Quinto mese
di
Ladyam
genere
tradimenti
I fatti che sto per raccontare risalgono a una quindicina di anni fa.
Ero una giovane ragazza, una matricola universitaria, ed ero al quinto mese di gravidanza.
Io ero sempre affamata di sesso e mio marito desiderava fortemente vedermi scopata, preferibilmente da estranei.
Così, al secondo mese di gravidanza andammo per un consulto dal nostro ginecologo di fiducia, un amico e collega professore universitario di mio marito, porco quanto lui e forse anche di più.
Fatto è che appena mio marito accennò all'idea di scoparmi il ginecologo non se lo fece ripetere due volte, e ci ritrovammo a scopare sotto lo sguardo eccitato di mio marito.
Per la verità il mio stato di gravidanza non si notava per nulla, ma per mio marito ogni scusa era buona per esibirmi e vedermi scopata.
E insomma, ero al quinto mese, la pancia ora si notava eccome, e io ero sempre vogliosa di sesso.
Mio marito smaniava: voleva vedermi scopata da qualche sconosciuto, uno qualunque, perchè maggiore era l'umiliazione che subiva e maggiore era il piacere che provava.
Io?
E beh, io lo assecondavo volentieri, perché volevo soddisfare la mia fame di sesso.
E così un giorno mio marito si presentò a casa in compagnia di un uomo sulla cinquantina, ben piantato, dall'aria sicura.
Lo aveva conosciuto quando si era recato dal meccanico per far aggiustare la sua macchina.
Era un danno di lieve entità, riparabile in poco tempo.
Il meccanico si era offerto di farlo subito, e così, mentre lavorava, mio marito lo guardava, cominciò a parlarci, a scambiare qualche chiacchiera, qualche occhiata ammiccante, dapprima noncurante, poi sempre più maliziosa, fino a quando cominciò a diventare esplicito.
Hai mai scopato con altre donne?
Qualche occasione c'è stata per la verità...
E incinte?
No mai
Ti piacerebbe?
Scherza?
Mia moglie è al quinto mese, e ha voglia di cazzi nuovi...che ne dici?
Dottore, ma mi sta prendendo in giro?
No, non lo stava prendendo in giro, e me lo ritrovai di fronte, in casa.
Le presentazioni, qualche chiacchiera, carezze per riscaldare l'ambiente, e comincio a spogliarmi.
Andiamo in camera da letto, sul nostro letto matrimoniale.
Mio marito lo ricopre con gli asciugamani.
Mi allungo, allargo le gambe
"Leccami dai...", dico invitante al nostro ospite.
Lui finisce di spogliarsi, dà un'occhiata a mio marito e poi si concentra su di me.
Immerge la lingua nella mia fica senza peli.
Comincia a leccarmi avidamente, ma non riesce a stringermi le tette perchè la mia pancia è davvero grande, una collina che nasconde completamente la sua testa.
Quando sento di essere umida a sufficienza lo faccio allungare sul letto, comincio a fargli un pompino: il suo cazzo è già duro e pronto.
Ci salgo sopra, lo faccio entrare nella mia fica e inizio a cavalcarlo con calma, con movimenti lenti e profondi.
Lui mi afferra le tette, mi strizza i capezzoli, esce qualche goccia di latte, e lui subito si porta le dita in bocca per leccarle.
La cosa mi fa eccitare ancora di più, continuo a dimenarmi su di lui, ancheggiando con calma, mentre i miei capezzoli sono duri come pietre.
Smanio, sento di stare per venire, mi dimeno con più forza fin quando vengo ansimando.
Continuo a dimenarmi, bagnata, piena e soddisfatta, quando lui accelera i colpi fino a sborrami nella fica: "Sborro in faccia a tua figlia, porco, guarda, ti piace?", dice a mio marito guardandolo e ridendogli in faccia.
Quindi mi sposta, esce, si mette in ginocchio davanti a me, tra le mie gambe, e continua a segarsi per fare uscire altra sborra che andò a depositarsi sulla mia pancia, finendo pure sulla mia faccia.
"Guarda, porco, guarda come gode la tua troia, che lecca tutta la mia sborra. Ti piace?", diceva il meccanico guardando mio marito con aria divertita.
L'uomo continuava a segarsi, con veemenza, e i fiotti non cessavano.
Uno mi investì in pieno volto, finendomi sugli occhi, sulla bocca, che io aprii per cercare di ingoiarla.
Mentre l'uomo continuava a sborrarmi sulla pancia, io con le dita andavo a pulirmi gli occhi, perchè non vedevo più nulla, e leccai tutta la sborra che tiravo via.
Osservavo anche mio marito, che guardava la scena con aria umiliata e rassegnata.
Sapevo che soffriva, ma sapevo che, al contempo, stava godendo come un vero porco.
Ero una giovane ragazza, una matricola universitaria, ed ero al quinto mese di gravidanza.
Io ero sempre affamata di sesso e mio marito desiderava fortemente vedermi scopata, preferibilmente da estranei.
Così, al secondo mese di gravidanza andammo per un consulto dal nostro ginecologo di fiducia, un amico e collega professore universitario di mio marito, porco quanto lui e forse anche di più.
Fatto è che appena mio marito accennò all'idea di scoparmi il ginecologo non se lo fece ripetere due volte, e ci ritrovammo a scopare sotto lo sguardo eccitato di mio marito.
Per la verità il mio stato di gravidanza non si notava per nulla, ma per mio marito ogni scusa era buona per esibirmi e vedermi scopata.
E insomma, ero al quinto mese, la pancia ora si notava eccome, e io ero sempre vogliosa di sesso.
Mio marito smaniava: voleva vedermi scopata da qualche sconosciuto, uno qualunque, perchè maggiore era l'umiliazione che subiva e maggiore era il piacere che provava.
Io?
E beh, io lo assecondavo volentieri, perché volevo soddisfare la mia fame di sesso.
E così un giorno mio marito si presentò a casa in compagnia di un uomo sulla cinquantina, ben piantato, dall'aria sicura.
Lo aveva conosciuto quando si era recato dal meccanico per far aggiustare la sua macchina.
Era un danno di lieve entità, riparabile in poco tempo.
Il meccanico si era offerto di farlo subito, e così, mentre lavorava, mio marito lo guardava, cominciò a parlarci, a scambiare qualche chiacchiera, qualche occhiata ammiccante, dapprima noncurante, poi sempre più maliziosa, fino a quando cominciò a diventare esplicito.
Hai mai scopato con altre donne?
Qualche occasione c'è stata per la verità...
E incinte?
No mai
Ti piacerebbe?
Scherza?
Mia moglie è al quinto mese, e ha voglia di cazzi nuovi...che ne dici?
Dottore, ma mi sta prendendo in giro?
No, non lo stava prendendo in giro, e me lo ritrovai di fronte, in casa.
Le presentazioni, qualche chiacchiera, carezze per riscaldare l'ambiente, e comincio a spogliarmi.
Andiamo in camera da letto, sul nostro letto matrimoniale.
Mio marito lo ricopre con gli asciugamani.
Mi allungo, allargo le gambe
"Leccami dai...", dico invitante al nostro ospite.
Lui finisce di spogliarsi, dà un'occhiata a mio marito e poi si concentra su di me.
Immerge la lingua nella mia fica senza peli.
Comincia a leccarmi avidamente, ma non riesce a stringermi le tette perchè la mia pancia è davvero grande, una collina che nasconde completamente la sua testa.
Quando sento di essere umida a sufficienza lo faccio allungare sul letto, comincio a fargli un pompino: il suo cazzo è già duro e pronto.
Ci salgo sopra, lo faccio entrare nella mia fica e inizio a cavalcarlo con calma, con movimenti lenti e profondi.
Lui mi afferra le tette, mi strizza i capezzoli, esce qualche goccia di latte, e lui subito si porta le dita in bocca per leccarle.
La cosa mi fa eccitare ancora di più, continuo a dimenarmi su di lui, ancheggiando con calma, mentre i miei capezzoli sono duri come pietre.
Smanio, sento di stare per venire, mi dimeno con più forza fin quando vengo ansimando.
Continuo a dimenarmi, bagnata, piena e soddisfatta, quando lui accelera i colpi fino a sborrami nella fica: "Sborro in faccia a tua figlia, porco, guarda, ti piace?", dice a mio marito guardandolo e ridendogli in faccia.
Quindi mi sposta, esce, si mette in ginocchio davanti a me, tra le mie gambe, e continua a segarsi per fare uscire altra sborra che andò a depositarsi sulla mia pancia, finendo pure sulla mia faccia.
"Guarda, porco, guarda come gode la tua troia, che lecca tutta la mia sborra. Ti piace?", diceva il meccanico guardando mio marito con aria divertita.
L'uomo continuava a segarsi, con veemenza, e i fiotti non cessavano.
Uno mi investì in pieno volto, finendomi sugli occhi, sulla bocca, che io aprii per cercare di ingoiarla.
Mentre l'uomo continuava a sborrarmi sulla pancia, io con le dita andavo a pulirmi gli occhi, perchè non vedevo più nulla, e leccai tutta la sborra che tiravo via.
Osservavo anche mio marito, che guardava la scena con aria umiliata e rassegnata.
Sapevo che soffriva, ma sapevo che, al contempo, stava godendo come un vero porco.
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