Gli amori di Selly e Lia
di
uBorbon
genere
saffico
GLI AMORI DI SELLY E LIA 1º CAPITOLO
STORIA DI PASSIONE ED AMORI IMPOSSIBILI
IL RIFLESSO SULL’ACQUA
La luce dorata del mattino filtrava attraverso le persiane socchiuse, disegnando strisce calde sul letto disfatto. Ero ancora nascosto tra le dune, il corpo teso, gli occhi incollati alla finestra della camera da letto. Selly si mosse per prima, stirandosi come una gatta sotto il sole, il vestitino bianco aderente che si sollevava appena, scoprendo un pezzo di pelle dorata e liscia. Si voltò verso Lia, ancora addormentata, le gambe aperte in un abbandono totale, i capelli biondi sparsi sul cuscino come fili d’oro. Il respiro mi si bloccò in gola. Selly si chinò, lenta, le labbra che si avvicinavano a quel punto umido tra le cosce di Lia, e io sentii il sangue pulsarmi nelle tempie.
Non riuscivo a distogliere lo sguardo. La lingua di Selly scivolò fuori, rosa e lucida, tracciando un percorso lungo le labbra gonfie di Lia. La bionda si mosse nel sonno, un gemito sommesso le sfuggì dalle labbra semiaperte, le dita che si aggrappavano alle lenzuola. Selly non si fermò. La sentii leccare con lentezza, come se stesse assaporando un frutto proibito, le labbra che si chiudevano attorno al clitoride di Lia, succhiando appena. "Dio, sì…" Lia si svegliò con un sospiro, gli occhi azzurri che si aprirono pigri, poi si focalizzarono su Selly, brillando di un desiderio immediato. "Il miglior risveglio," sussurrò, la voce roca di sonno e di piacere. Senza esitare, affondò le dita nei capelli scuri di Selly, spingendo la sua testa più giù, contro la sua fica già bagnata. "Leccami come si deve, puttana," ordinò, e il tono era così carico di lussuria che sentii il mio cazzo indurirsi dolorosamente contro i jeans.
Selly obbedì, la lingua che si muoveva in cerchi sempre più stretti, le labbra che si chiudevano attorno a quel bocciolo sensibile. Lia inarcò la schiena, le gambe che si aprivano ancora di più, offrendosi senza pudore. "Cazzo, sì… proprio lì…" Le sue parole erano interrotte da gemiti, le dita che stringevano i capelli di Selly come redini. Io ero ipnotizzato. Selly sollevò appena la testa, le labbra lucide del succo di Lia, e sorrise. "Ti piace quando ti faccio impazzire, eh?" La voce era bassa, provocante. Non aspettò una risposta. Si girò, strisciando sul letto fino a mettersi a cavalcioni sul viso di Lia, la sua fica già fradicia che si abbassava sulle labbra della bionda. "Ora tocca a te," ansimò Selly, mentre Lia affondava la lingua dentro di lei con un gemito famelico.
Era un 69 perfetto, i loro corpi che si muovevano all’unisono, le schiene inarcate, i gemiti che si fondevano in un coro di piacere. Selly si abbassò ancora di più, la lingua che tornava a lavorare su Lia, le dita che si infilarano dentro la sua fica stretta, pompando con un ritmo che faceva tremare le cosce della bionda. "Sto per venire… non fermarti, cazzo…" Lia ansimava, le parole soffocate dalla fica di Selly che le riempiva la bocca. Selly gemette in risposta, le dita che si muovevano più veloci, il corpo che si contraeva mentre Lia la leccava senza pietà. "Vieni per me, troia," ringhiò Lia, e Selly obbedì, il suo orgasmo che la faceva tremare, le cosce che stringevano la testa di Lia mentre si abbandonava al piacere.
Non riuscii a trattenermi. La mano scivolò dentro i pantaloni, le dita che si chiudevano attorno al mio cazzo duro come pietra. Ogni gemito, ogni parola sporca che usciva dalle loro labbra mi faceva stringere più forte, immaginando di essere lì, tra loro, a sentirle urlare il mio nome. Quando finalmente si staccarono, esauste, i corpi lucidi di sudore, Selly rotolò accanto a Lia, le labbra che si cercavano in un bacio lento, profondo, le lingue che si intrecciavano come se volessero fondersi. "Dio, ti amo," ansimò Lia, e Selly rise, baciandola di nuovo. "Anche io, puttana."
Si alzarono dal letto, le gambe ancora tremanti, e si diressero verso il bagno. Io rimasi dov’ero, il fiato corto, mentre l’acqua della doccia iniziava a scorrere. Attraverso la finestra semiaperta, vedevo le loro sagome dietro il vetro smerigliato, le mani che si esploravano di nuovo, come se non si stancassero mai. Selly premette Lia contro la parete, le labbra che scendevano lungo il collo, i denti che mordevano la pelle sensibile delle spalle. Lia gemette, le mani che affondavano nei capelli di Selly, spingendola giù, verso i seni. "Succhiami i capezzoli… li vuoi duri, vero?" Selly non rispose a parole. La sua bocca si chiuse attorno a un seno, la lingua che girava intorno al capezzolo prima di succhiarlo con forza, facendolo diventare un piccolo bottone rosso. Lia ansimò, la testa che cadeva all’indietro, le dita che stringevano i capelli di Selly. "Così… proprio così…"
Non potevo vedere tutto, ma immaginavo le loro dita che si infilavano di nuovo dentro le fiche bagnate, i corpi che si strofinavano l’uno contro l’altro, l’acqua che scorreva sui seni, sulle pance, sulle cosce aperte. Sentii un gemito soffocato, poi un altro, più forte. Stavano venendo di nuovo, questa volta sotto il getto caldo della doccia, i corpi che si stringevano, le unghie che graffiavano la pelle. Quando uscirono, avvolte in asciugamani che non nascondevano quasi nulla, si diressero in cucina, ridendo, le guance ancora arrossate.
Mi spostai silenziosamente, avvicinandomi alla finestra della cucina. Selly aprì il frigo, prendendo due bottiglie d’acqua. "Siamo in vacanza," disse, il sorriso malizioso che non prometteva nulla di buono. "Perché non invitiamo i tuoi genitori? Papà ha lo yacht, potremmo andare in un resort tropicale… per nudisti." Lia si fermò, la bottiglia a metà strada verso le labbra. "Sei seria?" chiese, ma il tono era già eccitato, gli occhi che brillavano di una luce pericolosa.
Selly annuì, bevendo un sorso d’acqua, la gola che si muoveva mentre deglutiva. "Immaginati… spiagge bianche, mare cristallino, e noi… completamente nude, sotto il sole." Lia rise, un suono basso, sensuale. "E i miei genitori?"
"Anche loro," rispose Selly, avvicinandosi, le dita che tracciavano un percorso lungo il braccio di Lia. "Li hai sempre detti aperti di mente, no? E poi…" Si chinò, le labbra che sfioravano l’orecchio di Lia. "Non ti eccita l’idea di farli impazzire?"
Lia chiuse gli occhi, un brivido che le percorreva la schiena. "Dio, sì," sussurrò. Selly non perse tempo. Prese il telefono, compose un numero, e dopo pochi squilli, la sua voce diventò dolce, quasi innocente. "Ciao, zio Carlo! Sì, tutto bene… stiamo pensando di fare una vacanza insieme. Lia dice che avete lo yacht libero…" Non sentii il resto. Ma dal sorriso che si allargava sul viso di Selly, era chiaro che la risposta era positiva.
Quando riattaccò, Lia era già vicina, le labbra che cercavano le sue. "Questa estate sarà pazzesca," ansimò, e Selly rise, mordendole il labbro inferiore. "Solo l’inizio, tesoro." Si vestirono in fretta, o almeno, ci provarono. Le loro mani continuavano a sfiorarsi, a cercarsi, come se non potessero fare a meno di toccarsi. Selly indossò di nuovo il vestitino bianco, che ora mi sembrava ancora più trasparente, i capezzoli duri che premevano contro la stoffa sottile. Lia optò per un prendisole corto, che lasciava poco all’immaginazione.
Uscirono dalla villetta, il vialetto di ghiaia che scricchiolava sotto i loro passi. Io rimasi nell’ombra, osservandole mentre si dirigevano verso la macchina. Selly si voltò, solo per un secondo, e i nostri sguardi si incrociarono. Non disse nulla, ma il sorriso che le incurvò le labbra era carico di promesse. "Questa vacanza sarà indimenticabile," sussurrò a Lia, abbastanza forte perché potessi sentirla. L’aria calda e umida sembrò avvolgerle, come se il mondo stesso stesse trattenendo il fiato in attesa di quello che sarebbe successo dopo.
E io, nascosto tra le dune, sapevo una cosa: questa estate sarebbe stata la più calda, la più proibita, la più piena di piaceri che avessi mai immaginato. E non vedevo l’ora di scoprire ogni singolo, bagnato, gemito dopo gemito, dettaglio.
Nel capitolo precedente, La scena inizia con la luce dorata del mattino che illumina la stanza mentre il narratore osserva nascosto. Selly si muove prima, stirandosi nel suo vestitino bianco, poi si avvicina lentamente a Lia addormentata. Selly inizia a leccare Lia, che si sveglia con un sospiro e ordina: "Leccami come si deve, puttana." Il narratore prova un forte desiderio, sentendo il proprio corpo reagire intensamente. Selly intensifica il piacere toccando Lia con carezze profonde e poi si sposta per ricevere lo stesso trattamento, entrando in un 69 con Lia. I loro corpi si muovono in perfetta sintonia, accompagnati da gemiti e parole sporche come "Vieni per me, troia." Dopo l'orgasmo di Selly, entrambi si abbandonano in un bacio appassionato, con Lia che sussurra: "Dio, ti amo." La scena si sposta in bagno, dove sotto la doccia continuano a esplorarsi, Selly succhia il capezzolo di Lia su cui quest'ultima ansima: "Così… proprio così..." Mentre i due arrivano nuovamente al piacere, il narratore, ancora nascosto, si eccita immaginando di essere con loro. In cucina, Selly propone una vacanza per nudisti coinvolgendo i genitori di Lia, facendo una chiamata e ottenendo conferma per usare lo yacht. Selly provoca Lia con parole come "Non ti eccita l’idea di farli impazzire?" e Lia risponde con un sussurro: "Dio, sì." Si vestono rapidamente, si scambiano sguardi carichi di promesse e si avviano verso la macchina. Selly osserva il narratore con un sorriso enigmatico mentre dice a Lia: "Questa vacanza sarà indimenticabile." Il narratore conclude consapevole che l’estate sarà ricca di piaceri proibiti e intrecci sensuali, anticipando nuove esperienze e momenti intensi.
CONTINUERA’
STORIA DI PASSIONE ED AMORI IMPOSSIBILI
IL RIFLESSO SULL’ACQUA
La luce dorata del mattino filtrava attraverso le persiane socchiuse, disegnando strisce calde sul letto disfatto. Ero ancora nascosto tra le dune, il corpo teso, gli occhi incollati alla finestra della camera da letto. Selly si mosse per prima, stirandosi come una gatta sotto il sole, il vestitino bianco aderente che si sollevava appena, scoprendo un pezzo di pelle dorata e liscia. Si voltò verso Lia, ancora addormentata, le gambe aperte in un abbandono totale, i capelli biondi sparsi sul cuscino come fili d’oro. Il respiro mi si bloccò in gola. Selly si chinò, lenta, le labbra che si avvicinavano a quel punto umido tra le cosce di Lia, e io sentii il sangue pulsarmi nelle tempie.
Non riuscivo a distogliere lo sguardo. La lingua di Selly scivolò fuori, rosa e lucida, tracciando un percorso lungo le labbra gonfie di Lia. La bionda si mosse nel sonno, un gemito sommesso le sfuggì dalle labbra semiaperte, le dita che si aggrappavano alle lenzuola. Selly non si fermò. La sentii leccare con lentezza, come se stesse assaporando un frutto proibito, le labbra che si chiudevano attorno al clitoride di Lia, succhiando appena. "Dio, sì…" Lia si svegliò con un sospiro, gli occhi azzurri che si aprirono pigri, poi si focalizzarono su Selly, brillando di un desiderio immediato. "Il miglior risveglio," sussurrò, la voce roca di sonno e di piacere. Senza esitare, affondò le dita nei capelli scuri di Selly, spingendo la sua testa più giù, contro la sua fica già bagnata. "Leccami come si deve, puttana," ordinò, e il tono era così carico di lussuria che sentii il mio cazzo indurirsi dolorosamente contro i jeans.
Selly obbedì, la lingua che si muoveva in cerchi sempre più stretti, le labbra che si chiudevano attorno a quel bocciolo sensibile. Lia inarcò la schiena, le gambe che si aprivano ancora di più, offrendosi senza pudore. "Cazzo, sì… proprio lì…" Le sue parole erano interrotte da gemiti, le dita che stringevano i capelli di Selly come redini. Io ero ipnotizzato. Selly sollevò appena la testa, le labbra lucide del succo di Lia, e sorrise. "Ti piace quando ti faccio impazzire, eh?" La voce era bassa, provocante. Non aspettò una risposta. Si girò, strisciando sul letto fino a mettersi a cavalcioni sul viso di Lia, la sua fica già fradicia che si abbassava sulle labbra della bionda. "Ora tocca a te," ansimò Selly, mentre Lia affondava la lingua dentro di lei con un gemito famelico.
Era un 69 perfetto, i loro corpi che si muovevano all’unisono, le schiene inarcate, i gemiti che si fondevano in un coro di piacere. Selly si abbassò ancora di più, la lingua che tornava a lavorare su Lia, le dita che si infilarano dentro la sua fica stretta, pompando con un ritmo che faceva tremare le cosce della bionda. "Sto per venire… non fermarti, cazzo…" Lia ansimava, le parole soffocate dalla fica di Selly che le riempiva la bocca. Selly gemette in risposta, le dita che si muovevano più veloci, il corpo che si contraeva mentre Lia la leccava senza pietà. "Vieni per me, troia," ringhiò Lia, e Selly obbedì, il suo orgasmo che la faceva tremare, le cosce che stringevano la testa di Lia mentre si abbandonava al piacere.
Non riuscii a trattenermi. La mano scivolò dentro i pantaloni, le dita che si chiudevano attorno al mio cazzo duro come pietra. Ogni gemito, ogni parola sporca che usciva dalle loro labbra mi faceva stringere più forte, immaginando di essere lì, tra loro, a sentirle urlare il mio nome. Quando finalmente si staccarono, esauste, i corpi lucidi di sudore, Selly rotolò accanto a Lia, le labbra che si cercavano in un bacio lento, profondo, le lingue che si intrecciavano come se volessero fondersi. "Dio, ti amo," ansimò Lia, e Selly rise, baciandola di nuovo. "Anche io, puttana."
Si alzarono dal letto, le gambe ancora tremanti, e si diressero verso il bagno. Io rimasi dov’ero, il fiato corto, mentre l’acqua della doccia iniziava a scorrere. Attraverso la finestra semiaperta, vedevo le loro sagome dietro il vetro smerigliato, le mani che si esploravano di nuovo, come se non si stancassero mai. Selly premette Lia contro la parete, le labbra che scendevano lungo il collo, i denti che mordevano la pelle sensibile delle spalle. Lia gemette, le mani che affondavano nei capelli di Selly, spingendola giù, verso i seni. "Succhiami i capezzoli… li vuoi duri, vero?" Selly non rispose a parole. La sua bocca si chiuse attorno a un seno, la lingua che girava intorno al capezzolo prima di succhiarlo con forza, facendolo diventare un piccolo bottone rosso. Lia ansimò, la testa che cadeva all’indietro, le dita che stringevano i capelli di Selly. "Così… proprio così…"
Non potevo vedere tutto, ma immaginavo le loro dita che si infilavano di nuovo dentro le fiche bagnate, i corpi che si strofinavano l’uno contro l’altro, l’acqua che scorreva sui seni, sulle pance, sulle cosce aperte. Sentii un gemito soffocato, poi un altro, più forte. Stavano venendo di nuovo, questa volta sotto il getto caldo della doccia, i corpi che si stringevano, le unghie che graffiavano la pelle. Quando uscirono, avvolte in asciugamani che non nascondevano quasi nulla, si diressero in cucina, ridendo, le guance ancora arrossate.
Mi spostai silenziosamente, avvicinandomi alla finestra della cucina. Selly aprì il frigo, prendendo due bottiglie d’acqua. "Siamo in vacanza," disse, il sorriso malizioso che non prometteva nulla di buono. "Perché non invitiamo i tuoi genitori? Papà ha lo yacht, potremmo andare in un resort tropicale… per nudisti." Lia si fermò, la bottiglia a metà strada verso le labbra. "Sei seria?" chiese, ma il tono era già eccitato, gli occhi che brillavano di una luce pericolosa.
Selly annuì, bevendo un sorso d’acqua, la gola che si muoveva mentre deglutiva. "Immaginati… spiagge bianche, mare cristallino, e noi… completamente nude, sotto il sole." Lia rise, un suono basso, sensuale. "E i miei genitori?"
"Anche loro," rispose Selly, avvicinandosi, le dita che tracciavano un percorso lungo il braccio di Lia. "Li hai sempre detti aperti di mente, no? E poi…" Si chinò, le labbra che sfioravano l’orecchio di Lia. "Non ti eccita l’idea di farli impazzire?"
Lia chiuse gli occhi, un brivido che le percorreva la schiena. "Dio, sì," sussurrò. Selly non perse tempo. Prese il telefono, compose un numero, e dopo pochi squilli, la sua voce diventò dolce, quasi innocente. "Ciao, zio Carlo! Sì, tutto bene… stiamo pensando di fare una vacanza insieme. Lia dice che avete lo yacht libero…" Non sentii il resto. Ma dal sorriso che si allargava sul viso di Selly, era chiaro che la risposta era positiva.
Quando riattaccò, Lia era già vicina, le labbra che cercavano le sue. "Questa estate sarà pazzesca," ansimò, e Selly rise, mordendole il labbro inferiore. "Solo l’inizio, tesoro." Si vestirono in fretta, o almeno, ci provarono. Le loro mani continuavano a sfiorarsi, a cercarsi, come se non potessero fare a meno di toccarsi. Selly indossò di nuovo il vestitino bianco, che ora mi sembrava ancora più trasparente, i capezzoli duri che premevano contro la stoffa sottile. Lia optò per un prendisole corto, che lasciava poco all’immaginazione.
Uscirono dalla villetta, il vialetto di ghiaia che scricchiolava sotto i loro passi. Io rimasi nell’ombra, osservandole mentre si dirigevano verso la macchina. Selly si voltò, solo per un secondo, e i nostri sguardi si incrociarono. Non disse nulla, ma il sorriso che le incurvò le labbra era carico di promesse. "Questa vacanza sarà indimenticabile," sussurrò a Lia, abbastanza forte perché potessi sentirla. L’aria calda e umida sembrò avvolgerle, come se il mondo stesso stesse trattenendo il fiato in attesa di quello che sarebbe successo dopo.
E io, nascosto tra le dune, sapevo una cosa: questa estate sarebbe stata la più calda, la più proibita, la più piena di piaceri che avessi mai immaginato. E non vedevo l’ora di scoprire ogni singolo, bagnato, gemito dopo gemito, dettaglio.
Nel capitolo precedente, La scena inizia con la luce dorata del mattino che illumina la stanza mentre il narratore osserva nascosto. Selly si muove prima, stirandosi nel suo vestitino bianco, poi si avvicina lentamente a Lia addormentata. Selly inizia a leccare Lia, che si sveglia con un sospiro e ordina: "Leccami come si deve, puttana." Il narratore prova un forte desiderio, sentendo il proprio corpo reagire intensamente. Selly intensifica il piacere toccando Lia con carezze profonde e poi si sposta per ricevere lo stesso trattamento, entrando in un 69 con Lia. I loro corpi si muovono in perfetta sintonia, accompagnati da gemiti e parole sporche come "Vieni per me, troia." Dopo l'orgasmo di Selly, entrambi si abbandonano in un bacio appassionato, con Lia che sussurra: "Dio, ti amo." La scena si sposta in bagno, dove sotto la doccia continuano a esplorarsi, Selly succhia il capezzolo di Lia su cui quest'ultima ansima: "Così… proprio così..." Mentre i due arrivano nuovamente al piacere, il narratore, ancora nascosto, si eccita immaginando di essere con loro. In cucina, Selly propone una vacanza per nudisti coinvolgendo i genitori di Lia, facendo una chiamata e ottenendo conferma per usare lo yacht. Selly provoca Lia con parole come "Non ti eccita l’idea di farli impazzire?" e Lia risponde con un sussurro: "Dio, sì." Si vestono rapidamente, si scambiano sguardi carichi di promesse e si avviano verso la macchina. Selly osserva il narratore con un sorriso enigmatico mentre dice a Lia: "Questa vacanza sarà indimenticabile." Il narratore conclude consapevole che l’estate sarà ricca di piaceri proibiti e intrecci sensuali, anticipando nuove esperienze e momenti intensi.
CONTINUERA’
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Mamma perche’ 3ª parte
Commenti dei lettori al racconto erotico