Rivedo la mia ex commessa.
di
Cornutodapino
genere
tradimenti
Tanti anni fà ebbi una relazione con una mia commessa, Mariella.
Dopo diversi anni ci incotrammo sulla spiaggia di vulcanello nel isola di Vulcano,spiaggia chiamata sabbie nere ,dopo i rituali come stai ecc.. ecc... ci siamo scambiati i numeri di cellulari. Una mattina, mentre suo marito era al supermecato, mi manda un messaggio,aveva scritto:
“Pinuccio puoi passare da me. Sono sola. E ho voglia di vederti.”
Ci stesi un attimo e corsi nella sua villetta.
Quando Mariella aprì la porta, indossava solo una camicia bianca del marito.
Lunga abbastanza da coprire il necessario, corta abbastanza da scoprire l’essenziale.
Mi prese per mano e mi portò in camera senza dire nulla.
Non feci in tempo a spogliarmi: era già in ginocchio.
La bocca calda, vorace, profonda.
Le tette sode libere sotto la stoffa, le dita che accarezzavano le palle, la saliva che colava fino al pavimento.
avevo già il cazzo in mano perché lei potesse prenderselo in bocca, e iniziare finalmente a farmi vedere se la sua arte spompinatoria era rimasta tale o se, nel frattempo, avesse perso l’abilità nel fare certe cose.
Sin dal primo istante in cui le sue labbra e la sua lingua meravigliose entrarono in contatto con la mia cappella bella calda e gonfia, mi accorsi che tutta la sua abilità da bocchinara era rimasta tale, e anzi, forse era pure diventata ancor migliore rispetto a tanti anni fà: iniziò infatti a succhiare delicatamente il mio cazzo, poi a spomparlo proprio in punta, mentre io mi eccitavo e volevo sempre di più che si dedicasse alla mia vogliosa e irrefrenabile cappella.
Mentre Mariella spompinava, e si ingoiava ormai tutta la cappella nella sua bocca calda, io mi eccitavo sempre di più: sentivo che si divertiva a leccarmi la cappella proprio sotto, e la cosa mi faceva godere da morire, e lei accorgendosi di ciò, iniziò a soffermarsi sempre di più in quel punto, stimolandomi e facendomi impazzire, mentre io iniziavo ad ansimare e le dicevo che era la mia troia, esattamente come facevamo prima quando eravamo insieme.
Quella puttana continuava ad alternare leccate e succhiate, e poi si faceva scivolare il cazzo sulle labbra, proprio come una maestra spompinatrice, ben conscia del fatto che questa tecnica mi faceva durare di più ed eccitare ancor di più: la guardai bene mentre succhiava e leccava, e mi accorsi che la sua era la solita faccia da porcellina in cerca di cazzo, non era cambiata nemmeno un po’ e, anzi, forse la voglia di cazzo era diventata ancor più intensa.
La spinsi quindi tutta sul mio cazzo, facendoglielo ingoiare tutto, e mentre si divertiva di nuovo a succhiarlo in punta, perché sapeva che adoravo la sua tecnica, la guardai: aveva un’espressione soddisfatta, come di una troia che sapeva che nonostante non fossimo più insieme, io non vedessi l’ora che rimettesse la sua bocca sul mio cazzo per farmi ricordare le indimenticabili spompinate dei tempi in cui eravamo insieme.
Mentre continuava a darsi dare con la lingua e con la sua bocca, a un certo punto mi lasciai andare e la mia sborra la innondò tutto, facendola scoppiare a ridere: la sua era la solita faccia da cagna che sapeva di avermi fatto godere, e mentre se lo sfilava dalla bocca, guardandomi, mi disse che sapeva che mi era piaciuto da morire il suo pompino, e che non avrei potuto aspettare a lungo perché me ne facesse un altro.
Poi si girò e sollevò la camicia.
— “Prendimi Pino sono tua.”
Mi guidò dentro.
Nel culo.
Gemette. Ma non si tirò indietro.
Anzi, spinse contro. Forte.
Mi stava scopando lei, usando il mio cazzo per venire.
Poi successe.
La porta della camera si socchiuse.
Un cigolio. Un’ombra.
Era il marito?
Non lo so.
Non ci fu tempo per pensarci.
Mariella non smise.
Strinse le chiappe come a dire: “Vieni. Vieni adesso. Riempimi.”
E lo feci.
Sborrai nel suo culo.
Forte. Profondo.
Le tappai la bocca con la mano mentre lei tremava, si bagnava, godeva come una dannata.
Ma non finì lì.
Il giorno dopo , un altro messaggio.
“Svieni alle 10.00 non bussare. La porta è aperta.”
Entrai.
La trovai stesa nuda sul letto, le dita sulla figa, le tette rigide, gli occhi accesi.
— “Ti aspettavo.”
— “E tuo marito?”
— “È in casa. Dietro la porta. Ci guarda.”
La porta, ancora socchiusa.
Un’ombra.
Fermo. Immobile. Silenzioso.
Mi inginocchiai tra le sue cosce.
Le leccai la figa lenta, a fondo, fino a farla urlare.
Poi la presi.
Forte.
Il cazzo dentro di lei, poi nel culo, mentre lei lo chiedeva, lo pretendeva.
— “Scopami. Cazzo. Così. Fammi a pezzi!”
Ogni colpo la mandava fuori di sé.
Godeva come se il mondo stesse finendo.
E quando sborrai di nuovo dentro il suo culo, con la porta sempre socchiusa, lei non si mosse.
Si portò le dita sporche alla bocca.
Leccò.
— “Buona. Ne voglio ancora.”
Fu allora che arrivò il vero finale.
— “Non andare via. Non ancora,” sussurrò.
La porta si aprì.
E questa volta entrò davvero.
Il marito.
Occhi accesi, camicia slacciata, il cazzo già duro.
Si inginocchiò.
E cominciò a leccare sua moglie.
La figa, il culo, la mia sborra.
Le leccò tutto, senza un fiato.
Mariella lo afferrò per la testa, ansimando.
— “Sì, leccami mentre il mio Pinuccio mi guarda. Bravo. Così.”
Io lo guardavo.
Il mio cazzo… già di nuovo duro.
— “Vieni dietro di me,” disse Mariella.
— “Voglio entrambi. Uno nella figa, l’altro nel culo.”
Non c’era più confine.
Solo voglia. Istinto.
La presi da dietro.
Nel culo.
Mentre il marito le entrava in figa.
Le mani sulle sue anche, i nostri corpi a ritmo, affondando dentro di lei.
Lei urlava. Sudava. Tremava.
Due cazzi dentro.
Una donna che godeva senza limiti.
— “Sborra! Tutti e due! Riempitemi!”
Lo facemmo.
Sborra ovunque.
Nella figa. Nel culo. Sulla pelle.
Calda. Densa. Colante.
Mariella restò lì.
Sfondata. Felice,
si portò un dito tra le cosce e si leccò.
Poi ci guardò.
— “Adesso siete miei. Tutti e due.”
Mariella si stiracchiò sul letto, il corpo segnato da ogni orgasmo, la pelle profumata di piacere.
Il marito le accarezzava il ventre. Io, le labbra.
Nessuno parlava.
Non servivano parole.
Il giorno dopo al risveglio: Raccontato dal marito. Mia moglie Mariella mentre mi porta il caffè a letto: ho visto che ti sei eccitato come un cornuto nel vedermi scopare con Pino ; quando ho preso in bocca e spompinato il tuo cazzo era molto più grosso e duro del solito e mi hai riempito di sborra.
Ti ho trovato super eccitato; cosa ti ha eccitato di più mentre scopavo con lui? Ed io: mi ha fatto impazzire vedere il cazzo del tuo amante che entrava ed usciva dal tuo culetto è tu che godevi come una Troia e gridavi di incularti ancora più forte con il cazzo più grosso e duro di quello di tuo marito e che stavi godendo di culo e di fica. Tutto questo a me non lo avevi mai detto neanche quando ero più giovane e ti scopavo e raramente ti facevi inculare da me . E mia moglie: certo quando ho iniziato a tradirti con Pino avevo solo 20anni, lui un cazzo molto più grosso e duro del tuo,una resistenza bestiale e quando me lo ha prima infilato nella fica mi ha fatto godere e squartare in continuazione. Ed io: ah ma io ho visto solo quando ti inculava ,immagino che quando ti scopava la fica sarà stato ancora più eccitante. E Mariella ti piacerebbe rivedermi con lui che mi scopa la fica?
Ed io: SIIIIII !!!
E Mariella: ma io posso sempre richiamarlo se vuoi,ho il suo telefono ha dimenticato di prenderlo. Nel frattempo squillò il telefono di mia moglie.Era Pino che chiedeva del cellulare dimenticato. Mia moglie gli rispose che l’aveva dimenticato a casa e poteva venire a prenderlo anche subito. Pino rispose chiedendo se io ero a casa ,non voleva la mia presenza . Allora Mariella gli disse: non ti preoccupare con mio marito ho chiarito tutto,puoi venire,ti aspetto. E rivolgendosi a me disse: ti fa piacere che il Pino ritorni,cosa vuoi che faccia?
Ed io: voglio vedervi mentre te lo infila nella fica il suo grosso cazzo e sentirti gridare di porcate. E lei: aspetta e vedrai. Dopo una decina di minuti mentre io e mia moglie eravamo rimasti nudi sul letto suonò la porta. Mia moglie nuda andò ad aprire ed era Pino che subito esclamò: hai ancora voglia di scopare, non sei sazia? Mia moglie rispose: si ho ancora voglia del tuo cazzo,dai spogliati subito ed andiamo in camera che ti faccio una sorpresa. Ed entrambi entrarono in camera. Pino come entrò disse: ciao, posso o disturbo? Allora io: tranquillo no c’è problema,sono contento che ti è piaciuto scopare con mia moglie ed anche io mi sono divertito ed eccitato e vorrei vedervi ancora scopare;Mariella mi ha detto che non ha mai goduto così tanto come oggi quando l’hai scopata ed inculata,dai fatelo ancora,vedo che hai già il cazzo pronto e duro e molto grosso,ha ragione mia moglie che il tuo cazzo e più grosso del mio. Mariella intanto si era abbracciata con Pino e lo baciava lingua in bocca. Dopo un po’ i due si erano sdraiati sul letto accanto a me,cominciando a scopare. E mentre mia moglie cominciava a godere con il cazzo del suo amante dentro la sua calda fica,rivolgendosi a me,che nel frattempo avevo il cazzo eccitato e duro, dice: Cornuto dammi il tuo cazzo mettimelo in bocca per un pompino come piace a te. Fu cosi che Pino scapava mia moglie con continui colpi in fica e lei mi spompinava alla grande. Dopo un po’ sia Pino che io contemporaneamente diciamo che stiamo per sborrare e Mariella togliendo il mio cazzo dalla bocca e quello del suo amante dalla fica disse: no aspettate di sborrare perché voglio una doppia prenetazione,il cazzo di mio marito nella fica ed il cazzo tuo Pinuccio nel culo. Così cominciammo la doppia penetrazione con mia moglie che non finiva mai di dire che stava godendo in continuazione di culo e di fica fino a quando non le versammo fiocchi di sborra che la riempirono,con grande soddisfazione di mia moglie che salutando,dopo Pino, gli disse: ti richiamerò presto non tanto per ricordare i vecci tempi, ma per non dimenticare questa giornata.
Dopo diversi anni ci incotrammo sulla spiaggia di vulcanello nel isola di Vulcano,spiaggia chiamata sabbie nere ,dopo i rituali come stai ecc.. ecc... ci siamo scambiati i numeri di cellulari. Una mattina, mentre suo marito era al supermecato, mi manda un messaggio,aveva scritto:
“Pinuccio puoi passare da me. Sono sola. E ho voglia di vederti.”
Ci stesi un attimo e corsi nella sua villetta.
Quando Mariella aprì la porta, indossava solo una camicia bianca del marito.
Lunga abbastanza da coprire il necessario, corta abbastanza da scoprire l’essenziale.
Mi prese per mano e mi portò in camera senza dire nulla.
Non feci in tempo a spogliarmi: era già in ginocchio.
La bocca calda, vorace, profonda.
Le tette sode libere sotto la stoffa, le dita che accarezzavano le palle, la saliva che colava fino al pavimento.
avevo già il cazzo in mano perché lei potesse prenderselo in bocca, e iniziare finalmente a farmi vedere se la sua arte spompinatoria era rimasta tale o se, nel frattempo, avesse perso l’abilità nel fare certe cose.
Sin dal primo istante in cui le sue labbra e la sua lingua meravigliose entrarono in contatto con la mia cappella bella calda e gonfia, mi accorsi che tutta la sua abilità da bocchinara era rimasta tale, e anzi, forse era pure diventata ancor migliore rispetto a tanti anni fà: iniziò infatti a succhiare delicatamente il mio cazzo, poi a spomparlo proprio in punta, mentre io mi eccitavo e volevo sempre di più che si dedicasse alla mia vogliosa e irrefrenabile cappella.
Mentre Mariella spompinava, e si ingoiava ormai tutta la cappella nella sua bocca calda, io mi eccitavo sempre di più: sentivo che si divertiva a leccarmi la cappella proprio sotto, e la cosa mi faceva godere da morire, e lei accorgendosi di ciò, iniziò a soffermarsi sempre di più in quel punto, stimolandomi e facendomi impazzire, mentre io iniziavo ad ansimare e le dicevo che era la mia troia, esattamente come facevamo prima quando eravamo insieme.
Quella puttana continuava ad alternare leccate e succhiate, e poi si faceva scivolare il cazzo sulle labbra, proprio come una maestra spompinatrice, ben conscia del fatto che questa tecnica mi faceva durare di più ed eccitare ancor di più: la guardai bene mentre succhiava e leccava, e mi accorsi che la sua era la solita faccia da porcellina in cerca di cazzo, non era cambiata nemmeno un po’ e, anzi, forse la voglia di cazzo era diventata ancor più intensa.
La spinsi quindi tutta sul mio cazzo, facendoglielo ingoiare tutto, e mentre si divertiva di nuovo a succhiarlo in punta, perché sapeva che adoravo la sua tecnica, la guardai: aveva un’espressione soddisfatta, come di una troia che sapeva che nonostante non fossimo più insieme, io non vedessi l’ora che rimettesse la sua bocca sul mio cazzo per farmi ricordare le indimenticabili spompinate dei tempi in cui eravamo insieme.
Mentre continuava a darsi dare con la lingua e con la sua bocca, a un certo punto mi lasciai andare e la mia sborra la innondò tutto, facendola scoppiare a ridere: la sua era la solita faccia da cagna che sapeva di avermi fatto godere, e mentre se lo sfilava dalla bocca, guardandomi, mi disse che sapeva che mi era piaciuto da morire il suo pompino, e che non avrei potuto aspettare a lungo perché me ne facesse un altro.
Poi si girò e sollevò la camicia.
— “Prendimi Pino sono tua.”
Mi guidò dentro.
Nel culo.
Gemette. Ma non si tirò indietro.
Anzi, spinse contro. Forte.
Mi stava scopando lei, usando il mio cazzo per venire.
Poi successe.
La porta della camera si socchiuse.
Un cigolio. Un’ombra.
Era il marito?
Non lo so.
Non ci fu tempo per pensarci.
Mariella non smise.
Strinse le chiappe come a dire: “Vieni. Vieni adesso. Riempimi.”
E lo feci.
Sborrai nel suo culo.
Forte. Profondo.
Le tappai la bocca con la mano mentre lei tremava, si bagnava, godeva come una dannata.
Ma non finì lì.
Il giorno dopo , un altro messaggio.
“Svieni alle 10.00 non bussare. La porta è aperta.”
Entrai.
La trovai stesa nuda sul letto, le dita sulla figa, le tette rigide, gli occhi accesi.
— “Ti aspettavo.”
— “E tuo marito?”
— “È in casa. Dietro la porta. Ci guarda.”
La porta, ancora socchiusa.
Un’ombra.
Fermo. Immobile. Silenzioso.
Mi inginocchiai tra le sue cosce.
Le leccai la figa lenta, a fondo, fino a farla urlare.
Poi la presi.
Forte.
Il cazzo dentro di lei, poi nel culo, mentre lei lo chiedeva, lo pretendeva.
— “Scopami. Cazzo. Così. Fammi a pezzi!”
Ogni colpo la mandava fuori di sé.
Godeva come se il mondo stesse finendo.
E quando sborrai di nuovo dentro il suo culo, con la porta sempre socchiusa, lei non si mosse.
Si portò le dita sporche alla bocca.
Leccò.
— “Buona. Ne voglio ancora.”
Fu allora che arrivò il vero finale.
— “Non andare via. Non ancora,” sussurrò.
La porta si aprì.
E questa volta entrò davvero.
Il marito.
Occhi accesi, camicia slacciata, il cazzo già duro.
Si inginocchiò.
E cominciò a leccare sua moglie.
La figa, il culo, la mia sborra.
Le leccò tutto, senza un fiato.
Mariella lo afferrò per la testa, ansimando.
— “Sì, leccami mentre il mio Pinuccio mi guarda. Bravo. Così.”
Io lo guardavo.
Il mio cazzo… già di nuovo duro.
— “Vieni dietro di me,” disse Mariella.
— “Voglio entrambi. Uno nella figa, l’altro nel culo.”
Non c’era più confine.
Solo voglia. Istinto.
La presi da dietro.
Nel culo.
Mentre il marito le entrava in figa.
Le mani sulle sue anche, i nostri corpi a ritmo, affondando dentro di lei.
Lei urlava. Sudava. Tremava.
Due cazzi dentro.
Una donna che godeva senza limiti.
— “Sborra! Tutti e due! Riempitemi!”
Lo facemmo.
Sborra ovunque.
Nella figa. Nel culo. Sulla pelle.
Calda. Densa. Colante.
Mariella restò lì.
Sfondata. Felice,
si portò un dito tra le cosce e si leccò.
Poi ci guardò.
— “Adesso siete miei. Tutti e due.”
Mariella si stiracchiò sul letto, il corpo segnato da ogni orgasmo, la pelle profumata di piacere.
Il marito le accarezzava il ventre. Io, le labbra.
Nessuno parlava.
Non servivano parole.
Il giorno dopo al risveglio: Raccontato dal marito. Mia moglie Mariella mentre mi porta il caffè a letto: ho visto che ti sei eccitato come un cornuto nel vedermi scopare con Pino ; quando ho preso in bocca e spompinato il tuo cazzo era molto più grosso e duro del solito e mi hai riempito di sborra.
Ti ho trovato super eccitato; cosa ti ha eccitato di più mentre scopavo con lui? Ed io: mi ha fatto impazzire vedere il cazzo del tuo amante che entrava ed usciva dal tuo culetto è tu che godevi come una Troia e gridavi di incularti ancora più forte con il cazzo più grosso e duro di quello di tuo marito e che stavi godendo di culo e di fica. Tutto questo a me non lo avevi mai detto neanche quando ero più giovane e ti scopavo e raramente ti facevi inculare da me . E mia moglie: certo quando ho iniziato a tradirti con Pino avevo solo 20anni, lui un cazzo molto più grosso e duro del tuo,una resistenza bestiale e quando me lo ha prima infilato nella fica mi ha fatto godere e squartare in continuazione. Ed io: ah ma io ho visto solo quando ti inculava ,immagino che quando ti scopava la fica sarà stato ancora più eccitante. E Mariella ti piacerebbe rivedermi con lui che mi scopa la fica?
Ed io: SIIIIII !!!
E Mariella: ma io posso sempre richiamarlo se vuoi,ho il suo telefono ha dimenticato di prenderlo. Nel frattempo squillò il telefono di mia moglie.Era Pino che chiedeva del cellulare dimenticato. Mia moglie gli rispose che l’aveva dimenticato a casa e poteva venire a prenderlo anche subito. Pino rispose chiedendo se io ero a casa ,non voleva la mia presenza . Allora Mariella gli disse: non ti preoccupare con mio marito ho chiarito tutto,puoi venire,ti aspetto. E rivolgendosi a me disse: ti fa piacere che il Pino ritorni,cosa vuoi che faccia?
Ed io: voglio vedervi mentre te lo infila nella fica il suo grosso cazzo e sentirti gridare di porcate. E lei: aspetta e vedrai. Dopo una decina di minuti mentre io e mia moglie eravamo rimasti nudi sul letto suonò la porta. Mia moglie nuda andò ad aprire ed era Pino che subito esclamò: hai ancora voglia di scopare, non sei sazia? Mia moglie rispose: si ho ancora voglia del tuo cazzo,dai spogliati subito ed andiamo in camera che ti faccio una sorpresa. Ed entrambi entrarono in camera. Pino come entrò disse: ciao, posso o disturbo? Allora io: tranquillo no c’è problema,sono contento che ti è piaciuto scopare con mia moglie ed anche io mi sono divertito ed eccitato e vorrei vedervi ancora scopare;Mariella mi ha detto che non ha mai goduto così tanto come oggi quando l’hai scopata ed inculata,dai fatelo ancora,vedo che hai già il cazzo pronto e duro e molto grosso,ha ragione mia moglie che il tuo cazzo e più grosso del mio. Mariella intanto si era abbracciata con Pino e lo baciava lingua in bocca. Dopo un po’ i due si erano sdraiati sul letto accanto a me,cominciando a scopare. E mentre mia moglie cominciava a godere con il cazzo del suo amante dentro la sua calda fica,rivolgendosi a me,che nel frattempo avevo il cazzo eccitato e duro, dice: Cornuto dammi il tuo cazzo mettimelo in bocca per un pompino come piace a te. Fu cosi che Pino scapava mia moglie con continui colpi in fica e lei mi spompinava alla grande. Dopo un po’ sia Pino che io contemporaneamente diciamo che stiamo per sborrare e Mariella togliendo il mio cazzo dalla bocca e quello del suo amante dalla fica disse: no aspettate di sborrare perché voglio una doppia prenetazione,il cazzo di mio marito nella fica ed il cazzo tuo Pinuccio nel culo. Così cominciammo la doppia penetrazione con mia moglie che non finiva mai di dire che stava godendo in continuazione di culo e di fica fino a quando non le versammo fiocchi di sborra che la riempirono,con grande soddisfazione di mia moglie che salutando,dopo Pino, gli disse: ti richiamerò presto non tanto per ricordare i vecci tempi, ma per non dimenticare questa giornata.
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