Storie (il principio)

Scritto da , il 2017-01-18, genere gay

Mi chiamo Nicola e sono un cinquantenne, che si è reso conto che il suo fisico non risponde più come una volta e mi sono deciso di frequentare una palestra due volte alla settimana per tenere in allenamento il mio metabolismo un po' rallentato. Mai avrei immaginato che oltre al metabolismo avrei risvegliato anche la mia sessualità. Tutto è cominciato un martedì dopo la mia ora di attrezzi ho fatto la doccia, uscendo inavvertitamente ho strusciato il mio pene sulle natiche sode, glabre ed abbronzate di un altro cliente. Inconsciamente il mio pene si è prodotto in una erezione istantanea, imbarazzatissimo ho chiesto mille volte scusa. Il cliente, che ho scoperto chiamarsi Roberto, mi ha risposto che per lui era era stato un piacere, il tutto con un sorriso molto intrigante. Ho atteso che anche lui terminasse la doccia, gli ho offerto un caffè al bar della palestra, per scusarmi ancora, lui ha continuato a rassicurarmi dicendomi che non vi era alcun problema.
Il giovedì successivo, mentre stavo sudando sotto una pressa, Roberto è venuto a chiedermi se mi andava di farmi una birra da lui, cosa a cui ho risposto subito affermativamente con molto entusiasmo. Dopo la doccia l'ho seguito con la macchina fino al suo appartamento. Aperta una birra ci siamo seduti sul divano e Roberto mi ha chiesto se ero sposato, alla mia risposta affermativa mi è sembrato doveroso spiegarli che però anche i maschi mi attiravano dal punto di vista sessuale, e che da adolescente avevo avuto delle esperienza omosessuali, mentre raccontavo tutto questo lui mi ha appoggiato una mano sulla coscia e questo ha fatto irrigidire il mio cazzo. Lui al contrario mi ha detto che era gay, e che stava uscendo da una storia che lo aveva fatto stare molto male. La sua mano nel frattempo era salita tra le cosce e la mia erezione era molto evidente. A questo punto era oramai scontato che anche io appoggiassi la mano sulla patta del mio nuovo amico e presto tutti e due cazzi erano svettanti fuori dai pantaloni.
Il suo era più grosso e più lungo del mio, i miei 14 centimetri sparivano al confronto del suo, dove una capella rossa e lucida era molto eccitante, senza pensarci molto con la punta della lingua lavorai il buchino posto alla sommità, per poi leccare per bene tutta l'asta ed infine introdurre tutto quell'enorme cazzo nella mia bocca. Durante la fellatio che seguì più volte il cazzo spinto troppo a fondo mi procuro dei conati, Roberto mi incitava chiamandomi troia, e complimentandosi per la mia bravura, non era vero ma ho apprezzato, alla fine due schizzi di liquido vischioso e caldo riempirono la mia gola, il gusto leggermente acidulo, la viscosità del suo seme non mi aveva disgustato, per cui ho ingoiato tutto sentendomi particolarmente trasgressivo, l'eccitazione sali alle stelle ed è bastato una carezza per cui anche io raggiungessi un orgasmo, è una copiosa eiculazione.
La settimana successiva non ricevetti più un invito, ma l'ordine di passare per casa sua dopo la palestra, i ruoli si stavano delineando molto velocemente, chiusa la porta mi sono trovato addossato alla parete con la lingua del mio amico che mi rovistava la bocca, mentre una mano mi rovistava nei pantaloni, io di rimando toccavo quei glutei sodi che mi eccitavano da morire.
Una volta aperta la patta mi sono accucciato davanti a quel pene ho cominciato a giocare con la punta della mia lingua con quel glande rosso e lucido, quando un filino di liquido viscoso ha unito la punta della mia lingua al buchino sulla sua capella, ho guardato negli occhi il mio amante che mi ha restituito un'occhiata carica di lussuria, mi ha detto che ero meglio di una puttana, e mi ha spinto tutto il cazzo in gola. Con i peni in erezione siamo andati in camera, ci siamo spogliati completamente ed ho cominciato a succhiare i capezzoli di Roberto, poi ho arabescato tutto il corpo del mio amante con la punta della lingua, sentirlo fremere sotto le mie carezze era una libidine indescrivibile .
Improvvisamente Roberto mi mette sotto, spunta dal nulla un tubetto di lubrificante, ingenuamente gli chiedo cosa sta facendo,
- "Ti faccio godere" la sua risposta mi fa capire tutto,
- "No mi farà male il tuo cazzo è enorme" cerco di replicare io; e mentre dico questo una sensazione di freschezza risveglia il mio ano, decido di subire passivamente le attenzioni del mio amante.
Dopo un attimo senso un dito forzare il pertugio, non è ancora dolore, per cui lascio che Roberto mi lavori il culo, le dita diventano due e poi tre, la sensazione comincia a diventare più dolorosa. Lui mi sorride è uno alla volta toglie le sue dita. Spero che per oggi sia finita, ma quando appoggia la capella, capisco che vuole andare a fondo, chiudo gli occhi, e aspetto l'inevitabile, appoggiandomi un bacio sulle labbra mi chiede di guardarlo, vuole vedermi godere,il suo pene turgido comincia a farsi largo tra le mie carni, un dolore comincia ad irradiarsi dal mio ano al resto del corpo, quando mi mordo le labbra Roberto si ferma, e comincia ad estrarre il suo arnese dal mio sfintere, piano piano quasi dolcemente il dolore si attenua, prima che esca del tutto, ritorna a spingere, e devo ammettere che il dolore è meno intenso, arriva nuovamente ad introdurne un bel po', guardando i suoi occhi vedo un lampo di lussuria, quando con un colpo secco, un dolore lancinante mi trafigge il cervello, adesso sei sfondata sono le sue uniche parole. Il dolore mi ha tolto il fiato per un momento, il mio amante resta immobile per qualche secondo, tanto da permettere alla sensazione di calmarsi un po', poi lentamente con un movimento regolare il suo cazzo prende vita nei miei sfinteri, ad ogni movimento le sensazioni cambiano, il dolore si trasforma in fastidio, il fastidio in piacere, il piacere in orgasmo, dal mio piccolo cazzo due schizzi di sborra calda si depositano negli addominali e nei pettorali del mio sodomizzatore. Il ritmo continua a salire anche lui sta arrivando all'orgasmo, con un paio di colpi sento il suo cazzo pulsare, e una sensazione di caldo invadermi gli intestini, il mio amante in silenzio si accascia su di me, sfinito, mi ricopre col suo corpo, ed io gli accarezzo lievemente la schiena.
Purtroppo non può durare a lungo, dobbiamo ritornare alla nostra vita, doccia e a casa, durante il tragitto ho la sensazione che tutti si rendano conto che ho il culo rotto, per ciò con la testa bassa, ricambio a stento saluti, anche mia moglie dopo avermi chiesto del mio ritardo, mi dice sei strano.
ualche giorno dopo decisi di rifarmi controllare la prostata, telefonai al numero privato del dottore che mi fissò un appuntamento per il pomeriggio successivo nella sua abitazione privata, ricordandomi che quella non sarebbe stata una visita sanitaria, ma un incontro ricreativo.
All'arrivo dopo in convenevoli di rito, il dottore mi fece accomodare nel suo studio pregandomi di denudarmi e di aspettarlo disteso sul lettino.
Lo studio era molto particolare, una via di mezzo tra un gabinetto medico e una sala sadomaso, infatti oltre ad un lettino, ad un lavandino, ed ad una vetrinetta con materiale sanitario come scatole di guanti in lattice, stetoscopi, e lubrificanti, addossata ad una parete c'era una croce di Sant'Andrea con dei bracciali alle quattro estremità, una sospensione in cuoio, fissata al soffitto con delle catene e un'altra vetrinetta con dei plug di tutte le dimensioni, dei falli artificiali uno più realistico dell'altro, qualche frustino e degli abbigliamenti in lattice.
Poco dopo entro' il dottore, con addosso che solo il camice bianco aperto che lasciava i bella vista il suo pene a penzoloni tra le gambe, dopo aver infilato dei guanti ispezionò il mio ano, mi disse che l'escoriazioni che aveva riscontrato la volta precedente erano guarite, e mi ha consigliato di non introdurre corpi particolarmente grossi. Quando gli ho spiegato che il problema non era la circonferenza, ma piuttosto la brutalità dell'introduzione, lui si è offerto di verificare se una introduzione morbida avesse lasciato i segni. Si procurò allora un tubo di lubrificante e mi unse con abbondanza l'ano, introdusse un dito e comincio un massaggio alla prostata che dopo un attimo comincio a causarmi dei brividi lungo la spina dorsale. Al primo dito si aggiunse presto il secondo, anche qui una sensazione di brividi che mi invadeva il corpo e tra le gambe un segno di risveglio. Al terzo dito sentivo il mio sfintere decisamente pieno, il quarto e quinto dito accentuarono questa sensazione.
A questo punto cominciai a preoccuparmi avevo molto fantasticato sul fisting, ma non ero mai arrivato al limite, avevo preso di tutto ma una mano e sempre una mano, il dottore mi invitò a rilassarmi tanto ormai il mio culo era rotto, e comincio un leggero movimento di spinta, sentivo il mio ano dilatarsi o poi restringersi, piano piano il mio cervello diventava il mio sfintere, sentivo solo quello io ero un enorme buco del culo che iniziava a godere, quando mi chiese cosa si provava, capii che era entrato a dire la vera non capivo poi molto, la sensazione di essere un cosa di proprietà del mio partner, la vergogna di trovarmi sodomizzato, il piacere della penetrazione, il gusto di sentirmi riempito, sensazioni che si accumulavano nel mio cervello piacere allo stato puro.
Ben presto un getto caldo fece vibrare il mio pene tanto che alcune gocce mi arrivarono al viso, come in ambulatorio il dottore apprezzo il gusto del mio seme.
Poi con gesti lenti e calcolati estrasse la mano dal mio ano oramai slabbrato, avrei voluto vederlo mentre dilatato al massimo lasciava uscire quella mano fasciata di lattice, ma non ero in grado di ammirare quello spettacolo. Il dottore concluse che non vie erano state lacerazioni per cui in seguito avrei potuto farmi fistare tranquillamente a patto di usare le dovute attenzioni.

Mi chiamo Nicola e sono un cinquantenne, che si è reso conto che il suo fisico non risponde più come una volta e mi sono deciso di frequentare una palestra due volte alla settimana per tenere in allenamento il mio metabolismo un po' rallentato. Mai avrei immaginato che oltre al metabolismo avrei risvegliato anche la mia sessualità. Tutto è cominciato un martedì dopo la mia ora di attrezzi ho fatto la doccia, uscendo inavvertitamente ho strusciato il mio pene sulle natiche sode, glabre ed abbronzate di un altro cliente. Inconsciamente il mio pene si è prodotto in una erezione istantanea, imbarazzatissimo ho chiesto mille volte scusa. Il cliente, che ho scoperto chiamarsi Roberto, mi ha risposto che per lui era era stato un piacere, il tutto con un sorriso molto intrigante. Ho atteso che anche lui terminasse la doccia, gli ho offerto un caffè al bar della palestra, per scusarmi ancora, lui ha continuato a rassicurarmi dicendomi che non vi era alcun problema.
Il giovedì successivo, mentre stavo sudando sotto una pressa, Roberto è venuto a chiedermi se mi andava di farmi una birra da lui, cosa a cui ho risposto subito affermativamente con molto entusiasmo. Dopo la doccia l'ho seguito con la macchina fino al suo appartamento. Aperta una birra ci siamo seduti sul divano e Roberto mi ha chiesto se ero sposato, alla mia risposta affermativa mi è sembrato doveroso spiegarli che però anche i maschi mi attiravano dal punto di vista sessuale, e che da adolescente avevo avuto delle esperienza omosessuali, mentre raccontavo tutto questo lui mi ha appoggiato una mano sulla coscia e questo ha fatto irrigidire il mio cazzo. Lui al contrario mi ha detto che era gay, e che stava uscendo da una storia che lo aveva fatto stare molto male. La sua mano nel frattempo era salita tra le cosce e la mia erezione era molto evidente. A questo punto era oramai scontato che anche io appoggiassi la mano sulla patta del mio nuovo amico e presto tutti e due cazzi erano svettanti fuori dai pantaloni.
Il suo era più grosso e più lungo del mio, i miei 14 centimetri sparivano al confronto del suo, dove una capella rossa e lucida era molto eccitante, senza pensarci molto con la punta della lingua lavorai il buchino posto alla sommità, per poi leccare per bene tutta l'asta ed infine introdurre tutto quell'enorme cazzo nella mia bocca. Durante la fellatio che seguì più volte il cazzo spinto troppo a fondo mi procuro dei conati, Roberto mi incitava chiamandomi troia, e complimentandosi per la mia bravura, non era vero ma ho apprezzato, alla fine due schizzi di liquido vischioso e caldo riempirono la mia gola, il gusto leggermente acidulo, la viscosità del suo seme non mi aveva disgustato, per cui ho ingoiato tutto sentendomi particolarmente trasgressivo, l'eccitazione sali alle stelle ed è bastato una carezza per cui anche io raggiungessi un orgasmo, è una copiosa eiculazione.
La settimana successiva non ricevetti più un invito, ma l'ordine di passare per casa sua dopo la palestra, i ruoli si stavano delineando molto velocemente, chiusa la porta mi sono trovato addossato alla parete con la lingua del mio amico che mi rovistava la bocca, mentre una mano mi rovistava nei pantaloni, io di rimando toccavo quei glutei sodi che mi eccitavano da morire.
Una volta aperta la patta mi sono accucciato davanti a quel pene ho cominciato a giocare con la punta della mia lingua con quel glande rosso e lucido, quando un filino di liquido viscoso ha unito la punta della mia lingua al buchino sulla sua capella, ho guardato negli occhi il mio amante che mi ha restituito un'occhiata carica di lussuria, mi ha detto che ero meglio di una puttana, e mi ha spinto tutto il cazzo in gola. Con i peni in erezione siamo andati in camera, ci siamo spogliati completamente ed ho cominciato a succhiare i capezzoli di Roberto, poi ho arabescato tutto il corpo del mio amante con la punta della lingua, sentirlo fremere sotto le mie carezze era una libidine indescrivibile .
Improvvisamente Roberto mi mette sotto, spunta dal nulla un tubetto di lubrificante, ingenuamente gli chiedo cosa sta facendo,
- "Ti faccio godere" la sua risposta mi fa capire tutto,
- "No mi farà male il tuo cazzo è enorme" cerco di replicare io; e mentre dico questo una sensazione di freschezza risveglia il mio ano, decido di subire passivamente le attenzioni del mio amante.
Dopo un attimo senso un dito forzare il pertugio, non è ancora dolore, per cui lascio che Roberto mi lavori il culo, le dita diventano due e poi tre, la sensazione comincia a diventare più dolorosa. Lui mi sorride è uno alla volta toglie le sue dita. Spero che per oggi sia finita, ma quando appoggia la capella, capisco che vuole andare a fondo, chiudo gli occhi, e aspetto l'inevitabile, appoggiandomi un bacio sulle labbra mi chiede di guardarlo, vuole vedermi godere,il suo pene turgido comincia a farsi largo tra le mie carni, un dolore comincia ad irradiarsi dal mio ano al resto del corpo, quando mi mordo le labbra Roberto si ferma, e comincia ad estrarre il suo arnese dal mio sfintere, piano piano quasi dolcemente il dolore si attenua, prima che esca del tutto, ritorna a spingere, e devo ammettere che il dolore è meno intenso, arriva nuovamente ad introdurne un bel po', guardando i suoi occhi vedo un lampo di lussuria, quando con un colpo secco, un dolore lancinante mi trafigge il cervello, adesso sei sfondata sono le sue uniche parole. Il dolore mi ha tolto il fiato per un momento, il mio amante resta immobile per qualche secondo, tanto da permettere alla sensazione di calmarsi un po', poi lentamente con un movimento regolare il suo cazzo prende vita nei miei sfinteri, ad ogni movimento le sensazioni cambiano, il dolore si trasforma in fastidio, il fastidio in piacere, il piacere in orgasmo, dal mio piccolo cazzo due schizzi di sborra calda si depositano negli addominali e nei pettorali del mio sodomizzatore. Il ritmo continua a salire anche lui sta arrivando all'orgasmo, con un paio di colpi sento il suo cazzo pulsare, e una sensazione di caldo invadermi gli intestini, il mio amante in silenzio si accascia su di me, sfinito, mi ricopre col suo corpo, ed io gli accarezzo lievemente la schiena.
Purtroppo non può durare a lungo, dobbiamo ritornare alla nostra vita, doccia e a casa, durante il tragitto ho la sensazione che tutti si rendano conto che ho il culo rotto, per ciò con la testa bassa, ricambio a stento saluti, anche mia moglie dopo avermi chiesto del mio ritardo, mi dice sei strano.

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