L'uomo al parco

di
genere
confessioni

Nel mese di Maggio un timido sole inizia a riscaldare l'aria ed è la giornata giusta per andare al parco. Porto con me un libro ed un telo da mettere sul prato.Appena giunta lì,noto con piacere che non c'è molta gente ed è perfetto,tutto ciò che voglio è potermi rilassare e leggere, senza caos intorno. Dopo essermi accomodata sul telo, sotto ad un albero ,mi lascio rapire dalla lettura del mio libro, tanto da non rendermi conto che chiunque può vedere le mie mutandine poiché , con le gambe piegate,il vestitino rosso che indosso non copre assolutamente nulla .Un uomo poco distante da me, seduto di fronte, sembra osservarmi. Credo abbia un'età compresa tra i 40 e i 50 e anche lui ha iniziato nano un libro.L'impulso di iniziare a flirtare è molto forte, ma cerco di ribellarmi al mio stesso desiderio, dicendo a me stessa " smettila, non sei qui per questo, è mai possibile che basti lo sguardo di un tizio qualunque ad innescare la tua voglia? ". Cerco di continuare a tenere gli occhi sul mio libro, quando ad un tratto sento una voce dirmi "l' insostenibile leggerezza dell'essere? Lettura impegnativa per una ragazza così giovane" ,alzo lo sguardo e l' uomo ora mi sta sorridendo, così ricambio. Si presenta e scopro così che si chiama Claudio, è un insegnante di pianoforte e vive lì in zona. Mi chiede se mi va di bere qualcosa insieme . Ci penso un attimo su e poi mi dico "perché non dovrei? Sembra una persona interessante, gli piace leggere e io adoro conoscere gente nuova con cui confrontarmi sui libri", quindi accetto. Andiamo in un bar lì vicino e lui ordina due spritz, chiedendomi se per me va bene. Annuisco e ringrazio .Dopo essere stati serviti , iniziamo a conoscerci un po'. Claudio è molto colto e adoro sentire di poter imparare qualcosa dalle persone con cui parlo, sembra sapere tutto di libri, autori e anche di film . Inizia ad affascinarmi e mi rendo conto dai movimenti del mio corpo che inizio a percepire una certa tensione erotica.Tocco di continuo i miei lunghissimi capelli scuri, mi mordo le labbra e con le dita tocco spesso la cannuccia da cui sto bevendo . Sta succedendo di nuovo, voglio vedere l'altro lato di quest' uomo così garbato che ora mi parla di cinema e letteratura, voglio vedere i lineamenti del suo volto stravolti dal piacere più rozzo, sentire i gemiti e grugniti che fa quando gode e scoprire quanto può diventare osceno il suo linguaggio. Voglio sempre conoscere la versione più indecente degli uomini con cui interagisco, è una compulsione che cerco di tenere a bada ma che esplode troppo facilmente.E sento che questa è una di quelle volte in cui accadrà, ed il fatto che lui stia ordinando un altro giro di drink non aiuta di certo. Anche io inizio a raccontargli di me....pure troppo.Gli parlo della mia solitudine, del fatto che vivo da sola, senza amici e senza famiglia. Gli spiego che non sono di qui, ma che ci vivo per studiare , anche se mi lascio distrarre facilmente dai miei passatempi. " E quali sono i tuoi passatempi? I libri?" mi domanda in tono provocatorio. Lo guardo dritto negli occhi dicendogli " no, i libri sono una cosa seria, il mio passatempo preferito è conoscere uomini" . Si sistema gli occhiali come se dovesse gestire una sensazione . Eccitazione? Nervosismo?...forse l' ho messo a disagio, ma questo in qualche modo mi eccita . Cavalco quest'onda dicendogli "adoro il pianoforte, e tu a casa ne hai sicuramente uno. Abiti qui vicino, vero? Vorrei sentirti suonare". Un quarto d'ora dopo siamo a casa sua. È chiaro ad entrambi cosa stia per succedere ma lui continua ad avere un tono formale che a tratti mi irrita. Dopo che lui ha suonato per me,ci accomodiamo in salotto e lui mi offre ancora da bere. Nel sedermi sul divano, il vestito mi si solleva, mostrando le mutandine di pizzo che sicuramente aveva già avuto modo di vedere al parco. Mi diverte vederlo mentre mi parla in modo sempre più confuso, cercando di non guardarle. Decido che sarei stata io a fare il primo passo. Allargo le gambe e gli dico che può guardarmi tranquillamente, senza provare a nasconderlo. Diventa rosso e deglutisce..."tu sei sempre così diretta?"...non gli dico nulla, gli prendo la mano e mi porto le sue dita alla bocca per succhiarle,poi le infilo nei miei slip. "È abbastanza calda,che ne pensi?" gli domando...ma lui sembra irrigidirsi. "Penso che tu sia pazza a seguire in casa un perfetto sconosciuto a cui hai raccontato di essere totalmente sola, senza nessuno che la cercherebbe se le accadesse qualcosa" afferma ,per poi aggiungere"tu di me non sai nulla, se non quello che io ti ho detto e che potrebbe essere del tutto falso" .Ha un tono serio che non mi piace , la mia eccitazione sta lasciando il posto alla paura e mi alzo dal divano, spaventata . Lui deve notarlo perché mi dice " non mi dire che adesso hai paura". " Voglio andarmene" dico in tono perentorio. Si alza anche lui venendomi incontro e cerca di sdrammatizzare, ma io ormai provo una strana agitazione e voglio andare via. Non sono solo impaurita ma anche arrabbiata ... E forse pure triste, perché è vero che a casa non mi aspetta nessuno e che forse non ci sarebbe qualcuno a cercarmi se mi accadesse qualcosa". Prima che possa fermarle ,sento le lacrime scorrermi giù dagli occhi.Lui a quel punto si rende conto di aver esagerato e cerca di calmarmi " Calma, non diventare isterica, non ti sta accadendo nulla. Mi ha infastidito l'aria da lolita impertinente che hai assunto da un certo punto in poi ed anche il fatto che sembravi non avere la minima paura per una situazione potenzialmente pericolosa, ma ho sbagliato e ti chiedo scusa, ho provato a darti una lezione in modo maldestro"....mi sento più calma ma sono imbarazzata e vorrei scappare via.Lui mi osserva e mi dice che il pianto mi dona, perché mi ho sciolto il trucco, rivelando un viso molto più dolce. Mi accarezza e mi chiede " vuoi ancora farmela vedere?"...sono confusa e pure preoccupata, inizio davvero a pensare che possa essere un pazzo...ma lui continua" non ti sbagli sai? Voglio vederti nuda, l'ho voluto dal primo istante, da quando ti ho visto su quel prato , assorta nella tua lettura. Non porti il reggiseno e riesco ad intuire la forma dei tuoi seni e non sai quanto avrei voluto spostare quel filo di tessuto che nascondeva la tua fica" Sento i muscoli rilassarsi e un formicolío nel basso ventre che conosco bene .Ora è lui a passarmi le dita sulla bocca ed io, come se rispondessi ad riflesso condizionato, le prendo in bocca. Mi fermo e gli chiedo se posso andare in bagno a ricompormi ma lui dice che mi vuole così, che adesso gli sembro molto più vera, con le mie paure e le mie fragilità. " Mettiti in piedi davanti a me e togliti il vestito". Mi lascio guidare da lui e faccio come mi dice. Mi si avvicina e mi gira intorno come se fossi un pezzo di carne in esposizione.Mi sento scoperta e non perché non ho il vestito, ma perché mi ha spogliata della mia armatura da femme fatale. Mi ha in lacrime, mentre provavo paura e mi sentivo sola. Anche se indosso ancora le mutandine, credo di non essermi mai sentita così nuda. Claudio si piazza davanti a me e accarezza il mio seno dicendomi " porti una terza? sono esattamente come le ho immaginate, persino il colore dei capezzoli.Una donna con la pelle così chiara di solito li ha di un rosa delicato".Poi mi passa dietro e mi sussurra all'orecchio "hai un culo che è un capolavoro,tondo e tonico, un culo da drizzacazzi"...sento la fica bagnarsi.Si inginocchia e mi sfila le mutandine," guarda quanto hai colato,pare che la paura non ti abbia inibita troppo" ,poi le annusa dicendomi che sanno di femmina in calore. "Siediti sul divano" mi dice ed io ,ormai preda della mia voglia di soddisfarlo, faccio tutto ciò che mi chiede. Mi ordina di annusare e leccare i miei slip e poi si fionda con la testa tra le mie gambe infilandomi la lingua nella fica. "Dimmi del tuo passatempo preferito, incontri tanti uomini?" chiede ." Molti più di quelli che immagini, mi piace essere l'oggetto del loro desiderio e del loro piacere " rispondo con la voce rotta dal piacere. " Vuoi dirmi che sto leccando una fica che ha preso molti cazzi?"insiste , e a quel punto sento arrivare le contrazioni del piacere.Lui si alza e avvicina il cazzo al mio viso, aveva già iniziato a masturbarsi mentre mi leccava e gli gocciola la cappella....me la passa su tutto il viso ..."dove li succhi i cazzi? Dimmelo" e con la mano mi tiene per i capelli e mi spinge la testa all 'indietro. " Ovunque lì succhio, per strada, nelle macchine, nei cessi dei locali".Mi sbatte il cazzo sulle guance come se volesse schiaffeggiarmi e dice "io una puttana come te non la posso chiavare, quelle come te sono pericolose". Sono stanca dei suoi giochetti. Mi alzo e mi poggio allo schienale del divano offrendogli il mio culo e la mia fica e ,voltandomi con il viso verso di lui, gli dico "sono una troia che si è fatta scopare da mezza città e anche se tu vorresti tanto provare schifo, muori dalla voglia di essere uno dei tanti ". Mi si avvicina e mi afferra la nuca con le mani....mi fa sentire il suo pisello tra le natiche e poi inizia a passare la cappella su culo e figa senza infilarlo ...me lo strofina così veloce da procurarmi un secondo orgasmo .Mentre sono piegata dalle pulsazioni lui mi penetra,sento la mia vagina stringere il suo cazzo e non riesco a smettere di urlare di piacere. Lui non si muove, mi resta dentro e mentre mi tappa la bocca con la mano..." ti voglio tutta" mi dice mentre lo toglie dalla fica per passare al culo. Non protesto, sono stordita dal piacere e ho solo voglia di essere sua.Lascio che prenda anche il mio culo ,i suoi colpi sono sempre più forti e violenti,si è trasformato nell'animale che voleva vedere. Mi insulta e geme come il più lurido dei porci fino a quando non mi riempie del suo seme. Quando lo tira fuori sento lo sperma colarmi lungo le cosce e penso che fino a poche ore prima eravamo due sconosciuti che si parlavano in modo timido. Ed ora sono sul divano di casa sua, aperta dal suo cazzo e con la sua sborra nel culo e sulle gambe. Amo farmi possedere da sconosciuti e non credo che riuscirò mai a smettere di farlo . Ma forse va bene così.
scritto il
2025-11-26
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