Telefonata erotica

Scritto da , il 2015-08-17, genere tradimenti

Vi devo raccontare cosa m'è successo l'altra sera. Divido da un pò di tempo casa con una studentessa di architettura, alta 1 e 70 circa, un bel culetto ed una terza abbondante. Lei è fidanzata con un ragazzo che vive nei pressi di Reggio Emilia per motivi di lavoro. Di giorno la punzecchio sempre per capire fin dove posso spingermi. Mi accorgo che a tratti sembra innervosita dalle mia avance. Quando la vedo uscire dal bagno con solo l'asciugamani addosso la rimprovero:"Vedi che sei tu che mi provochi?". Lei si copre il viso coi suoi capelli biondi e sghignazza famelica. E' oramai da molto tempo che non si vede col suo ragazzo così insinuo tra i suoi pensieri l'ombra dei tradimenti:"Un ragazzo che lavora lontano dalla ragazza lo cerca il tempo per raggiungerla almeno per un paio di weekend al mese, visto che il sabato è libero tutta la giornata e al lunedì riprende solo alle 2 del pomeriggio. Ciò comporta che si possa sfogare con qualcun'altra." "Stasera vedrai che lo soddisferò io!!!". Così d'un tratto la sera sento dalla camera mia strani discorsi. Lei era al telefono con l'auricolare bluetooth:"Sono in camera tutta sola e penso a te che ti masturbi lentamente, così mi tocco prima un seno poi l'altro e scendo fin dentro le mutandine...".
Non resisto ed entro in camera, le mi guarda con uno sguardo inviperito, continua a parlare così ne approfitto per andarmi a sedere sul letto. "Ora è come se tu fossi con me qui sul letto che mi guardi e mi mangi con gli occhi" così le sfilo lentamente i pantaloncini, lei continua a inviarmi sguardi inviperiti, ma descrive minuziosamente tutte le mie azioni come se fosse lui virtualmente a effettuarle. Lo sguardo è sempre quello d'ammonizione. "Ora sei sul mio seno mi hai sfilatto la magliettina e mi stai piccicando i capezzoli, ora liiii baci dolceeemeeente, come sei braaavoo, ti accarezzo mentre passi all'alto, siii aaancoora, che fai no le le le mutandine no."

Quella ragazza aveva proprio un corpicino da sballo, una fichetta stretta depilata con giusto un filo di peli che sulla parte superiore. Ero li che le avevo divaricato le gambe e mi accincevo a regalarle attimi indimenticabili. "Siii come dei bravo, si così mi fai impazzire." Presi prima a baciarle le gambe poi su su tra di esse, la sua fichetta poi il glitoride. "Siiiii bravo si cosììì, leccami su ciucciami sii bravo mordicchiamelo ancora siii. Si sento la tua lingua invadermi tutta, ora risale sui capezzoli, ora che fai ti spogli? Si io nel frattempo mi sgrilletto un pò." Una volta levato le mutande il suo sguardo di rimprovero e godimento diviene di stupore e paura. In effetti ho avuto diversi problemi con diverse ragazze più che per lo spessore che per la lunghezza mi hanno spesso negato rapporti. Sarà intorno ai 15 cm ma almeno 7-8 di larghezza. Lei impaurita cambia tono "Cazzo con quella bestia mi spacchi in due, no scusa caro e che volevo immaginarti con l'uccello un pò più grosso, lo so scusami." Avevo capito così che quel tono lo aveva fatto diventare moscio anche al cornuto. Mi avvicinai lentamente alla bocca, la presi per i capelli... "No in bocca noo, uuuuuuuuuuuh" ...le stavo infilando l'uccello in bocca ma risultava difficile aveva una boccuccia piccola, così forzavo un pò alla volta finchè non sentivo che non resisteva più. Andavo su e giù, lei mugolava dal piacere, l'uccello oramai grondava di saliva come la sua fichetta di umori. Un attimo di respiro "Mi stai strozzando, ma come ce l'hai duro e carnoso, uuuuuuuuuuuh" e di nuovo su e giù. Mi rigiro su di lei e mentre le affondo l'uccello in bocca le lecco di nuovo la sua grondante passera. Un fantastico 69. Si liberò un attimo e lei "Si da braaavo mentre te lo succhio leccamela di nuovo, siii, bravissiiimuuuuuuuuh". Ora le stavo affondando di forza l'uccello in bocca e la lingua circoscriveva attorno ora al clitoride ora nella fichetta.

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