Infatuato della mia amica

di
genere
etero

Questa è la storia che mi è stata raccontata dal mio amico Luca.

Non sono l’unico ragazzo al mondo che si è infatuato della sua migliore amica. Spesso mi sono sentito in colpa per questo mio sentimento, mi sembrava di non essere onesto con lei però, poi, si è rivelata diversa da come la conoscevo e il mio senso di colpa è sparito.
L’ho conosciuta tramite un amico in comune ad una cena, è una ragazza di corporatura e statura media, una seconda di seno, un culetto sodo ma non scolpito, capelli rossi, occhi marroni, una ragazza come ce ne sono tante in giro, carina ma anonima.
Inizialmente il mio sentimento era di sincera amicizia ma con la conoscenza e frequentazione il mio interesse si stava trasformando in qualcosa di più forte, cominciavo a desiderarla.
Parlavamo tanto e di tutto, anche si sesso, delle nostre esperienze passate, dei nostri desideri, delle nostre aspirazioni, con il tempo iniziavo a essere geloso delle sue storie, anche passate, dei suoi amici di cui spesso mi parlava ma che non mi aveva dato mai l’opportunità di conoscere; erano spesso al centro dei suoi discorsi, era raggiante quando me ne parlava, io mi sentivo ai margini della sua vita, come se fossi un amico a metà, ne soffrivo.
Con il passare dei mesi però ero riuscito a ritagliarmi uno spazio maggiore nella sua vita, mi cercava spesso, ero diventato una presenza costante tanto da confidarsi, come quando mi raccontò di una serata iniziata a cena e poi continuata in discoteca nella quale, dopo aver bevuto più del dovuto, aveva iniziato a flirtare con le sue amiche, baciandosi e toccandosi a vicenda per poi lasciarsi andare, come mai aveva fatto prima, aveva così scoperto la sua inclinazione bisessuale; la serata si era poi conclusa con una gang bang con i suoi amici maschi, esperienza che l’aveva segnata negativamente tanto da allontanarsi dai loro per la vergogna. Sapevo del suo spirito libertino ma non pensavo che si fosse potuta lasciare andare così e anche lei non riusciva ad accettarlo.
Ero diventato la spalla su cui consolarsi, mi piaceva quel ruolo, per lei mi sentivo utile ed importante e dentro di me speravo di rendermi desiderabile visto che fino ad allora non aveva assolutamente mostrato interesse nei miei riguardi.
Dopo alcuni mesi in cui la nostra amicizia era diventata più solida, in cui si confidava delle serate saffiche a cui si dilettava a partecipare, una sera in pizzeria, era estate, indossava una gonna corta e una canotta, complice qualche bicchiere di troppo, cominciavamo a perdere l’ultimo strato di inibizione tra di noi; la visione del suo corpo accresceva la mia voglia e il mio sguardo era eloquente, a fine cena mi venne vicino e si sedette sopra di me come altre volte era successo, ma quella sera la mia mano l’avevo posata sulla sua coscia e non avevo avuto segnali di rifiuto, ho osato e la mano e scivolata verso le mutandine, lei ha allargato le gambe per facilitare il mio tocco, non contenta si è sfilata gli slip non curante della presenza degli altri clienti, si è accomodata meglio su di me cercando il contatto con il mio uccello già duro; avevo voglia di lei, ho pagato e le ho proposto di andare a casa mia, ha accettato, in macchina si è sollevata la gonna e ha cominciato a masturbarsi con la mano destra e con la sinistra mi tastava in mezzo alle gambe; una volta a casa l’ho baciata con tutta la foga che avevo accumulato in quei mesi, l’ho spogliata e le ho infilato le dita in mezzo alle gambe, era un lago, era eccitata e aveva gli occhi socchiusi mentre godeva, l’ho poi presa in braccio e fatta accomodare sul divano, le ho allargato le gambe e cominciato a darle piacere con la bocca, si dimenava fino ad accompagnare il suo orgasmo con un grido liberatorio.
Mi ha spogliato e dopo avermi fatto sedere si è dedicata al mio uccello, lo ha percorso in tutta la sua lunghezza con la lingua e poi lo ha avvolto tutto con la sua bocca in un caldo abbraccio, con le mani mi tastava le palle per accentuare il mio piacere, era brava, avevo voglia del suo sesso, l’ho fatta appoggiare con le braccia sul tavolo e lentamente l’ho fatta mia, guardavo alla finestra il riflesso dei nostri corpi e quella visione mi entusiasmava, notavo l’espressione di godimento del suo volto, il suo seno che danzava a ritmo dei miei colpi, la mia figura robusta che spingeva, le mie mani aggrappate ai suoi fianchi, mi sentivo felice in quel momento, continuavo a scoparla fino a quando mi chiese di scoparle il buchino ancora vergine, dovetti trattenermi per non venire a quella richiesta. Ho cominciato a lubrificarla con la lingua e pian piano a inserire un dito e poi il secondo per farla rilassare, quando ho ritenuto che fosse il momento ho appoggiato il glande nel buchino e ho preso a spingere lentamente ma con decisione, vedevo la sua espressione dolorante riflessa alla finestra, pian piano sono riuscito ad entrare e la sua espressione è diventata di piacere, era la prima volta anche per me, pian piano mi muovevo dentro di lei sentendo i suoi muscoli più rilassati ma la mia resistenza era al limite, se ne accorse e mi chiese di non fermarmi e di riempirla del mio piacere. Siamo rimasti abbracciati e ansimanti.
Dopo una doccia rinfrescante l’ho riaccompagnata a casa.
Nelle settimane seguenti non mi ha fatto parola di quella serata fino a quando una sera ho ripreso il discorso esternando i miei sentimenti, mi ha manifestato il suo disagio per quanto avvenuto accusandomi di esserle stato amico solo per un mio interesse di conquista e che non avrebbe avuto più intenzione di frequentare una persona di cui non si riusciva a fidare.
Sono passati circa due anni da quel giorno e non ho più avuto notizie di lei, ancora oggi mi piacerebbe chiarire ma non ho avuto la possibilità di farlo.

La mia mail è writerbx72@yahoo.com dove potermi scrivere per commentare i miei racconti, per dialogare, scambiarci idee e quant’altro
Saluti da Writer bx
scritto il
2025-11-28
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