Libidine

Scritto da , il 2015-04-15, genere masturbazione

Questa cosa l'ho fatta circa un mese fa:
da alcuni giorni mi trovo solo nella casa di alcuni parenti. Dovevo sostenere un colloquio di lavoro nella loro città e pur dovendo assentarsi mi hanno consentito di restare lì. Davvero molto gentili.
Il colloquio è andato abbastanza bene, ora ho tutto il pomeriggio e la sera liberi, ripartirò il giorno dopo.
Ho pranzato in un bar ed ora sono in casa che decido il da farsi. Mi spoglio per farmi una doccia ma invece di andare subito in bagno gironzolo nudo per casa, è una cosa che mi è sempre piaciuta e che faccio ogni volta che posso, tra l'altro piace anche ai miei amanti, quando vado ospite in casa loro per farmi sbattere come una cagna. In questo modo possono incularmi ogni volta che gli viene in mente, senza aspettare che mi tolga i vestiti.
Ho acquistato della crema depilatoria, me la spalmo nei punti nevralgici, soprattutto sul culo, tutto attorno al buco che voglio sempre bello liscio e pulito. In verità ormai ho pochissimi peli, mi depilo così spesso che non crescono quasi più.
Al mio ritorno mi attende un amico con un grosso cazzo al quale questa cosa piace moltissimo.
Lascio agire la crema poi mi infilo nella doccia, lascio scorrere l'acqua tiepida sul mio corpo, mi massaggio con il sapone liquido e due dita si infilano automaticamente nel buco bagnato, mi viene subito il cazzo duro.
Comunque non vado più avanti di lì.
Esco dallo doccia, ma mi sta montando la voglia, del resto ho già in mente di uscire per cena, per poi recarmi in un paio di localini dove sono sicuro di rimorchiare qualcosa, o maschio o femmina. Oggi meglio maschio, mi prude il culo.
Intanto penso di farmi una sega, per diminuire la carica.
Con la coda dell’occhio noto un contenitore a scomparti, di stoffa, appeso dietro la porta del bagno. Da uno scomparto spunta il manico leggermente ricurvo di una spazzola. L’impugnatura è lunga una quindicina di centimetri, comincia con una punta arrotondata, per allargarsi man mano verso il centro per poi restringersi un pochino, con un diametro al massimo di un paio di centimetri.
Mi accovaccio su bidè, succhio un po’ il manico, dopo che mi sono messo un po’ di sapone sul buco del culo. Con la mano sinistra infilo lentamente questa cosa, gustandomi ogni centimetro. Con la destra mi masturbo piano piano.
Muovo la spazzola avanti e indietro, la tiro quasi tutta fuori per poi spingerla di nuovo fino in fondo, per parecchie volte. La sento bene, è piacevole perché mi stimola la ghiandola. Godo ma ora mi viene voglia di qualcosa di più grosso.
Mi alzo dal bidè. Con l’affare saldamente infilato nel culo vado alla ricerca di qualcosa di più sostanzioso.
Mentre passo davanti allo specchio mi soffermo un attimo, a guardare questa sorta di tozza coda che mi spunta dietro. Apro il mobile del bagno, non c’è nulla interessante, tranne, forse, alcuni flaconi di prodotti vari.
Fra questi c’è uno di quei deodoranti di vetro, con il tappo di plastica arrotondato, di una nota marca, sarebbe perfetto anche se è un po’ tozzo, non molto lungo. Comunque mi accovaccio di nuovo e riesco a farlo entrare, è bello grosso e mi piace, ma essendo corto ho paura che mi finisce completamente dentro e magari poi faccio un casino e non mi riesce più di farlo uscire.
Lo tolgo e vado in cerca di qualcosa di altrettanto godurioso ma più sicuro. In questa casa sono persone serie, non c’è alcun vibratore, dildo o robe del genere.
Mi viene in mente un cassetto del ripostiglio dove ho notato la presenza di attrezzi vari, fra i quali alcuni utensili da cucina.
Bingo! Vedo subito un aggeggio che fa al caso mio. Appena lo noto il cazzo mi viene duro come il ferro.
E’ un grosso pestello di legno, bello liscio. Comincia con una sfera che si incastra nel fusto, lungo almeno venti centimetri. Parte da quattro fino a sei centimetri di diametro. Si allarga sopra un cubo dai bordi arrotondati, la parte che “pesta” gli ingredienti nel mortaio. Chissà da quanto tempo è lì.
Lo afferro e corro in bagno.
Prima mi preparo ancora un po’ il culo con un altro flacone, leggermente più largo del precedente.
Dopo mi siedo sull’enorme pestello, che ho lubrificato con il sapone neutro. All’inizio non vuol entrare, mi fa male. Insisto e finalmente scivola dentro.
Mi apre in due. Lo tengo bloccato con una mano mentre faccio su e giù con il culo.
Mi sfrega sulle pareti dell’intestino. Totalmente riempito. Una sensazione potente.
Poco dopo inizio a fare fatica. Allora mi sdraio per terra sulla schiena, mentre muovo il pestello con le mani.
Cerco in tutti modi di stimolarmi, in modo di venire di culo, senza masturbarmi. Vado avanti parecchi minuti ma, anche se sto godendo come un porco, non mi riesce. Quando mi inculano ogni tanto mi capita, ma oggi niente.
Allora stringo il cazzo con una mano e lo muovo in sincronia con il pestello.
Quando vengo è devastante. Mi ritrovo a singhiozzare fra gli spasmi, lì da solo.
Mi schizzo sulla pancia e sul petto poi mi accascio lì per terra, dove resto parecchi minuti, sempre con quell’affare infilato nel culo.
Quando riesco a muovermi lo sfilo con cautela.
Mi rimane una sensazione di “aperto”, le crespe fanno fatica a ritrovarsi.
Il mio occasionale amico di quella sera avrà vita facile.
Ho sempre voglia.

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