In vacanza con i miei amici
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La scorsa estate io (Francesco) e i miei amici Vittorio e Valerio andammo in vacanza in un casale gestito da una coppia di signori umbri, in provincia di Terni. Scegliemmo quella location perché molto isolata e ideale per staccare un po’ dal caos frenetico della città, nel nostro caso Roma. Siamo abbastanza insoliti come 25enni: non ci piace la discoteca, il caos, il traffico, preferiamo stare in natura, fare escursioni, rilassarci in piscina e suonare un pò di musica, essendo una band. Il casale che scegliemmo ci colpì particolarmente, non solo per la posizione strategica, anche per la disposizione di una piscina praticamente tutta per noi. Arrivammo lì a inizio agosto, faceva caldo sebbene ogni tanto tirasse un filo d’aria che ci aiutava quantomeno a resistere all’afa asfissiante che c’era. Ci accolsero una coppia di signori di una sessantina d’anni, molto gentili e disponibili. Il signore ci fece fare un tour del casale, in seguito ci salutò dicendoci sarebbe tornato qualche giorno dopo per un impegno, rassicurandoci della presenza della moglie per qualsiasi evenienza. L’unico difetto che riscontrammo nel casale (che poi difetto non era) fu avere la stanza a pochi passi da quella dei signori. Nello specifico avevamo una stanza con letti e bagno vicino la porta d’ingresso dell’appartamento dei signori, che in verità restava sempre aperta in quanto nel loro salotto vi era la reception dove sovente restava la signora. Quest’ultima come già detto era estremamente gentile e spiritosa, soprattutto con Valerio, con cui sovente si trattenne a parlare fitto fitto. Chiesi spesso a Valerio cosa avesse da dire con la signora, ma mi rispondeva sempre imbarazzato, limitandosi a dire che la trovasse molto interessante e aperta mentalmente. La terza notte non riuscii a chiudere occhio, fu terribile, fino a quando verso le 3:30 vidi Valerio alzarsi e andare in bagno. Uscì qualche minuto dopo praticamente nudo, probabilmente si sciacquò un pò e andò a vestirsi: sì mise una t-shirt nera, un pantaloncino e si infilò i calzini, uscendo dalla porta e socchiudendola. Mi stupì che non si mise le scarpe, capii subito che non sarebbe uscito a farsi una passeggiata, bensì che sarebbe andato dalla signora. Scesi dal letto e feci in modo di non far rumore, mi infilai un pantalone e una canotta (dormendo in mutande) e uscii scalzo dalla porta, facendo attenzione a non farmi sorprendere da loro e a non svegliare Vittorio. La porta dell’appartamento della signora era aperta, entrando vidi poco più in là sul balconcino i due a chiacchierare. Pensai di trovarli a fare roba e invece no, parlavano soltanto. Sentii la signora ripetergli più volte che fosse un ragazzo speciale, molto maturo per la sua età, di non pensare ai suoi problemi, di vivere con serenità non pensando alle conseguenze delle proprie azioni. Proprio nell’istante in cui mi decisi di tornare in camera li vidi alzarsi e abbracciarsi, per cui mi andai a mettere dietro a un muro da cui sporgendomi poco avrei potuto guardarli e in caso scappare dentro una specie di stanzino ripostiglio dietro di me. Entrando dentro non si accorsero per fortuna della mia presenza e rimasero in piedi a guardarsi e a sussurrarsi qualcosa. A un certo punto sentii Valerio dirle grazie, che fosse dolcissima, che gli sarebbe piaciuto avere una persona così nella sua vita. La signora con una mano gli accarezzò la guancia, era molto tenera con lui. Notai che Valerio avesse un’espressione quasi inebetita, probabilmente conoscendolo aveva una gran voglia di baciarla, di averla tutta per sé ma deglutendo cercava di resistere, un pò per insicurezza, un pò per paura di un rifiuto. La signora dopo averlo accarezzato lo riabbracciò, stavolta fu un abbraccio ancor più sentito, si stringevano davvero forte. Staccandosi si guardarono negli occhi e lei gli mise una mano dietro la testa e la avvicinò a sé baciandolo. Fu un bacio molto sentito, sentii le loro lingue scoccare, fare rumore. Quel bacio mi eccitò tantissimo, avrei voluto iniziare a masturbarmi ma avevo paura di essere visto. Iniziarono a spogliarsi, si tolsero a vicenda le magliette, si levarono i pantaloni. Valerio le tolse il reggiseno che racchiudeva un seno di taglia 5ª più o meno. Ovviamente durante il tutto vi erano sempre baci su baci, anche sul collo, lui al suo seno, Lei al suo petto. Si tolsero anche le mutande e nudi andarono a sdraiarsi sul divano, dove lui iniziò a leccarle la vagina facendola ansimare. Mentre le stimolava il clitoride con le mani le prendeva il seno e lo palpava con veemenza, facendo attenzione ovviamente a non farle male. Mi stupii di quanto fosse bravo a toccare una donna matura come la signora e farla godere. Le espressioni di lei erano un tutto dire, ansimava e faceva delle facce da vera porca assatanata. Non so cosa ci trovasse di bello Valerio essendo una signora comune, forse il seno, il suo essere giunonica. Lei ovviamente si trovava ad avere effusioni con un ragazzo giovane, un bel fisico, alto, moro, in forma. Dopo un pò lei si alzò, capii che fu il suo turno di stimolare e gratificare quel ragazzo. Lo fece sdraiare sul divano e si avvicinò al suo pene che iniziò a succhiare e ingoiare con un ritmo davvero incalzante. Lui ansimava in maniera concitata, lei spingeva davvero. Poi si tirò su e si avvicinò ancor di più, stavolta sedendosi sopra di lui, prendendo il suo pene infilandoselo nella vagina. Alzò le gambe di Valerio e le portò sopra le sue spalle. Iniziarono a scopare in maniera passionale. Capii fosse il momento di masturbarmi e iniziai a godere. La signora era davvero un cavallo imbizzarrito, a un certo punto prese le caviglie di Valerio, gli sfilò i calzini e avvicinò i piedi al suo volto, iniziando a leccarglieli. Quella scena di totale adorazione per il mio amico mi fece arrapare di brutto, ansimavo anche io ma tanto non potevano sentirmi perché facevano più rumore di me. Dopo qualche minuto si levò i piedi dalla faccia e continuò a cavalcarlo, lui cerco le mani di lei, le incrociarono e proprio lì, vedendolo così insieme appassionatamente a fare sesso, venni così bene da bagnarmi tutte le mutande. Continuarono a fare l’amore, si sitemarono uno accanto all’altra a baciarsi, lui la penetrava da dietro, si tenevano per mano. Avevo di fronte a me i loro piedi che si strusciavano, le dita e le piante enormi di Valerio che facevano il solletico a quelle della signora. Dopo una mezz’ora li lasciai e tornai in camera e una cosa mi fu certa: volevo farmi anche io la signora.
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