Io, mia moglie e i ragazzi del centro sociale
di
Machorny
genere
orge
Mi chiamo Carlo e sono un impiegato di Palermo. Sono sposato con Linda, una psicologa che da dieci anni gestisce un centro sociale per la riabilitazione di ragazzi che usciti dal riformatorio non riescono a inserirsi nella vita sociale. Sono ragazzi di età tra i 18 e 22 anni, che provengono da realtà familiari particolari e Linda li accudisce come una mamma. La nostra vita di coppia non è delle migliori. Io sono un uomo abbastanza aitante e Linda, una donna di 52 anni portati benissimo, con una quinta di seno e un fisico rotondo nei punti giusti. Nonostante la mia modesta capacità a letto, mia moglie non mi desidera da tempo e alle volte sono costretto a masturbarmi annusando le sue mutandine usate. Quell'odore mi inebria e me lo fa divenire duro all'istante. L'altra sera, dopo l'ennesimo tentativo di approccio per farmi una sana scopata con lei, dopo quasi un mese di astinenza, avemmo una discussione. Dopo ciò, Linda mi lasciò da solo in camera da letto e andò in salone mettendosi al computer per sbrigare del lavoro arretrato. Dopo un'ora non era ancora tornata in camera e io decisi di fare un ultimo tentativo per cercare di non addormentarmi a palle piene. Percorsi lentamente il corridoio e sulla porta del salone vidi qualcosa di inaspettato. Sul monitor del computer di Linda scorrevano le foto dei ragazzi del centro. Erano tutte foto dell'uscita al mare fatta un mese prima e i ragazzi erano tutti a torso nudo. Linda si stava sditalinando guardando quelle foto. Il cazzo mi divenne duro. Quella troia di mia moglie, non voleva scopare con me ma si masturbava pensando a dei ragazzi di primo pelo. Andai subito in bagno e frugai tra la biancheria usata cercando gli slip di Linda. Una veloce annusata bastò a farmelo venire duro e ad ottemperare a quell'eccitazione che sarebbe svanita solo masturbandomi. Dopo aver eiaculato sugli stessi slip di Linda, capii cosa avrei dovuto fare per punirla e soprattutto prendermi ciò che mi spettava di diritto. Presi tre slip dalla biancheria sporca e li misi nel mio borsello. Il mattino seguente, era domenica. Uscii di casa molto presto, e raggiunsi il centro sociale. Arrivato li, entrai nel dormitorio, dove i ragazzi stavano preparandosi per le attività giornaliere. Chiamai cinque di loro e li presi in disparte. Quei ragazzi bramavano Linda. Me ne accorgevo quando la abbracciavano poggiando il loro viso sulle sue tettone o lasciavano cadere la mano più in giù, sfiorandole il culo. A lei piaceva quel contatto e cercava sempre ogni occasione perché ci fosse. Mostrai le mutandine ai ragazzi che mi guardavano con aria interrogativa.
- Annusatele! - Dissi loro porgendogliele.
Il primo, ne prese una e la portò al naso.
- Che buon odore di fica - Disse, convincendo gli altri a fare lo stesso.
- Sono di Linda - Affermai.
- Vi piacerebbe sentire questo profumo direttamente dalla sua fica ? - Risero.
- E tu che ci guadagni ? - Chiese il più temerario.
- A guadagnarci, qui, è solo Linda. È lei che mi ha confidato che vorrebbe succhiare i vostri cazzoni tutti insieme. A stasera, alle 20 a casa nostra. Vi divertirete -.
Alle 19:45, finsi di avere mal di testa e andai a letto. Linda non batté ciglio. Alle 20:05 sentii il suono del campanello. Erano loro.
Uscii dalla camera e mi nascosi in corridoio per godermi lo spettacolo.
- Ciao ragazzi! - Disse sorreidendo Linda e accogliendoli in casa. Le espressioni dei quattro ragazzi erano serie e determinate. Linda indossava una canotta lilla che mostrava il suo abbondante décolleté e dei leggins corti al polpaccio. I ragazzi avanzarono verso di lei accerchiandola.
Linda li guardò stranita. Non aveva mai visto quegli sguardi sui loro volti.
- È successo qualcosa? - Chiese mentre il primo le mise una mano sulla spalla e scendendo in basso impigliò il suo indice al centro della scollatura abbassando la canotta e mostrando il resto di quelle enormi tettone.
Linda guardò verso il corridoio per accertarsi che non ci fossero occhi indiscreti. I miei.
- Cosa volete da me, ragazzi - Chiese con una voce che lasciava intendere un'eccitazione repressa.
I ragazzi continuarono a non parlare. Uno di loro prese dalla tasca uno slip di Linda e lo annusò. Si mise in ginocchio di fronte a lei e con un gesto veloce le abbassò i leggins. Mise il naso sulla sua fica e annusò. Linda era eccitata e iniziò a respirare pesantemente. Un ragazzo iniziò a baciarla sul collo, mentre l'altro le strappò la canotta lasciandola completamente in lingerie. Il ragazzo in ginocchio le abbassò gli slip e allargandole le gambe, iniziò a leccarle la fica. Intanto altri due, le tolsero il reggiseno e iniziarono a succhiarle le tette. Linda era nuda e persa nel piacere. I ragazzi si posizionarono intorno a lei facendola inginocchiare e misero fuori i loro membri.
- E mo succhia, dottoressa - Ordinò uno di loro.
Linda iniziò a spompinare tutti e quattro con la fame di chi sognava da tempo quel momento. Entrai nel salone e quando fui alle spalle di Linda, con una spinta la costrinsi a mettersi a pecora. Afferrai il mio cazzo e la penetrai nel culo. Lei urlò di piacere e non si rese neppure conto che il cazzo che adesso la stantuffava nel culo fosse di suo marito. Iniziò a gemere mentre i ragazzi continuavano a masturbarsi godendosi la scena. Uno di loro si sdraiò mettendosi sotto e le mise il cazzo nella fica, mentre gli altri tre attorno a lei, le mettevano a turno il cazzo nella bocca. La stavamo scopando in tutti i suoi buchi, completamente. Linda non capiva più nulla. Era sopraffatta dal piacere, tutta sudata con le sue tettone che saltavano su e giù per via dei forti colpi nel culo che riceveva. Ad un tratto non resistetti e la riportai alla realtà.
- Guardate quant'è troia la vostra dottoressa, ragazzi! - Dissi.
Linda voltò lievemente il capo verso di me e mi vide. Sorrise, ma quel sorriso era diverso da quelli che conoscevo. Quel sorriso era un invito a pomparla più forte. Il suo viso mostrava lussuria e serviva a dirmi senza parole: guarda, quant' è porca la donna che hai sposato. Tolsi il cazzo dal suo culo e mi misi in terra, seduto. La girai e prendendola per i fianchi la penetrai nella fica. Succhiai le sue tettone mentre lei saltava su e giù sul mio cazzo. I ragazzi continuavano a segarsi e ad un tratto ebbe atto un'esplosione collettiva di sborra. I capelli e il volto di Linda erano pieni di sperma e lei continuava a saltare leccandosi le labbra. Le sborrai nella fica.
- Dottore' sei tutta sporca. Adesso ti laviamo noi per bene - Disse uno dei ragazzi ridendo e puntando il suo cazzo verso il volto di Linda iniziò a pisciarle addosso. Gli altri tre lo seguirono a ruota, inondandola di piscio caldo. La troia ormai in preda a un eros esagerato, aprì la bocca bevendo quel liquido giallastro che sgorgava dalle loro giovani verghe.
Da quella domenica, il nostro divenne un appuntamento fisso. Delle volte, i ragazzi, rimasero anche tutta la notte a fare porcate con mia moglie. Quello lì, divenne il mio escamotage per scoparla quando avevo voglia. Perché a quella troia di mia moglie quello che mancava non era il desiderio, ma altri quattro cazzi in più che la riempissero come lei sognava.
- Annusatele! - Dissi loro porgendogliele.
Il primo, ne prese una e la portò al naso.
- Che buon odore di fica - Disse, convincendo gli altri a fare lo stesso.
- Sono di Linda - Affermai.
- Vi piacerebbe sentire questo profumo direttamente dalla sua fica ? - Risero.
- E tu che ci guadagni ? - Chiese il più temerario.
- A guadagnarci, qui, è solo Linda. È lei che mi ha confidato che vorrebbe succhiare i vostri cazzoni tutti insieme. A stasera, alle 20 a casa nostra. Vi divertirete -.
Alle 19:45, finsi di avere mal di testa e andai a letto. Linda non batté ciglio. Alle 20:05 sentii il suono del campanello. Erano loro.
Uscii dalla camera e mi nascosi in corridoio per godermi lo spettacolo.
- Ciao ragazzi! - Disse sorreidendo Linda e accogliendoli in casa. Le espressioni dei quattro ragazzi erano serie e determinate. Linda indossava una canotta lilla che mostrava il suo abbondante décolleté e dei leggins corti al polpaccio. I ragazzi avanzarono verso di lei accerchiandola.
Linda li guardò stranita. Non aveva mai visto quegli sguardi sui loro volti.
- È successo qualcosa? - Chiese mentre il primo le mise una mano sulla spalla e scendendo in basso impigliò il suo indice al centro della scollatura abbassando la canotta e mostrando il resto di quelle enormi tettone.
Linda guardò verso il corridoio per accertarsi che non ci fossero occhi indiscreti. I miei.
- Cosa volete da me, ragazzi - Chiese con una voce che lasciava intendere un'eccitazione repressa.
I ragazzi continuarono a non parlare. Uno di loro prese dalla tasca uno slip di Linda e lo annusò. Si mise in ginocchio di fronte a lei e con un gesto veloce le abbassò i leggins. Mise il naso sulla sua fica e annusò. Linda era eccitata e iniziò a respirare pesantemente. Un ragazzo iniziò a baciarla sul collo, mentre l'altro le strappò la canotta lasciandola completamente in lingerie. Il ragazzo in ginocchio le abbassò gli slip e allargandole le gambe, iniziò a leccarle la fica. Intanto altri due, le tolsero il reggiseno e iniziarono a succhiarle le tette. Linda era nuda e persa nel piacere. I ragazzi si posizionarono intorno a lei facendola inginocchiare e misero fuori i loro membri.
- E mo succhia, dottoressa - Ordinò uno di loro.
Linda iniziò a spompinare tutti e quattro con la fame di chi sognava da tempo quel momento. Entrai nel salone e quando fui alle spalle di Linda, con una spinta la costrinsi a mettersi a pecora. Afferrai il mio cazzo e la penetrai nel culo. Lei urlò di piacere e non si rese neppure conto che il cazzo che adesso la stantuffava nel culo fosse di suo marito. Iniziò a gemere mentre i ragazzi continuavano a masturbarsi godendosi la scena. Uno di loro si sdraiò mettendosi sotto e le mise il cazzo nella fica, mentre gli altri tre attorno a lei, le mettevano a turno il cazzo nella bocca. La stavamo scopando in tutti i suoi buchi, completamente. Linda non capiva più nulla. Era sopraffatta dal piacere, tutta sudata con le sue tettone che saltavano su e giù per via dei forti colpi nel culo che riceveva. Ad un tratto non resistetti e la riportai alla realtà.
- Guardate quant'è troia la vostra dottoressa, ragazzi! - Dissi.
Linda voltò lievemente il capo verso di me e mi vide. Sorrise, ma quel sorriso era diverso da quelli che conoscevo. Quel sorriso era un invito a pomparla più forte. Il suo viso mostrava lussuria e serviva a dirmi senza parole: guarda, quant' è porca la donna che hai sposato. Tolsi il cazzo dal suo culo e mi misi in terra, seduto. La girai e prendendola per i fianchi la penetrai nella fica. Succhiai le sue tettone mentre lei saltava su e giù sul mio cazzo. I ragazzi continuavano a segarsi e ad un tratto ebbe atto un'esplosione collettiva di sborra. I capelli e il volto di Linda erano pieni di sperma e lei continuava a saltare leccandosi le labbra. Le sborrai nella fica.
- Dottore' sei tutta sporca. Adesso ti laviamo noi per bene - Disse uno dei ragazzi ridendo e puntando il suo cazzo verso il volto di Linda iniziò a pisciarle addosso. Gli altri tre lo seguirono a ruota, inondandola di piscio caldo. La troia ormai in preda a un eros esagerato, aprì la bocca bevendo quel liquido giallastro che sgorgava dalle loro giovani verghe.
Da quella domenica, il nostro divenne un appuntamento fisso. Delle volte, i ragazzi, rimasero anche tutta la notte a fare porcate con mia moglie. Quello lì, divenne il mio escamotage per scoparla quando avevo voglia. Perché a quella troia di mia moglie quello che mancava non era il desiderio, ma altri quattro cazzi in più che la riempissero come lei sognava.
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