Luna di miele con mia sorella

Scritto da , il 2010-12-30, genere incesti

Incredibile ma vero, ora possiamo amarci liberamente senza nessun ostacolo e senza dover nascondere nulla a nostra madre.
Entriamo nel bagno assieme, e mentre facciamo la doccia ci insaponiamo a vicenda e facciamo all'amore.
Venerdì sera siamo entrati in bagno e abbiamo provato la prima esperienza a fare la doccia assieme, devo dire che è stata stupenda, mentre ci lavavamo a vicenda, sentivo la sua eccitazione che mi attraeva, e anche io cominciavo ad essere sempre più eccitato, ci unimmo in un bacio profondo, la sollevai prendendola per i glutei, e lei cinse le sue gambe dietro la mia schiena, la lasciai scivolare piano fino ad incontrare il cazzo eretto verso la sua fighettina, lo sentii entrare senza difficoltà, ma senza andare a fondo, cercavo di muovermi in lei ma la sua stretta me lo impediva, fino a che non allentò la stretta delle gambe, scivolò impalandosi sulla cazzo che entrò completamente, la presi nuovamente per i glutei e cominciai a muovermi in lei, fino a sentirla abbandonarsi al suo orgasmo, continuai fino a vederla in estasi, mi fermai al suo invito per farla riprendere e a malincuore lo tolsi dalla sua fighettina. Mentre l'acqua scorreva sui nostri corpi, lei si girò dandomi la schiena e strusciando i glutei conto il cazzo ancora in erezione, il che non faceva che accrescere la mia eccitazione, quando ad un certo punto lei si mise prona, puntai il glande sulla sua fighetta e lo spinsi dentro dolcemente fino a sentire i testicoli che pressavano sulla sua fighettina, cominciai a muovermi in lei affondando e ritraendo fino a sentire i suoi gemiti sempre più intensi che mi invitavano a prenderla con più foga, intensificai le spinte pelviche finché un gemito quasi urlato la portarono all'estasi, spingendosi indietro e incastrandomi contro la parete, e in un attimo mi abbandonai e venni inondandola e riempiendola del mio sperma. Rimanemmo accovacciati dentro la doccia fino a che gli spasmi del pene dentro di lei non cessarono e l'erezione si affievolì, finimmo di lavarci aiutandoci a vicenda, poi ci asciugammo e ci incamminammo verso la nostra camera.
Questa prima esperienza è stata fantastica, prossimamente dovremo provare anche nella vasca da bagno.

Il mattino successivo, un sabato, era una bellissima giornata quindi decidemmo di prendere un poco di sole in piscina, ci sedemmo sulle sdraio tenendoci per mano e dissi a Marina di togliersi il costume che io avrei fatto altrettanto. Ci denudammo entrambi senza pericolo di occhi indiscreti in quanto le ville adiacenti sono distanti ed in più la piscina è ben protetta da siepi e alberi.
Il suo seno attirava incredibilmente il mio sguardo come se fosse la prima volta che lo vedessi, abbassando lo sguardo più giù ammirai anche la sua morbida peluria del pube e" non resistetti, il mio cazzo cominciò a prendere vita fino a raggiungere la massima erezione. Le strinsi la mano e mi alzai tirandola verso il servizio con doccia della piscina, entrammo la sollevai posandola sulla mensola del lavabo e cominciai a leccarle la fighettina fino a che percepii il suo orgasmo, subito dopo avere leccato il suo nettare posai il cazzo tra le grandi labbra e dolcemente glielo misi tutto dentro in profondità mentre Marina mi cingeva la vita con le sue gambe. Trascorsi pochi minuti raggiungemmo contemporaneamente un meraviglioso orgasmo che appagò il reciproco desiderio.
Le dissi di rimanere un attimo dove era che avrei preso la macchina fotografica per farle una foto, tornai in un baleno e scattai due foto a ricordo dell'evento.

Come da programma alle 11 partimmo per Bellaggio a trascorrere la nostra luna di miele fino alla domenica sera.
Arrivammo a Lecco e costeggiando il lago giungemmo poco dopo le 12 nella penisola di Bellaggio che divide i due bracci del lago di Como e quello di Lecco. Andammo nell'albergo prenotato da mia madre, e quando ci chiesero i documenti l'impiegato disse che Marina era minorenne e quindi doveva dormire in una camera separata, al che ridendo mi rivolsi all'impiegato dicendogli di guardare bene perché avevamo lo stesso cognome in quanto fratelli. Ci guardò e al fine chiese se volevamo una camera a due letti perché quella assegnataci era matrimoniale, io e Marina ci guardammo e assieme esclamammo che andava bene anche la matrimoniale. Salimmo e dopo avere preso visione della camera che ara enorme e affacciata sul lago andammo al ristorante per il pranzo.
Il pomeriggio decidemmo di fare una escursione nei dintorni, noleggiai una barca con motore fuoribordo e costeggiando il lago ammirammo una infinità di meravigliose ville patrizie con parchi stupendi. Trovai una piccola insenatura con una spiaggetta deserta e mi fermai, alzai il motore fuoribordo e con i remi mi avvicinai alla riva, scendemmo e tolti i pochi indumenti restammo in costume da bagno. L'acqua del lago era freddissima quindi niente bagno, stendemmo gli asciugamani per prendere il poco sole settembrino. Dopo avere scattato qualche foto alla mia splendida Marina tornammo in barca e facemmo ritorno, consegnai la barca e ci incamminammo a gironzolare nel paese.
Tornammo in albergo e come fummo nella nostra camera ci abbracciammo baciandoci lungamente. Eravamo entrambi ansiosi di amarci ma in fine decidemmo che se avessimo iniziato rischiavamo di saltare la cena, quindi ci cambiammo e scendemmo al ristorante.

Finalmente dopo la cena salimmo in camera nostra e dopo un lungo bacio ci spogliammo per infilarci nel letto. Marina si sdraiò sopra di me facendomi sentire le sue meravigliose tette sul mio torace mentre allungai la mano sul suo bel culetto spingendola fino a sfiorarle la fighettina che sentii bagnata più del normale, guardai la mano e vidi che il liquido era sangue. A sua volta la guardò e con tristezza disse che le sue cose avevano tre giorni di anticipo, rammaricata aggiunse che questo inconveniente pregiudicava la continuazione della nostra luna di miele. Senza indugio misi il dito intriso di sangue nella bocca e lo succhiai, lei mi guardò sbalordita chiedendomi se non mi faceva schifo, risposi assolutamente no, perché noi siamo una cosa sola, abbassai la testa sulla sua fighetta sanguinante e cominciai a leccarla con avidità. Assaporavo il sapore del suo sangue che trovavo gradevole ed eccitante; era la prima volta nella mia vita che feci una cosa del genere, ma con lei la mia bella e amata Marina fui spinto istintivamente a farlo. Dopo avere leccato e succhiato ogni traccia del suo sangue alzai la testa e dissi:" Tu hai bevuto il mio sperma, ora anche tu sei dentro di me". Sorrise con aria soddisfatta e mi chiese di farle bere ancora il mio sperma, mi sdraiai si mise sopra di me posando la sua fighetta sulla mia bocca e prendendo in bocca il mio cazzo iniziò a succhiarlo con ingordigia.
La leccai cercando di procurarle il maggior piacere possibile infilandole anche un dito che agitavo e le scrutava il culetto in profondità, bagnai maggiormente il suo ano che ormai provocato dal piacere si era dilatato e mi permise di introdurre due dita che provocarono subito in lei un piacere maggiore, ebbe un orgasmo che assaporai sulla mia lingua misto con poco sangue e poi decisi che era giunto il momento di metterglielo dentro nella fighettina.
Ero giunto al massimo di eccitamento e non vedevo l'ora di penetrarla di possederla di sentire la sua fighettina stretta che avviluppava il mio cazzo, mi misi sopra di lei alzandole le gambe sulle mie spalle, tenendola saldamente per i fianchi posi il glande tra le labbra della sua fighetta, spinsi leggermente e sentii che entrava dolcemente come risucchiato fino a toccare il fondo a contatto del suo utero, cominciai a muovermi con brevi escursioni che aumentai sempre più ritmicamente facendolo scorrere dentro di lei che sentivo stretta attorno al mio cazzo che stava assaporando un piacere infinito. Lei stava impazzendo dal piacere si agitava, gemeva, ansimava e aveva ripetuti ed incredibili orgasmi che lubrificavano il mio cazzo al punto che scorreva dentro di lei in modo straordinario. Continuai almeno per oltre 10 minuti e al fine sentii che stavo a mia volta venendo che stavo per avere un orgasmo esplosivo e cominciai a parlare: " Si amore dolcissimo, sei la mia adorata e dolce fighettina, sei il mio sogno che è diventato realtà, ti voglio, si ti voglio e ora tu sei mia, lo senti il mio cazzo che riempie la tua fighetta, si, to, to." E venni dentro quel paradiso che annodai riempiendolo del mio sperma. Mi accasciai sopra di lei e presi a baciarla sul collo ed introducendo la lingua nelle sue orecchie mentre le accarezzavo i sui morbidi capelli, terminando con un bacio appassionato sulla sua bocca durante il quale le nostre lingue si intrecciavano senza fine.
La baciai con rinnovato ardore accarezzandola, percorrevo con le mie mani il suo corpo e con la bocca lo baciavo fino ai suoi piedini che alternativamente prendevo in bocca succhiandoli per poi risalire lungo le cosce fino alla sua fighettina per iniziare nuovamente a farle provare il piacere più infinito. Io e Marina eravamo ormai un' unica cosa, una sola entità pronta ad assaporare qualsiasi cosa che normalmente potrebbe essere considerata volgare o ripugnante ma tra noi nulla era tale, tutto ormai è possibile.
Mentre baciavo il suo sesso avrei voluto diventare piccolissimo per entrare e rimanere dentro di lei, dentro il suo stupendo corpo per sempre.
Continuammo fino alle tre del mattino quando esausti e abbracciati ci addormentammo.

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