Il trasferimento in montagna

Scritto da , il 2017-02-01, genere bisex

Dopo 42 anni di vita lavorativa ero arrivata l ‘ora della pensione, così dopo molta insistenza da parte di mia moglie e dei miei cognati, che già da moltissimi anni si erano trasferiti in un paese di montagna, convinto decisi di abbandonare la città per andare a vivere al loro paese. Mi chiamo Giovanni, ho 60 anni e questo trasferimento ha cambiato una parte di me, nonostante una pensione decente, mi trovai volontariamente impegnato, in collaborazione con mio cognato Antonio, due anni più grande di me, ad accudire animali e coltivare ortaggi. Erano passati più di due mesi e oramai mi sentivo del posto, le giornate scorrevano velocemente e non notai le attenzioni sempre più accentuate di Antonio nei miei confronti, finché arrivò un giorno, mentre ero nella stalla a mungere le 2 sole mucche da accudire, all’improvviso sentii Antonio che con la mano, indicando la patta dei pantaloni mi disse: - quando hai finito con loro mi mungi anche questo? Per un attimo rimasi bloccato da quella richiesta fuori luogo e subito dopo gli chiesi se era andato fuori di testa. Mi tranquillizzò dicendomi che era stato un po’ grezzo, ma nello stesso tempo mi fece capire che la sua richiesta non era uno scherzo e che l’intenzione, da parte sua, c’era e veramente. Continuando sull’argomento mi confessò che con la sorella di mia moglie era molto tempo che non faceva più sesso e che per un paio di anni si era adattato con un suo amico e con cui aveva avuto spesso avuto rapporti sessuali, ma solo come attivo, che però da circa sei mesi non lo frequentava perché lui si era trasferito in città dalla figlia. Io, che da tempo avevo dentro di me il desiderio nascosto di provare un’esperienza di quel tipo, non credevo a quello che stava per succedere , così continuai ad ascoltarlo. Mentre mi descriveva il rapporto avuto con l’altro, la curiosità andava via via aumentando e la cosa cominciava ad eccitarmi. Il “furbone” si accorse del mio interesse e mentre entrava nei dettagli della sua esperienza, si avvicinava a me, appena mi fu di fronte prese la mia mano e la poggiò sulla sua patta chiedendomi se sentivo la sua eccitazione, oramai la mia mano era già li e non potei “non” notare che lui era effettivamente eccitato. Mentre sentivo la consistenza della sua eccitazione, lui in un colpo solo si tirò giù tuta e slip e svettò davanti ai miei occhi, quello che poco prima e soltanto un rigonfiamento sotto i suoi indumenti. Provai imbarazzo e devo ammetterlo anche invidia nel vedere quel cazzo decisamente eretto e almeno il doppio del mio, allo stesso tempo mi tornò in mente quello che mi raccontò mia moglie ancor prima che ci sposassimo, cioè che fu lui ,suo cognato, il suo primo uomo. Praticamente l’imponente cazzo che avevo davanti ai miei occhi, era lo stesso che aveva aperto per la prima volta la fica di mia moglie e che per essere stato il primo ,credo che le abbia fatto male .Tornando al presente, lui appena lo sfoggiò mi chiese se mi piaceva ed io di tutta risposta gli dissi con finta alterazione: - non ti è bastato sverginare mia moglie, ora vuoi farlo anche con me? Mi guardò imbarazzato e mi chiese come fossi a conoscenza della cosa ed io senza farlo attendere gli dissi che era stata la sua stessa cognata, cioè la mia Franca. A quel punto lui cercò di giustificarsi, non so perché, io non gli avevo chiesto nessuna giustificazione, anche se sapevo già molte cose, lui mi volle raccontare come era andata. Trovai delle discordanze tra il suo racconto e quello che sapevo già e cioè che secundo lui era mia moglie che lo provocava e non lui che ci provava, comunque lui ,anche se era fidanzato con la sorella, non resistette e dopo quella prima volta ce ne furono altre ancora, addirittura anche dopo che si era sposato la cosa continuò addirittura durante il loro viaggio di nozze mia moglie era con loro ,così dormendo nello stesso letto tutti e tre, dopo che lui aveva scopato con la moglie e dopo che si era addormentata, faceva il secondo tempo con la mia Franca. I miei occhi, mentre lo ascoltavo frequentemente andavano sul suo attrezzo ancora in tiro, ad un certo punto di istinto la mia mano si trovò ad avvolgere quell’asta a dir poco invidiabile e nello stesso momento si apriva nella mia mente la voglia di provare quel desiderio nascosto che avevo da anni. Antonio con decisione prese la mia mano e guidò il ritmo della sega che in quel momento desiderava e contemporaneamente mi tranquillizzava dicendomi che era una cosa in famiglia e che sarebbe rimasta tra noi. Il suo cazzo tra le mie mani si faceva sempre più duro e lo guardai con grande invidia e piacere, lui si abbassò fino ad arrivare con la sua mano a toccarmi il culo, ebbi un brivido di piacere e non mi ritrassi, quando si accorse che la cosa non mi dispiaceva, mi chiese di alzarmi e di girarmi, obbedii e non so cosa mi prese, ma in quel momento avrei fatto tutto quello che mi avrebbe chiesto. Così mi chiese di abbassarmi un po’ in avanti e poggiare le mani sul tavolaccio grezzo che era nella stalla, subito dopo sentii il suo cazzo premere tra le mie natiche e lui che diceva che avrebbe voluto infilarmelo nel culo. La tentazione era tanta, ma avevo anche paura che un cazzo così non ci sarebbe entrato che comunque mi avrebbe fatto male e glielo dissi, ma lui di tutta risposta mi disse che con il suo amico lo aveva fatto ,che con mia cognata lo aveva fatto molte volte e che il suo cazzo era entrato anche nel culo di mia moglie. Quando mi disse che l’aveva fatto anco con Franca, mi venne un nodo in gola, perché lei a me aveva sempre detto che con lui non lo aveva fatto. Così gli contestai quello che aveva appena detto, dicendogli che non era vero che lo aveva fatto anche Franca, ma subito mi ribatté che la cosa era avvenuta infilandoglielo fino in fondo e non lo fece solo una volta. Tornando a noi, la situazione che si era creata secondo me aveva preso una strada di non ritorno, anche il fatto che quel cazzo era entrato anche nel culo di mia moglie mi eccitò. Così Antonio da dietro, io ero ancora in quella posizione, tirò giù i miei pantaloni e i miei slip e subito mi fece sentire il calore del suo cazzo teso ,la paura del dolore ancora era in me quando sentii un dito che cercava di farsi strada dentro il mio ano, mentre quel dito si faceva strada io mi girai verso Antonio e vidi che con la saliva si bagnava le dita dell’altra mano che trasferì la saliva all’ingresso del mio buco già occupato dall’altro dito ,permettendogli di lubrificarsi. Insieme ai brividi iniziai a sentire una piacevole sensazione, lui riuscì ad infilare tutto il dito e inizio a entrare ed uscire insieme a rotazioni di allargamento, la cosa mi piaceva sempre di più e mi rilassai definitivamente, poco dopo sentii forzare il mio buchetto molto bagnato da due dita che, anche se con un po’ di dolore, non ci misero molto a farsi strada e che iniziarono anche loro la danza di su e giù roteando e allargando il mio ano sempre più aperto. Antonio mi chiese se mi piaceva e il sottoscritto annuì senza fiatare, poi sentii le dita uscire e subito dopo girandomi verso di lui, vidi che faceva cadere la saliva sul suo cazzo duro e lucido, bagnò nuovamente il mio buco e subito dopo iniziò a puntare la sua cappella a fungo iniziando la penetrazione ,senti il calore della sua punta e contemporaneamente anche un po’ di dolore. Feci capire ad Antonio che mi faceva male ,ma lui mi rassicurò che avrebbe fatto piano e un po’ per volta entrando e uscendo gradatamente. Anche se lui faceva piano mi sentivo spaccare e il dolore aveva il sopravvento sul desiderio che avevo, così gli chiesi di sfilare il suo cazzone e gli dissi di non continuare, ma lui insistette e mi fece mettere, sempre in piedi ma con il torace poggiato sulla tavola perché, così disse, sarei più rilassato. Obbedii e lui mise molta saliva nel mio buco un po’ dolorante e già abbastanza aperto ,bagnò di nuovo anche il suo cazzo e ricominciò la penetrazione lo sentii entrare, mi fece meno male e gradatamente entrò sempre più dentro, ad un certo punto sentii il calore delle sue palle tra le natiche, era entrato tutto, il suo cazzo lo sentivo fino alla pancia ,piano piano iniziò a muoversi entrando e uscendo, il dolore si affievolì e comincia a sentire una sensazione sempre più piacevole, lui ogni tanto faceva cadere fiotti di saliva sul suo cazzo, si muoveva dentro di me sempre più velocemente, lo sfilava e infilava con molta facilità, il dolore non c’era più e il piacere era assoluto, non avrei mai immaginato che potessi godere così, mi toccai il cazzo e poco dopo venni e il mio sperma fini tra i fili di paglia che erano in terra ,Antonio invece continuò ancora per alcuni minuti a stantuffare il suo cazzone dentro di me, il mio culo ormai era apertissimo, sentii i colpi sempre più a fondo e infine i suoi gemiti di piacere e il calore dentro di me, il suo cazzo rimase fermo dentro di me per un paio di minuti, poi quando lo sfilò e mi chiese come era andata e se mi era piaciuto, io con un sorriso gli feci capire il mio gradimento e lo ringraziai. Stavo quasi per rivestirmi, quando sentii qualcosa colare sulle gambe, non avevo pensato allo sperma che era rimasto dentro di me e per fortuna non mi ero ancora vestito, così provvidi a prendere dalla tasca dei pantaloni il pacchetto di fazzoletti di carta e dopo asciugato, feci una specie di tampone che avrebbe assorbito le altre eventuali fuoriuscite, senza lasciare macchie visibili. Appena rivestiti Antonio mi aiutò a travasare il latte munto dentro l’apposito contenitore e tornammo soddisfatti ognuno alle nostre case Appena arrivato a casa salutai Franca e andai in bagno per una doccia, nel mentre mi lavavo mi toccai il buco e mi resi conto come si era allargato, era abbastanza indolenzito e speravo che la cosa non durasse per troppo tempo. Dopo cena stanco e andai a letto ma non riuscii a dormire perché il pensiero mi andava sempre su quello che era accaduto nel pomeriggio. Quando anche Franca mi raggiunse pensando che dormissi non mi disturbò, ma il suo arrivo cambiò la direzione del mio pensiero ,ripensai così a quello che mi aveva detto Antonio sul fatto che aveva inculato anche mia moglie. Nella mia mente prendeva forma la scena di quella penetrazione, che lei a me non disse, così cercai di immaginare il cazzo di Antonio, che ora conoscevo bene, che penetrava il culo di mia moglie e che la apriva come lui ha fatto a me, questo mi eccitò a tal punto che se volevo dormire avrei dovuto, senza disturbare mia moglie, andare al bagno e farmi una sega a loro dedicata.

Questo racconto di è stato letto 7 5 1 5 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.