Lui e Lei

di
genere
dominazione

Lui viveva ogni giorno come un filo teso tra attesa e devozione. Ogni gesto, ogni pensiero, era rivolto a Lei: la sua attenzione costante, il suo sacrificio consapevole, la sua disciplina. Non era passività, ma partecipazione totale, una volontà che si piegava e insieme si elevava, trasformando obbedienza in senso e identità.

Lei, dall’altro lato, era il cuore vigile che guidava il ritmo di quella tensione. Ogni comando, ogni sorpresa, ogni limite, era misurato con cura infinita. La sua forza stava nella precisione: sapeva dosare pressione e sollievo, potere e empatia, severità e affetto. Ogni scelta era un atto di responsabilità verso lui, perché il controllo vero nasce solo quando chi lo riceve è al sicuro nel legame.

Insieme, lui e Lei non erano spettatori l’uno dell’altro: formavano un circuito emotivo completo, una danza di potere e fiducia, attesa e gratitudine. La dinamica non era semplicemente dominazione e sottomissione, ma una costruzione reciproca, un organismo emotivo in cui ciascuno modellava l’altro. Ogni giorno portava intensità, ogni attesa significato, ogni gesto una dichiarazione: la loro unione era al tempo stesso controllo e dedizione, separazione e vicinanza, paura e conforto.

E anche dopo la fine, ciò che rimaneva era la traccia indelebile di questa simbiosi, la memoria di un equilibrio raro, delicato e potente, dove entrambi avevano trovato la loro forma più vera.
scritto il
2025-10-31
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