Ottimi vini Salentini

di
genere
orge

Il viaggio di lavoro verso un cliente del Sud Italia non era una delle sue prime scelte, ma l'Azienda insistette perché andasse proprio lui.
Gualtiero, sessantenne, uomo maturo, brizzolato, di ottima presenza, in forma fisica e più ancora mentale.
Lui era un ottimo tecnico informatico e sapeva anche molto di enologia, sua grande passione.
L’attività richiesta era in un’azienda vitivinicola nelle vicinanze di Brindisi, e questo aveva in
parte attutito le sue perplessità.
Arrivò nel primo pomeriggio di un giorno molto caldo, con il meraviglioso sole Salentino e
come dice il celebre detto:” Salentu: lu sule, lu mare, lu ientu”.
Ad attenderlo una bella centralinista, Giada, circa 45 anni, dai lineamenti tipicamente
mediterranei: pelle olivastra e vellutata come una buccia di pesca, labbra rosse e carnose,
due seni che scoppiavano nel reggiseno e un corpo che era una melodia.
Gualtiero, pur con una buona dose di eleganza e raffinatezza, non poteva non guardare
questa Dea che si presentava davanti.
Lisa avvertì la titolare che il tecnico informatico era arrivato e dopo una decina di minuti fu
accompagnato da Lisa nel suo ufficio.
Si sedette nel salottino adiacente l’ufficio ed iniziò a chattare nervosamente con il suo cellulare, quando fu interrotto dal rumore di una porta che si aprì e una voce femminile chiamò il suo nome.
Entrò con una certa sicurezza dall’alto della sua esperienza professionale, restò basito quando
ad accoglierlo fu un’altra dea greca simile ad Afrodite: Diamante.
Diamante aveva 54 anni, alta circa 1.73, capelli fluenti lunghi e neri, due occhi che sprizzavano
intelligenza e caparbietà. Fisico tonico probabilmente grazie ad una buona dieta e sicuramente
esercizio fisico continuo.
Una sesta di seno, due lunghe gambe e anche Lei una pelle lucente e olivastra.
Lei era la figlia del fondatore dell’Azienda, si trovò ben presto a gestire tutto a causa della
morte prematura del padre, causata durante un’attività agricola nella loro tenuta.
Diamante non era sposata perché non aveva tempo per gestire anche una famiglia, ed essendo
una donna in carriera, poteva tranquillamente prendersi chi voleva e come voleva.
Ma la sua qualità più grande era la sua capacità di relazionarsi con chiunque.
Era molto intelligente e curiosa nell’apprendere.
Gualtiero fu subito colpito ed estasiato nel vedere Diamante, ma lo fu ancor più quando Lei,
con molta dimestichezza esponeva le problematiche aziendali, e le sue future modifiche per migliorarlo.
Gualtiero si rese subito disponibile a iniziare il lavoro.
Diamante disse a Gualtiero che aveva già predisposto il suo soggiorno in terra Salentina presso
la sua foresteria, all’interno della sua tenuta.
Così anche nel dopo lavoro potevano continuare a discutere dell'implementazione.
La sera cenò con Diamante, parlando di molte cose, ed anche se in tenuta casual era ancora
più attraente.
Gualtiero informò l’azienda che il lavoro si sarebbe protratto più del dovuto.
Giada con occhiate sensuali guardava Gualtiero, il fascino dell’uomo maturo l’aveva colpita,
e spesso per dare qualche informazione, si poggiava con le sue belle tette sulla schiena.
Egli era ben contento di tante attenzioni ed il suo cazzo spesso si induriva con tali contatti, ma
la sua professionalità lo bloccava.
Ma un sabato mattina, avvenne quello che non avrebbe mai pensato….
Era in Azienda ed aveva visto Giada che, quel giorno, era spesso dentro e fuori l’ufficio di Diamante.
A mezzogiorno disse che, se non fosse dispiaciuto loro, avrebbe continuato il lavoro in ufficio,
e sia Diamante che Giada dissero che anche loro rimanevano.
A metà pomeriggio, non sentendo nessun rumore, e non vedendo entrambe, per curiosità
sbirciò dalla porta dell’ufficio di Diamante, vide che Giada era accovacciata in ginocchio con la testa in mezzo alle gambe di Diamante, la quale era distesa sul divanetto.
Erano entrambe seminude e Diamante mugolava come una gattina.
Giada con la lingua continuava a ravanare la fica di Diamante, non contenta ripassava anche il buco del culo.
Diamante con le mani si apriva la fica e poi si toccava le mega tette.
Finché dopo un po’ Diamante venne con un orgasmo travolgente, Giada si alzò con la bocca
bagnata dai liquidi vischiosi della femmina.
Diamante attirò a sé Giada e la leccò sulla faccia, sulla bocca per assaporare i suoi stessi liquidi
orgasmici.
Diamante, quindi, disse a Giada di mettersi in piedi sul divanetto, Lei da sotto iniziò a leccare
entrambi i buchi. Quando furono bagnati, prese dal tavolo lì vicino una bottiglia di Primitivo,
puntò la fica di Giada, la quale, per agevolare l’inserimento allargò ancor di più le gambe e
Diamante Le infilò più di metà bottiglia!
Con l’altra mano Diamante infilava le dita nel buco del culo di Giada.
Scena, che il regista Salieri avrebbe vinto l’oscar in uno dei suoi tanti film porno girati.
Gualtiero completamente in estasi, con il cazzo che scoppiava negli slip, perse la cognizione
del tempo e dello spazio, ed un tratto sentì una mano sul suo culo, si girò e vide una signora con qualche anno più di Lui che gli sorrise e gli fece segno di tacere.
Lei lo prese per mano, lo portò verso i reparti produttivi dell’azienda, quando fu a ragionevole
distanza gli aprì i pantaloni, iniziò un lento e succulento pompino.
Gualtiero non fece alcuna domanda, non sapeva chi fosse, ma da come era vestita
raffinatamente e con quel bel maquillage, era evidente che era di nobile provenienza.
Aveva due occhi verdi ed anche Lei aveva due zinne meravigliose e grosse.
Quando il suo cazzo fu duro come il legno di quercia, spostò la testa della signora, la alzò
di peso, la mise sopra una botte di legno e iniziò a leccarle la fica.
Quando fu sufficientemente bagnata, con molta maestria le puntò il cazzo nella fica e iniziò un lento pompare avanti/indietro.
La fica era ben aperta, sicuramente in gioventù era stata profanata per bene, ma Gualtiero,
oramai perso ogni contegno, estrasse il cazzo dalla fica, lo mise in bocca alla signora e quando
fu ben insalivato lo puntò sul buco del culo.
Faceva qualche resistenza ma Gualtiero da uomo maturo, si abbassò, leccò con la sua lingua
il buco del culo, ed infilò la lingua fino a dentro il deretano.
Poi sapientemente ripuntò il cazzo nel forellino e iniziò ad entrare lentamente.
La signora lo pregò di fare piano, perché erano anni che il suo buco non era profanato.
Il tutto continuò per alcuni minuti, e quando l’attempata signora si accorse che
il cazzo di Gualtiero stava per scoppiare, lo spinse via, prese in bocca il cazzo e succhiò
come un’idrovora, finché l’uomo non riversò in bocca tutto il suo seme.
La signora bevve tutto, ma qualche rivolo di sborra Le scendeva sul mento.
Ripulì il cazzo gustandosi anche il gusto del suo culo, e con un dito si portò le ultime gocce
di sborra in bocca.
Si rivestì lentamente mentre con il dito fece segno di tacere, e se ne andò.
Fu come un'apparizione mistica, l’uomo fu travolto da uno tsunami erotico.
Si domandò chi fosse, ancor di più con quale autorizzazione entrò in azienda, visto come si
muoveva con scioltezza all’interno.
Ritornò al suo posto, poco dopo Giada uscì dall’ufficio di Diamante, con i capelli un po' in
disordine e gli occhi arrossati.
Salutò Gualtiero lanciandoli un bacino con la mano…
Diamante andò da Gualtiero, gli chiese a che punto era con il lavoro, egli spiegò minuziosamente l’avanzamento delle attività.
Diamante disse che visto i buoni risultati dovevano brindare, lo portò nel suo ufficio e gli disse di aprire la bottiglia di vino Primitivo sul tavolo.
Gualtiero fece un sorrisetto e appena stappato annusò il tappo…
Diamante lo guardò intensamente, non sospettando quello che lui aveva visto prima,
e gli chiese se avesse piacere di partecipare ad una cena, la domenica sera presso
la sua tenuta. Accettò subito.
La domenica, sul far del tramonto, si presentò presso la masseria di Diamante.
Era una dimora settecentesca, da milionari, bel giardino curato, le pietre della bella casa
riflettevano il colore rosso del sole in tramonto.
Quando entrò nel mega salone tutto adornato di fiori, trovò Giada con il suo compagno Girolamo, sbiancò in faccia quando Le fu presentata la mamma di Diamante: era la signora Gianna con cui aveva scopato il giorno prima.
Lei sorrise, si congratulò per il buon lavoro e ancor più per la pazienza che aveva nel gestire un’attività così ostica e difficile.
Poi lo prese sotto ad un braccio, lo portò verso il giardino esterno, gli disse che sarebbe stato
un loro segreto, e che sicuramente avrebbe avuto modo di scoprirne altri.
La serata continuò con prelibate pietanze, il tutto innaffiato da ottimo vino.
“In vino veritas” è la frase più appropriata per la serata in corso.
Ad un certo punto, i domestici si ritirarono, rimasero loro cinque all’interno del salone,
si spostarono verso un’altra stanza, tutta addobbata con arazzi, tappeti persiani e mega divani.
Il vino aveva fatto cadere le più forti resistenze e il lato animale del genere umano
ebbe il sopravvento.
Ad un certo punto Gianna si accovacciò tra le gambe di Gualtiero, aprì la zip, prese il suo cazzo
in bocca.
Diamante vedendo questo si avvicinò a Gualtiero, tolse il perizoma, gli mise la sua fica in bocca.
Giada e Girolamo si misero a 69.
Gli animi si surriscaldarono, i vestiti volarono in giro per il salone.
Diamante spostò sua mamma Gianna e si impalò come indemoniata.
Gianna quindi, si mise sotto e leccava sia le palle di Gualtiero che la fica di sua figlia,
la scena era surreale.
Girolamo prese Giada alla pecorina, stantuffava come il pistone del motore di una nave!
Gianna vista la scena, con la faccia completamente bagnata dai liquidi orgasmici dei due,
si mise con la fica aperta davanti alla fica di Giada, e le ordinò di leccare.
Quando la fica di Gianna fu pronta, spostò Giada e si infilò nella fica il duro cazzo di Girolamo,
il quale fece cenno a Giada di dargli la fica da leccare.
Diamante, nel frattempo, raggiunto con facilità il primo orgasmo, prese una bottiglia di Negroamaro, e lentamente se la infilò nella fica, entrò per una buona metà…era proprio uno stile aziendale per promuovere i propri vini!
Gualtiero vista la scena, iniziò a lubrificare il buchino di Diamante, quando fu pronto, lentamente lo infilò, era ben aperto e non faceva alcuna smorfia di dolore: bottiglia di Negroamaro in fica e cazzo in culo.
Gianna, la madre, appena vide la figlia così porca, si impossessò del cazzo di Gualtiero e se lo
infilò direttamente nel culo: cacciò un piccolo urlo.
La figlia, nel frattempo, si avvicinò ai due ed iniziò a leccare il cazzo di Gualtiero, che entrava e
usciva dal culo della madre, mentre leccava anche il buco di culo di lui.
Poi gli infilò due dita nel culo, quando fu abbastanza bagnato ed aperto, prese una bottiglia di
Malvasia, senza molte remore gli infilò il colletto della bottiglia.
Gualtiero gridò dal dolore, ma le sapienti mani e la lingua di Diamante lo convinse a resistere.
Girolamo, nel frattempo, si avvicinò a Gianna, le mise il suo cazzo in bocca ancora odoroso
del buco del culo di Giada. Giada si mise a leccare la fica ed il culo di Diamante.
Le tre porche capirono che i due uomini erano sul punto di esplodere, due di esse si misero
in fila inginocchiate per ricevere i fiotti di sborra in bocca.
I due sborrarono come fontane, mentre Giada e Diamante bevvero ed inghiottivano la sborra,
Gianna si mise dietro ai due per leccare i loro i buchi del culo, in modo d'aumentare il piacere
e la venuta copiosa.
Diamante poi baciò sia Giada che sua madre, scambiandosi la sborra e ripulirono diligentemente i loro cazzi.
Da tecnico informatico a collaudatore di bottiglie di vino pregiato.
scritto il
2025-11-06
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