Telefonata erotica (2)

Scritto da , il 2015-08-17, genere tradimenti

Ora basta, c'eravamo fintroppo succhiati così mi levai di sopra lasciandola vistosamente sconvolta. "Che 69 fantastico! Amore sono tutta un lago di umori". Non resistevo quella sera doveva essere mia a tutti i costi. Le presi le gambe e gliele alzai fin sopra le mie spalle. "No dai, fai piano che mi sfondi tutta, ah ah, fai piano, aah aah, che trave che c'hai,aaaaaH aaah aaaaah, mi stai aprendo tuttaaa!" Facevo fatica a penetrarla tanto che sembrava ancora una verginella, ma forse era ciò che mi portava ad essere respinto dalla maggior parte delle mie storie, la mia mazza. Mi feci coraggio e cominciai ad affondare di più i colpi ,che portavano a lamenti sempre più alti, ad urla di dolore e piacere, la stavo montando a dovere. "Che mazza che ti ritrovii, aaaaaaaaaaaaaah, non ti fermare fammi godeeeeeeeere, siiiiiiiiiiii. Sei il genio dei miei desideri più prooofooondi. Mi sento la tua troiaaaaaaaaaaaaa!" Con un colpo netto le affondai tutto l'uccello, con la mano la sgrilletavo il clitoride che mi inondò di umori. Ma continuavo ad affondare i miei colpi spalancando sempre più quelle cosce. Non riuscivo a percepire dall'altro capo dell'Italia cosa il ragazzo stesse pensando. Il cornuto a sua insaputa, con molte probabilità si stava masturbando mentre la ragazza si stava facendo sfondare letteralmente la passera. Me ne accorsi quando la situazione cominciò ad essere oltre che sessualmente forte anche un pò comica quando lei cominciò a chiedere di non venire ancora ed io non capivo che tale invito non era rivolto a me, così lei mi gesticolava che ciò che stava dicendo era ricolto al ragazzo. "No amooore, nooo non veeenire ancora, non adessooo, ralleeenta, ho ancora voglia del tuo bel cazzooone, lo seeento che mi sta devastando tuuutta la paaassera, siiii" D'un tratto lo sfilai e fulmineamente glielo affondai con una violenza immane che si senti un urlo secco ma prolungato. "Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!" Tanto fu forte il colpo che le si curvò il collo spingendo il su il petto e la testa sul materasso.

"Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!" Ora il suo grido fu seguito da altri più lenti, rochi e strozzati che accompagnavano le mie sempre più lente spinte, così lasciata la sua bollente passerina la presi per i capelli e la spinsi con forza sul mio uccello. Qualche spinta e le venni in gola, la mano la teneva ben stretta a me, era come se il mio braccio fosse un tutt’uno col mio orgasmo. Sentii che la mia fu una copiosa eiaculazione sebbene non sentissi le palle ancora svuotate del tutto. “Scusami amore ti devo lasciare un momentino che devo andarmi a sciacquare che sono in un lago di sudore ed umori.” Lei si sfila l’auricolare alzandosi come una furia dal letto “Bleeeh, che cazzo c’hai nelle palle il latte condensato, da quand’è che non ti spari una sega caro mio, ho il tuo sperma che ancora mi sale in gola” la seguo al bagno e finalmente non costretto al silenzio per stare al gioco “SCUSAMI MA CREDIMI SPESSO MI RISULTA DIFFICILE MENARMELO” Lei seduta sul bordo della vasca intenta a rinfrescarsi la fichetta con il getto della doccia flessibile “Vedi la mia dolce passerina com’è arrosata? Ha perso la sua innocenza ed ingenuità, e ti credo il cazzetto del mio ragazzo lo segavo con tre dita e non mi ha mai fatto godere una volta. Pensa che la prima volta ho dovuto finire di sverginarmi con le mie dita.” La tensione ora mai era sparita e quasi ci si stava lì nudi a confessarci i più intimi segreti. “SAI SPESSO LE RAGAZZE MI HANNO LASCIATO NEL LETTO A MANI VUOTE PERCHE’ IMPAURITE DALLE MIE DIMENSIONI.” Ora la sua faccia era più che altro sorniona “Ma cazzo come fai tenerlo ancora così in tiro? Vieni qua ha bisogno anche lui di una rinfrescata” Lei inginocchiata nella vasca e di in piedi ancora fuori ma proteso in avanti con i palmi spiaccicati sulla parete “Uhm che buon sapore che hai uccellone mio!” Quel breve pompino ma ben fatto con stimolazione sui testicoli e con le varie sensazioni di acqua e lingua lungo e attorno all’asta mi provoca un’altra breve eiaculazione, stavolta le venni in faccia. “Cazzo che buona questa cremina!” mentre si portava lo sperma sulle labbra e sulla lingua, il telefono cominciò di nuovo a squillare.

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