Ciao, stronzo (Lettera di una ex-moglie oppressa)

Scritto da , il 2017-03-03, genere tradimenti


TRAMA - Come da titolo: lettera di una divorziata all'ex-marito oppressivo, in cui lei si toglie i sassolini dalle scarpe...e le ragnatele dai buchi. (La traccia di base, completamente rielaborata, si isipra ad un altro racconto. La lettura è vietatissima ai minori, ai minorati, e ai miliardari cornificati.)

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Ciao, stronzo.

Ti ricordi di me? Sono quella che ha avuto la sfiga di essere stata tua moglie.

Quella moglie che tu non hai mai visto come una donna, ma solo come un manichino di carne da esibire in pubblico, una proprietà da esporre in vetrina al pari di un gioiello o di un'auto di lusso.

Di tutti gli anni che ho trascorso con te, ricordo con piacere solo l'attimo in cui il giudice ti ha costretto a passarmi alimenti milionari dopo l'atto di divorzio.
Mi sembra il minimo, per risarcirmi della vita da morta vivente a cui mi avevi confinata.

Tu avevi precluso la mia realizzazione come Donna, ma per fortuna mi sono accorta in tempo di che razza di stronzo avevo sposato.
E pensare che potevo morire senza sapere cosa significa la parola "scopare". Scopare veramente, in modo animalesco e viscerale, non quei coitini svogliati da sabato sera che intendi tu.
Sì, potevo morire senza mai aver conosciuto il gusto di essere chiamata "Troia", "Vacca" e "Puttana" senza considerarli degli insulti.

Ora che sono finalmente libera vedo tutto con occhi nuovi. Soprattutto TE, brutto stronzo arrogante d'un bifolco arricchito che avevi avuto il coraggio di chiamarmi scema.

E ora che sono piena di grana, posso procurarmi frotte di uomini per farcirmi i buchi a dovere.
Non che abbia bisogno di pagarli; col mio fisico potrei rimorchiare gratis tutti i maschi che voglio...ma non sai quanto mi dà soddisfazione usare i TUOI soldi per recuperare gli orgasmi di cui mi hai privato.


Senti ad esempio questa, stronzo:
L'altra sera me ne stavo in un hotel a 5 stelle di Sanremo, a sputtanare un po' dei tuoi soldi al casinò.
Bussano due camerieri del servizio in camera. Gli mollo una mancia di 200 euro...a patto che al menù aggiungessero un bel sandwich con tanta, tanta maionese.
Figurati se si son fatti pregare. Uno davanti e l'altro dietro. 4 ore di tramezzini in cui la parte del companatico l'ho fatta io, mentre la maionese ce l'hanno messa loro. Per 3 volte ciascuno.


Stronzo, adesso finalmente te lo posso dire: se c'è una cosa che non ho mai sopportato, erano le tue manie igieniste.
Tutto doveva essere pulitino, profumato, tirato a lucido...Mi avevi inculcato persino il terrore di camminare, per non lasciare impronte.
Vedessi in che stato è la casa ora, dopo che ci ho organizzato una festicciola come si deve. Non come quei funerali di vecchie cariatidi imbalsamate che organizzavi tu.
Gli invitati erano bella gente, altro che: puttane, trans, scambisti, pornoattori, froci, lesbiche...Sul tavolo c'era un buffet con quintali di preservativi, pillole di viagra e vassoi di coca.
Tanto per cominciare abbiamo fatto un pediluvio con lo champagne preso dalla tua riserva personale (ti secca, stronzo? Spero di sì).
Poi via i vestiti e avanti con le danze. Si poteva scopare con tutti e in qualsiasi modo, l'unica regola era di non ammazzare nessuno.
Che spasso, che serata. Chilometri di cazzi dovunque mi girassi: a destra, a sinistra, sopra, sotto, davanti, dietro...
A un certo punto sono collassata sul divano per i troppi orgasmi, anche se ogni tanto qualcuno, chissà chi, andava avanti lo stesso a scovolarmi la fica.
Mi sono svegliata il giorno dopo con una bottiglia ficcata nel culo. In giro c'era un casino dappertutto, per terra preservativi usati, piscio, merda, vomito, e dio sa cos'altro.
Camminavo su pozzanghere di sborra, e me la portavo in giro per tutta casa, pulendomi poi i piedi sui tuoi preziosi tappeti orientali. Capirai che cazzo me ne frega. Arrotolati e buttati nel cassonetto della spazzatura.


Stronzolino, hai presente quel quadro che hai pagato 3 milioni senza neanche sapere di chi fosse, giusto per darti un tono da intenditore d'arte?
L'ho fatto a strisce e l'ho usato come carta igienica. Al suo posto ci ho messo una gigantografia del mio buco del culo. Sapessi che successo con gli ospiti.


Stronzo, ti ricordi la tua amata limousine, quella che sono riuscita a fare includere nelle clausole di divorzio?
L'ho usata per fare un giretto nei quartieri più lerci della città.
Intendevo reclutare qualche barbone, sai, di quelli che dormono nelle scatole di cartone.
Ho scelto i due più sporchi e pustolosi, e li ho invitati a fare un giro. Pensavano che fosse uno scherzo.
Li ho fatti salire sul sedile posteriore con me, uno per lato. Non ti dico quanto puzzavano.
Ho preso a baciarli. Il loro alito di fogna mi eccitava. E intanto sfregavo le mani sul loro pacco.
Poi ho tirato fuori i loro cazzi pieni di croste, e li ho spompinati per bene.
Subito dopo mi hanno scopato la fica senza riguardi, grugnendo come porci. Sembravano animali, chissà da quanti secoli non vedevano una donna, quegli zozzoni.
Alla fine hanno sborrato dappertutto, sui sedili ci sono ancora le chiazze. Le lascio come ricordo. Mi piace l'idea che forse ci si siederà sopra un qualche ministro o cardinale.


Stronzone, stai ancora leggendo? Sono sicura di sì. Scommetto che i miei resoconti ti stanno eccitando, da frocio impotente guardone quale sei.
E allora tieni, ti regalo un'altra erezione del tuo ridicolo pisellino.

Stronzo, ti ricordi i tuoi discorsi da paraculo leghista sugli immigrati extracomunitari?
"Negri", li chiamavi, da perfetto stronzo ignorante. La tua testolina di cazzo non riesce a capire che sono "extracomunitari" anche gli svizzeri e i petrolieri texani, tuoi soci di affari (sporchi).
Ma forse una cosa è in grado di capirla pure uno stronzo come te. Ovvero, che i "negri" hanno una mazza fuori dal comune, per gli standard dei bianchi.
Me ne sono accorta quando ho fatto una visita in un cantiere a dei manovali senegalesi. Sì, proprio quei poveri cristi che tu facevi lavorare per quattro soldi e pagandoli pure in nero.
Mi sono presentata durante la loro pausa-pranzo, tutta in tiro, con abiti firmati, guanti e cappellino...e mi sono messa a fare uno spogliarello! Non ti dico le loro facce, ancora lì con un panino in bocca...
Loro non sono mica stronzi come te, e mi hanno subito omaggiata tirando fuori i loro uccelli. Sapessi che spranghe! Nere e lucide come mazze da baseball.
Mi hanno buttata su un materasso lercio e mi hanno scopata in tutti i buchi, allargandomeli oltremisura.
Erano una dozzina, e sono venuti almeno 2 volte ciascuno. Fai due conti e immagina quanta sborra extracomunitaria mi hanno ficcata in corpo. Alla faccia del tuo amico senatùr!


Stronzo atomico, vuoi vedermi? È presto fatto:
Cerca su internet alla voce "Troia d'alto borgo si fa inculare a sangue da due marocchini superdotati". Ti apparirà un video il cui titolo è tutto un programma.
L'ho fatto fare apposta per te da una casa produttrice di film porno. E il bello è che mi hanno pure pagata. Alla faccia tua.


Ormai ho i buchi che mi fumano per l'abuso di attività scopatoria, ma devo pur rifarmi di tutti quegli anni di merda passati con te.
E scopo con chiunque varchi la soglia di casa. Col postino, con l'idraulico, con gli imbianchini, con gli operai che ripuliscono la casa dopo i miei orgia-party...e persino con l'avvocato che mi porta l'assegno del tuo mensile. Con lui la soddisfazione è doppia.


Madonna come godo nel raccontarti tutte queste cose, stronzolo mio.
O forse godo perché mentre ti sto scrivendo ho il cazzo del giardiniere ficcato su per il culo.
Anzi, ora ti lascio perché voglio gustarmelo senza distrazioni.

Ciao, stronzo. Alla prossima.

(firmato: una Donna Libera)

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