Trasferta

Scritto da , il 2017-03-14, genere etero

Il mio secondo racconto. Anche questo è reale, è accaduto circa un anno fa.
Il mio capo mi manda in trasferta in una città del Sud. Dovevo raggiungere un collega che si trovava lì già da una settimana circa.
Arrivo a destinazione al mattino, il collega mi attendeva in Hotel per andare insieme dal cliente.
Nel tragitto mi racconta di quanto si sia annoiato ed aggiunge: almeno stasera non sono costretto a cenare da solo.
Terminata la giornata lavorativa torniamo in Hotel e ci diamo appuntamento nella hall per poi andare al ristorante.
Una volta in stanza ne approfitto per fare una doccia e mettere qualcosa di comodo.
Alessandro ed io ceniamo e conversiamo allegramente, beviamo anche un po'. Terminata la cena mi sento un po' brilla e declino il suo invito per una passeggiata dicendogli che sarei tornata in stanza a guardare un po' di TV.
Ale chiede se possiamo farci compagnia ed io accetto. Del resto ci conosciamo e ci vediamo da 10 anni praticamente tutti i giorni.
Una volta in stanza, accendiamo la TV e continuiamo a ridere e scherzare, l'argomento poi si sposta sui nostri gusti sessuali, una parola e via l'altra e mi accorgo che c'è un bel feeling. Ad un certo punto lui mi fissa e dopo pochi secondi sono sotto di lui!
Il collega si muove bene, in un attimo e senza mai staccarsi io mi ritrovo senza camicia, inizio a spogliare anche lui... l'eccitazione è a mille. La foga... voglia... tanti elementi tutti insieme... sbattuta come un mocio vileda. 
Mentre mi bacia la sua mano scende tra le mie cosce ed io di tutta risposta cerco il suo fallo.
Mi ritrovo in mano un manganello, la prima volta in assoluto con qualcosa di così grosso e soprattutto lungo, che quasi mi impressiono!
Mi faccio coraggio.
Scivolo e glielo prendo in bocca. Quasi soffoco a causa della sua cappella enorme.
Lui approfittando della mia posizione inginocchiata mi sditalina. Io sono un fiume, il suo manganello è più duro del marmo.
Ale è arrivato preparato perché tira fuori un preservativo dai jeans. Lo aiuto ad indossarlo e per farlo sbarellare accompagno il movimento della mano con la bocca. Fino in fondo!
Da qui in avanti succede qualsiasi cosa. Scopiamo in ogni posizione che ci passa per la testa, io vengo per ben tre volte, lui sborra una sola volta, ma una quantità tale che non ho mai visto. Durante la mia ultima, la più intensa, mi fa squirtare con l'aiuto della mano che mette nella posizione per arrivare lì.  Che vergogna! Del resto è pur sempre un collega!
Esausti andiamo a fare una doccia, ma non dormiamo insieme.
Io devo telefonare al mio fidanzato, lui alla sua compagna!

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