Quando la Queen non c'è
di
Luca e Monica
genere
bisex
Luca è solo in casa perché sua moglie Monica è fuori per lavoro.
Riceve un messaggio da Davide, il ragazzo con cui sua moglie ha avuto una relazione.
Perché Davide ha il telefono di Luca?
Perché si conoscono. Monica lo ha portato a casa, La prima volta ha potuto guardarli mentre scopavano, perché lei glielo ha permesso. Ma non poteva masturbarsi. Nè parlare. Solo guardare. Poi Davide se ne era andato e Monica aveva fatto l'amore con lui come premio.
La seconda volta lo aveva fatto partecipare. Dopo che Davide l'aveva scopata e l'aveva schizzata abbondantemente sulle tette, gli aveva fatto cenno di avvicinarsi.
"puliscici" gli aveva detto.
Luca si era guardato intorno per cercare dei kleenex.
"no, non con i fazzoletti...." si era presa una tetta che luccicava di una grossa goccia traslucida biancastra... "lecca".
Lui si era inginocchiato sul letto e con la lingua aveva iniziato a raccogliere lo sperma, ancora tiepido, salato, che non si spalmava sulla pelle, finendo per esserne assorbito, ma filava sotto la lingua ammucchiandosi in grumi che lui spostò per un po' fino a convincersi a succhiare e ingoiare, non prima di non averne percepito un retrogusto amaro. Lo mandò giù come muco. Gli si attaccò alla gola e dovette deglutire ancora, più volte, per farlo scendere nello stomaco.
"ha il cazzo duro" disse Monica a Davide. Che sdraiato mollemente accanto a lei, nudo, il grosso pene a riposo appoggiato sulla pancia, un filo di liquido che scendeva fino al letto, lucido di umori, di lei soprattutto. Ma non solo.
Si. Era eccitato.
"pulisci anche lui" aveva detto Monica.
E Luca aveva obbedito, carponi sopra il corpo di Monica che si tirò su per vedere.
Davide non si spostava, sul fianco com'era. Il pene grosso ma molle verso il letto. Guardava.
Luca provava a sporgersi per arrivarci con la bocca ma a malapena riusciva con la lingua a toccare la base.
"dai, daglielo" disse Monica a Davide, che, restando in quella posizione, la testa appoggiata alla mano sinistra, scese con la destra, impugnò il pene alla base, stringendolo, in modo da gonfiare la punta e contemporaneamente lo spinge con un movimento di bacino verso di Luca, che se lo ritrovò sulla labbra.
Le aprì e iniziò a leccarlo.
Il movimento di spremitura della mano fece affiorare una goccia perlacea.
Luca la succhiò via.
La mano di Monica lo spinse sulla nuca e si ritrovò il pene in bocca che gli toccava il palato.
Il cazzo di Davide era scuro, più della pelle del suo corpo. Come se non gli appartenesse del tutto. Depilato completamente. Grosso e venoso per quanto lui fosse magro. Largo che pollice e indice non riusciva no a ctoccarsi, circondandolo. Una cappella violacea ancora più larga, a fungo, quando era al massimo.
Un arnese da riproduzione, aveva pensato la prima volta che lo aveva visto in azione. Un o stallone da monta.
Ora gli si stava gonfiando in bocca. Gli venne naturale accennare un su e giù, sempre succhiando.
"ti ho detto di pulire, non di fare un pompino" disse Monica tirandolo per i capelli. Lui si stava staccando ma lei lo rispinse giù con forza, più volte.
"ti piace?" disse a Davide.
"una bocca è una bocca..." disse lui, ma accompagnava con il bacino, a incontrare, il movimento che lei imprimeva alla testa e ogni volta era più grosso e più duro.
Aveva continuato a succhiare per un minuto o poco più, sentendolo irrigidirsi, ché Davide aveva tolto la mano e quello era rimasto su, comodo da succhiare.
"ora basta" lo aveva staccato Monica "puoi tornare a guardare..."
Era salita a cavalcioni di quel cazzo e aveva continuato a scopare.
Per un po' poi Monica e Davide si erano visti fuori.
Avevano passato un weekend a casa di lui, in montagna. Dove il telefono di lei non prendeva e per questo gli aveva dato quello di lui, di altro operatore. Per qualsiasi urgenza.
Così lui aveva il suo telefono. E ora aveva ricevuto un suo messaggio.
Voleva sapere di Monica.
Ma Monica probabilmente si era allontanata un po'. O forse era presa da un altro.
Ora non c'era. Era fuori con delle amiche. O magari era con qualcuno e per u suo gioco perverso non glielo voleva dire. Ancora. Glielo avrebbe detto perché lei e lui condividevano il gioco. Che lui era sottomesso e lei padrona, libera di scopare con chi voleva, e libera di disporre di lui come voleva. Il loro gioco di ruolo. Fino a che avessero deciso di riconsiderare e di inventarsene un altro.
"monica non c'è, io non so niente" gli risponde Luca.
"volevo dirle delle cose, ma posso dirle anche a te"
"va bene, dimmele " risponde
"non dai per messaggio no... sono qui vicino, passo da te?"
Luca pregustava una serata tranquilla, e vorrebbe dirgli perché non aspetta che torni lei... ma poi è curioso, di che si tratta? magari qualcosa che la moglie non gli dice. O qualcosa che è meglio sapere...
"va bene, l'indirizzo lo sai, quando suoni apro..."
Passano pochi minuti. Suona. Apre e aspetta il rumore dell'ascensore ma Davide sale a piedi e così bussa alla porta.
"ciao, posso?"
"si dai entra. vuoi una birra? qualcosa?"
E' strano per Luca trovarsi da solo con l'amante di sua moglie. E' sempre stato gentile quando lo ha visto, ma non ci ha scambiato quasi parola.
Non lo ha mai guardato con sufficienza.. E nemmeno con senso di superiorità.
(Non che a lui gliene interessasse.)
Forse con curiosità, ma di chi non giudica e accetta. Il messaggio era: a me piace la figa di tua moglie, a te va bene, possiamo conviverci. Non siamo concorrenti.
Mentre il pensiero di Luca era: sei l'attore della nostra fantasia. Perfetto per farci giocare. Tu ti diverti e noi pure.
E ora sono lì. Lo fa sedere sul divano in salotto. Poi va in cucina.
Luca porta un bicchiere di vino rosso. Come ha chiesto Davide. Se lo è versato anche per lui, anche se è a stomaco vuoto.
"la cosa che volevo chiederti è... " esordisce Davide "perché Monica non vuole più vedermi?"
"guarda, ti giuro che non ne so nulla..." risponde Luca.
"ha un altro?"
"no. cioè non lo so... non ne so niente"
"ti dice tutto no?"
"si, ... credo..."
"di me ti ha detto subito, no?"
"si.... penso di si"
"quando te lo ha detto la prima volta?"
"non lo so quando era... mesi fa... prima di pasqua... non mi ricordo la data, so che dopo siamo andati dai suoi ... e ne parlavamo in viaggio"
"si, prima di pasqua... era l'11 marzo la prima volta che abbiamo fatto sesso, ti risulta?"
"non ne ho idea... scusa... ma che vuoi che ti dica..."
"no, si scusa... era per capire se era del tutto sincera con te.."
"ma che... ti sei innamorato??" dice Luca.
"no dai. solo che non me l'aspettavo... sono preso si, ma sessualmente... tua moglie, lo sai... è una droga... ti prende "
"si capisco...ma lei è fatta così,non puoi ingabbiarla..." dice Luca.
"hai ragione..." dice Davide "allora tu che dovresti dire... bisogna accettarla così com'è..."
Bevono il vino.
A Luca gira un po' la testa. Quel bicchiere di vino.
"ho una voglia di lei, pazzesca... ci credi" dice Davide.
"si certo... so che effetto fa..."
"sono eccitato da giorni, gli ormoni mi danno alla testa"
A Luca viene in mente il cazzo di Davide gonfio e scuro e gli occhi, incontrollati, gli vanno verso il suo inguine.
Davide si accorge dello sguardo. Ride. Si tocca e dice. "eh... sto in macchina e mi viene duro, al lavoro mi viene duro... mi fermo su una panchina al parco e mi viene duro..." ride.
"Anche adesso?" dice Luca, a bassa voce.
Per tutta risposta Davide con un gesto volgare prende con entrambe le mani sotto al cavallo dei pantaloni alzando il pacco come a dire "guarda..."
Luca si alza. La testa gli gira. Si va a inginocchiare davanti alle gambe di Davide.
"che fai?" dice questo.
"quello che avrebbe fatto Monica... se vuoi"
Davide non risponde ma scivola in avanti con il bacino. Il gesto è chiaro: fai pure.
Luca apre la cintura, slaccia il bottone, tira giù la zip dei jeans. Poi li prende sopra le ginocchia e li tira giù. Davide alza il bacino per agevolare la manovra.
Indossa dei boxer e sotto si vede il rigonfiamento.
Luca tira giù anche i boxer e il cazzo salta su, non completamente duro ma già grosso.
Lo prende. Lo stringe alla base e la cappella violacea viene in evidenza. Si china e la avvolge con la lingua, sul frenulo, e poi tutto intorno. Poi avvolge il glande violaceo con la bocca. E' dolce salato.
Lo succhia. Poi con la lingua scende lungo l'asta, la lecca alla base, risale mentre muove la mano spremendolo e poi riscende. Di nuovo con la lingua sulla cappella. Una grossa goccia salata di precum da assaporare.
Davide geme di piacere quando riprende la grossa testa in bocca. Mentre con la mano tira giù la pelle con forza.
Il cazzo si induriva e pulsava sulla lingua di Luca.
"ah si... così... ahhh... "dice Davide afferrando la testa di Luca.
Luca rimane colpito dal proprio entusiasmo, da come gli viene bene fare questa cosa cdi ci è novizio. Ma il sapore e l'odore del cazzo di Davide sono inebrianti.
Lo prende più in fondo alla gola che può. Poi torna a leccare la cappella. Su e giù.
Non ci vuole molto perché Davide inizi a ansimare e poi: "eccolo che arriva " con un grugnito e spinge, e tiene giù la testa di Luca.
Caldi getti di sborra inondano la bocca. Un po' in gola direttamente. Quello che non può inghiottire scivola giù lungo l'asta, uscendo dalla bocca.
Davide si sdraia rilassato, respirando profondamente.
Luca è eccitatissimo. Continua a deglutire quel sapore acidulo salato amaro...
"ti è piaciuto?" non riesce a non chiederlo... (vuole sentirsi dire che è una brava pompinara?)
"fantastico""
"come Monica?"
"ahahhah " ride Davide... "non saprei chi scegliere, dovrò riprovare entrambi...."
Luca prese di nuovo il cazzo in bocca. Piano. vellicando delicatamente la punta, l'asta ancora molliccia e bagnata, appiccicosa, fin giù ai coglioni, ora rilassati, mentre prima erano tesi e increspati... con la lingua fra i testicoli, spostandoli delicatamente, esplorando quelle forme sconosciute con la lingua, tornò su lungo l'asta, fino di nuovo alla cappella, che stavolta reagì con un sussulto...
La riprese in bocca, più che poteva. Continuò quel lavoro di impasto con la lingua e alla fine lo sente di nuovo crescere in bocca, riempirla, spingere sul palato... fino a costringerlo a allontanarsi. Di nuovo grosso. Di nuovo duro, un sussulto dopo l'altro...
"non abbiamo ancora finito " dice. Va nell'altra stanza e torna con un lubrificante. Si spoglia velocemente dei pantaloni e degli slip, rimanendo con la sola maglietta di cotone.
Prende una generosa manciata di lubrificante e se lo mette fra le natiche. Lo spinge su nel buco.
Poi si appoggia sulla poltrona con il culo rivolto verso Davide.
"dai... "dice.
Davide si alza, si tocca il cazzo, se lo sega in modo che diventi duro. Prende anche lui del lubrificante e lo spalma lungo l'asta, intorno alla cappella, indulge a spalmarlo e il tronchetto carnoso è lucido, performante, pronto.
Si inginocchia dietro Luca, allargandogli le gambe con le ginocchia e poi le natiche con le mani. Si pulisce le mani dal lubrificante impastando le natiche. Allarga di nuovo, con i pollici saggia il buco del culo, lo penetra con il gel, con il pollice, più volte. Mette l'altra mano e spinge con entrambi i pollici. Come a aprire quel buco.
Luca geme. Sputa sul buco. Due volte. Spinge la saliva dentro con i pollici.
Poi appoggia la testa violacea e spinge.
Luca emette un gemito quando sente la larga cappella di Davide dilatargli l'ano.
Davide si ferma. Ha messo solo la punta, che comunque è la parte più larga del suo cazzo. Aspetta che i gemiti di dolore cessino. E quando pensa che sia abituato a quella presenza, spinge con un colpo quasi metà del cazzo nel culo di Luca.
(E' quello che si dice "buttarlo nel culo)
Luca prima urla e poi "oddio... piano... piano... ti prego..."
Davide dice: "sei stretto... sei più stretto di tua moglie..." tirandosi indietro e poi spingendone ancora metà dentro. Incurante dei mugolii. Godendo di quell'atto di dominio che è mettere il cazzo dentro un culo offerto a 90 gradi.
Poi inizia a dare un ritmo al movimento. Dapprima piano, ma poi sempre più a fondo e sempre più forte. Il lubrificante permette di scivolare con facilità. In breve trova la sua strada nel retto che sta violando.
Luca, incastrato sul bracciolo e tenuto saldamente per i fianchi, non può far altro che piagnucolare e gemere mentre quel martello gli batte nella pancia.
Poi il dolore scompare inizia un piacere e selvaggio e i mugolii diventano femminei, gli escono frasi da troia con naturalezza: "così... continua... sbattimi... continua... si... dai... sfondami il culo... forte... scopami"
Davide si alza sopra di lui, schiacciandolo sul bracciolo, il divano inizia a scivolare e ogni colpo che lo manda più avanti, fino a che sempre con il cazzo dentro di lui, lo prende per i fianchi lo alza.
Luca è in piedi ma piegato in avanti, le mani sulle ginocchia. Davide dietro di lui attaccato come una monta, lo tiene per i fianchi.
Così lo lo fa camminar. Piegato in avanti, stretto per i fianchi e con quell'arpione profondamente infisso nelle viscere. Fino a che sul tappeto, lo spinge a inginocchiarsi in terra, a sdraiarsi, e prese a scoparlo ancora più brutalmente, schiacciato com'era fra pavimento e potenti colpi di bacino sulle natiche, con un rumore di schiaffo. (o erano le palle che gli sbattevano addosso?)
In questa posizione non appena la punta del cazzo inizia a toccare la prostata Luca inizia a venire ululando e schizzando il suo seme per terra.
Questo innesca l'orgasmo di Davide che spinge il suo cazzo durissimo dentro si lui fino alla radice, schiacciandolo in terra e eruttando altro seme bollente.
Luca respira profondamente, ancora schiacciato dal peso abbandonato sulla sua schiena. La sensazione di quel corpo estraneo dentro di lui. Di calore nell'intestino. Poi il cazzo che scivola fuori con un rumore osceno.
Sente il buco aperto e il liquido che usciva colargli caldo sulla coscia.
"E' così che ti inculi mia moglie?" dice.
"Si, e lei lo adora...ma il tuo culo stretto mi ha fatto venire ancora prima..." dice ridendo Davide.
Davide prende a rivestirsi. Luca resta sdraiato in terra, sul tappeto.
"Glielo racconterai?" dice Davide.
"Si, penso di si..."
"Bene. Ora vado... e... grazie..." dice Davide.
Luca rimane da solo a pensare. Tocca con le dita il buco del culo e lo sente morbido, tenero. Guarda le dita. Sperma. Ci appoggia la punta della lingua. Poi se le mette in bocca.
Riceve un messaggio da Davide, il ragazzo con cui sua moglie ha avuto una relazione.
Perché Davide ha il telefono di Luca?
Perché si conoscono. Monica lo ha portato a casa, La prima volta ha potuto guardarli mentre scopavano, perché lei glielo ha permesso. Ma non poteva masturbarsi. Nè parlare. Solo guardare. Poi Davide se ne era andato e Monica aveva fatto l'amore con lui come premio.
La seconda volta lo aveva fatto partecipare. Dopo che Davide l'aveva scopata e l'aveva schizzata abbondantemente sulle tette, gli aveva fatto cenno di avvicinarsi.
"puliscici" gli aveva detto.
Luca si era guardato intorno per cercare dei kleenex.
"no, non con i fazzoletti...." si era presa una tetta che luccicava di una grossa goccia traslucida biancastra... "lecca".
Lui si era inginocchiato sul letto e con la lingua aveva iniziato a raccogliere lo sperma, ancora tiepido, salato, che non si spalmava sulla pelle, finendo per esserne assorbito, ma filava sotto la lingua ammucchiandosi in grumi che lui spostò per un po' fino a convincersi a succhiare e ingoiare, non prima di non averne percepito un retrogusto amaro. Lo mandò giù come muco. Gli si attaccò alla gola e dovette deglutire ancora, più volte, per farlo scendere nello stomaco.
"ha il cazzo duro" disse Monica a Davide. Che sdraiato mollemente accanto a lei, nudo, il grosso pene a riposo appoggiato sulla pancia, un filo di liquido che scendeva fino al letto, lucido di umori, di lei soprattutto. Ma non solo.
Si. Era eccitato.
"pulisci anche lui" aveva detto Monica.
E Luca aveva obbedito, carponi sopra il corpo di Monica che si tirò su per vedere.
Davide non si spostava, sul fianco com'era. Il pene grosso ma molle verso il letto. Guardava.
Luca provava a sporgersi per arrivarci con la bocca ma a malapena riusciva con la lingua a toccare la base.
"dai, daglielo" disse Monica a Davide, che, restando in quella posizione, la testa appoggiata alla mano sinistra, scese con la destra, impugnò il pene alla base, stringendolo, in modo da gonfiare la punta e contemporaneamente lo spinge con un movimento di bacino verso di Luca, che se lo ritrovò sulla labbra.
Le aprì e iniziò a leccarlo.
Il movimento di spremitura della mano fece affiorare una goccia perlacea.
Luca la succhiò via.
La mano di Monica lo spinse sulla nuca e si ritrovò il pene in bocca che gli toccava il palato.
Il cazzo di Davide era scuro, più della pelle del suo corpo. Come se non gli appartenesse del tutto. Depilato completamente. Grosso e venoso per quanto lui fosse magro. Largo che pollice e indice non riusciva no a ctoccarsi, circondandolo. Una cappella violacea ancora più larga, a fungo, quando era al massimo.
Un arnese da riproduzione, aveva pensato la prima volta che lo aveva visto in azione. Un o stallone da monta.
Ora gli si stava gonfiando in bocca. Gli venne naturale accennare un su e giù, sempre succhiando.
"ti ho detto di pulire, non di fare un pompino" disse Monica tirandolo per i capelli. Lui si stava staccando ma lei lo rispinse giù con forza, più volte.
"ti piace?" disse a Davide.
"una bocca è una bocca..." disse lui, ma accompagnava con il bacino, a incontrare, il movimento che lei imprimeva alla testa e ogni volta era più grosso e più duro.
Aveva continuato a succhiare per un minuto o poco più, sentendolo irrigidirsi, ché Davide aveva tolto la mano e quello era rimasto su, comodo da succhiare.
"ora basta" lo aveva staccato Monica "puoi tornare a guardare..."
Era salita a cavalcioni di quel cazzo e aveva continuato a scopare.
Per un po' poi Monica e Davide si erano visti fuori.
Avevano passato un weekend a casa di lui, in montagna. Dove il telefono di lei non prendeva e per questo gli aveva dato quello di lui, di altro operatore. Per qualsiasi urgenza.
Così lui aveva il suo telefono. E ora aveva ricevuto un suo messaggio.
Voleva sapere di Monica.
Ma Monica probabilmente si era allontanata un po'. O forse era presa da un altro.
Ora non c'era. Era fuori con delle amiche. O magari era con qualcuno e per u suo gioco perverso non glielo voleva dire. Ancora. Glielo avrebbe detto perché lei e lui condividevano il gioco. Che lui era sottomesso e lei padrona, libera di scopare con chi voleva, e libera di disporre di lui come voleva. Il loro gioco di ruolo. Fino a che avessero deciso di riconsiderare e di inventarsene un altro.
"monica non c'è, io non so niente" gli risponde Luca.
"volevo dirle delle cose, ma posso dirle anche a te"
"va bene, dimmele " risponde
"non dai per messaggio no... sono qui vicino, passo da te?"
Luca pregustava una serata tranquilla, e vorrebbe dirgli perché non aspetta che torni lei... ma poi è curioso, di che si tratta? magari qualcosa che la moglie non gli dice. O qualcosa che è meglio sapere...
"va bene, l'indirizzo lo sai, quando suoni apro..."
Passano pochi minuti. Suona. Apre e aspetta il rumore dell'ascensore ma Davide sale a piedi e così bussa alla porta.
"ciao, posso?"
"si dai entra. vuoi una birra? qualcosa?"
E' strano per Luca trovarsi da solo con l'amante di sua moglie. E' sempre stato gentile quando lo ha visto, ma non ci ha scambiato quasi parola.
Non lo ha mai guardato con sufficienza.. E nemmeno con senso di superiorità.
(Non che a lui gliene interessasse.)
Forse con curiosità, ma di chi non giudica e accetta. Il messaggio era: a me piace la figa di tua moglie, a te va bene, possiamo conviverci. Non siamo concorrenti.
Mentre il pensiero di Luca era: sei l'attore della nostra fantasia. Perfetto per farci giocare. Tu ti diverti e noi pure.
E ora sono lì. Lo fa sedere sul divano in salotto. Poi va in cucina.
Luca porta un bicchiere di vino rosso. Come ha chiesto Davide. Se lo è versato anche per lui, anche se è a stomaco vuoto.
"la cosa che volevo chiederti è... " esordisce Davide "perché Monica non vuole più vedermi?"
"guarda, ti giuro che non ne so nulla..." risponde Luca.
"ha un altro?"
"no. cioè non lo so... non ne so niente"
"ti dice tutto no?"
"si, ... credo..."
"di me ti ha detto subito, no?"
"si.... penso di si"
"quando te lo ha detto la prima volta?"
"non lo so quando era... mesi fa... prima di pasqua... non mi ricordo la data, so che dopo siamo andati dai suoi ... e ne parlavamo in viaggio"
"si, prima di pasqua... era l'11 marzo la prima volta che abbiamo fatto sesso, ti risulta?"
"non ne ho idea... scusa... ma che vuoi che ti dica..."
"no, si scusa... era per capire se era del tutto sincera con te.."
"ma che... ti sei innamorato??" dice Luca.
"no dai. solo che non me l'aspettavo... sono preso si, ma sessualmente... tua moglie, lo sai... è una droga... ti prende "
"si capisco...ma lei è fatta così,non puoi ingabbiarla..." dice Luca.
"hai ragione..." dice Davide "allora tu che dovresti dire... bisogna accettarla così com'è..."
Bevono il vino.
A Luca gira un po' la testa. Quel bicchiere di vino.
"ho una voglia di lei, pazzesca... ci credi" dice Davide.
"si certo... so che effetto fa..."
"sono eccitato da giorni, gli ormoni mi danno alla testa"
A Luca viene in mente il cazzo di Davide gonfio e scuro e gli occhi, incontrollati, gli vanno verso il suo inguine.
Davide si accorge dello sguardo. Ride. Si tocca e dice. "eh... sto in macchina e mi viene duro, al lavoro mi viene duro... mi fermo su una panchina al parco e mi viene duro..." ride.
"Anche adesso?" dice Luca, a bassa voce.
Per tutta risposta Davide con un gesto volgare prende con entrambe le mani sotto al cavallo dei pantaloni alzando il pacco come a dire "guarda..."
Luca si alza. La testa gli gira. Si va a inginocchiare davanti alle gambe di Davide.
"che fai?" dice questo.
"quello che avrebbe fatto Monica... se vuoi"
Davide non risponde ma scivola in avanti con il bacino. Il gesto è chiaro: fai pure.
Luca apre la cintura, slaccia il bottone, tira giù la zip dei jeans. Poi li prende sopra le ginocchia e li tira giù. Davide alza il bacino per agevolare la manovra.
Indossa dei boxer e sotto si vede il rigonfiamento.
Luca tira giù anche i boxer e il cazzo salta su, non completamente duro ma già grosso.
Lo prende. Lo stringe alla base e la cappella violacea viene in evidenza. Si china e la avvolge con la lingua, sul frenulo, e poi tutto intorno. Poi avvolge il glande violaceo con la bocca. E' dolce salato.
Lo succhia. Poi con la lingua scende lungo l'asta, la lecca alla base, risale mentre muove la mano spremendolo e poi riscende. Di nuovo con la lingua sulla cappella. Una grossa goccia salata di precum da assaporare.
Davide geme di piacere quando riprende la grossa testa in bocca. Mentre con la mano tira giù la pelle con forza.
Il cazzo si induriva e pulsava sulla lingua di Luca.
"ah si... così... ahhh... "dice Davide afferrando la testa di Luca.
Luca rimane colpito dal proprio entusiasmo, da come gli viene bene fare questa cosa cdi ci è novizio. Ma il sapore e l'odore del cazzo di Davide sono inebrianti.
Lo prende più in fondo alla gola che può. Poi torna a leccare la cappella. Su e giù.
Non ci vuole molto perché Davide inizi a ansimare e poi: "eccolo che arriva " con un grugnito e spinge, e tiene giù la testa di Luca.
Caldi getti di sborra inondano la bocca. Un po' in gola direttamente. Quello che non può inghiottire scivola giù lungo l'asta, uscendo dalla bocca.
Davide si sdraia rilassato, respirando profondamente.
Luca è eccitatissimo. Continua a deglutire quel sapore acidulo salato amaro...
"ti è piaciuto?" non riesce a non chiederlo... (vuole sentirsi dire che è una brava pompinara?)
"fantastico""
"come Monica?"
"ahahhah " ride Davide... "non saprei chi scegliere, dovrò riprovare entrambi...."
Luca prese di nuovo il cazzo in bocca. Piano. vellicando delicatamente la punta, l'asta ancora molliccia e bagnata, appiccicosa, fin giù ai coglioni, ora rilassati, mentre prima erano tesi e increspati... con la lingua fra i testicoli, spostandoli delicatamente, esplorando quelle forme sconosciute con la lingua, tornò su lungo l'asta, fino di nuovo alla cappella, che stavolta reagì con un sussulto...
La riprese in bocca, più che poteva. Continuò quel lavoro di impasto con la lingua e alla fine lo sente di nuovo crescere in bocca, riempirla, spingere sul palato... fino a costringerlo a allontanarsi. Di nuovo grosso. Di nuovo duro, un sussulto dopo l'altro...
"non abbiamo ancora finito " dice. Va nell'altra stanza e torna con un lubrificante. Si spoglia velocemente dei pantaloni e degli slip, rimanendo con la sola maglietta di cotone.
Prende una generosa manciata di lubrificante e se lo mette fra le natiche. Lo spinge su nel buco.
Poi si appoggia sulla poltrona con il culo rivolto verso Davide.
"dai... "dice.
Davide si alza, si tocca il cazzo, se lo sega in modo che diventi duro. Prende anche lui del lubrificante e lo spalma lungo l'asta, intorno alla cappella, indulge a spalmarlo e il tronchetto carnoso è lucido, performante, pronto.
Si inginocchia dietro Luca, allargandogli le gambe con le ginocchia e poi le natiche con le mani. Si pulisce le mani dal lubrificante impastando le natiche. Allarga di nuovo, con i pollici saggia il buco del culo, lo penetra con il gel, con il pollice, più volte. Mette l'altra mano e spinge con entrambi i pollici. Come a aprire quel buco.
Luca geme. Sputa sul buco. Due volte. Spinge la saliva dentro con i pollici.
Poi appoggia la testa violacea e spinge.
Luca emette un gemito quando sente la larga cappella di Davide dilatargli l'ano.
Davide si ferma. Ha messo solo la punta, che comunque è la parte più larga del suo cazzo. Aspetta che i gemiti di dolore cessino. E quando pensa che sia abituato a quella presenza, spinge con un colpo quasi metà del cazzo nel culo di Luca.
(E' quello che si dice "buttarlo nel culo)
Luca prima urla e poi "oddio... piano... piano... ti prego..."
Davide dice: "sei stretto... sei più stretto di tua moglie..." tirandosi indietro e poi spingendone ancora metà dentro. Incurante dei mugolii. Godendo di quell'atto di dominio che è mettere il cazzo dentro un culo offerto a 90 gradi.
Poi inizia a dare un ritmo al movimento. Dapprima piano, ma poi sempre più a fondo e sempre più forte. Il lubrificante permette di scivolare con facilità. In breve trova la sua strada nel retto che sta violando.
Luca, incastrato sul bracciolo e tenuto saldamente per i fianchi, non può far altro che piagnucolare e gemere mentre quel martello gli batte nella pancia.
Poi il dolore scompare inizia un piacere e selvaggio e i mugolii diventano femminei, gli escono frasi da troia con naturalezza: "così... continua... sbattimi... continua... si... dai... sfondami il culo... forte... scopami"
Davide si alza sopra di lui, schiacciandolo sul bracciolo, il divano inizia a scivolare e ogni colpo che lo manda più avanti, fino a che sempre con il cazzo dentro di lui, lo prende per i fianchi lo alza.
Luca è in piedi ma piegato in avanti, le mani sulle ginocchia. Davide dietro di lui attaccato come una monta, lo tiene per i fianchi.
Così lo lo fa camminar. Piegato in avanti, stretto per i fianchi e con quell'arpione profondamente infisso nelle viscere. Fino a che sul tappeto, lo spinge a inginocchiarsi in terra, a sdraiarsi, e prese a scoparlo ancora più brutalmente, schiacciato com'era fra pavimento e potenti colpi di bacino sulle natiche, con un rumore di schiaffo. (o erano le palle che gli sbattevano addosso?)
In questa posizione non appena la punta del cazzo inizia a toccare la prostata Luca inizia a venire ululando e schizzando il suo seme per terra.
Questo innesca l'orgasmo di Davide che spinge il suo cazzo durissimo dentro si lui fino alla radice, schiacciandolo in terra e eruttando altro seme bollente.
Luca respira profondamente, ancora schiacciato dal peso abbandonato sulla sua schiena. La sensazione di quel corpo estraneo dentro di lui. Di calore nell'intestino. Poi il cazzo che scivola fuori con un rumore osceno.
Sente il buco aperto e il liquido che usciva colargli caldo sulla coscia.
"E' così che ti inculi mia moglie?" dice.
"Si, e lei lo adora...ma il tuo culo stretto mi ha fatto venire ancora prima..." dice ridendo Davide.
Davide prende a rivestirsi. Luca resta sdraiato in terra, sul tappeto.
"Glielo racconterai?" dice Davide.
"Si, penso di si..."
"Bene. Ora vado... e... grazie..." dice Davide.
Luca rimane da solo a pensare. Tocca con le dita il buco del culo e lo sente morbido, tenero. Guarda le dita. Sperma. Ci appoggia la punta della lingua. Poi se le mette in bocca.
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