Ele e il Personal Trainer
di
Alexx Cart3r
genere
corna
Ele e il PT
“Come mi sta ?! “ saltellando con voce allegra la mia compagna sta sera mi ha fatto vedere la tuta presa su Vinted, l’ha indossata da paura tutta attillata, nera con la schiena scoperta fino al culo, belle chiappe disegnate e tessuto aderente alla passera, guardandosi allo specchio: “nn so se va bene senza reggiseno… “ Si vedevano le pere meravigliose e mi ha fatto venire subito il cazzo duro pensando a domani che va dal suo personal trainer con quella tutina arrizzacazzo. Tra il sudore sul petto e lei che fa gli squot da soli in una stanza nn so chi resisterebbe … ero tentato di farle una foto e mandarvela ma me la sono goduta così 🔥… non aveva ancora realizzato che io già ero partito con la fantasia , mi aveva già fatto venire il sangue alla testa, ma nn è durato molto appena ha realizzato…
“Lo sai gli squat, quelli che mi fanno fare i versi, quelli che mi fanno tremare le gambe il giorno dopo ? lui quando mi sente si avvicina si sistema dietro di me e mi tiene per le anche e mi comanda ancora uno, ancora uno, dai e io mi sciolgo”
L’ho immaginata sudata, lui dietro che la tocca che la guida, il respiro caldo sul collo la pressione del cazzo nei pantaloni contro il suo culo.
Ha preso il telefono lo ha girato tra le dita ha abbassato la tuta scoprendo appena il seno mi ha guardato negli occhi “te la mando mentre gli succhio il cazzo così vedi come me lo sbatte in gola”
Mi è mancato il fiato. Non me l’aspettavo .
“Quando siamo soli mi spinge in ginocchio mi scosta i capelli lo tira fuori me lo sbatte sulle labbra io apro la bocca glielo prendo con le mani me lo infilo tutto dentro e lui mi tiene la testa mi scopa la bocca che sbava sulle guance…“ e facendo il gesto aprendo leggermente le labbra “ Voglio sentirlo tutto voglio che mi riempia la gola” .
Praticamente il cazzo mi stava per per scoppiare senza manco segarmi, ha alzato lo sguardo su di me gli occhi brillanti il respiro appena più pesante “quando torno a casa mi sentirai arrivare di corsa perché gocciolo…lo sento ancora in fondo alla pancia con la sborra che mi cola sulle cosce, voglio che mi aspetti con la lingua pronta, voglio che lecchi tutto che senti il sapore che mi apri bene e me la pulisci fino all’ultima goccia” … 💦
Ha sorriso sporca, mentre si passava la lingua sulle labbra. Sapeva che mi stava mandando fuori di melone, che mi stava facendo immaginare tutto, che mi aveva già reso schiavo di ogni parola.
“Lo spogliatoio era vuoto… solo noi due, io tutta sudatina, dopo tutti quegli esercizi … Lui mi ha guardata, sapeva che ero pronta, sapeva che lo volevo…”
Ha stretto la presa sul mio cazzo fuori dai pantaloni, il suo polso che ruotava mentre mi segava lento, più profondo.
“Mi ha fatto inginocchiare tra le sue gambe… il cazzo duro e gonfio… Hm, me lo ha sbattuto sulle labbra mentre mi diceva di aprire bene la bocca… l’ho preso dentro, l’ho sentito scivolare caldo fino in gola… lo voleva tutto, voleva scoparmi la bocca come una troia…”
Si è morsa il labbro, gli occhi su di me mentre mi sentiva pulsare nelle sue mani. Vedevo i suoi capezzali indurirsi che mi sfioravano il petto mentre mi sussurrava all’orecchio tenendomi il cazzo dalla base.
“E poi…” ha sospirato, con quel tono basso e sporco che mi faceva impazzire. “Mi ha fermata. Mi ha tirata su per i capelli. Si è seduto sulla panca, ha allargato bene le gambe e mi ha guardato dall’alto con quel sorriso che sapeva già tutto.”
Ho ingoiato a vuoto, la testa in fiamme.
“‘Adesso fammi godere bene’ mi ha detto…” si è passata la lingua sulle labbra, il respiro più pesante. “E io ho capito subito… ho abbassato la testa, gli ho passato le mani sulle cosce, gliele ho aperte ancora di più… e poi ho iniziato… prima con la lingua lenta… poi sempre più a fondo… fino a sentire le sue dita nei capelli, le cosce che gli tremavano mentre lo sentiva tutto bagnato e caldo…”
Ha aumentato il ritmo con la mano sul mio cazzo, il fiato corto.
“Mi ha lasciata fare… si è rilassato… mi ha usata… fino a quando non gemeva come un animale… fino a quando non ha alzato ancora di più le gambe sulla panca , mi ha stretto la testa e mi ha detto ‘brava troia, così… così…’”
Si è abbassata lentamente, il fiato caldo sulla cappella.
Mi ha guardato dal basso.
“E ora… voglio provare con te.”
Mi è sfuggito un grugnito di piacere, lei se n’è accorta, ha sorriso ancora più bastarda.
“Ho iniziato piano, sentivo come gli tremavano le cosce mentre lo leccavo lì… mentre lo aprivo con la lingua, mentre affondavo sempre più dentro, la pelle liscia e profonda.
Si è passata una mano tra le cosce sopra la tuta, lentamente. Era visibilmente eccitata dall’idea e sapeva che io non avrei voluto altro.
“Voglio che ti immagini tutto… voglio che immagini la mia lingua che lavora, la sua mano sulla mia testa, lui che mi vuole sentire dentro… voglio che immagini quanto gli è piaciuto, quanto gli piaceva che gli leccavo il culo, magari averti lì accanto per vedermi “
Si è fermata un attimo, mi ha guardato con quegli occhi che mi scavavano dentro.
“E voglio che pensi a cosa succederà dopo…”
Mi ha guardato, ferma, con quel sorriso che conosceva ogni angolo della mia testa meglio di me. Lo sapeva. Lo sentiva. Sapeva che avevo le farfalle nello stomaco, il cuore troppo veloce, il cazzo troppo duro per quello che stava per dire.
“Domani posso spingermi oltre?”
Io volevo dire di no. Cazzo, volevo dire ni. Ma lei ha inclinato appena la testa, si è passata la lingua sulle labbra ancora bagnate, le mani sulle mie cosce che stringevano piano, come per tenermi lì, come per farmi sentire che ero già suo.
“Non ne sei sicuro,” ha sussurrato, senza smettere di guardarmi. “Ma io Amò, lo so già .”
Ha abbassato la testa tra le mie gambe con un movimento lento, sentivo il fiato caldo sceso lungo la pelle, i peli che reagivano allo sfioro.
“Domani gli dirò che mi sono sentita così sporca in palestra…”
La sua lingua ha toccato di nuovo il punto che mi faceva impazzire, li in mezzo sotto le palle , più bagnata, più affamata, mi ha leccato lento, mi ha fatto gemere prima ancora di accorgermene.
“… che quando avremo finito voglio che mi guardi bene il culo… voglio che mi pisci addosso prima di fottermelo.”
Mi si è chiusa la gola. Ho stretto i denti, le mani aggrappate al tavolo, la pelle che mi bruciava, la cappella che mi scoppiava . Lei lo sapeva. Lo sentiva. Mi ha dato un altro colpo di lingua, più in fondo, più a fondo, la saliva che mi colava giù tra le chiappe mentre gemeva piano contro di me.
“Glielo chiederò piano… mentre sono in ginocchio con il culo in alto, ancora con la tutina addosso, ancora sudata… gli dirò di sbottonarsi i pantaloni e di farmi sentire quanto gli sono piaciuta.”
Ha girato la lingua intorno al mio buco, il respiro che mi faceva rabbrividire mentre parlava.
“Gli dirò di non avere fretta, di lasciarla scorrere lenta… di farmela colare bene sulle chiappe, tra le cosce, di bagnarmi tutta mentre resto ferma con la faccia schiacciata sul pavimento.”
Mi ha aperto di più, le mani sulle mie gambe, la bocca che mi avvolgeva.
“E quando sarà finito… quando avrò la pelle calda, bagnata, e le gocce che mi scivolano giù…”
Mi ha affondato la lingua dentro con un colpo deciso, le labbra umide che mi si incollavano addosso, le mani che mi tenevano fermo mentre mi scopava con la bocca, senza darmi scampo.
“… allora gli chiederò di scoparmi il culo, forte, subito, senza nemmeno lasciarmi asciugare.”
Si è fermata un attimo, il respiro spezzato, la bocca ancora bagnata di me, il mio culo pulsante.
“E quando avrà finito… quando mi avrà riempita tutta…”
“… gli chiederò di pisciarmi dentro.”
Mi ha guardato da sotto, gli occhi brillanti di eccitazione pura.
“E tu…?” si è tirata su piano, la voce roca, poggiando le sue labbra al sapore di sesso sulle mie . “Ti piacerebbe se lui mi riempisse il culo mentre io ho la lingua dentro di te?”
Volevo morire ! Ahhhh volevo sborrare come un animale , ma lei nn osava più toccarmi il cazzo e le sue mani mi tenevano fermi i polsi , sapeva che stavo esplodendo, che nn sapevo cosa rispondere. Ero completamente nelle sue mani, che ormai mi aveva aperto la testa, che mi aveva infilato dentro quei pensieri torbidi che non potevo più togliere.
Si è passata una mano sulle cosce, sopra la tuta ancora aderente, ancora bollente del suo stesso calore.
“Vorresti vederlo?” ha sussurrato, voltando leggermete la testa verso il suo culo, la voce bassa. “Vorresti vedere un video mentre mi piscia addosso?”
Mi si è fermato il respiro.
Lei l’ha sentito, l’ha visto nei miei occhi, ha sorriso piu bastarda che mai l.
“Immagina…” ha mormorato mentre mi scivolava sopra a cavalcioni, lentamente, senza ancora toccarmi. “Sono in ginocchio, mi tolgo la tuta, mi piego in avanti e gli mostro bene il culo… lo guardo dal basso e gli dico: ‘Voglio che mi bagni tutta’…”
Ha preso il telefono dal tavolo, lo ha girato tra le mani, lo schermo che si accendeva per un attimo.
“Potrei riprendere tutto… farti vedere come scivola lungo la mia schiena, come spruzza dal suo cazzo sulle mie chiappe…”
“Oppure…” ha sussurrato, abbassandosi fino a sfiorarmi con il fiato, “…potrei mandarti un vocale.”
Mi è sfuggito un respiro corto. Cazzo.
Lei l’ha sentito.
“Un vocale mentre mi scopa il culo bagnato…” ha leccato piano la mia pelle, la punta della lingua calda, lenta, bagnata. “Mentre mi tiene aperta e mi sbatte fino in fondo, mentre mi dice quanto gli piace sentirmi porca.”
Si è passata la mano tra le gambe sopra la tuta, le dita che hanno premuto piano sul tessuto umido.
“Vorresti sentirlo? Vorresti ascoltare come mi fa urlare mentre mi riempie il culo?”
Mi ha preso la mano, me l’ha portata tra le sue gambe, me l’ha premuta forte contro il tessuto bagnato.
“Vorresti sentire cosa ti aspetta quando torno a casa?”
Si è fermata un secondo, da vera stronza. Non so più quanto posso resistere. Con la vocina un po da bambina per spezzare la tensione:
“E se domani, mentre mi sbatte, mi metto la sua lingua in bocca?” ha detto allegra, gli occhi accesi di eccitazione pura. “E se poi glielo chiedo io, di venire qui da te?”
Mi ha lasciato li, il cazzo che mi pulsava tra le gambe, la sua mano ancora stretta alla base, senza darmi via di scampo. Mi ha guardato, il sorriso pericoloso, il fuoco negli occhi.
“Allora lo porto qui…” ha sussurrato, sta volta con la voce bassa, lenta. “Lo vuoi davvero vedere?”
Non ho risposto. Non potevo, l’ha visto nei miei occhi, nel modo in cui il mio corpo si tendeva sotto le sue dita, prigioniero della sua voglia di dominarmi.
“Immagina,” ha continuato, abbassandosi la tuta, rimanendo nuda e mettendo in mostra quel pelo che io adoro, si ha una figa meravigliosa , un ciuffo nasconde due labbra gustose e fradicie “Domani sera… suono alla porta. Apri e ci siamo io e lui. Sono ancora vestita da palestra, ancora sudata, i capelli raccolti… lui è dietro di me, lo guardi mentre mi tiene per i fianchi.”
Non faccio una mossa, penso dalle sue labbra bagnate che ora stanno strofinando la mia cappella.
“Appena entriamo gli dico di sedersi… mi inginocchio davanti a lui e gli sbottono i pantaloni.”
Mi sono aggrappato al bordo della sedia, i
lei ha riso piano, è scesa piano piano pelle
contro pelle. È così alle stelle che se lo infilasse tutto di botto poco esploderebbe di gioia !
È una tortura mi fa sentire quanto è umida roteando la cappella tra le sue labbra. Ha voglia di sentirlo bello, imponente, gonfio.
“Tu sei lì… mi guardi mentre gli prendo il cazzo in bocca.”
“Voglio che vedi tutto,” ha continuato prendendo dal tavolo il tubo della maionese e ha iniziato a infilarmelo in bocca dicendomi “Voglio che mi guardi mentre lo succhio, mentre me lo sbatto in gola” spingendo quasi a fino farmi rigurgitare, “ …mentre lo faccio impazzire.”
Ha stretto la mano intorno alla base del mio cazzo, si è preparata il cazzo, un assaggio, un’anticipazione di quello che non mi avrebbe dato da lì a poco.
“E poi…” ha sussurrato, spostandosi lentamente verso il mio orecchio, le labbra che mi sfioravano la pelle.
“Voglio farmi scopare direttamente davanti a te.”
E ha affondato la mia verga nella sua figa sbrodolata sussultando di piacere , un gemito forte. Un colpo netto al petto, il cuore che sembrava saltare un battito. Lei ha atteso, ha lasciato quelle parole scivolarmi dentro, ha voluto sentirle esplodere nella mia testa e nel mio cazzo che ora la stava aprendo.
Poi, lentamente, gustandosi ogni centimetro
“Voglio che mi guardi mentre mi prende sul divano, voglio che mi vedi godere, ti voglio sotto di me mente mi faccio scopare a pecora, voglio che lo senti mentre mi allarga bene il culo e mi sbatte fino a farmi urlare.”
Lei l’ha sentito. Si è abbassata di nuovo su di me iniziando a spompare con decisione, cingendomi il collo e lasciando che i seni arrivassero alla mia bocca. Non capivo più nulla stavo per riempirla da un momento all’altro, ma non si fermava, il piacerle la stava facendo vibrare.
“E poi…” senza alcuna tregua e avida di controllo . “Voglio che tu lo lecchi.”
Silenzio.
Un attimo sospeso.
“Nel culo.”
Eccitato a mille ha poi inferto l’ultimo colpo mortale . “Voglio che lo fai sborrare dentro di me” e in quel momento un fiotto di sborra calda l’ha riempita e un orgasmo potente l’ha attraversata facendola urlare di piacere …
Alexx Cart3r 2025
Un feedback fa sempre piacere ! 🫶
“Come mi sta ?! “ saltellando con voce allegra la mia compagna sta sera mi ha fatto vedere la tuta presa su Vinted, l’ha indossata da paura tutta attillata, nera con la schiena scoperta fino al culo, belle chiappe disegnate e tessuto aderente alla passera, guardandosi allo specchio: “nn so se va bene senza reggiseno… “ Si vedevano le pere meravigliose e mi ha fatto venire subito il cazzo duro pensando a domani che va dal suo personal trainer con quella tutina arrizzacazzo. Tra il sudore sul petto e lei che fa gli squot da soli in una stanza nn so chi resisterebbe … ero tentato di farle una foto e mandarvela ma me la sono goduta così 🔥… non aveva ancora realizzato che io già ero partito con la fantasia , mi aveva già fatto venire il sangue alla testa, ma nn è durato molto appena ha realizzato…
“Lo sai gli squat, quelli che mi fanno fare i versi, quelli che mi fanno tremare le gambe il giorno dopo ? lui quando mi sente si avvicina si sistema dietro di me e mi tiene per le anche e mi comanda ancora uno, ancora uno, dai e io mi sciolgo”
L’ho immaginata sudata, lui dietro che la tocca che la guida, il respiro caldo sul collo la pressione del cazzo nei pantaloni contro il suo culo.
Ha preso il telefono lo ha girato tra le dita ha abbassato la tuta scoprendo appena il seno mi ha guardato negli occhi “te la mando mentre gli succhio il cazzo così vedi come me lo sbatte in gola”
Mi è mancato il fiato. Non me l’aspettavo .
“Quando siamo soli mi spinge in ginocchio mi scosta i capelli lo tira fuori me lo sbatte sulle labbra io apro la bocca glielo prendo con le mani me lo infilo tutto dentro e lui mi tiene la testa mi scopa la bocca che sbava sulle guance…“ e facendo il gesto aprendo leggermente le labbra “ Voglio sentirlo tutto voglio che mi riempia la gola” .
Praticamente il cazzo mi stava per per scoppiare senza manco segarmi, ha alzato lo sguardo su di me gli occhi brillanti il respiro appena più pesante “quando torno a casa mi sentirai arrivare di corsa perché gocciolo…lo sento ancora in fondo alla pancia con la sborra che mi cola sulle cosce, voglio che mi aspetti con la lingua pronta, voglio che lecchi tutto che senti il sapore che mi apri bene e me la pulisci fino all’ultima goccia” … 💦
Ha sorriso sporca, mentre si passava la lingua sulle labbra. Sapeva che mi stava mandando fuori di melone, che mi stava facendo immaginare tutto, che mi aveva già reso schiavo di ogni parola.
“Lo spogliatoio era vuoto… solo noi due, io tutta sudatina, dopo tutti quegli esercizi … Lui mi ha guardata, sapeva che ero pronta, sapeva che lo volevo…”
Ha stretto la presa sul mio cazzo fuori dai pantaloni, il suo polso che ruotava mentre mi segava lento, più profondo.
“Mi ha fatto inginocchiare tra le sue gambe… il cazzo duro e gonfio… Hm, me lo ha sbattuto sulle labbra mentre mi diceva di aprire bene la bocca… l’ho preso dentro, l’ho sentito scivolare caldo fino in gola… lo voleva tutto, voleva scoparmi la bocca come una troia…”
Si è morsa il labbro, gli occhi su di me mentre mi sentiva pulsare nelle sue mani. Vedevo i suoi capezzali indurirsi che mi sfioravano il petto mentre mi sussurrava all’orecchio tenendomi il cazzo dalla base.
“E poi…” ha sospirato, con quel tono basso e sporco che mi faceva impazzire. “Mi ha fermata. Mi ha tirata su per i capelli. Si è seduto sulla panca, ha allargato bene le gambe e mi ha guardato dall’alto con quel sorriso che sapeva già tutto.”
Ho ingoiato a vuoto, la testa in fiamme.
“‘Adesso fammi godere bene’ mi ha detto…” si è passata la lingua sulle labbra, il respiro più pesante. “E io ho capito subito… ho abbassato la testa, gli ho passato le mani sulle cosce, gliele ho aperte ancora di più… e poi ho iniziato… prima con la lingua lenta… poi sempre più a fondo… fino a sentire le sue dita nei capelli, le cosce che gli tremavano mentre lo sentiva tutto bagnato e caldo…”
Ha aumentato il ritmo con la mano sul mio cazzo, il fiato corto.
“Mi ha lasciata fare… si è rilassato… mi ha usata… fino a quando non gemeva come un animale… fino a quando non ha alzato ancora di più le gambe sulla panca , mi ha stretto la testa e mi ha detto ‘brava troia, così… così…’”
Si è abbassata lentamente, il fiato caldo sulla cappella.
Mi ha guardato dal basso.
“E ora… voglio provare con te.”
Mi è sfuggito un grugnito di piacere, lei se n’è accorta, ha sorriso ancora più bastarda.
“Ho iniziato piano, sentivo come gli tremavano le cosce mentre lo leccavo lì… mentre lo aprivo con la lingua, mentre affondavo sempre più dentro, la pelle liscia e profonda.
Si è passata una mano tra le cosce sopra la tuta, lentamente. Era visibilmente eccitata dall’idea e sapeva che io non avrei voluto altro.
“Voglio che ti immagini tutto… voglio che immagini la mia lingua che lavora, la sua mano sulla mia testa, lui che mi vuole sentire dentro… voglio che immagini quanto gli è piaciuto, quanto gli piaceva che gli leccavo il culo, magari averti lì accanto per vedermi “
Si è fermata un attimo, mi ha guardato con quegli occhi che mi scavavano dentro.
“E voglio che pensi a cosa succederà dopo…”
Mi ha guardato, ferma, con quel sorriso che conosceva ogni angolo della mia testa meglio di me. Lo sapeva. Lo sentiva. Sapeva che avevo le farfalle nello stomaco, il cuore troppo veloce, il cazzo troppo duro per quello che stava per dire.
“Domani posso spingermi oltre?”
Io volevo dire di no. Cazzo, volevo dire ni. Ma lei ha inclinato appena la testa, si è passata la lingua sulle labbra ancora bagnate, le mani sulle mie cosce che stringevano piano, come per tenermi lì, come per farmi sentire che ero già suo.
“Non ne sei sicuro,” ha sussurrato, senza smettere di guardarmi. “Ma io Amò, lo so già .”
Ha abbassato la testa tra le mie gambe con un movimento lento, sentivo il fiato caldo sceso lungo la pelle, i peli che reagivano allo sfioro.
“Domani gli dirò che mi sono sentita così sporca in palestra…”
La sua lingua ha toccato di nuovo il punto che mi faceva impazzire, li in mezzo sotto le palle , più bagnata, più affamata, mi ha leccato lento, mi ha fatto gemere prima ancora di accorgermene.
“… che quando avremo finito voglio che mi guardi bene il culo… voglio che mi pisci addosso prima di fottermelo.”
Mi si è chiusa la gola. Ho stretto i denti, le mani aggrappate al tavolo, la pelle che mi bruciava, la cappella che mi scoppiava . Lei lo sapeva. Lo sentiva. Mi ha dato un altro colpo di lingua, più in fondo, più a fondo, la saliva che mi colava giù tra le chiappe mentre gemeva piano contro di me.
“Glielo chiederò piano… mentre sono in ginocchio con il culo in alto, ancora con la tutina addosso, ancora sudata… gli dirò di sbottonarsi i pantaloni e di farmi sentire quanto gli sono piaciuta.”
Ha girato la lingua intorno al mio buco, il respiro che mi faceva rabbrividire mentre parlava.
“Gli dirò di non avere fretta, di lasciarla scorrere lenta… di farmela colare bene sulle chiappe, tra le cosce, di bagnarmi tutta mentre resto ferma con la faccia schiacciata sul pavimento.”
Mi ha aperto di più, le mani sulle mie gambe, la bocca che mi avvolgeva.
“E quando sarà finito… quando avrò la pelle calda, bagnata, e le gocce che mi scivolano giù…”
Mi ha affondato la lingua dentro con un colpo deciso, le labbra umide che mi si incollavano addosso, le mani che mi tenevano fermo mentre mi scopava con la bocca, senza darmi scampo.
“… allora gli chiederò di scoparmi il culo, forte, subito, senza nemmeno lasciarmi asciugare.”
Si è fermata un attimo, il respiro spezzato, la bocca ancora bagnata di me, il mio culo pulsante.
“E quando avrà finito… quando mi avrà riempita tutta…”
“… gli chiederò di pisciarmi dentro.”
Mi ha guardato da sotto, gli occhi brillanti di eccitazione pura.
“E tu…?” si è tirata su piano, la voce roca, poggiando le sue labbra al sapore di sesso sulle mie . “Ti piacerebbe se lui mi riempisse il culo mentre io ho la lingua dentro di te?”
Volevo morire ! Ahhhh volevo sborrare come un animale , ma lei nn osava più toccarmi il cazzo e le sue mani mi tenevano fermi i polsi , sapeva che stavo esplodendo, che nn sapevo cosa rispondere. Ero completamente nelle sue mani, che ormai mi aveva aperto la testa, che mi aveva infilato dentro quei pensieri torbidi che non potevo più togliere.
Si è passata una mano sulle cosce, sopra la tuta ancora aderente, ancora bollente del suo stesso calore.
“Vorresti vederlo?” ha sussurrato, voltando leggermete la testa verso il suo culo, la voce bassa. “Vorresti vedere un video mentre mi piscia addosso?”
Mi si è fermato il respiro.
Lei l’ha sentito, l’ha visto nei miei occhi, ha sorriso piu bastarda che mai l.
“Immagina…” ha mormorato mentre mi scivolava sopra a cavalcioni, lentamente, senza ancora toccarmi. “Sono in ginocchio, mi tolgo la tuta, mi piego in avanti e gli mostro bene il culo… lo guardo dal basso e gli dico: ‘Voglio che mi bagni tutta’…”
Ha preso il telefono dal tavolo, lo ha girato tra le mani, lo schermo che si accendeva per un attimo.
“Potrei riprendere tutto… farti vedere come scivola lungo la mia schiena, come spruzza dal suo cazzo sulle mie chiappe…”
“Oppure…” ha sussurrato, abbassandosi fino a sfiorarmi con il fiato, “…potrei mandarti un vocale.”
Mi è sfuggito un respiro corto. Cazzo.
Lei l’ha sentito.
“Un vocale mentre mi scopa il culo bagnato…” ha leccato piano la mia pelle, la punta della lingua calda, lenta, bagnata. “Mentre mi tiene aperta e mi sbatte fino in fondo, mentre mi dice quanto gli piace sentirmi porca.”
Si è passata la mano tra le gambe sopra la tuta, le dita che hanno premuto piano sul tessuto umido.
“Vorresti sentirlo? Vorresti ascoltare come mi fa urlare mentre mi riempie il culo?”
Mi ha preso la mano, me l’ha portata tra le sue gambe, me l’ha premuta forte contro il tessuto bagnato.
“Vorresti sentire cosa ti aspetta quando torno a casa?”
Si è fermata un secondo, da vera stronza. Non so più quanto posso resistere. Con la vocina un po da bambina per spezzare la tensione:
“E se domani, mentre mi sbatte, mi metto la sua lingua in bocca?” ha detto allegra, gli occhi accesi di eccitazione pura. “E se poi glielo chiedo io, di venire qui da te?”
Mi ha lasciato li, il cazzo che mi pulsava tra le gambe, la sua mano ancora stretta alla base, senza darmi via di scampo. Mi ha guardato, il sorriso pericoloso, il fuoco negli occhi.
“Allora lo porto qui…” ha sussurrato, sta volta con la voce bassa, lenta. “Lo vuoi davvero vedere?”
Non ho risposto. Non potevo, l’ha visto nei miei occhi, nel modo in cui il mio corpo si tendeva sotto le sue dita, prigioniero della sua voglia di dominarmi.
“Immagina,” ha continuato, abbassandosi la tuta, rimanendo nuda e mettendo in mostra quel pelo che io adoro, si ha una figa meravigliosa , un ciuffo nasconde due labbra gustose e fradicie “Domani sera… suono alla porta. Apri e ci siamo io e lui. Sono ancora vestita da palestra, ancora sudata, i capelli raccolti… lui è dietro di me, lo guardi mentre mi tiene per i fianchi.”
Non faccio una mossa, penso dalle sue labbra bagnate che ora stanno strofinando la mia cappella.
“Appena entriamo gli dico di sedersi… mi inginocchio davanti a lui e gli sbottono i pantaloni.”
Mi sono aggrappato al bordo della sedia, i
lei ha riso piano, è scesa piano piano pelle
contro pelle. È così alle stelle che se lo infilasse tutto di botto poco esploderebbe di gioia !
È una tortura mi fa sentire quanto è umida roteando la cappella tra le sue labbra. Ha voglia di sentirlo bello, imponente, gonfio.
“Tu sei lì… mi guardi mentre gli prendo il cazzo in bocca.”
“Voglio che vedi tutto,” ha continuato prendendo dal tavolo il tubo della maionese e ha iniziato a infilarmelo in bocca dicendomi “Voglio che mi guardi mentre lo succhio, mentre me lo sbatto in gola” spingendo quasi a fino farmi rigurgitare, “ …mentre lo faccio impazzire.”
Ha stretto la mano intorno alla base del mio cazzo, si è preparata il cazzo, un assaggio, un’anticipazione di quello che non mi avrebbe dato da lì a poco.
“E poi…” ha sussurrato, spostandosi lentamente verso il mio orecchio, le labbra che mi sfioravano la pelle.
“Voglio farmi scopare direttamente davanti a te.”
E ha affondato la mia verga nella sua figa sbrodolata sussultando di piacere , un gemito forte. Un colpo netto al petto, il cuore che sembrava saltare un battito. Lei ha atteso, ha lasciato quelle parole scivolarmi dentro, ha voluto sentirle esplodere nella mia testa e nel mio cazzo che ora la stava aprendo.
Poi, lentamente, gustandosi ogni centimetro
“Voglio che mi guardi mentre mi prende sul divano, voglio che mi vedi godere, ti voglio sotto di me mente mi faccio scopare a pecora, voglio che lo senti mentre mi allarga bene il culo e mi sbatte fino a farmi urlare.”
Lei l’ha sentito. Si è abbassata di nuovo su di me iniziando a spompare con decisione, cingendomi il collo e lasciando che i seni arrivassero alla mia bocca. Non capivo più nulla stavo per riempirla da un momento all’altro, ma non si fermava, il piacerle la stava facendo vibrare.
“E poi…” senza alcuna tregua e avida di controllo . “Voglio che tu lo lecchi.”
Silenzio.
Un attimo sospeso.
“Nel culo.”
Eccitato a mille ha poi inferto l’ultimo colpo mortale . “Voglio che lo fai sborrare dentro di me” e in quel momento un fiotto di sborra calda l’ha riempita e un orgasmo potente l’ha attraversata facendola urlare di piacere …
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