Dalia 8 Congedo da scuola

Scritto da , il 2013-10-14, genere etero

Nuovamente qui mi ripresento.
E' passato un pò di tempo ma ho una vita piuttosto intensa ultimamente.
Sono Dalia ho 19 anni sono una ragazza piuttosto piccola e magra 1.45 sui 38 kg ho un bel sedere piccolo e sodo perchè faccio molta palestra ma sono piatta come una tavola una prima appena accennata capelli castani appena sotto la spalla viso abbastanza anonimo non particolarmente bella purtroppo.
Il lunedì mattina mi svegliai con una certa voglia addosso, feci una rapida colazione assieme ai miei genitori dicendo che mi ero alzata presto per mettermi subito a cercare lavoro.
Appena uscirono da casa però tornai sul letto inquieta e vogliosa.
Pensavo al weekend appena trascorso da Mario, mi sfioravo il buchetto del sederino che mi bruciava un pò, ma soprattutto avevo la micetta in fiamme.
Era caldo come solo un'estate in città sa essere ma non era il caldo esterno che mi infastidiva, dopo nemmeno una mezz'ora che ero sola in silenzio ero andata in bagno sul bidè e mi rinfrescavo micetta e culetto.
Mi venne l'idea di usare la crema idratante per massaggiarmi il buco del culetto ma così facendo mi lasciai scivolare dentro il dito.
Presi a giocarci mi piaceva ed eccitava, presto un dito non mi bastava più diventarono due nonostante la posizione scomoda e inaturale riuscivo a masturbarmi agevolmente il culetto.
Ero così eccitata che non poteva bastarmi neppure quello vagai per casa finchè non trovai un grosso penarello lo incremai e rapidamente andai sul letto per farlo sparire nel mio buchetto.
Lo avevo quasi tutto dentro e lo facevo roteare lentamente la sensazione era strepitosa avevo voglia di toccarmi e godere ma non sapevo se potevo e non volevo disobbedire a Mario.
Il cell squillo un messaggio, senza togliere il pennarello dal mio sederino mi allungai per leggerlo, era Mario voleva sapere se poteva chiamarmi.
Srissi un si di getto e qualche secondo dopo il telefono squillava prepotente.
Buongiorno troietta dormito bene?
Il solo sentire la sua voce il suo tono al tel mi faceva contrarre i muscoli della micetta, sussurrai un sì sommesso quasi senza respiro, il cuore mi batteva a mille.
Sei a casa sola? Un'altro si a filo di fiato... Cosa stai facendo? A quella domanda avvampai quasi balbettando e piena di vergogna gli descrissi più dettagliatamente possibile cosa stavo facendo.
Rise di gusto dicendomi poi un brava la mia cagnetta carico di approvazione che inaspettatamente mi inorgoglì.
Fai bene a tenere allenato il tuo buchetto perchè sarà molto visitato e così proverai sempre più piacere, ora ero su di giri, le sue parole e il loro sottinteso mi stavagno facendo bagnare non riuscii nemmeno a rispondergli.
Ti stai eccitando mi chiese? Stavolta quasi mugolai una risposta affermativa mi disse di non toccarmi non voleva che venissi, non ancora mi disse voglio che tu faccia la troia per me.
Sussurrai un dimmi padrone ma senza renderme conto lo pregai di farmi godere, stavo contraendo il culetto tenendo stretto il pennarello e trattenevo a malapena le mani dalla mia micetta.
Cominciò a chiedermi se con la scuola avevo finito e se era ancora aperta, gli risposi di si che ero stata promossa e non ci sarei più dovuta tornare.
Volle sapere se il personale docente era ancora in sede a sbrigare faccende senza gli alunni ma visto il periodo gli risposi che forse erano rimasti un paio di bidelli forse una delle segretarie e il vicepreside un vecchio prof di matematica.
Bene disse con tono interessato e mi chiese se i bidelli erano uomini o donne, risposi che erano delle signore tra i 50 e i 60.
Mi chiese allora del vicepreside, gli spiegai era un signore di circa 60 anni che faceva sia il prof di matematica in alcune classi sia il vicepreside visto che non aveva una vita a casa praticamente viveva lì.
Le domande si fecero più incalzanti e io non capivo dove voleva andare a parare finchè non mi chiese se il suo ufficio era abbastanza isolato e se lui guardava le ragazzine.
Come una secchiata di acqua fredda mi colpì la consapevolezza di quello che voleva che facessi, rimasi basita mentre diceva ottimo lui sarà la tua preda e adesso ascolta attentamente perchè è una prova di fedeltà da parte tua e voglio che tu obbedisca alla lettera.
Invece di disgustarmi il realizzare quanto mi stava proponendo mi fece venire spasmi ancora più forti, la mia micetta voleva godere ero eccitata da morire e non riuscivo a contenermi.
Intanto lui mi spiegava cosa dovevo fare dire e comportarmi come dovevo vestirmi e in più voleva sentire tutto quindi in tasca dovevo tenere il telefono acceso.
Ero eccitatissima più luui mi descriveva con dovizia ogni mio atteggiamento più io ansimavo eccitata, ma che razza di cagna ero, nel frattempo non smettevo di massacrarmi il culetto con il pennarello provocadomi spasmi di piacere intensissimo.
Inanzitutto volle che mi vestissi da troietta con una gonnina cortissima, l'unica che mi veniva in mente era una microgonna di jeans che mi avevano regalato le amiche che non avevo mai indossato prima perchè troppo corta e a ogni minimo movimento si vedeva tutto.
Poi visto che sopra non avevo nulla di particolarmente provocante optammo per una canottierina di cotone estiva che ci stava abbastanza visto il caldo.
Volle vedermi per decidere se potevo andare mi fece una videochiamata e io mi mostrai timidamente allo specchio con il cell in mano.
Mi guardò facendomi i complimenti e dandomi della troietta ma mi disse che non potevo andare in giro conciata così mi fece indossare una gonnina più lunga e il reggiseno sotto la canotta poi mi disse di portare con me lo zainetto e cambiarmi e togliermi il reggiseno prima di entrare nel suo ufficio.
Misi dentro lo zaino anche i preservativi l'ordine era di soddisfarlo di bocca o di dargli il culo niente fichetta, ma questo lo sapevo avevo capito che Mario il mio padrone voleva essere il primo e io mi resi conto di aspettare con ansia quel momento.
Mi fece lavare bene sul bidè il buchetto del culo e in effetti anche il pennarello si era sporcato in quegli anfratti, la cosa mi imbarazzava ma allo stesso stempo ero molto eccitata.
Arrivai a scuola con il bus come in un limbo l'eccitazione mi pulsava alle tempie e mi sentivo osservata e bramata da tutti.
Entrai con disinvoltura anche se ero paonazza dall'eccitazione e dal caldo, le gambe mi tremavano e mi sentivo mancare il coraggio, le bidelle all'entrata chiaccheravano e non mi degnarono di uno sguardo.
Andai al secondo piano ed entrai nel bagno a due porte di distanza dall'ufficio del vicepreside.
Nel silenzio di quei saloni vuoti mi sembrava di sentire solo il mio cuore che rimbombava, feci uno squillo a Mario che richiamò subito il telefono in modalità silenziosa vibrava ma le mani e le gambe mi tremavano molto di più.
Ci sei mi chiese e la sua voce ferma e secca mi rassicurò quel tanto da riuscire a rispondere, mi sussurrava quanto ero puttana e quanto lo avrei fatto eccitare , ero fradicia tra il viaggio in autobus e tutta la situazione avevo le mutandine zuppe le sfilai e mi sfilai la gonna e il reggiseno.
Indossai la microgonnina e la canotta senza nulla sotto, non lasciavo certo spazio all'immaginazione Mario mi disse di mettere un dito nella micetta e di portalo alla bocca per dirgli che sampore avevo, questa semblice azione quasi mi portò all'orgasmo tremai tutta ero fradicia e facevo un'odore di micetta fortissimo.
Tremavo non riuscivo a parlare avevo i capezzoli che bucavano la canottiera, lui mi incalzava dandomi della puttana e della troia succhiacazzi, ansimavo si si sono una troia ho tanta voglia di godere ti prego padrone fammi godere.
Lui per tutta risposta mi disse secco di ricompormi e andare a fare il mio dovere di troia annuii ancora ansimante misi il telefono acceso nella tasca alta dello zaino e facemmo una prova.
Lui riusciva a sentirmi perfettamente e io ero rassicurata dal fatto che fosse lì e ormai talmente su di giri da poter fare di tutto, mi sistemai microgonna praticamnete a filo micetta culetto praticamente fuori zainetto con cell e canotta con i miei seni che sembravano spilli.
Mi avvicinai con la faccia e la micetta in fiamme alla porta dell'ufficio ascoltai un'attimo per sentire se parlava con qualcuno.
Nessun rumore, avevo il cuore in gola, bussai.
Avanti disse lui aprii timidamente la porta ed entrai, mi guardò un pò sorpreso si era già accorto il porco che non avevo ne reggiseno ne mutandine, daltronde non era difficile notarlo.
Buongiorno, mi dica signorina... salve dissi e gli ricordai il mio nome e cognome, cosa posso fare per lei?
Cercando di parlare con calma ma con poco successo perchè avevo la voce rotta dall'eccitazione e dalla vergogna cercai di mettere in pratica le istruzioni di Mario.
Ecco dissi, avvicinandomi ammiccante a lato della sua scrivania, mi sono diplomata e quindi non verrò più qui a scuola e mi chiedevo visto che è l'ultima volta che vengo se potessi vorrei ringraziarla della sua gentilezza in questi anni.
Parlavo con la voce rotta dall'emozione sguardo basso e nel frattempo mi ero avvicinata a lui, mi stava guardando perplesso trattenni il respiro presi la sua mano e me la misi in mezzo alle gambe ero fradicia e sospirai profondamente a quel contatto.
Lui non si sottrasse subito a quel contatto mi guardava sorpreso era paonazzo, ma si riprese in un attimo, signorina è impazzita potrei essere suo nonno cosa le prende.
Io quasi pignucolando, ormai ero nella parte la vivevo in pieno ed ero eccitata da morire, la prego non lo saprà nessuno è tanto che lo voglio e così dicendo mi sfilai la canottiera e sollevai la gonnina scoprendo tutto.
Lui si alzò di scatto si asciugò il sudore con il fazzoletto e andò verso la porta chiudendola a chiave, disse con sguardo grave ma senza togliermi gli occhi di dosso se ci scoprono sono rovinato.
E io di rimando anche io sono rovinata dissi con un filo di voce deve restare tra noi due la cosa e poi mi chinai ai suoi piedi e mi misi ad aprirgli i pantaloni.
Il suo uccello era molto odoroso ed ancora semiteso lo sfilai dalle mutande e me lo portai alla bocca.
Il forte adore di sudore e pipì avrebbe dovuto disgustarmi invece colavo letteralmente umori da quanto ero eccitata lo divoravo e non riuscivo a fermarmi il sapore acre del suo cazzo nella mia bocca invece che provocarmi disgusto mi eccitava da impazzire.
Da ordini dovevo fare un lavoro con calma poi farmi visitare il culetto ma senza Mario presente a gestirmi non riuscivo a fermarmi sentirlo crescere nella mia bocca pulsare quella grossa cappella che mi spingevo in gola fino a quasi soffocare.
Lui mi mise le mani sulla testa cominciò balbettare piano piano così mi fai venire, troppo tardi emise un grido soffocato e uno schizzo dopo l'altro cominciarono a riversarsi nella mia gola.
Succhiai tutto avidamente senza nemmeno staccarmi dal suo uccello ormai ero diventata brava a deglutire e il sapore forte che aveva faceva aumentare la voglia di succhiarlo tutto fino in fondo.
Non smisi nemmeno quando non usciva più nulla continuavo a succhiare tra i suoi sospiri di piacere, finchè non lo sentii diventare più molle e lui me lo sfilò dalla bocca.
Mmm sei veramente affamata, solo che adesso mi hai fatto sborrare e ci vuole un bel pò prima che mi torni duro disse in tono quasi mortificato.
Senza avere il coraggio di guardarlo in faccia gli ho detto non fa nulla mi è piaciuto moltissimo ugualmente e così dicendo mi sono alzata da terra e ho preso la canotta per rivestirmi.
Lui con la faccia sudata preso dai postumi dell'orgasmo mi si è avvicinato e quasi timidamente ha cominciato a palparmi il culo, sono riamasta immobile mentre mi diceva che ero piccolina ma avevo un corpicino fantastico le sue dita si infilavano nel mio buchetto e nella micetta.
Mi stava facendo godere balbettando gli dissi che ero vergine davanti e che se voleva poteva prendermi dietro, lui si fermò molto sorpreso e fece un commento che non colsi appieno.
Tolse le dita dalla micetta e tornò ad occuparsi con più foga del mio culetto, mi sollevò la gonna ad altezza ombelico e mi fece appoggiare con il corpo alla scrivania poi mi allargò le chiappette e si mise a leccarmi il culetto scendendo fino alla micetta.
Mordevo la canotta per non mugolare ma eccitata com'ero quel trattamento mi faceva impazzire si avvicinò con l'uccello strusciandolo contro il culetto ma era ancora moscio e nonostante i tentativi non riuscì ad infilarmelo.
Io poi mi ero dimenticata che nel caso dovevo fargli mettere il preservativo quindi forse era meglio così, mi venne davanti al viso capii subito e così supina sulla scrivania cominciai a succhiarlo mentre lui mi masturbava il buco del culetto con il dito.
Era magnifico gli spasmi di piacere che mi procurava mi spingevano ad ingoiare e succhiare con foga sempre maggiore, inoltre mi sentivo in quel limbo preorgasmo che si dilatava all'infinito.
Continuammo così per un pò ma nonostante si fosse ingrossato grazie al mio lavoro di bocca la consistenza non fu mai abbastanza per mettermelo dentro.
Fece un paio di tentativi di impuntarlo ma non riuscì a scoparmi il culetto.
Nel frattempo si era fatto tardi dovevo tornare in negozio da Mario per la chiusura di pranzo, mi alzai mi ricomposi velocemente, lo lasciai abbastanza basito gli diedi un bacetto a stampo e uscii dalla porta.
Volai in bagno e presi in mano il tel e sussurai padrone, la voce decisa di Mario mi disse e brava la mia puttanella si è sentito tutto hai fatto godere il vecchio porco.
Io avvampai fremevo e sentirmi apostrofare in quel modo mi faceva impazzire, raggiungimi ora, mi disse che voglio vederti godere.
Sussurai un si, mi ricomposi in fretta e nel giro di 10 min ero già sull'autobus che andavo da lui, mi sentivo osservata da tutti anche se ovviamente non era vero, ero rossa fuoco e ondate di calore e piacere mi salivano dal basso ventre.
Entrai in negozio da Mario che mancava ancora un pò alla chiusura, era con dei clienti cominciai a vagare cercando di essere disinvolta tra gli scaffali.
Stavo sfogliando una rivista quando mi si avvicinò alle spalle e si chinò per sussurrarmi qualcosa vicino l'orecchio, una brivido di piacere mi attraversò tutta.
Manca ancora un pò troietta alla chiusura, vai nello stanzino a cambiarti da troietta poi vai nella parte vietata ai minori in fondo al negozio e aspetta lì che io chiuda.
Balbettai... non riuscivo a tenere ferma la voce, cosa devo fare una volta lì? Nulla aspettami e guarda i dvd e le riviste esposte se c'è qualcosa che ti interessa.
Obbedii andai nello stanzino dietro il banco e mi cambiai nuovamente microgonna senza mutandine e canotta senza reggiseno, i miei capezzoli spingevano sul tessuto come spilli e ogni movimento mostrava quello che c'era sotto la gonnina.
Piena di vergogna ma con il sangue alle tempie per l'eccitazione usci da dietro il banco e mi diressi verso la parte vietata ai minori.
Questa era come uno stanzino nell'angolo più estremo del negozio divisa dal resto da una parete di cartongesso e con una tenda, non avevo mai varcato la tenda.
Con il cuore in gola la oltrepassai, la stanza non era grandissima ma abbastanza spaziosa tutte le pareti erano occupate da raccoglitori che contenevano riviste o film porno di vari generi.
In alto nell'angolo c'era una telecamera che osservava il tutto, sospirai e mi misi a curiosare tra le varie riviste a guardare le copertine dei DVD ecc.
Ero sempre più eccitata, non mi rendevo nemmeno conto di ansimare leggermente ma tutte quelle immagini che guardavo mi facevano pensare di essere la protagonista delle situazioni che vedevo.
C'erano cose di ogni tipo ragazze coperte di sperma, in balia di tanti uomini, anziani con ragazzine addirittura c'era una con un cavallo, trans gay stavo impazzendo dovevo godere e la mia micetta era lì fradicia a portata di mano.
Cercai di resistere e non toccarmi, mi passai un mano sulla mini per tirarla verso il basso, facendolo mi accarezzai il culetto.
La sensazione di averlo vuoto che provavo da quando era stato visitato da Mario era stranissima era passato solo un giorno ma avevo sempre voglia di averci dentro qualcosa.
Dovevo darmi una calmata, pensare ad altro non avrei resistito molto senza toccarmi in quelle condizioni oltretutto la mia micetta era fradicia e faceva un odore di sesso pazzesco che poteva anche essere per via del fatto che mi dovevano venire a breve.
Sentii scostare la tenda il cuore mi balzò in gola, Mario pensai, invece era un signore di 45/50 anni.
Mi guardò con sorpresa poi si voltò verso lo scaffale e cominciò a guardare le sue cose, io ero imbarazzatissima avrei voluto sprofondare dalla vergogna cercavo di capire cosa faceva con la coda dell'occhio ma mi sentivo osservata e scandagliata.
Mi tremavano le mani, mi cadde un DVD che avevo in mano, il rumore fece voltare il tizio e io mi chinai senza pensare per raccoglierlo, senza rendermene conto gli avevo dato una perfetta visione di culetto e della micetta.
Mi rimisi dritta barcollando un pò e tirando la gonna al suo posto visto che avevo nuovamente il culo scoperto, ributtai l'occhio nello specchio per vedere cosa stava facendo il tipo e mi acorsi che mi guardava sottecchi.
Ero un fuoco, il languore era devastante dovevo godere altrimenti sarei impazzita il cell. squillò, per rispondere ho rischiato di farlo cadere tanto mi tremavano le mani.
Era Mario mi guardava con la telecamera, mi disse subito di stare zitta annuire e dire si mamma che avrebbe parlato lui.
Brava puttanella stai facendo eccitare il tizio lì vicino, chissà che cazzo dura ha già nei pantaloni, a queste parole una scarica mi attraversò tutta buttai fugacemente l'occhio sul tizio che continuava a guardare delle riviste hard.
Mario continuava guarda quanto sei eccitata troietta ti faresti anche sbattere sul posto da uno sconosciuto, si mamma sussurrai cercando di essere più fredda e realistica possibile.
Voglio che ti metti un dito nella micetta e mi dici se sei bagnata e di cosa sai, mi raggelò, con il terrore di essere vista feci scivolare un dito e rapidamente lo portai alla bocca.
Il gesto mi provocò una scarica di piacere che quasi mi faceva cadere a terra, tremavo eccitata mentre portavo il dito alla bocca, sai di troia puttanella disse perentorio.
Si mamma risposi con un tono un pò soffocato ma era il massimo che riuscivo a fare stavo letteralmente male dalla voglia.
Facciamo un pò eccitare il signore allora mi disse, vai nell'angolo là dove ci sono i DVD più estremi chinati come prima ma resta chinata, voglio che fai finta di cercare qualcosa che non trovi, guardali lentamente uno a uno.
Avvampai ancora e tremando esegui l'ordine non avevo ancora preso in mano il primo DVD che il culetto era nuovamente scoperto, cercai di concentrarmi al massimo e mettere tutta la mia attenzione nell'esaminare le custodie anche se la mia micetta fremeva.
Passarono interminabili secondi, con una mano guardavo le scatole e con l'altra tenevo il telefono contro l'orecchio, ecco disse Mario si è accorto di te ti sta guardando con insistenza si è voltato di nuovo, si sitema i pantaloni visto troia lo stai facendo eccitare.
Non capivo più nulla tutta la mia volontà era impegnata a cercare di stare ferma a guardare le scatole dei DVD ma la micetta era in fiamme e sentivo che le gambe mi diventvano liquide.
Ecco è tornato a voltarsi verso di te troia, ti sta guardando il culo e la micetta con la faccia da porco starà pensando di sfondarti si vede tutto da lì riesco a vederti anche con la telecamera.
Sospirai non riuscivo più a trattenere il fiatone il cuore era a mille era come la mattina con il vicepreside, volevo urlare, ecco troia si sta abbassando per guardarti in mezzo le natiche la micetta vuole avvicinarsi è indeciso si guarda attorno continuava Mario.
Sentii il fruscio della tenda e istintivamente mi voltai a guardare il tizio era uscito dallo stanzino, lo hai fatto scappare via eccitato da morire troietta adesso andrà dalla prima troia per strada e la scoperà pensando a te.
Mi girava la testa stavo per svenire dalla voglia dal brivido e dal piacere di quella situazione, ricomponiti e vieni da mè che sto chiudendo disse allora Mario e mise giù il tel.
Barcollai fino al bancone mentre lui chiudeva porta e serranda, dovetti appoggiarmi e respirare a pieni polmoni con calma mi sentivo svenire la testa girava e lo stomaco si contorceva su se stesso...
Mi raggiunse e mi disse guarda in che condizioni sei troia sei drogata di piacere stai male se non godi, rise sguaiatamente porco vecchio e rude, mi eccitai ancora di più ansimavo sotto il suo sguardo.
Mi fece andare nell'altra stanza e mi disse vuoi godere allora troietta?
Si ti prego dissi quasi con le lacrime agli occhi sospirando pesantemente, mi guidò verso la scrivania mi alzo la gonnina e mi butto a sedere sopra a gambe aperte.
Si slaccio i pantaloni e mi dondolò davanti il suo cazzo già semiduro, la visione di quella pancia pelosa e di quell'uomo laido che mi aveva in suo potere mi fece se possibile eccitare ancora di più.
Lo vuoi vero tutto il cazzo nella tua figa, farti sbattere deflorare da me un vecchio porco che potrebbe essere tuo nonno, mi esplodeva la testa a quelle parole umilianti si si ti prego sbattimi sfondami la figa urlavo ansimando senza più ritegno.
Avvicinò il suo pene alla mia micetta, la testa rossa e lucida sfiorava i miei peletti baganti fradici, per una attimo realizzai e un brivido mi scosse ma dalla mia bocca usci solo la preghiera di prendermi di fare presto.
Si appoggiò sulle labbra bagnate e cominciò a strusciarlo dall' alto verso il basso premendo leggermente contro le mie labbra bagnate che lo facevano scivolare come unto.
Urlai con tutto il fiato che avevo in corpo un orgasmo brutale devastante e totale arrivò improvviso e tanto forte da tramortirmi tremavo non vedevo più nulla solo il piacere totale e devastante che straziava il mio corpo mi lasciai cadere senza capire in che direzione tremavo e contraevo ogni muscolo del mio corpo.
Aprii gli occhi non sò quanto tempo dopo ero sdraiata sul lettino ora con lui seduto vicino alle mie caviglie che le accarezzava con dolcezza, inizialmente lo sentivo lontano poi pian piano ero tornata nel mondo reale.
Eri proprio vicina a godere puttanella, e bastato strusciartelo un pò e sei esplosa, era lui mi guardava ironico abbozzai un sorriso ma non avevo ancora il pieno controllo del mio corpo.
Non ti avrei comunque scopata lo sai che aspetto che tu cominci la pillola per sborrarti dentro, quando ti cominciano?
Mi resi conto che mi sarei fatta sbattere e sborrare denro con tutti i rischi del caso anche in quel momento sarebbe bastato che lo chiedesse, anzi ero la prima a volerlo.
Risposi che ormai era questione di un paio di giorni, bene bene disse sorridendo lascivo continuando a carezzarmi la caviglia.
Ti sei divertita stamattina mi chiese a bruciapelo, si sussurrai abbasando lo sguardo e sentendomi avvampare, brava troietta e questo è solo l'inizio vedrai che vette di pervesione ti farò toccare.
Mi stavo rieccitando nuovamente nonostante l'orgasmo che ancora mi cullava in lontanaza, la mia mente andò alle immagini che avevo visto sulle riviste e i DVD.
E il culetto come va, tutto ok?
Gli raccontai in dettaglio sempre con lo sguardo basso che un pò mi bruciava ma che mi era piaciuto tanto e ora sentivo una strana sensazione di vuoto e del fatto che me lo ero riempito con dita e con il pennarello ecc.
Senza rendermene conto mentre gli parlavo avevo cominciato a massaggiarmi la micetta, mmm puttanella ma non riesci a stare tranquilla un attimo disse lui vedo che hai ancora voglia di godere lo vuoi nel culetto?
Si sussurrai più decisa e con voce molto più roca ed eccitata, si sollevò dala brandina e prese una crema da un cassetto mi guardò con lascivia facendomi un cenno con la testa.
Senza rendermi conto avevo capito e mi stavo già mettendo a quattro zampe sul lettino con il culetto per aria mi appoggiai sulla testa misi indietro le braccia e mi allargai le natiche come mi aveva insegnato infilado anche l'indice nel buchetto per stuzzicarlo.
Sorrise compiaciuto e cominciò a passare la crema fredda sul buchetto provocandomi dei brividi intensi, sentii entrare prima un dito poi due usciva aggiungeva crema e rientrava li faceva roteare dentro di me sulle pareti disegnando cerchi concentrici nel mio buchetto.
Ora ansimavo senza ritegno ero già sulla buona strada per godere nuovamente, mi vene davanti al viso e mi disse di succhiare e bagnarglielo molto con la saliva che mi avrebbe preso così senza lubrificarselo.
Lo divorai con un foga mai vista lo leccai insalivai ci sbavai sopra era duro e fradicio dopo pochi minuti.
Mi fermò la testa e mi fece rimettere in posizione, ancora le dita per aprire il pertugio, poi sentii la sua cappella all'ingresso.
Mi allargai ancora di più le chiappette con le mani anche perchè il mio culetto era molto piccolo rispetto al suo membro e alla sua corporatura tozza sembravo una nana.
Cominciò a farsi strada lentamente sentivo la sua cappella che entrava piano poi veniva ingoiata interamente dal mio buchetto e lui che con lentezza esasperante guadagnava cm dopo cm.
Sentivo la sua pancia e il suo pube aderenti al mio culetto, finalmente ero piena mi sembrava di impazzire, lo sentii afferrarmi i fianchi scivolare con le mani sul mio seno.
Appoggiato su di me, fermo dentro di me mi sfiorava la micetta ero nuovamente presa dal piacere ansimavo gemevo mi faceva impazzire ero nuovamente sull'orlo dell'orgasmo.
Ti piace troietta senti quanto ti piace il cazzo, e così dicendo si è raddrizzato dietro di me poi ha cominciato un lento avanti e indietro tenendomi per i fianchi.
Godevo sbavavo rispondevo umiliandomi ancora di più ai suoi insulti e improperi ero indemoniata, mi sentivo la peggiore delle troie e la cosa mi provocava ancora più piacere.
Ero nel retro di un negozio posseduta da un laido vecchio e stavo godendo, Mario aumentò considerevolmente la pressione scivolava quasi fino in fondo al mio culetto quasi per uscire poi con un colpo secco lo affondava fino in fondo schiacciandomi la faccia su materasso e dandomi la sensazione di essere sventrata.
Non ho resistito a quel trattamento la mia mano è scivolata in mezzo alle mie gambe e ho avuto l'ennesimo orgasmo gridando soffocata nel cuscino tanta era l'intensità.
Stavo precipitando nel miooblio di piacere mentre lui continuava a scoparmi il culetto stavolta a ritmo sostenuto e regolare lo sentivo come in lontananza che mi scavava dentro il buchetto ormai in fiamme.
Lo sentii rantolare, ormai conoscevo quella sua espressione di piacere mi stava godendo nel culetto lo riempiva di sborra calda, questa consapevolezza portò automaticamente la mia mano in mezzo alle mie cosce.
Mi stavo ancora accarezzando la micetta che lui si sfilava e afferrandomi le chiappette mi ha sdraiato di forza su un fianco comprimendole una contro l'altra.
Succhia e pulisci troietta e così dicendo mi ha sbattuto in faccia il suo cazzo sporco di sperma e del mio culetto che si stava sgonfiando.
Mi avventai su di lui con la bocca, il mix di sapori lo sperma la crema e chissà cos'altro invece di schifarmi mi eccitava mi rendevo conto che diventavo sempre più troia e la cosa mi faceva impazzire.
Mentre lo divoravo facendo rumori osceni con la bocca e arrivando con il naso contro la sua pancia pelosa lui mi massaggiava la micetta, raggiunsi all'improvviso un'altro orgasmo, mi sembrava di morire dal piacere.
Mentre mi lasciavo andare sul lettino in preda all'estasi Mario si sfilò dalla mia bocca e cominciò a ricomporsi, io ero lì ferma a malapena cosciente di me e avevo solo questa sensazione strana di liquido che mi usciva dal buchetto del culo.
Mi allungò uno scottex e me lo mise nel culetto a mò di tappo, così non sbrodoli in giro troietta disse ridendo vatti a ricomporre che dobbiamo parlare di lavoro.
Andai in bagno mi sistemai e lavai il culetto una volta rinfrescata mi andai a rivestire con i vestiti normali stavolta.
Uscimmo per andare a mangiare un boccone e Mario serio serio mi spiegò in cosa consisteva il lavoro la paga che documenti dovevo fare ecc specificando che sarebbe stato tutto in regola.
Poi mi fece l'occhietto e disse naturalmente tu resti il mio giocattolo sessuale e da quel lato ci divertiremo molto assieme vedrai.
Un brivido mi scosse sarei diventata a tutti gli effetti la sua puttanella, legata a lui in ogni modo, l'eccitazione mi saliva alla testa pensando a quali vette di perversione avrebbe potutto portarmi e annuii.

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