L’amante.
di
Cornutodapino
genere
corna
Era la fine degli anni 80. La passione per Pino mi aveva tradita…..ero diventata imprudente. Ci eravamo piaciuti subito nel suo negozio, io ero la sua commessa…….. I suoi sguardi mi avevano fatto capire che mi desiderava….mi spogliava con gli occhi…….mi eccitava la fica guardandolo, le mutandine si potevano strizzare da tanto che gocciolavo….intanto lui senza farsene accorgere si metteva la mano in mezzo alle gambe, mettendo in evidenza che aveva un erezione mostruosa. Un giorno mentre io ero seduta alla casa, lui si gustava un caffè,eravamo uno di fronte all’altra….quel giorno avevo la gonna corta che lasciava abbondantemente scoperte le mie gambe, che tenevo leggermente allargate quasi senza accorgermene……. Vidi che le stava guardando con cupidigia. Lo guardai anche io , in quel momento eravamo soli in negozio……e lui sempre restando seduto tirò fuori il cazzo. Lo vedevo perfettamente……se fosse entrato qualcuno non avrebbe visto niente, ma io guardavo, mi mordevo la labbra dalla voglia….quel cazzo ero stupendo….non ne avevo mai avuto uno così….altro che quello di mio marito. Cominciò a menarselo……avevo la bocca secca, volevo dissetarmi con quel cazzo, senza accorgermene mi toccai il perizoma…….era bagnato come se lo avessi immerso in acqua insaponata….viscido, scivoloso, avevo macchiato dei miei umori anche la poltroncina su cui ero seduta….lo spostai con le dita e cominciai a infilarmele nella vagina…..era come metterle in una zuppa oleosa calda, le infilavo e gocciolavo, le estraevo e me le leccavo e poi un’altra volta mi tormentavo il clitoride e le labbra….. venni rapidamente…non potevo urlare per non farmi sentire, ma il cuore mi scoppiava nel petto mentre godevo…….
Cosa mi succedeva? eppure ero una donna, sposata, certo non una santarellina…… di bell’aspetto, bruna, capelli lunghi, terza di seno, dicono molto carina, con un marito molto più bello di Pino,ma lui aveva un cazzo….un cazzo indimenticabile. Continuammo a lavorare come niente fosse, avevo l’animo in subbuglio……Venne l’ora della pausa pranzo e nessuno dei due si mosse…Pino ad un tratto si alzò e chiuse la porta del negozio passando la chiave 🗝️ e restammo soli dentro il negozio. …….Mi disse “Mariella, vieni…” e mi portò nel bagno…… Subito mi tirai su la gonna e tolsi gli slip, lui abbassò i pantaloni senza toglierli…..il suo cazzo svettava sempre in tiro e duro…..non riuscii a dire nulla che già mi stava entrando nella fica….mi sedetti sul lavandino a rischio di romperlo (ci sarebbe mancata pure questa), ma non capivo più nulla……..Mariella,mia bellissima Mariella…Mentre Pino mi infilava il suo cazzo caldo e duro io pensavo alla troia che ero …..Mentre Pino mi sbatteva, sbatteva, un colpo dopo l’altro e godetti un’altra volta……..questa volta urlai……non c’era nessuno che mi potesse sentire…….durante l’orgasmo scivolai per terra ai suoi piedi…..mi ritrovai il suo cazzo davanti alla bocca….lo afferrai con le mani e mi meravigliai da tanto che era scivoloso…colmo ancora dei miei umori, ma lo presi in bocca e cominciai a succhiarlo sempre più avidamente. Lui continuò la sua chiavata…..non era più nella mia fica, ma nella bocca e mi sbatteva la testa contro il muro nella foga di andare dentro e fuori. Mi ritrovai contro il muro….ero immobilizzata mentre quel cazzo continuava a pomparmi la bocca e spingeva, col solo effetto di penetrarmi ancora di più in gola. Venne come un fiume in piena……si muoveva ancora dentro e fuori dalla mia bocca, ma senza uscire…..andava solo avanti e indietro mentre sborrava…..avevo già la bocca piena e le mascelle si erano gonfiate piene di sperma…….non volevo ingoiarla, non lo facevo mai, ma fui costretta a farlo per non soffocare…..ebbi quasi un conato mentre mi schizzava ai lati della bocca sul mento e le guance e non so quanta ne mandavo giù…e gli schizzi non si fermavano…..peggio di uno stallone….. Poi finì…..ero stravolta, gli occhi mi lacrimavano e il rimmel mi colava da tutte le parti, non so fino a dove si era spalmato il rossetto, ma so che ero piena di sborra da tutte le parti.
Da allora il negozio fu la nostra alcova di amanti dell’ora di pranzo……lo facemmo sulla scrivania, spesso nel bagno, a volte per terra……. la bocca, la fica, il culo…..tutto era sua disposizione…… Un giorno mi propose di incontrarci fuori la sera…..il luogo doveva essere una sorpresa……ci saremmo inventati dello straordinario nel negozio per mio marito . Emozionata come non mai attesi le 20:00 per la chiusura del negozio e presi il telefono 📞 per chiamare mio marito, la scusa fu che avevamo l’inventario da terminare, per cui sarei dovuta stare due o tre ore in in negozio anche dopo cena……. Corsi a prepararmi in bagno mentre il mio amante mi aspettava sulla porta, salita nella sua auto Pino mi portò nella sua villa a mare, una volta dentro……Pino accese luci soffuse e un’aria equivoca….era perfetto……. Le stanza da letto era splendidamente arredata, aveva un bellissimo armadio pieno di specchi e nel letto un paio di manette e un fallo a ventosa . Presi quel fallo finto enorme……uno di quelli che hanno la base adesiva che può essere posata in terra o da altre parti e puoi infilartiici sopra e chiavarti senza che si stacchi dalla base….ti segue nei movimenti ma rimane saldo con la sua parte adesiva……con le gambe piegate me le ero già infilato dentro la fica e succhiavo il cazzo di Pino, contemporaneamente la porta si aprì ed entrò Francesco mio marito……calò il gelo nella stanza.
“Vestiti e andiamo” disse semplicemente. Mi accompagnò alla sua macchina e tornammo a casa…….mi aspettavo una scenata in casa, ma lui molto calmo mi disse che se non avevo intenzione di andare via di casa, l’indomani mattina dovevo licenziarmi dal mio posto di lavoro. “Sai che non posso passare su a questa cosa….dovrai essere punita se vuoi restare con me…..e devi accettare la punizione senza chiedere”. Risposi che andava bene e lui mi disse che se ne sarebbe parlato il giorno dopo non appena fosse tornato dal lavoro…..questa notte mi lasciava la camera da letto e lui andava a dormire sul divano. Come potete immaginare passai una notte molto agitata e anche il giorno dopo aspettai di conoscere la mia sorte……la mattina mi licenziai per telefono e aspettai che lui tornasse dal lavoro.
LA VENDETTA
“Quale è la punizione Francesco?”. Dovete attendere il prossimo racconto 😉
Cosa mi succedeva? eppure ero una donna, sposata, certo non una santarellina…… di bell’aspetto, bruna, capelli lunghi, terza di seno, dicono molto carina, con un marito molto più bello di Pino,ma lui aveva un cazzo….un cazzo indimenticabile. Continuammo a lavorare come niente fosse, avevo l’animo in subbuglio……Venne l’ora della pausa pranzo e nessuno dei due si mosse…Pino ad un tratto si alzò e chiuse la porta del negozio passando la chiave 🗝️ e restammo soli dentro il negozio. …….Mi disse “Mariella, vieni…” e mi portò nel bagno…… Subito mi tirai su la gonna e tolsi gli slip, lui abbassò i pantaloni senza toglierli…..il suo cazzo svettava sempre in tiro e duro…..non riuscii a dire nulla che già mi stava entrando nella fica….mi sedetti sul lavandino a rischio di romperlo (ci sarebbe mancata pure questa), ma non capivo più nulla……..Mariella,mia bellissima Mariella…Mentre Pino mi infilava il suo cazzo caldo e duro io pensavo alla troia che ero …..Mentre Pino mi sbatteva, sbatteva, un colpo dopo l’altro e godetti un’altra volta……..questa volta urlai……non c’era nessuno che mi potesse sentire…….durante l’orgasmo scivolai per terra ai suoi piedi…..mi ritrovai il suo cazzo davanti alla bocca….lo afferrai con le mani e mi meravigliai da tanto che era scivoloso…colmo ancora dei miei umori, ma lo presi in bocca e cominciai a succhiarlo sempre più avidamente. Lui continuò la sua chiavata…..non era più nella mia fica, ma nella bocca e mi sbatteva la testa contro il muro nella foga di andare dentro e fuori. Mi ritrovai contro il muro….ero immobilizzata mentre quel cazzo continuava a pomparmi la bocca e spingeva, col solo effetto di penetrarmi ancora di più in gola. Venne come un fiume in piena……si muoveva ancora dentro e fuori dalla mia bocca, ma senza uscire…..andava solo avanti e indietro mentre sborrava…..avevo già la bocca piena e le mascelle si erano gonfiate piene di sperma…….non volevo ingoiarla, non lo facevo mai, ma fui costretta a farlo per non soffocare…..ebbi quasi un conato mentre mi schizzava ai lati della bocca sul mento e le guance e non so quanta ne mandavo giù…e gli schizzi non si fermavano…..peggio di uno stallone….. Poi finì…..ero stravolta, gli occhi mi lacrimavano e il rimmel mi colava da tutte le parti, non so fino a dove si era spalmato il rossetto, ma so che ero piena di sborra da tutte le parti.
Da allora il negozio fu la nostra alcova di amanti dell’ora di pranzo……lo facemmo sulla scrivania, spesso nel bagno, a volte per terra……. la bocca, la fica, il culo…..tutto era sua disposizione…… Un giorno mi propose di incontrarci fuori la sera…..il luogo doveva essere una sorpresa……ci saremmo inventati dello straordinario nel negozio per mio marito . Emozionata come non mai attesi le 20:00 per la chiusura del negozio e presi il telefono 📞 per chiamare mio marito, la scusa fu che avevamo l’inventario da terminare, per cui sarei dovuta stare due o tre ore in in negozio anche dopo cena……. Corsi a prepararmi in bagno mentre il mio amante mi aspettava sulla porta, salita nella sua auto Pino mi portò nella sua villa a mare, una volta dentro……Pino accese luci soffuse e un’aria equivoca….era perfetto……. Le stanza da letto era splendidamente arredata, aveva un bellissimo armadio pieno di specchi e nel letto un paio di manette e un fallo a ventosa . Presi quel fallo finto enorme……uno di quelli che hanno la base adesiva che può essere posata in terra o da altre parti e puoi infilartiici sopra e chiavarti senza che si stacchi dalla base….ti segue nei movimenti ma rimane saldo con la sua parte adesiva……con le gambe piegate me le ero già infilato dentro la fica e succhiavo il cazzo di Pino, contemporaneamente la porta si aprì ed entrò Francesco mio marito……calò il gelo nella stanza.
“Vestiti e andiamo” disse semplicemente. Mi accompagnò alla sua macchina e tornammo a casa…….mi aspettavo una scenata in casa, ma lui molto calmo mi disse che se non avevo intenzione di andare via di casa, l’indomani mattina dovevo licenziarmi dal mio posto di lavoro. “Sai che non posso passare su a questa cosa….dovrai essere punita se vuoi restare con me…..e devi accettare la punizione senza chiedere”. Risposi che andava bene e lui mi disse che se ne sarebbe parlato il giorno dopo non appena fosse tornato dal lavoro…..questa notte mi lasciava la camera da letto e lui andava a dormire sul divano. Come potete immaginare passai una notte molto agitata e anche il giorno dopo aspettai di conoscere la mia sorte……la mattina mi licenziai per telefono e aspettai che lui tornasse dal lavoro.
LA VENDETTA
“Quale è la punizione Francesco?”. Dovete attendere il prossimo racconto 😉
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