Riflessioni di una ninfomane

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etero

Riflessioni di una ninfomane.


Sono Roberta M. di Bologna e ora sono di nuovo sola.
Il mio ultimo compagno, colto dalla sottoscritta con le dita nella marmellata, o per meglio dire con il cazzo nella figa, ha ricevuto il benservito.
Arturo è passato da casa mia a riprendersi la sua roba e nonostante il suo (falso) atto di contrizione, davanti all'evidenza ha ceduto e l' ho messo alla porta come promesso; poi ho fatto cambiare la serratura.

Occorre però che io faccia un esame di coscienza di ciò che mi è accaduto in quest'ultimi anni sotto il profilo sentimentale e di ciò che mi riserverà il futuro.

Prima mio marito, poi Wassim infine Arturo e non conto tutti gli altri 'Prìncipi' che ho avuto alla mia corte; che hanno durato...quanto:
Un mese? Una settimana? Oppure solo una notte?
È dunque possibile che io non riesca o che non voglia tenermi un uomo.
Dovrò accettare che non può essere solo colpa degli altri e che per me il principe azzurro non esiste.
Che io sono fatta così e che in certe situazioni mi ci trovo bene anzi, le vado a cercare, addirittura.

Più gli anni passano e più ho voglia di farmi scopare.
I vent'anni sono passati come una furia.
I trenta sono stati una sorpresa.
A quarantaquattro anni suonati aspettare un uomo a culo all'aria e fremere ancora nell'attesa che me lo metta dentro credo sia una vera fortuna e un sommo piacere!

Quando sei giovane hai dei tabù, delle remore, soprattutto aspetti lui, il principe; poi ti accorgi che il tempo è passato e hai perso tante occasioni oppure che hai sposato l'uomo sbagliato; allora ti butti e cerchi di recuperare il tempo perduto.
Questa sono io oggi, eccomi qua.
Per me ogni pretesto è buono per godere e finora me la sono cavata piuttosto bene.
Cazzi grossi come clave, uomini che pompano come tori, uccelli arrapati per ore.
Non so cosa vogliano le altre principesse ma so esattamente cosa piace a me.
Ecco perché ho scelto 'Lucciola fra le mani' come nickname.

Alcuni si avvicinano bramosi, capisci subito quello che vogliono da te; altri invece ti adulano, ti fanno sentire speciale, a volte t'incantano ma alla fine anche loro picchiano sempre lì.
E a me, ve lo confesso, va bene così.
Devo dire che con il passare degli anni la voglia che ho di cazzo non è diminuita, anzi è aumentata e non lo nascondo.
Più chiavo è più chiaverei.

Si parte di solito con la lingua in bocca e con un pompino come antipasto, seguito da una strizzata ai capezzoli; ecco che mi accarezza il culo e forse mi sculaccia. Ahi!
La mia passerona è già bagnata.
A volte lui ha la premura di umettarmi lo sfintere con la saliva e a volte no; ma sia come sia, il mio buco è sempre aperto e ben rodato.
Comunque quando mi entra nel culo mi fa impazzire, è come se andassi in paradiso.
Mentre lui mi solleva con l'avambraccio una coscia io allargo bene le chiappe con le mani in modo che il buco sia ben aperto. Ora può strofinarci contro la cappella, cerca...ecco che preme piano, io spingo a forza con le viscere per assecondare più che posso l'entrata e... Ohh Dioo, sii! Di colpo tutto il suo uccello scompare nelle mie budella.
Ora è il momento in cui inizia a pompare e il cazzo va su e giù; ciò mi provoca un piacere così intenso che spesso inizio a pisciare come una vacca; è il segno che sta per arrivare il primo orgasmo.
Se lui è un buongustaio si sfilerà dal culo e letteralmente si tufferà a dissetarsi alla mia fonte.
Bagnato ma sorridente e sazio passerà a svangare la figa che ha appena ripulito.
Io allora a cosce aperte e con le gambe all'aria beata lo accoglierò tutto, fino alla radice.
Guardarlo in faccia e baciarlo mentre mi chiava mi fa impazzire; così come quando tira fuori l'uccello e poi lo rinfila e va avanti così per dieci venti volte fino al giusto epilogo.
Anche qui ci sono stili diversi; Ivano, Arturo o mio marito preferivano venirmi dentro per poi spesso lapparmi la spacca grondante.
Altri invece come Vittorio o Luca mi annaffiavano il viso o il corpo col loro seme. Dei veri pompieri mancati.
E a proposito di annaffiature come posso non citare Daria la mia carissima amica lesbica che mi ha iniziato alla pratica del pissing e con la quale ho avuto una liaison piuttosto focosa.
Mai avrei creduto che fare l'amore con un'altra donna fosse così appagante.
Leccarle la fica gustando l'asprigno sapore del suo godimento e subito dopo trovarmi a bere come una cagna assetata il getto di urina bollente che sgorga dalla medesima fessura.
Oppure masturbarmi osservandola mentre corre in bagno e, sollevata la ciambella del water, ancheggiando si sfila le mutandine; restando in piedi si allarga le magnifiche chiappe con ambo le mani, lasciandosi andare ad una lenta, morbida e arrapantissima cagata.
E che dire dell'abbigliamento; poter indossare qualcosa di sexy quando lo desideri senza per questo incorrere nelle reprimende del compagno di turno.
Ecco. È per godere di emozioni come queste che forse non riesco e di sicuro non voglio restare più di tanto in un rapporto stabile.









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scritto il
2015-07-14
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