Confessioni di una moglie bisessuale

di
genere
saffico

Questa è la storia di Alessandra, una moglie che si è scoperta bisessuale e che mi ha chiesto di raccontare di Lei.

Da alcuni anni vivo una relazione stabile con la mia vicina, ci amiamo e siamo attratte l’una dall’altra, di comune accordo abbiamo deciso di impostare un rapporto aperto ad altre esperienze esclusivamente con il sesso femminile che è l’unico che ci attrae ma senza nasconderci nulla.
Erano trascorse poche settimane dall’inizio della nostra relazione, stavamo imparando a conoscerci, ci vedevamo spesso il mercoledì mattina, anche a casa mia, perché lei ha il giorno libero dal lavoro. Passavamo lunghe ore a letto, a fare sesso, a coccolarci ma anche molto a parlare, mi aveva confessato, cosa che già sapevo, che con la sorella aveva un rapporto simbiotico e le raccontava tutto, anche le cose più intime, ma non aveva avuto ancora il coraggio di raccontarle della nostra relazione.
Per quanto mi riguarda problemi non ce n’erano, non avevo la minima paura che mio marito potesse scoprirci, anzi, conoscendolo avrebbe molto apprezzato la nostra relazione, sin da fidanzati ho intuito la sua predilezione per i rapporti lesbici, ho capito che non sarebbe stato geloso di un mio tradimento con una donna e inoltre, non credo di sbagliare, ha avuto sempre un debole per la vicina, a Lei non l’ho mai detto.
Avevo già detto alla mia compagna che avrebbe potuto tranquillamente raccontare di noi alla sorella purché mantenesse un minimo di discrezione, stranamente a queste mie parole aveva abbassato lo sguardo quasi imbarazzata, le ho accarezzato il viso e poi baciata dolcemente per rassicurarla, voltandola di spalle avevo preso a massaggiarla per farla rilassare, accompagnavo i movimenti delle mie mani con dolci baci sul collo e dietro l’orecchio, a Lei piacevano molto, successivamente i massaggi si spostarono sui seni, ci siamo masturbati a vicenda con decisione, baciandoci, ci piaceva palesare i gemiti, mostrare all’altra il piacere che si provava e poi godere senza remore ed esternando la gioia per l’orgasmo in corso.
Dopo esserci rilassate e coccolate, mi aveva confessato il motivo per il quale non aveva ancora rivelato alla sorella della nostra relazione.
“Sai amore mio del rapporto che ho con mia sorella, ci diciamo tutto, ci confidiamo e consigliamo, non ho segreti per Lei, siamo cresciute affrontando mille difficoltà e questo ci ha unite. Per la prima volta la confidenza che ho con Lei la sto condividendo con un’altra persona, con Te! Sicuramente è il forte sentimento che ci lega. Di mia sorella so tutto, spesso so quello che pensa prima che me lo dica e so della sua bisessualità, lo ha manifestato fin da ragazza alternando storie con entrambi i sessi. Quello che tu non sai che ha da sempre avuto una forte attrazione per te e sono un po’ restia a condividerti con Lei!”
Quella rivelazione mi aveva molto colpito, avere altre ammiratrici era una cosa che mi gratificava e sua sorella, a dire la verità, non mi era mai dispiaciuta.
Per “andare” con Lei avrei dovuto mentire alla mia donna o avrei dovuto lasciare stare per non rovinare la nostra relazione?
Dopo giorni di riflessione ero giunta alla decisione che non valeva la pena rovinare il nostro rapporto per una voglia, ho sempre ritenuto che non bisogna forzare certe scelte, se deve essere sarà! La settimana successiva dopo aver fatto l’amore, la mia compagna mi aveva portato a conoscenza che aveva rivelato alla sorella di noi.
Le settimane trascorrevano tranquille, oramai avevo liberato la mia indole bisessuale e mi sentivo più serena, spesso fantasticavo sulle donne che incontravo o conoscevo, mi immaginavo con loro e spesso condividevo i miei pensieri con la mia donna.
All’inizio di giugno di due anni fa, ero sola a casa perché mio marito era fuori per lavoro, dopo pranzo hanno suonato alla porta, sapevo che non poteva essere Lei perché ancora al lavoro, guardando lo spioncino ho riconosciuto Rita, la mamma della mia donna, mi aveva chiesto se potevo farla entrare perché aveva dimenticato le chiavi di casa della figlia.
“Figurati Rita, sei di famiglia” le avevo detto facendola accomodare.
Rita è una donna eccezionale, aveva cresciuto da sola le figlie dopo la morte del marito, all’epoca aveva quasi 60 anni, un viso scavato dalle difficoltà della vita, ma era sempre solare e aveva cura del suo aspetto fisico e del suo abbigliamento. Minuta, capelli lisci biondi che le si appoggiano sulla spalla, occhi neri, grandi e con uno sguardo profondo, bocca piccola e labbra carnose, una quarta di seno e un fisico ancora molto tonico.
L’avevo sempre ammirata, mi sarebbe piaciuto averla come mamma, energica, combattiva, risoluta e di mentalità aperta.
Dopo aver bevuto dell’acqua mi aveva chiesto un caffè per accompagnare la sua immancabile sigaretta. Ci siamo quindi spostate all’ombra del terrazzo per prendere il caffè e ingannare l’attesa fino al ritorno della figlia. Guardandola spesso sorridevo dentro di me, come suocera non mi sarebbe dispiaciuta che lo fosse, una suocera piacevole anche esteticamente, quel giorno indossava un vestito bianco di lino, con una cinta marrone attorno ai fianchi, seduta aveva alzato la gonna per combattere l’afa dandomi visione di un bel paio di gambe, in quel momento mi rammaricai che fosse la mamma della mia donna perché con Lei sarei stata volentieri, stavo approfittando di quella chiacchierata per ammirarla.
Facendosi il caldo più insopportabile eravamo rientrate in casa e appena messo piede dentro mi sono trovato le labbra di Rita attaccate alle mie, mi aveva colta di sorpresa, l’odore del rossetto e del suo profumo mi rendevano difficile staccarmi da lei tanto che quando avevo iniziato a percepire l’intrufolarsi della sua lingua nella mia bocca mi sono lasciata andare ad una bellissimo bacio passionale, durato il tempo necessario a rendermi conto che forse non doveva andare così.
A fatica mi sono staccata da Lei, accampando scuse che ero sposata e che non avevo mai tradito mio marito, quello che mi disse mi sorprese, “Capisco le tue bugie ma io conosco la relazione che tu hai con mia figlia, ho sentito che lo raccontava alla sorella e non ho potuto fare a meno di origliare. Capisco anche che tu ti voglia tirare in dietro ma ti posso assicurare che questo rimarrà il nostro piccolo segreto!”
Piccolo segreto un bel niente pensai, come ho rinunciato alla sorella posso farlo anche con la mamma, ma Lei imperterrita continuava “Ho sempre voluto cogliere degli attimi di piacere nella vita ma non l’ho mai fatto, a volte per pudore, altre volte per rispetto o per mancanza di coraggio, non voglio più rinunciare a certi desideri; non te ne fare molte colpe perché, conoscendo molto bene mia figlia, non si farebbe molti scrupoli ad andare con altre o altri se ne avesse voglia, sempre se non l’abbia già fatto!”
Queste ultime parole furono il classico maledetto colpo basso che, naturalmente, riuscirono ad abbassare le mie difese, o meglio, furono la scusa per abbassare le mie difese.
Abbiamo ripreso da dove avevamo lasciato, ero libera mentalmente di provare piacere con Lei e sinceramente a cose fatte non me ne sono assolutamente pentita, la sua lingua dimostrava la passione che ardeva dentro di lei e il tocco delicato e deciso delle sue mani facevano crescere la mia voglia di averla.
In pochi istanti ci siamo trovate nude a baciarci e toccarci, aveva un corpo da fare invidia a tante ragazze, minuto ma tonico, un seno ancora sodo con aureole grandi e scure, un ventre piatto e una peluria bionda, rada e curata su di un monte di venere prominente come quello della figlia.
Mi sono travata distesa sul tappeto della sala con la sua patata sul mio viso che desiderava assaporare la mia bocca, mi chiese gemendo di farla godere, muoveva lentamente il bacino per far scorrere la mia lingua lungo la sua vulva, mi soffermavo sul clitoride per accentuare il suo piacere, iniziavo a sentire la mia patata prendere fuoco, mi chiedeva di continuo di non fermarmi, di farla godere, ebbe precocemente il primo orgasmo; mi ha poi fatto stendere su di un fianco, anche lei ha fatto lo stesso ma con la testa verso la mia vulva, ci davamo piacere reciproco, utilizzavo le dita per penetrarla e dal suo gemere stava apprezzando, con l’altra mano cominciavo a stimolarle il buchetto che lei stessa mi invitava a violare, questa doppia penetrazione le aveva provocato un secondo orgasmo accompagnato da un grido di piacere e da un intenso tremore del bacino.
Dopo aver goduto appieno si era inginocchiata di fronte a me, e dopo avermi baciato quasi a ringraziarmi per il doppio orgasmo mi ha infilato due dita nella patata così gonfia di piacere che poco dopo sono esplosa.
Non smetteva di masturbarmi, con una mano mi penetrava e con l’altra mi stimolava il clitoride, provavo un piacere acuto e prolungato, mi strizzavo i capezzoli così forte da farmi male ma quando mi chiamo “puttanella” ebbi un’ orgasmo talmente intenso da aggrapparmi al suo braccio con violenza tanto da fargli male.
Stremata Rita si era distesa di fianco a me, sentivo il suo ansimare accompagnare il mio, volsi lo sguardo verso di lei e il suo volto era sereno, gli occhi chiusi e l’espressione distesa.
Devo riconoscere che Rita è una donna di parola, ha mantenuto il nostro piccolo segreto e a distanza di due anni la mia relazione con la figlia continua e non ho mai avuto motivo di sospettare che sapesse.
Per merito di Rita però ho aperto gli occhi e capito che devo fidarmi meno delle persone e cogliere gli attimi di piacere quanto mi si presentano davanti.
Ancora oggi, per questo, le sono grata!

Voglio precisare che tutte i racconti che scrivo sono storie vere, i nomi sono tutti di fantasia.
La mia mail è writerbx72@yahoo.com dove potermi scrivere per commentare i miei racconti, per dialogare, scambiarci idee e quant’altro
Saluti da Writer bx
scritto il
2025-11-28
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