossai, era tutto bianco reggiseno slip reggicalze calze, poi infilai un tubino bianco, e un paio di scarpe anch'esse bianche, e subito entrò papi, mi abbracciò, e mi baciò, infilai la mia lingua e sentii la sua calda, che mi frugava in bocca, era pazzesco, baciava da professionista, turbinava la lingua, dandomi un piacere pazzesco, continuammo per un lungo attimo, poi si staccò, e mi ammirò, sei bellissima mi disse, sei veramente bella, e poi mi sfilò il tubino, lasciandomi in intimo, poi mi stese sul letto, mi sfilò le mutandine, e cominciò un pompino da favola, si infilava in bocca tutto il mio cazzo, per tutta la sua lunghezza, giù fino ai testicoli, e poi su, chiusi gli occhi e mi godetti per tutto il tempo questa delizia, pochi minuti dopo scoppiai, sborrai nella sua bocca, urlando il mio piacere, e lui bevve fino all'ultima goccia.
Poi, si staccò da mè, si alzò, e cominciò un lento ed esasperante spogliarello, togliendosi la gonna, la camicetta, e rimase in intimo, era bella, mio padre era veramente una bella donna, depilata, e una volta sfilato lo slip, estrasse il suo cazzo, era pazzesco, imponente, apparse dal nulla, poi capii come faceva, anzi me lo insegnò, cominque era enorme e bello, non resistetti, lo fici accomodare vicino a mè, e cominciai un lento e bellissimo pompino, lo infilavo sempre più in gola, mi provocava del vomito, ma non mi arresi, e riuscii lentamente a infilarmelo tutto in gola, e lei cominciò a rantolare, era pazzesco, era tutto nella mia bocca, toccavo le palle, e poi un attimo dopo, la porta della camera si aprì,e apparve mi madre, rimasi per un attimo bloccata, ma papi disse di continuare e di non preoccuparmi, infatti la mamma si sedette a fianco e mi osservò, mi sorrise e mi disse, ma che brava, nemmeno io riesco a prenderlo tutto in bocca, mi insegnerai vero, e mi accarezzo, e poi un attimo dopo papi venne, mi scaricò direttamente tutta la sua sborra, e finchè non finì, rimasi con il suo cazzone dentro.
Poi cominciò a smollarsi, e io riuscii a farmelo scivolare fuori, certo che mi aveva sconquassato la gola, mi dava fastidio e mi duoleva, allora la mamma andò in cucina e ritornò con del miele, me lo fece scivolare in gola e il dolore si attenuò.
E ora disse la mamma, cosa si fa, papi si alzò, e disse, preparala tesoro, che ora assaggerà il cazzo che lo ha concepito, e andò in bagno, intanto la mamma aprì un cassetto, e mi fece sistemare ben stesa, sollevò la schiena ci mise un cuscino, e poi mi accarezzo il cazzo, che subito prese forma e si indurì, biricchina disse, anche con la mamma ora, ma sei una porcella, e lo accarezzò, poi aprì un tubetto, e cominciò a infilarmi, con dolcezza nel buchino della crema, mi disse, ti aiuterà, scivolerà meglio, e ti allieverà il dolore, è fatta apposta, e credimi, la prima volta che prendi il suo cazzo non è semplice, te lo dice una che era vergine di figa e di culo, mi ha devastata, e mi baciò.
Una decina di minuti dopo arrivò la bellissima signora dal cazzo possente, si sistemo tra le mie gambe, e mi disse, soffrirai un poco, ma poi ti piacerà, resisti tesoro e ti farò donna, una vera donna, e appoggiò la sua cappella al mio culetto, e cominciò a spingere per entrare, diciamo che il primo approccio riuscì, fù solo quando la cappella con al seguito il resto, forzò il mio sfintere che il dolore arrivò, con la sua forza, fù pazzesco, mi sembrò che mi si stesse rompendo, strappando, lui si fermò, ripresi fiato, e poi dissi, vai non fermarti, è pazzesco, il dolore riprese, lui spinse e entrò, e lentamente scivolò dentro, credo di essere svenuta alcuni secondi, e poi cominciò a muoversi avanti e indietro, stringevo i denti, e il dolore cominciò a diminuire, e papi iniziò a scoparmi, fino alla sborrata liberatoria, e una volta sfilato, devo dire che oltre al suo seme uscì del sangue, ero stata sverginata finalmente, ed era quello che contava.
Non ci credevo, ero tra le braccia di mia madre, ed avevo appena preso il cazzo di mio padre nel culo, ero felicissima, e quando fù il momento di alzarci, mi madre mi disse, tesoro, domani però tocca a mè vero?, accidenti potrò scoparti le dissi?, devi disse lei, e poi nei prossimi giorni decideremo i ruoli, che avrai, e come ti dovrai vestire, e a proposito, ricordati che hai una sorella, e le vorrà la sua parte, ora vai a lavarti, e poi a cena forza.

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