Questione di DNA - prologo

Scritto da , il 2017-04-27, genere incesti

Mi guardo allo specchio in cerca di indizi. Vorrei capire come fanno le persone a capirlo.
Anche se... quando guardo il telegiornale e passa una notizia di un uomo violento o roba simile e fanno vedere la sua foto, mi sembra di vedere i tratti della sua brutalità. Sarà così anche per me. Solo che in me vedono disponibilità a porcaggini varie.

Mi presento: Raffaella, per tutti Lola, anni 36.
Nulla di particolare, sono la classica mediterranea: capelli media lunghezza, scuri, occhi verdi, seno generoso, fianchi morbidi.
Volendo parlare di me dovrei partire dall'inizio, dai primi incontri con il sesso e il piacere.
La mia famiglia abitava in una casa di corte, su due livelli, un unico ingresso, due appartamenti. Al piano terra vivevano i nonni, i genitori di mio padre e al secondo piano stavamo noi.
I miei genitori sono molto giovani , erano due ragazzini che scopavano senza precauzioni, così a 17 anni hanno avuto mio fratello Luca, a 19 è arrivato Teo e due anni dopo ho fatto il mio ingresso io.
Per fortuna i miei nonni avevano quella grande proprietà e la condivisero con quei deficienti dei miei genitori.

Ho vaghi ricordi di me da piccola, so solo che avevo già capito che strusciare la patatina su qualcosa di duro mi dava piacere. Ricordo che la mamma e la nonna erano preoccupate che ce l'avevo sempre arrossata e pensavano che avessi qualche problema, per questo motivo avevo un sapone tutto mio, per quando mi lavavo là sotto, e anche un asciugamano che potevo usare solo io. Per questo mi tenni per me che l'arrossamento me lo causavo da sola.
Una di quelle volte che mi stavo strusciando contro la gamba del tavolo, mi scoprì Luca, che al tempo aveva circa 13 anni. Cominciarono dei piccoli ricatti che, però, ben presto si trasformarono in momenti di complicità.
Mi chiese di fargli vedere cosa facevo, come mi muovevo e se mi piaceva. Io avevo paura ma lui mi disse che se lo facevo non lo avrebbe detto a nessuno. E io lo feci.
Poi mi disse di andare in bagno, di togliermi le mutandine e sedermi sul water. Poi venne lui. Entrò in bagno e chiuse la porta. Mi disse di sedermi più sul bordo. Non mi sembrava nulla di sbagliato dato che fino a qualche anno prima facevamo il bagno tutti e tre insieme.
Si mise in ginocchio davanti a me e la guardò. Mi piaceva come la guardava. Sembrava ipnotizzato. Mi guardava la patatina e si mordeva il labbro inferiore.
Poi mi disse che era davvero tutta rossa e che la mamma mi avrebbe sgridata. Fulmineo si alzò e prese la crema pastosa che mi metteva la mamma ogni sera prima di andare a letto, e si offrì di spalmarmela.
In quel momento lo adorai. Mi aiutava a nascondermi dalla mamma. Ebbene sì. pensavo proprio che fosse un fratello d'oro, non immaginavo nemmeno lontanamente che lo facesse per appagare la sua porcaggine.
Ne prese una quantità minima e quando glielo dissi mi ricordò che era tardo pomeriggio, che il controllo-nanna sarebbe avvenuto presto e che la mamma si sarebbe accorta che ero sporca di crema e si sarebbe insospettita.
Mi toccò solo con un dito e fu completamente diverso da come faceva mamma. Mi piacque molto di più. Ed era anche meglio della gamba del tavolo.
Quella notte, dopo il controllo-nanna (che comprendeva lavaggio denti, piedi e parti intime, crema compresa) e la buonanotte, lui si avvicinò al mio letto, quando fu sicuro che Teo dormisse, e mi chiese se volevo che mi spalmasse meglio la crema. Inutile dire che glielo lasciai fare con molto piacere. Quella notte e tutte quelle a venire.

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