Sauna bollente

di
genere
bisex

Solitamente vado nella spa con la mia ragazza, ma una domenica non lei potè venire insieme a me, così ci andai da solo. Tra una sauna e un bagno turco mi stavo un pò annoiando, quando notai un signore con il quale mi trovavo spesso nella stessa sauna. Non capivo se mi stava seguendo o se semplicemente seguiva lo stesso percorso che seguivo io, ad ogni modo decisi di stuzzicarlo un pò, dato che mi piacciono anche i maschi. Era un signore sulla cinquantina abbondante, o forse addirittura sulla sessantina, non saprei, era da solo anche lui. Appena potevo buttavo lì lo sguardo, ma lui sembrava indifferente. In una delle varie saune me lo ritrovai praticamente di fronte, sulla panca della parete opposta. C’erano altre persone dentro, ma io chiusi gli occhi e allargai le gambe, in modo che lui potesse guardarmi meglio. Dopo qualche secondo aprì di nuovo gli occhi e notai il suo sguardo che si defilava, così capì che mi stava fissando. Altre persone chiacchieravano a bassa voce, mentre un gruppetto di ragazze giovani secondo me aveva sbirciato, ma tant’è. Cominciai a guardare quel signore, questa volta cercando il suo sguardo, fino a quando, dopo un pò lui ricambiò. Gli lanciai un sorrisetto malizioso, al che lui lo notò e si schiarì la gola, come a cercare di deviare l’energia che si era creata. Così mi alzai compiendo una lunga parabola davanti a lui, per mostrargli il mio gingillo e il mio culetto, uscì di lì senza dire una parola, lasciandolo solo con le altre persone. Uscendo sentì il suo sguardo sul mio didietro e me ne fui felice. Andai sotto la doccia, in un loculo oscuro contenente tre docce separate solo da un muretto. Cercai di carpire con lo sguardo se vi era qualche movimento in uscita dalla stessa sauna dove mi trovavo, ed effettivamente dopo circa un minuto notai il signore che usciva. Il suo corpo ancora abbastanza atletico lasciava immaginare il giovane vigoroso che doveva essere stato. Le linee dei suoi muscoli ancora ben visibili, seppur decorati da una pancia sporgente, erano solcati da una peluria maschile scura e folta. Guardai nella sua direzione, notai che lui si girò in torno; io mi sporsi leggermente, per permettergli di vedermi, e così fu. I nostri sguardi si incrociarono, il suo volto non tradiva espressione alcuna. Gli feci cenni col capo di venire verso di me. Lui si avviò, dopo aver appeso il suo asciugamano all’appendiabiti. Ora che era fuori dalla sauna potevo apprezzare meglio il suo gioiello. Molto scuro, ripiegato nella carne e nella pelle, non enorme, ma bello e virile avvolto nella peluria. Entrò nel loculo oscuro e mi si mise nella doccia accanto mentre mi fissava. Io tremavo dall’eccitazione; guardai velocemente al di fuori, ma era una domenica tranquilla e non c’era molto movimento. Mi avvicinai a lui e allungai la mano lungo il suo fianco, sempre guardando fuori con la coda dell’occhio. Toccai il suo cazzo, lo srotolai e sentì che si stava ingrossando. Anche il mio stava subendo un’erezione. Io mantenevo una posizione di sicurezza; se qualcuno si fosse avvicinato mi sarei girato rapidamente verso la parete interna della mia doccia, nascondendo l’erezione. Al buio nessuno avrebbe notato. Cominciai a segarlo più forte mentre lui mi palpava il culo e tastava il mio buchetto. Di certo non avrei poturlo darglielo lì, era implicito che avrei continuato il gioco di mano finchè ne avremmo avuto la possibilità. Lo segai forte per un pò, accogliendo il suo ansimare con un sorriso. Volevo tanto succhiarglielo, ma la posizione era precaria. Giocammo così per un pò, poi fummo costretti ad interrompere perchè c’era un certo via vai di gente. Riprendemmo il gioco a più riprese. Lui mi infilò una o due dita nel culetto nel corso di un paio d’ore roventi. Dopo un pò, approfittando di alcuni minuti di solitudine con lui nel bagno turco, riuscì persino a succhiarglielo per un pò. Venne copiosamente nella mia mano nella doccia, mentre soffocava il grido di piacere sulla mia spalla e riversava un rivolo copioso di sperma bollente. Per non dare nell’occhio ci salutammo rapidamente, dopo che con un paio di strizzate il suo cazzo fu svuotato del tutto.. Ci demmo appuntamento fuori nel parchegio per scambiarci i numeri e poi addio.
Raccontami se ti è piaciuto a franco.dalben@libero.it

scritto il
2025-10-30
2 0 0
visite
4
voti
valutazione
3.3
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.