Campi di grano e concerti

Scritto da , il 2015-10-15, genere etero

Dopo tanto tempo,ho ritrovato il tempo e la voglia di condividere un'altro mio bel ricordo... come al solito premetto che non si tratta di una storia particolarmente spinta o fuori dal comune e che come sempre rimango aperto a critiche costruttive e consigli... Detto ciò, grazie a tutti quelli che continueranno la lettura...


7 settembre 2014,in un comune della provincia di Milano, viene organizzato una specie di festival della musica e un live contest (una gara tra band ).

Io adoro la musica, ma questo genere di eventi, solitamente non mi entusiasma particolarmente visto che la maggior parte delle band si limita a suonare (spesso male) delle cover di gruppi famosi e che raramente saltano fuori inediti interessanti o interpretazioni degne di nota, pertanto in circostanze "normali" mai mi sognerei di affrontare quasi un ora e mezza di viaggio in macchina per assistere a una cosa del genere;
questa volta però è diverso in quanto partecipa al contest un caro amico comune a me e alla mia ragazza di quel tempo, quindi senza pensarci troppo ci si organizza con gli amici della compagnia e si va!

L'evento inizia alle 21:00,ma i ragazzi della band si recano sul posto alle 17:30 circa per sbrigare tutte le pratiche di registrazione al contest, depositi SIAE, montare l'attrezzatura ecc,

Giulia, Paolo e io, partiamo con la mia macchina poco prima delle 19.30, cosi da arrivare in orario.
Non mi dilungo con la descrizione del viaggio che non è stato dei migliori, non stavo benissimo quella sera, guidare nel milanese mi dà ai nervi già di suo per via del tipico traffico e dei semafori, figuriamoci poi se si considera che la zona era devastata dai vari cantieri legati all' EXPO, come se non bastasse, avevo pure bisogno di urinare ...

Arriviamo con un discreto anticipo, parcheggiamo facilmente (cosa che nemmeno nella più rosea delle aspettative avrei previsto), raggiungiamo gli altri (i ragazzi della band e alcuni loro amici venuti a sostenerli).

Paolo scorge subito Dario che è il chitarrista del gruppo nonché suo amico d'infanzia e si fionda a salutarlo cogliendo l'occasione per conoscere i componenti della sua band (ovviamente tutti già belli che brilli visto che erano li dà quasi quattro ore);nel frattempo Giulia e io, che già conoscevamo tutti, ci limitiamo a un rapido saluto e andiamo a prendere da bere, un tè per me che guido e una birra per lei che di tanto in tanto ama concedersi un po di ebrezza alcolica ...

Nel giro di pochi minuti prendiamo da bere, accompagno Giulia a un tavolo, cosi finalmente posso lasciarla un attimino accomodata in tranquillità e andare a "liberarmi" di quel bisogno che mi aveva accompagnato per buona parte del viaggio...

Al mio ritorno i ragazzi ci comunicano che il loro gruppo è il terzo a salire sul palco e che ogni band/artista ha a disposizione circa 25 minuti.

Trascorriamo il tempo a chiacchierare e bere, solo che i ragazzi sono un po tesi per via del loro primo contest e si vogliono concentrare un po ripassando la "scaletta" (5 brani) ecc, quindi Giulia e io ci mettiamo in disparte, mentre Paolo per lasciarci spazio va a fare la fila per prendersi da mangiare (una coda chilometrica per un panino con salamella privo di qualsiasi condimento, salsa o accompagnamento, ma sorvoliamo...)

Dopo appena 15 minuti e poca birra dal nostro arrivo, Giulia mi fa presente che le scappa la " doppia P"... La prendo spesso scherzosamente in giro per questa cosa, ogni volta che beve birra, bastano pochi minuti e la diuresi si faccia sentire, tanto che le dico periodicamente che ha un ditale da sarta al posto della vescica... Stavolta però non posso dirle nulla visto che pochi minuti prima mi sono recato in maniera piuttosto spedita a espletare lo stesso bisogno...(lo so, è una piega tutt'altro che poetica, ma una tappa importante di quella serata e quindi di questa storia)...

Purtroppo poco prima avevo constatato che la fila ai servizi pubblici era interminabile e che i bagni non erano proprio pulitissimi, per quello ho optato per un paesaggio "naturale"...il classico albero insomma; fortunatamente il paese che ospita l'evento è un comune pianeggiante, ricco di campi agricoli, piccoli parchi e affini... Faccio presente a Giulia la questione dei bagni e la mia conseguente "escursione" a caccia di alberi; lei mi risponde che le scappa tantissimo e che si fa andar bene pure un cespuglio a patto che mi sbrigo a portarcela...

Detto fatto, ci allontaniamo dalla piazzetta dove sono allestiti il palco e i tendoni...Troviamo un posto un po isolato,ma che da sulla strada...lei intimidita dalle circostanze non si sente a suo agio e morale della favola finiamo col percorrere diverse centinaia di metri in almeno 7/8 minuti di cammino..purtroppo non ci sono boschetti o spazi naturali abbastanza fitti da farla sentire a riparo da occhi indiscreti, ma "fortunatamente" lo stimolo si fa cosi forte che alla fine si accontenta di uno spiazzo adiacente ad uno dei tanti campi di grano e granturco...le faccio da "palo" per tranquillizzarla un po e finalmente anche lei è libera da quell'impellenza e visto il tempo che ci ha impiegato probabilmente ha involontariamente "donato" al comune un laghetto artificiale...Lo so, non è garbato fare battute su certe impellenze e bisogni, ma quando ripenso a Giulia e al suo carattere solare e giocoso, mi tornano in mente tutte le volte che ci "scimmiottavamo" e non posso fare a meno di cadere in un certo tipo di umorismo, ma torniamo alla storia...

Dopo aver camminato cosi tanto da sentire a stento la musica e le voci della piazza (nonostante l'impianto audio tutt'altro che di scarsa potenza),ci rendiamo conto di esserci allontanati parecchio e per qualche istante ci assale il timore di tardare all'inizio dell'esibizione dei nostri amici, ma da li a poco ci sarebbe importato davvero poco di qualsiasi cosa vista la bella piega che sta per prendere la nostra piccola escursione..

Riprendiamo mano nella mano e a passo spedito il cammino per tornare in piazza, ma vuoi per la leggera ebrezza alcolica di lei, o per la "clandestinità" del farla di nascosto all'aperto, Giulia si stava un pochino eccitando e cominciava ad assumere quel suo particolare modo di fare ammiccante da "sciocchina" di quando "ha voglia",ma non può farlo perché le circostanze per un motivo o per l'altro lo impediscono... Come si suol dire "i frutti proibiti son più buoni e ambiti" e di certo Giulia non si scosta tanto da quel proverbio, nonostante una leggera timidezza, quella meravigliosa fanciulla trova particolarmente "ghiotte" le cose "proibite", le situazioni intriganti e le emozioni che ne conseguono...

Senza accorgercene, cominciamo ad avvicinarci sempre di più l'uno all'altra, il ritmo dei passi cambia, cominciamo a sfiorarci, la stretta di mano muta in un sempre più aderente passo fianco a fianco con un braccio dietro la schiena del partner, le mani cominciano a scivolare lungo i fianchi scivolando come carezze "accidentali"..mani curiose e esploratrici scorrono sui nostri copri in cerca di forme e pelle nuda...quasi furtive si intrufolano sotto i vestiti...è chiaro ormai a entrambi che si sta accendendo il fuoco del desiderio e che se continuiamo cosi quelle fiamme di ardente desiderio sfoceranno in un incendio di Incontrollabile passione...
E infatti da li a poco il nostro cammino si arresta, le labbra si sfiorano, si schiudono, le lingue si cercano e repentine s'intrecciano... È evidente che lo stesso pensiero ci echeggia in mente...dobbiamo farci una sveltina prima del concerto!!!

Ci guardiamo intorno, invertiamo la marcia e allontanandoci dalla piazza ci avviamo di nuovo verso i campi di grano in cerca di un posto discreto dove appartarci e consumare i nostri desideri...purtroppo per via dell'evento le strade risultano piuttosto frequentate, quindi ci mettiamo alcuni minuti ad allontanarci da occhi indiscreti...

Finalmente dopo pochi minuti, che tuttavia vengono percepiti come infiniti quando hai gli ormoni che ballano frenetici nel tuo corpo, troviamo una viuzza buia tra un campo di grano e alcune villette a schiera, molte delle quali ancora in costruzione(quindi non abitate). Il posto è perfetto, solo che purtroppo una coppietta in giro con figli e passeggino, ci ostruiscono il passaggio passeggiando avanti e indietro proprio nei pressi della via di nostro interesse...pare che la famiglia stia rientrando dalla festa per far andare a letto il piccolo in fasce che trasportano nel passeggino, mentre la maggiore delle figlie insiste affinché il padre la riporti in piazza a prendere un gelato...

Passano ancora alcuni minuti...lunghissimi minuti durante i quali mi concentro a tener su l'eccitazione di Giulia stuzzicandola un po, conoscendola,lunatica com'è potrebbe decidere all'ultimo di mandarmi in bianco...fingiamo di passeggiare abbracciati, col braccio sinistro la avvolgo passando dietro la schiena all'altezza dei lombi, approfitto di quella posizione per portare la mano in avanscoperta infilandola da sopra la cintola direttamente negli slip, furtivo ma imperterrito e deciso, mi faccio strada verso il suo fiore che non vedo l'ora di poter cogliere in mezzo a quei campi...

Finalmente si accende la luce del portico dell'abitazione davanti la quale si era fermata la famiglia...sembra essere casa loro, forse si sono decisi a entrare e lasciarci libero il passaggio, ma invece uno sgradito colpo di scena infrange le nostre speranze...un uomo e una donna escono dal portico...vista la distanza non capisco se si tratta degli zii o dei nonni di quei bambini, ma poco mi importa, stuzzicare Giulia si è rivelata una specie di arma a doppio taglio...il desiderio di lei mi ha inzuppato le dita, mentre il mio ormai più che rigonfio nei miei pantaloni smania di uscire e far breccia tra le sue voglie...lei se ne accorge e senza curarsi troppo di quello che ci circonda, porta una mano sul mio pacco e lo afferra con fermezza...buon segno, si vede che anche lei ormai è smaniosa e spazientita...

Il tempo scorre lentissimo, l'uomo uscito dal portico invita finalmente la famiglia a entrare,e dopo qualche manovra per far salire il passeggino sui due gradini del portico per portarlo in casa,finalmente abbiamo via libera e possiamo appartarci senza attirare attenzioni inopportune...

Ci fiondiamo nella traversa tra le villette e i terreni agricoli... a sinistra troviamo una lunga serie di recinzioni tutte uguali, basamento di cemento e inferriata di metallo nere disposte attorno ogni villetta, mentre sulla nostra destra varie zolle e suddivisioni di piantagioni di grano e granturco con piante già belle fitte e alte... senza indugiare oltre afferro Giulia per i fianchi e la spingo in direzione delle inferriate, le scosto i capelli e famelico la bacio sul collo e dietro l'orecchio...con una mano comincio a slacciarle i pantaloni mentre mi dà le spalle, lei subito mi asseconda e aiuta ad aprirli, quindi siccome purtroppo da poco ha smesso di prendere la pillola, prendo le dovute precauzioni, ma vista la forza dell'abitudine e la dimestichezza maturata nel tempo,faccio in un lampo senza smorzare il momento con ulteriori preparativi... Porto due dita alla bocca per umettarli, ma in pochi istanti mi accorgo che non ve n'è alcun bisogno.lei è incredibilmente pronta e senza ulteriori indugi con una stilettata precisa e decisa,la arpiono e addosso contro l'inferriata...per qualche istante lei perde l'equilibrio spiazzata dalla mia irruenza, si trova costretta a dover spostare le mani che fino a quel momento rivolgeva all'indietro per accarezzare i miei fianchi e tirarmi a se per le anche per poter afferrare le sbarre dell'inferriata e resistere al mio impeto... Iniziano una serie di colpi decisi e sempre più ravvicinati tra loro, con una mano la tengo per il fianco e con l'altra esploro il suo copro facendo godere il mio tatto del suo incantevole seno...l'eccitazione è tantissima e aumenta alla vista di lei alla mia totale balia con pantaloni e slip in bella vista calati fino le ginocchia, inizia un concerto di gemiti e mugolii che mi fanno capire che non ero l'unico a godere tremendamente della situazione che si è venuta a creare...

Passa una macchina, dalla strada la luce fulminea dei fari ci illumina per qualche istante, i suoi capelli rossi e la carnagione chiarissima di lei vengono piacevolmente messi in risalto, ma Giulia turbata da quelle luci smette di gemere e mugugna qualcosa mentre cerca di liberare una mano per fermarmi... L'intesa tra noi e tanta, capisco subito il suo disagio... Indietreggio quanto basta per potermi chinare e aiutarla a tirare su i vestiti, lei accenna a un tentativo di rivestirsi ma la fermo subito, la afferro per un polso e mentre regge con la mano libera i suoi indumenti, indietreggio con passi un po goffi per via dell'intralcio dei vesti tra le gambe tirandola con me in mezzo al granturco...una barriera perfetta per proteggerla dallo sguardo del mondo e farla sentire a suo agio...

Mi ridà le spalle, lascia cadere di nuovo i vestiti che stavolta arrivano alle caviglie... anche io mi ritrovo piuttosto scomposto e completamente slacciato... riprendiamo un indimenticabile secondo atto, nessun concerto può competere con la ritmica e il suono melodioso del mio bacino che va a impattare le sue natiche tonde e chiare come la luna che le illumina, un'armonia di piacere sottolineato da una melodia di mugoli a stento trattenuti per non attirare l'attenzione di eventuali passanti...ciliegina sulla torta il suono dell'attrito dei nostri sessi inondati dei suoi abbondanti umori...nulla di più soave avrebbe potuto deliziare le mie orecchie...

L'impeto e tanto, ma stavolta non ci sono le sbarre a dar supporto e aiutare a mantenere l'equilibrio... Lei continua ad aggiustare i piedi atterra cercando di resistere come può al mio impeto e alle foglie di granturco che ci schiaffeggiano a ogni movimento, ma a un certo punto, ogni tentativo si fa vano, lei comincia a contrarsi e contorcersi quasi spasmodica, la fatica a stare in piedi raddoppia...è il piacere portato al culmine e suonato al massimo del suo volume,decido di spostare le mani che fino a quel momento tenevo con fermezza sui suoi seni, un po per stimolarli e godere di loro e un po per aggrapparmi a lei e direzionare la forza delle spinte dal basso verso l'alto per non spingerla in avanti tra le piante,anche se cosi facendo la induco quasi a saltellare. Posiziono una mano su un suo fianco cercando di tenerla in equilibrio attaccata a me afferrandola come posso ed evitando che il mio bacino perda il tempo dell'arrangiamento in cui ci stavamo cimentando,mentre la mano libera va ad adagiarsi e far danzare le dita sul suo "spartito" per aiutarla a tenere il segno e non perdersi nulla...

Pochi intensissimi istanti di scarso equilibrio e mugoli tutt'altro che trattenuti, oserei dire ben intonati, e la situazione si placa un po, passando da un deciso andante, transitando gradualmente a un adagio e arrivando a una e silenziosa pausa... la libero dalla mia presa, e mentre lei recupera forza ed equilibrio con una mano sfilo la precauzione indossata con cura poco prima...con il mio strumento spoglio tra le mani, cerco di non perdere il ritmo mentre Giulia si riprende, fortunatamente la sua ripresa è molto dinamica e forse spinta dal desiderio di ricambiare il piacere, invece di godersi l'attimo si accovaccia di fronte a me per dedicarmi le sue attenzioni, sistema come può i vestiti e con incredibile maestria comincia a suonare il mio flauto di carne ...Intensissimo è il piacere, ma visto che da li a poco saremmo dovuti tornare in mezzo alla gente, non potevo rischiare d'imbrattare di godimento la mia flautista prediletta, le faccio capire che è giunto il momento di scostare le sue dolci labbra dall'ancia del flauto..lei ormai da brava musicista esperta capisce al volo e non perde tempo, scosta il viso dallo strumento e tenendolo ben saldo in mano vi si dedica con cura puntandolo in una direzione diversa dalla sua per suonare le ultime note... maestrale è la sua interpretazione del mio piacere del quale lei si è resa virtuosamente protagonista...

Soddisfatti ed esausti ci ricomponiamo velocemente, ritorniamo in strada, riprendiamo il passo spedito, e al primo cestino ci sbarazziamo di fazzoletti, involucri e quant'altro...scambiamo due chiacchiere compiaciuti...Lei si lamenta un po del mal di cosce conseguente alla difficoltà dello stare in piedi leggermente china per tanto tempo mentre la percuotevo ritmicamente e le confesso che anche se avevo intuito la sua difficoltà da come tremava, ero certo che in quel momento il godimento era tale per entrambi da poterle permettere di resistere a ben altre avversità e lei me ne da conferma...

Finalmente ritorniamo in piazza, gli altri probabilmente sospettano, ma fingono indifferenza...purtroppo arriviamo a metà della prima canzone e ci perdiamo l'inizio, ma i ragazzi della band di Dario non ci faranno caso perché il loro gruppo da li a poco avrebbe riscosso un successo tale da permettergli di passare in finale e arrivare secondi al contest...

La notizia è stupenda, non per il premio in se, ma perché la finale si sarebbe svolta il giorno dopo è appena apprendiamo la notizia Giulia e io ci scambiamo uno sguardo di eccitante complicità, contenti di poter replicare il giorno seguente...

Purtroppo l'indomani , nonostante un abbigliamento più comodo, forse un po eccessivo, visto che ho fatto agghindare la mia bella quasi come una squillo con mini vertiginosa, cosi da non dover far altro che scostarle lo slip e non pensare a non farla inciampare nei suoi pantaloni...la cosa non è stata egualmente intrigante e godereccia, ma abbiamo appreso un'Importantissima e forse un po scontata lezione, ovvero che certi momenti vanno colti e goduti senza indugi, con fantasia e improvvisazione... non tutto nella vita si può pianificare e anche se un evento si pianifica bene non è detto che riesca come ci si immagina... Da allora con quello spirito abbiamo colto molti attimi fuggenti, ma queste sono altre storie...

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