La mia "prima volta (Parte 5a -Edoardo entra in gioco-)

Scritto da , il 2015-09-16, genere trio

La mia “prima volta” (Parte 5a -Edoardo entra in gioco-)

---- racconto di fatti realmente accaduti …................. raccontati da lei ----



Dopo lo sfogo di Valentina, presi contatto con Edorado per valutare la fattibilità del mio progetto.
Era qualche settimana che non ci vedevamo di persona, anche se ci sentivamo spesso per telefono.

E dai fatti narrati nel mio primo racconto, c'erano state altre occasioni in cui io ed Edoardo ci eravamo incontrati per fare l'amore.
Naturalmente, Massimo, mio marito era ancora all'oscuro della nostra relazione segreta.

Il sesso con Edoardo era davvero speciale.
Da qualche tempo anche con Massimo era molto bello, ma con Edoardo c'era un non sò che che lo rendeva intrigante e particolare.

Forse, questo era dovuto al fatto che Edoardo era stato per me oltre che un amante, anche un insegnante, poiché mi aveva fatto sperimentare le gioe del sesso e mi aveva per così dire iniziata al sesso. Quello vero intendo.

Incontrai Edoardo in pausa pranzo.
Ci trovammo in un parcheggio del centro.
Edoardo aveva parcheggiato al limite estremo del parcheggio, lontano dalle poche altre auto che in quel momento vi si trovavano parcheggiate, ma al riparo da un voluminoso camper che ci nascondeva alla vista di eventuali passanti.
Dopo essere salita in macchina e ad un rapido scambio di saluti e baci, iniziammo a parlare di Valentina e di come si sentisse.
Gli spiegai che Valentina, benchè avesse un ragazzo era una ragazza pudica e priva di esperienza; un po' come lo ero io fino a poco tempo fà, ovvero prima di aver incontrato Edoardo.

Gli spiegai che Valentina aveva avuto esperienze di sesso orale e anale, ma probabilmente per la natura violenta e forzosa del rapporto, non vi aveva provato alcun piacere.
Il suo ragazzo, comprensibilmente, chiedeva a Valentina di abbandonarsi alle gioie del sesso, ivi compreso il sesso orale e anale, senza riscuotere il parere favorevole della ragazza, la quale si diceva disinteressata e disgustata al riguardo.
Dentro di sé però, Valentina avrebbe voluto accontentare il suo ragazzo, e non solo per amore ma anche per potersi abbandonare essa stessa al godimento più intenso possibile.

Era evidente che Valentina aveva bisogno di un mentore, di un insegnante capace, e al tempo stesso rassicurante, quale appunto poteva essere Edoardo.

Edoardo ascoltò come sua abitudine, la mia esposizione dei fatti, e dopo aver posto alcune domande pertinenti a cui diedi risposta, acconsentì a prestarsi.
Fu così che prendemmo accordi per vederci alcuni giorni dopo.

Sbrigata quella faccenda, feci per salutare Edoardo e scendere dall'auto, ma lui mi trattenne dicendomi: “Non merito un regalino?”.
Capii cosa intendeva, perciò, dopo essermi guardata attorno per assicurarmi che non ci fosse nessuno nei paraggi che potesse vederci, aprii la patta dei suoi pantaloni e vi introdussi la mia mano destra.

Sentii subito un forte calore emanare dal suo cazzo, ancora molle.

Lo tirai fuori dai pantaloni e inizia a segarlo dolcemente, ma visto che non rispondeva molto alle sollecitazioni, mi abbassai, lo scappellai ed inizia a colpire la cappella con rapidi e decisi colpi di lingua.
Dopo poco, accolsi quel bel cazzo in bocca e in men che non si dica divenne gonfio e rigido nella mia bocca.
Inizia così un lento bocchino.

Sentivo Edoardo gemere dal piacere, mentre aveva introdotto la sua mano destra sotto la mia gonna e spostate le mutandine mi stava sgrillettando la mia fighetta bagnata.

Inizia ad eccitarmi, e devo dire che tenere quell'arnese nella mia bocca mi dava soddisfazione.
Con la testa inizia a scendere e salire accompagnando il movimento con la mano destra che teneva ben stretto quel ben di Dio.
A tratti il movimento era dolce e lento, a tratti deciso e veloce.

Spesso mi limitavo a leccare l'intera asta di quel meraviglioso cazzone, o a leccare e succhiare le palle di Edoardo, spesso concentravo la mia attenzione esclusivamente sulla cappella, leccandola avidamente e rigirando la lingua attorno al cornicione o stuzzicando il frenulo.

Intervallavo tutto ciò accogliendo la cappella in bocca e succhiandola più o meno lungamente e decisamente.

Alla fine del mio paziente lavoro di bocca, sentii Edoardo in preda al godimento.
Ansimava come un animale ferito, il suo cazzo era divenuto come un marmo infuocato, la sua cappella pulsava; era evidente che stava per venire.
Per di più, mentre Edoardo stava per raggiungere l'apice, mi infilò un dito nel culo, che io ovviamente fui felice di ricevere.
Edoardo godette e spruzzò l'intero contenuto dei suoi coglioni gonfi, nella mia bocca.

Continuai a spompinarlo mentre stava godendo e ingoia tutto senza neppure pensarci.
Il suo sapore era davvero buono.....sarebbe stato un vero peccato sprecarlo.

Ci ricomponemmo, e dopo esserci baciati e salutati, scesi dall'auto di Edoardo per fare ritorno in ufficio dove avrei incontrato Valentina per darle la notizia.

Valentina fu entusiasta di apprendere della disponibilità di Edoardo, ma essendo timorosa di quanto potesse attenderla mi chiese di accompagnarla e di assisterla in questa sua nuova esperienza nonché iniziazione.
Valentina mi disse nuovamente che avrebbe davvero voluto tanto poter essere come me.
Mi aveva osservato mentre spompinavo con gusto, piacere e avidità il cazzo dell'avvocato, così come mi aveva vista e sentita godere all'impazzata mentre l'avvocato mi inculava selvaggiamente.

Provava invidia per il trasporto e l'abbandono che io manifestavo nei confronti del sesso in qualunque forma esso fosse.
Anche lei avrebbe voluto godere del sesso in ogni sua forma, e al contempo avrebbe voluto concedersi al suo ragazzo senza inibizioni e senza limiti, per appagarlo, soddisfarlo e dimostrargli così la profondità del suo amore per lui.

Dato che non mi andava a genio di deludere le aspettative di Valentina e poiché non volevo sprecasse questa occasione, acconsentii di buon grado alla sua richiesta.
Il giovedì successivo, come convenuto io, Valentina ed Edoardo ci incontrammo all'uscita dal lavoro.
Valentina ed Edoardo si conoscevano già in quanto quest'ultimo era venuto alcune volte in studio per incontrare l'avvocato per questioni di lavoro.

Salimmo in auto con lui, e ci dirigemmo assieme in riviera dove, per l'occasione, Edoardo si era fatto prestare un appartamento da un amico.
Avevo la serata a disposizione, poiché a Massimo, avevo detto che sarei stata impegnata per una cena di lavoro con colleghi, cena a cui non potevo mancare.

Dopo un aperitivo e dopo aver mangiato un boccone, salimmo nell'appartamento.
L'ambiente era bello, accogliente e ben arredato, a differenza della stragrande maggioranza degli alloggi ubicati in riviera, arredati in maniera spartana.

Edoardo con modi gentili e rassicuranti si sedette sul divano e ci disse di metterci a nostro agio.
Ci dirigemmo in camera da letto convenendo che lo avremmo chiamato appena pronte.

In camera trovammo tutto l'occorrente: oli profumati, creme, gel lubrificanti, un paio di vibratori, e naturalmente profilattici.
Anche l'attrezzatura per rendere piacevole l'atmosfera era al completo: luci colorate soffuse, candele profumate, musica rilassante di sottofondo.

Scegliemmo un CD di musica rilassante, di tipo new age per intenderci, accendemmo un paio di candele profumate all'aroma di vaniglia e impostammo le luci in modo da creare un'atmosfera ulteriormente rilassante.
Poi, Valentina si spogliò completamente e dopo essere andata al bagno per lavarsi e per effettuare una pulizia anale, si sedette sulla poltrona posta nell'angolo della stanza, prese respiro, si tranquillizzò e mi disse: “sono pronta”.

Uscii dalla stanza e andai in soggiorno per chiamare Edoardo, il quale a sua volta si era svestito completamente e se ne stava seduto sul divano in attesa di un mio cenno.
Gli feci cenno di seguirmi. Si alzò in piedi e mi raggiunse fermandosi all'esterno della camera da letto.
Io entrai, chiamai Valentina la quale si alzò e mi raggiunse ai piedi del letto.
Iniziammo a baciarci e ad accarezzarci.
Poco dopo, mentre ancora ci baciavamo, invitai Valentina a mettersi in ginocchio, cosa che feci anch'io; mentre Valentina teneva gli occhi chiusi (cosa che avevamo convenuto dovesse fare) continuammo ad accarezzarci e a baciarci in bocca, duellando con le nostre lingue guizzanti.

Improvvisamente, la mia presenza e la mia bocca furono sostituite dal cazzo di Edoardo, il quale in silenzio ci aveva raggiunte in camera ed ora si trovava in piedi davanti a Valentina col suo membro ben diritto davanti a lei.
Valentina, colse il mutamento, e con gesti impacciati iniziò a leccare timidamente la cappella di Edoardo.
Piano piano, la titubanza di Valentina fu messa da parte poiché ben presto accolse quel bel cazzone nella sua bocca.

Lentamente cominciò a spompinarlo a dovere; dal canto mio stavo in piedi dietro di lei, tenendo una mano dietro la nuca di Valentina per suggerirle il ritmo.
Ben presto parve che Valentina ci stesse prendendo gusto poiché il ritmo col quale stava lavorando quel bell'arnese si stava facendo sempre più incalzante e deciso.

Mentre con la mano destra teneva stretta l'asta del cazzo di Edoardo, con la sinistra, si stava sgrillettando la figa, introducendo di tanto in tanto dentro sé, le dita.

Valentina sospirava e gemeva come stesse godendo nel praticare l'arte della fellazio, mentre Edoardo si stava godendo il piacere che quella calda bocca gli stava procurando.

Ad un tratto, Edoardo scostò delicatamente la testa di Valentina sottraendole l'oggetto del piacere, e la invitò a distendersi sul letto.
Delicatamente, divaricò le gambe di Valentina ed iniziò a baciarla teneramente in ogni dove; sulle gambe, sulle cosce, sul ventre, sui seni, sul collo, dietro le orecchie.
Valentina era in preda a spasmi di piacere e di eccitazione.

Mentre la bocca di Edoardo leccava e succhiava i seni di Valentina, una sua mano aveva preso ad accarezzarle la passerotta.
Con la mano accarezzava insistentemente le lebbra e la clitoride e di tanto in tanto introduceva all'interno di quella figa ora bagnata, il dito medio e l'indice, masturbandola e solleticando il suo punto G.
Da li a poco, Valentina irruppe in un orgasmo, che la fece sobbalzare per l'intensità provata.

Edoardo scese poi fino ad accovacciarsi ai piedi del letto, tenendo la propria testa tra le cosce di Valentina, e a poche decine di secondi dall'orgasmo provato da Valentina prese a leccarle la figa.
Leccava tutta l'apertura vaginale, le labbra, e clitoride.
Scendeva con la lingua sino a raggiungere il perineo, e dopo aver indugiato un po', le lambì l'ano con la lingua, facendo sobbalzare Valentina.

Poi risalì e si dedicò a succhiarle e leccarle la clitoride, mentre con un dito le solleticava l'ano, senza tuttavia introdurvisi dentro.
In pochissimo tempo Valentina raggiunse un secondo violento orgasmo, inondando il viso di Edoardo dei suoi umori.

Fu a quel punto che Edoardo si distese sul letto a pancia all'insù ed invitò Valentina ad accovacciarsi su di lui.
Dandogli le spalle, Valentina salì su Edoardo ed introdusse il suo cazzo nella sua bagnatissima figa quasi del tutto depilata.
Edoardo iniziò a pomparla dal basso verso l'alto mentre Valentina cercava di prendere il ritmo con lui.

Valentina godeva enormemente con quel cazzone piantato dentro lei, poiché cominciò a mugolare a strillare di piacere come non mai.
Andarono avanti così per un po', poi Edoardo invitò Valentina a mettersi a quattro zampe.
Ora Valentina si trovava a culo all'aria, mentre Edoardo era dietro di lei.
Appoggiò la cappella alla figa di Valentina e spinse; entrò quasi fosse stato risucchiato.

Iniziò nuovamente a pomparla, e dopo non molto, Valentina raggiunse il suo terzo orgasmo.

Mentre ancora si trovava in quella posizione, Edoardo prese una boccetta di lubrificante, se lo passò sulla cappella e lungo l'asta del pene, poi ne versò anche sull'ano di Valentina, iniziando ad accarezzarle le natiche e sfiorandole l'ano.
Dopo poco, introdusse nel culo di Valentina un dito che iniziò a muovere avanti e indietro, ma essendosi abituata bene a quella intrusione, Edoardo passò ad introdurne due di dita, così da dilatare quel bel buco di culo, trepidante di desiderio.

Valentina gemeva, in estasi, in preda al piacere intenso appena provato e pronta anche a questa nuova esperienza.

Appena il culo di Valentina fu pronto, Edoardo si posizionò dietro di lei e appoggiò la cappella all'ano, spinse delicatamente per entrare.
Non entrò immediatamente, ma dopo alcune spinte, la cappella finalmente si fece strada dentro al culo di Valentina, seguita dall'intero cazzo.
Edoardo iniziò a pomparla delicatamente, finchè sentì che Valentina si era rilassata.
In effetti, era tutta un brodo, e in preda all'eccitazione gemeva e gridava di lussuria.

Accortosi che Valentina era pronta, Edoardo si posizionò meglio dietro di lei, fin quasi a salirle sulla schiena, piantandole in tal modo il cazzo in profondità.
Iniziò a spingere con decisione, ad entrare e uscire.

Stava pompando da un po' quando sentì Valentina urlare: “siiiiiiiii!”......... “ancoraaaaaaa” …................ “sfondami tutta”................... “inculami, inculami, inculami”.
Pochissimi attimi dopo, Valentina irruppe nel suo quarto orgasmo, sotto i colpi cadenzati e decisi di Edoardo, mentre con una mano la teneva salda a sé e con l'altra le sgrillettava selvaggiamente la clitoride.

Fu la volta di Edoardo, il quale per tutto quel tempo si era trattenuto.
In preda alla lussuria, all'eccitazione e al piacere Edoardo stava per venire.
Avvertì Valentina dicendole: “Stò venendo” ….......... “dove vuoi che venga?”.

“Sborrami in bocca”, rispose Valentina, e senza pensarci sù due volte, si accovacciò davanti ad Edoardo prendendo il suo cazzo in bocca, per continuare a succhiarglielo con avidità.
Edoardo venne nella bocca di Valentina, spruzzò quattro, cinque getti di caldo sperma, che Valentina ingoiò senza bisogno che nessuno dicesse nulla.

Poi spossato e sudato, si distese sul letto per riprendere fiato.
Anche Valentina si distese al suo fianco e guardandomi mi sorrise con soddisfazione.

Per tutto il tempo, io ero rimasta seduta sulla poltrona, nell'angolo della stanza a godermi lo spettacolo e a masturbarmi con l'ausilio dei due vibratori che si trovavano nella stanza.

Godetti nel vedere Valentina ed Edoardo darsi piacere.
Godetti ancora quando Valentina, scese dal letto e gattonando venne a posizionarsi davanti a me.
Mi allargò le gambe e prese a leccarmi la figa con avidità quasi volesse in tal modo ringraziarmi per l'intensa e piacevole esperienza vissuta grazie alla mia complicità.

Mentre con la bocca e la lingua mi tormentava la clitoride, muoveva selvaggiamente nel mio culo uno dei due vibratori.
Ben presto godetti urlando di piacere e stillando umori sul viso di Valentina.

Eravamo tutti e tre esausti.
Esausti ma soddisfatti per l'esperienza vissuta.

Ci rivestimmo, salimmo in auto con Edoardo il quale ci riaccompagnò a casa, salutandoci con un dolce bacio.

Nei giorni seguenti, ebbi modo di parlare con Valentina di quell'esperienza fantastica.
Lei si disse davvero soddisfatta, sia perchè era riuscita a godere veramente, sia perchè aveva vinto le sue paure e titubanze.

Inoltre, a suo dire, Edoardo era stato un amante fantastico.
L'aveva portata all'estasi in tutti i modi possibile, senza farla sentire sporca e senza umiliarla.
Ora si sentiva libera e disinibita, pronta a dare al suo ragazzo tutta se stessa.


CONTINUA …......



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