Monica (4) femmina sino ... in fondo

di
genere
trans

La camera ha il nostri odori, quello di uomo di Gianni, un profumo primordiale sa di legno, con una morbidezza di muschio, sensualmente maschile, e il mio di donna, Monica, un profumo da gitana, perché l’ho preso per la prima volta da una venditrice gitana spagnola ad un mercatino e che da allora uso sempre quando mi travesto da donna, sa di agrumi, fiori, sandalo, rosa, avvolge in una nuvola romantica con la sua fragranza piena di sensualità, malizia e provocazione, e ogni volta che l’ho addosso mi trasforma e accentua quel mio essere femmina. La stanza da letto è piena di questi nostri profumi e odori, misti al selvatico del sesso appena fatto e ai nostri sudori e a quelli degli umori del maschio che mi sento ancora addosso, come a possedere le mia volontà.

Dalle tende scure, tirate un poco di luce sui nostri volti e sul mio corpo e quello Gianni, ora siamo distesi sulle lenzuola di seta nera.

Ancora eccitata, mordo il labbro inferiore, mi sento il volto ancora ricoperto dell’odore di quel figo di Gianni, di uomo, di maschio, del suo cazzo e della sua sborra.
Lo guardo e Gianni mi sorride, io dico, sarò bruttissima, mi si sarà rovinato tutto il trucco. Vorrei correre in bagno a sistemarmi per la mia mania di essere perfetta. Non mi piace essere trasandata. Ho quella sensazione per aver ricevuto i suoi schizzi sul viso e per aver lacrimato mentre mi scopava, tanto da farmi disfare il trucco e l’eyeliner mi aveva contornato gli occhi del suo nero.
Ma Gianni mi dice. Sei bellissima tesoro. Ora hai lo sguardo di una donna più vissuta e che ha appena fatto sesso con il suo uomo, tutto qua. Mi ecciti ancora di più con questo sguardo pieno di lussuria, da troietta.
Forse sono davvero un poco troietta, visto che ogni volta che Gianni me lo dice, mi sento sia offesa, però mi fa eccitare quel bastardo e mi fa sentire così più eccitata e quasi lusingata perché diviene quasi un complimento detto dalla sua calda voce calma che mi rassicura e che in pratica è come se mi dica come sono brava a farlo godere, il mio uomo.
Ho addosso però un misto di eccitazione e apprensione. Gianni è li davanti. Sento il suo odore, mi accarezza con dolcezza il capo, poi le sue mani forti e calde scorrono sul mio corpo. Risalgono, mi accarezza e mi bacia.

Sento la sua lingua, è un caldo serpente che si insinua nella mia bocca, nella mia mente, è una lingua tentatrice e peccaminosa. Ho ancora il suo sapore di maschio in bocca, il sapore salmastro del seme di Gianni e l’immagine mentale di quando mi ha riempita la bocca, un ricordo ancora tangibile. Ho appena assaporato ogni sua goccia, leccata dalla punta del suo cazzo a pulirla completamente, quel suo liquido denso mi è scivolata in gola, mi ha posseduta, mi ha reso alla sua mercè un’ubbidente troietta. Sono appena impazzita. Me ne rendo conto. Lui continua ad accarezzarmi, è un diavolo, l’ho capito ormai, mi tenta con il suo fare prima dolce e delicato e poi sicuro, forte e lì agisce senza darmi nemmeno il tempo di pensare e mi abbandono ad essere sua, la sua femmina, preda di quel maschio selvatico che lì esce da lui.
Mi da un bacio ancora più profondo e mi sento tutta avvampare.
La sua mano scende sul mio fondoschiena, lo tasta e accarezza. Poi mi dice sfilati il perizoma, fammi uno spogliarello. E lì ubbidisco, complice la musica che ha messo in sottofondo, che è una musica sexy e rilassante ma ritmica. Sono lì davanti a quell’uomo, ancheggio e mi muovo come una ballerina di burlesque, le mie dita laccate nere, giocano, le faccio scorrere lungo le mie calze nere velate, poi salgo su mi accarezzo quel po’ di seno che ho sotto in reggiseno, e passo le mie dita affamata sul mio labbo, che sembra desiderare ancora il sesso caldo di Gianni, poi mentre la musica diventa più intensa, le dita sono sul perizoma e lo sfilano lentamente, in modo che il mio uomo possa assaporare quel momento, si sfila e cade, ai miei piedi, lo raccolgo e lo annuso, è caldo di me, lo bacio, ci giocherello, lo passo sotto il naso di Gianni, che lo annusa, affamato e mi dice, sa della tua femminilità, sei davvero una bella porcellina te l’ho detto. Inorgoglita mi volto e gli do le spalle, mostrandogli il mio di dietro. e lui si avvicina e senza che possa dire nulla le sue mani sono lì su di me, mani calde, forti, le sento e sento un brivido scorrere nella mia schiena, lui continua e mi da uno schiaffo sulle natiche. Non me l’aspettavo e emetto un Ahi! Ma detto con una voce che sembra più acuta.
Continua e mi da altri due o tre schiaffi sul di dietro e mentre lo fa mi dice che bella porcellina che abbiamo qui, ma lo sai che hai davvero un bel culetto? Non so nemmeno io perché ma civettuola rispondo e gli dico e tutto per te amore.
Ero eccitata e vogliosa mi stava per accadere tra non molto sarò sua e perderò la mia verginità anale
Gianni, mi guarda con uno sguardo pieno di voglia. Il suo torso è muscoloso, con i suoi peli uomo maturo, si solleva e abbassa lentamente al suo respiro vedo i suoi pettorali e Il suo cazzo, venato, era di nuovo eretto, pronto a tornare in azione.
La vista del mio culo stretto e inviolato, coperto prima solo da perizoma di pizzo nero e ora nudo alla sua mercè gli aveva fatto tornare il sangue nelle vene. Vedendolo così già duro, mi spaventa e glielo dico, ho paura di sentire dolore, non farmi male, ti prego Gianni fa piano! Lui con una voce roca e profonda, mentre la sua mano scende a stringere la base del suo cazzo, strofinandolo lentamente. Non ti farò male, faremo piano prima ma poi una volta che inizio, non mi fermo finché non ti ho riempito quel buchetto stretto fino e ti ho fatto mia.
Deglutisco, sentendomi un brivido percorrere la schiena. Le mie natiche si contraggono istintivamente al pensiero di quel serpente che stava per entrare in me. Ti voglio… dissi, la voce è tremante. Voglio sentirti dentro di me. Voglio che mi scopi.

Le mie parole ... e poi segui un mio gemito soffocato quando Gianni, senza preavviso, mi afferra i fianchi e mi spinge giù sul materasso, facendomi mettere a pancia sotto e il mio corpo si adagiò sulle lenzuola fredde, il mio respiro affannoso mentre le mani callose di Gianni mi fanno divaricare le gambe inguainate nelle calze nere, e con forza, mi costringe ad aprire le cosce e a esporre il mio culo al suo sguardo famelico.

Dio, che spettacolo… mi dice con la sua voce eccitata e le dita che tracciano il solco tra le mie natiche, prima di affondare leggermente nella carne soda. Sobbalzo quando sentì un dito bagnato di saliva premere contro il suo ano, stretto e mai violato prima d’ora. Sei così dannatamente stretta, cazzo… Gianni mi continua a parlare all’orecchio, la voce è un misto di eccitazione e dominanza. Ma non ti preoccupare, ti aprirò bene. Ti farò godere così tanto che non vorrai più farne a meno. Senza aspettare risposta, spinge il dito dentro, solo la punta, ma abbastanza da farmi sussultare per il bruciore improvviso. Respira, puttana. Rilassati!
Obbedisco, cercando di controllare il mio respiro mentre il dito di Gianni si insinua sempre più a fondo, allargando lentamente il suo muscolo teso. Il dolore è mescolato a un piacere proibito che mi fa formicolare tutto il corpo. Ahhh… gemo all'improvviso, le mie dita che si aggrappano alle lenzuola, strappandole quasi. Gianni non si ferma, aggiunge un secondo dito e comincia a muoverli in cerchi lenti, allargandomi piano piano con cura. Così brava… senti come ti allargo? La sua voce e un verso animale, mentre con l’altra mano mi accarezza la schiena, scendendo fino a stringere il mio piccolo pene. Ti piace, vero? Ti piace essere la mia troietta! Sei tutta da scopare!
Sì… sì, mi piace…ansimo, sentendo il mio corpo cedere lentamente alla pressione. Gianni allora appoggia la sua bocca al mio culo e con la sua lingua, sempre quel serpente, mi bagna e mi apre il buchetto umettandolo. Mugolo di piacere al suo fare. Lui sempre più animalesco, che bella fichetta anale, spetta prendo una cosa. Lo sento alzarsi, rovista nell’armadio e dopo poco arriva e mi dice sono cose della mia ex, ci verranno bene. Ora mettiamo un po’ di questo e mi dice che è un lubrificante che usava quando le scopava il culetto. Poi dice e ora preparati che lo allarghiamo ancora un po’ con questo e mi mostra un fallo finto, e piano piano lo infila dentro, dopo averlo lubrificato per bene, entra piano piano e il mio culo già allargato dalle dita di Gianni, resiste ancora, ma piano piano entra, e poi alla fine lo infila tutto, poi lo tira indietro sempre piano piano e così continua per un po’ dicendomi così con il mio che è più grosso sarai già un po’abituata e vedrai che sarà più facile. Mi sento strana, lo sento che ravana con quel fallo dentro il mio culo e ride e mentre lo fa mi continua a dare delle patte sulle natiche, e mi dice brava la mia troietta, ancora poco e ti scopo.


Il bruciore si sta trasformando in una sensazione di pienezza, un bisogno disperato di essere riempita completamente mi fa dire Gianni… non resisto più. Scopami. Voglio il tuo cazzo dentro di me. Lo voglio davvero, quella sua preparazione mi ha reso febbricitante dell’attesa.
Non ho bisogno di chiedere due volte. Gianni estrae il fallo e mi lascia vuota e tremante per un istante, prima di … ecco ora ti metto ancora dell’altro lubrificante così scivola bene dentro.
Prima sento il calore del suo corpo sopra di me, il peso delle sue cosce che premono e poi sento la punta calda del suo cazzo che si appoggia contro il suo buchetto ormai già lubrificato e preparato. Pronta, puttana? Gianni mi afferra i fianchi con forza, mentre si prepara a spingere. Spinge, appoggia la cappella al mio buchetto, piano si fa spazio ...
Non ho il tempo di rispondere. Un movimento ora secco, deciso, Gianni affonda, la punta del suo cazzo che forza l’ingresso ancora stretto del mio culo. Il dolore è immediato, lancinante. AAAAH! CAZZO urlo, le unghie graffiano il materasso, il mio corpo si irrigidisce per lo shock. Gianni non si ferma. Con un grugnito animalesco, spinge ancora, sentendo il muscolo del mio culo che si contrae disperatamente intorno all’asta, cercando quasi di resistere all’invasione. Respira, cazzo! Rilassati! mi ordina, la voce tesa per lo sforzo di trattenermi dal sfondarmi in un solo colpo.
Cerco di obbedire, inspirando a fondo mentre le lacrime mi cadono dagli occhi. Piano piano, il dolore comincia a mescolarsi a qualcosa di diverso: una sensazione di pienezza travolgente, il mio corpo si adatta a quel cazzo che sembra ora ancora più enorme e che mi sta chiavando. Dio… è troppo grosso dico tra me e me … ma le mie parole si trasformano in un gemito di piacere quando Gianni, finalmente, affonda fino in fondo, le sue palle che mi sbattono contro il culo, il suo cazzo completamente ora dentro di me. Cazzo… cazzo, cazzo, cazzo… ripeto con la voce rotta tra il dolore e l’estasi.
Gianni rimane immobile per un istante, godendosi la sensazione del suo culo stretto che lo stringeva come una morsa. Sei mia, ora ringhia, prima di ritirarsi lentamente, solo per poi spingere di nuovo dentro con un colpo secco che fa cigolare il letto.


In quell’attimo emetto un urlo, ho il corpo scosso da un’ondata di piacere così intensa che mi fa girare la testa. Ogni spinta di Gianni dall’iniziale dolore muta in un piacere puro, il suo cazzo mi sfrega dentro il culetto, contro quel punto sensibile dentro di me, facendomi impazzire. Dimmi che sei mia! mi comanda Gianni, mentre i suoi fianchi cominciano a muoversi in un ritmo costante, ogni affondo più profondo del precedente.
Son … sono tua! Dico con una voce acuta, ora più femmina, quelle parole mi escono dalle labbra senza controllo. Sono la tua troietta! Scopami, amore! Scopami!
Gianni ora è un diavolo, i suoi movimenti diventavano più in preda alla sua voglia di maschio di possedermi, il mio culetto sembra rimbalzare contro di lui ad ogni spinta, il suono umido dei nostri corpi che si uniscono riempie la stanza. Il letto cigola forte sotto di noi, la musica in sottofondo sembrava seguire il nostro rapporto e sento quel serpente caldo, il cazzo di Gianni, che mi sta scopando e il mio culo, lo sento aprirsi sempre di più, si adatta al cazzo di Gianni come se fatto apposta per lui. Lui mi scopa con foga, le sue palle sbattono con rumore contro il mio culo e il suono del nostro amplesso riempie la camera assieme ai sui rantoli e ai miei gemiti di femmina di piacere.
Ti piace, eh? Ti piace essere la mia troietta! Mi dice e mi afferra i capelli, tirandomi la testa all’indietro mentre continua a martellarmi senza pietà. Posso solo annuire, le mie parole sono sostituite da gemiti incoerenti e di piacere. Inizio a muovermi con lui, ad assecondare quel serpente dentro di me, muovo il culetto, invitandolo dentro di me, accogliendolo, come vorace di ricevere il mio uomo, voglio sentirmi piena, mi piace sentirlo dentro di me ora, se non spinge lui, sono io che muovo il mio culetto verso il suo cazzo e lo invito a continuare. Adoro sentirmi piena del suo cazzo.
Ogni sua spinta sento che mi sta eccitando, sento che anche la mia pisellina è bagnata, son sempre di più vicina all’orgasmo, il suo cazzone invece pulsa, caldo, lo sento, mi sento in quell’istante sua, totalmente sua, femmina con il mio maschio, lo sento desideroso di esplodere.
Voglio sentirti venire, Monica. Voglio tutto il tuo orgasmo sul letto mentre ti riempio il culo di sborra. Voglio farti provare assieme anche un orgasmo anale.
Quelle parole e poi quel suo tono di voce, quasi selvatico, uomo eccitato e arrapato, ora mi chiama con il mio nome. Monica! Sei la mia donna! Questa notte è la nostra amore, senti come ti sta piacendo, libera tutta la femmina che sei, godi amore!
Ebbi una serie di gemiti, mi viene quasi naturale farli come gridolini affamati di una femmina che sta godendo, e sento quanto lo eccita mentre li emetto e per questo a volte li faccio ancora di più per solleticare con quella sensualità il suo orgasmo di uomo.
Il suo respiro è pesante, frenetico, il suo corpo sudato, ma la sua energia è possente. Dio è un vero toro!
E poi, all’improvviso, come una scarica elettrica attraversa tutto il mio corpo, un’ondata di piacere così intensa, così travolgente che mi fa urlare.
Un gridolino quasi strozzato, e sento quella scossa, e il corpo che si contrae violentemente, la mia pisellina bagnata da getti di sperma sulle lenzuola sotto di me, mentre il mio culetto si stringe intorno al cazzo di Gianni e sento quella scossa che mi attraversa dal culo sino alla mia pisellina e mi sento tutta bagnata.
CAZZO! STO VENENDO! urla Gianni, con un grugnito di animale e i muscoli del mio culo, sono tesi come corde mentre lui mi scopa e affonda il suo cazzo un’ultima volta, il suo cazzo che sento dentro di me, mi stringe forte, i suoi colpi finali, un gemito rauco mentre raggiunge l’apice, mi riempie tutta della sua sborra bollente. Sento ogni suo schizzo, ogni goccia che mi cola dentro, mentre lui emette rantolii di piacere, continua a farmelo sentire dentro, ancora duro, sono tutta piena del suo cazzo, della sua calda sborra. Adoro sentirmi così piena e posseduta.
Rimaniamo così, intrecciati, i nostri respiri affannati nell’aria.


Ti ho messa incinta questa notte amore mio. Dice Gianni ridendo!
Esausti e febbricitanti di passione i nostri corpi si staccano e crollarono sul letto, sono i corpi sudati e tremanti di un maschio e di una femmina, il respiro è affannoso.
Gianni riprende il didlo e mentre il suo seme comincia a colare fuori dal mio culo, mescolandosi al mio sudore sulle mie cosce, me lo rinfila dentro a tapparmi il culo. Mi dice così rimani incinta davvero ridendo e poi ti fa essere più femmina. Io non rispondo sono stranita, non sono più vergine, sono diventata femmina.
Sei stata brava, mormora, accarezzandomi la schiena ed è li che mi abbandono a lui, completamente ancora scossa dagli ultimi spasmi dell’orgasmo e da tutto l’accaduto.
Non credevo quando sono uscita di casa che stanotte sarei diventata femmina e di perdere la mia verginità e poi un uomo così ..
Ora avrei voluto stare tra le sue braccia, sentirmi coccolata, amata, che mi faccia sentire non oggetto del suo sesso, ma una persona, Gianni, mi prende tra le sue braccia, il mio viso sul suo torace villoso, sento il suo cuore battere, il suo odore, quanto mi piace il suo odore, mi accarezzava e cingendomi il viso, mi bacia. Monica sei una donna fantastica, sappilo, ti ho sentita e sento tutte le tue emozioni.

La stanza ora è silenziosa, solo il suono dei nostri cuori che battono ancora all’impazzata. Sono esausta, ma più viva che mai. Il mio corpo pulsa ancora, la sensazione del suo seme caldo dentro di me è una realtà tangibile, una prova di ciò che è appena successo. Lui si solleva leggermente, baciandomi la fronte. Sei stata incredibile, sussurrò, i suoi occhi che brillavano di un affetto sincero.
Io non posso che sorridere, un sorriso misto a delle lacrime. Non è solo il piacere fisico, è molto di più. E’ la scoperta di una parte di me che non conoscevo, un desiderio represso per tanti anni, la fantasia che era diventata realtà.
Tra le braccia di Gianni, e piena del suo seme, mi sento completamente, irrevocabilmente, femmina e donna. Ho ancora molta paura del dopo questo momento.
scritto il
2025-11-05
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