Il doppio volto di Vittoria: madre e troia

di
genere
orge

Quella sera mi recai a casa di mio zio Roberto, fratello di mio padre, per la veglia funebre; era morto improvvisamente la mattina all’ età di 84 anni. Dopo aver sostato un po’ davanti alla bara, mi allontanai per fare una telefonata recandomi nella sala da pranzo. Mentre parlavo al telefono, osservavo gli oggetti presenti sui mobili, i libri, i quadri. Poi come era mia abitudine, quasi senza accorgermene, iniziai ad aprire i vari cassetti, così, solo per pura curiosità. Fu aprendo uno di questi cassetti che trovai, nella parte profonda sotto varie carte un DVD, con su scritto “mia cognata Vittoria 2018”. Ma, sua cognata Vittoria è mia madre e nel 2018 aveva 58 anni. Il trovare quel DVD mi incuriosì parecchio tanto che, assicurandomi di non essere visto, lo misi nella mia borsa e la portai a casa. La sera, quando tutti furono a letto, lo inserii nel computer ed avviai il video; mi trovai davanti una scena inaspettata. Un salotto come tanti, un divano grande sul quale erano seduti mia madre e mio zio; nelle poltrone al lato due ragazzi sulla trentina e in piedi un uomo che poi sentii chiamarsi Giovanni, alto e robusto, sulla sessantina, pochi capelli ed un po’ di pancia, che aveva un microfono in mano e come se stesse procedendo ad un intervista, iniziò a parlare guardando verso una telecamera che era manovrata da un altro uomo.
Mia madre era seduta come dicevo sul divano accanto a mio zio; notai subito che si era preparata bene per le riprese, curando i particolari per apparire bella e bella lo era nonostante i suoi anni: un abito lungo nero da sera, scollato, legato al collo, con un profondo spacco nella parte anteriore, decorato di strass scintillanti, molto provocante, ma super raffinato ed elegante, scarpe tacco 16, nere, in pelle, calze velate; ben truccata, capelli legati.

Giovanni: buonasera a tutti, questa sera siamo qui con Vittoria, una donna siciliana che è venuta a trovarci; ti chiedo subito, come mai hai deciso di venire qui?

Vittoria: ma è stata un’idea di mio cognato, mi ha presa così, alla sprovvista, dicendomi che era un’esperienza che almeno una volta nella vita andava fatta e così mi ha convinta, tutto qui,

Giovanni: parlaci di te, sei sposata? Hai figli?

Vittoria: sono sposata ed ho due figli adolescenti, si.

Giovanni: quindi al momento sei sposata, … ma dimmi hai un amante, hai avuto storie?

Vittoria: no non ho amanti, solo una volta sono andata a letto con il mio dentista, alcuni anni fa!

Giovanni: quindi tuo marito lo hai già fatto cornelio! Ma lui sa che sei qui stasera?

Vittoria: no, non sa nulla.

E dimmi con tuo cognato qui presente, niente storie ?

Vittoria: no, con lui niente, mi ha solo trascinato qui.

Giovanni: bene Vittoria, intanto ti presento questi due amici, Isaac e Mario, vengono dall’Albania e lavorano per me; sono molto affascinati da te e non vedono l’ora di cominciare! E tu Roberto, non vuoi aggiungere altro?

Zio Roberto: beh mia cognata è una donna molto bella e ti confesso che l’ho sempre desiderata. L’ho portata qui da te perché volevo dare una svolta alla sua vita che, secondo me, in questo momento, è troppo monotona e grigia.

Giovanni: bene bene, anche tu sarai dei nostri naturalmente sempre che Vittoria sia d’accordo!

Vittoria: per me è tutto nuovo, non sono abituata a queste cose quindi mi lascerò guidare da te.

Giorgio: ok Vittoria, adesso alzati vieni…..

Mia madre si alzò in piedi e Giovanni prendendola per mano la fece girare su se stessa per una volta per farla vedere anche di dietro.

Giovanni: ok adesso togliamo i vestiti, dai resta solo con mutandine e reggiseno.

Mia madre si tolse il vestito come aveva detto Giovanni restando in mutandine e reggiseno, entrambi neri e molto sexy, tolse le calze, ma rimise le scarpe con tacchi a spillo per essere più erotica. Giovanni la riprese per mano e riprese a parlare. Mia madre era lì, spendente, seminuda.

Giovanni: allora Vittoria direi che ci siamo, ti senti pronta a lasciarti andare? Vedo che sei un po’ tesa, è normale la prima volta. Dai parliamo ancora un po’di te, dei tuoi amori, dai.

Vittoria: non è facile per me parlare di queste cose qui, davanti ad una telecamera, ma ci proverò: il mio primo amore lo conobbi all'età di sedici anni; era un impiegato di banca arrivato in paese da pochi mesi; era simpatico, un po' misterioso, un uomo più grande, trentacinquenne, peraltro sposato. Era estate e fu subito passione, anche se dovevamo vederci di nascosto; siamo stati insieme per tre mesi; lui era di Firenze e poco dopo dovette tornare a casa, ma trovavamo il modo di vederci ogni tanto..... poi si stancò di me e mi tradì con un'altra. Ci lasciammo e non ci sentimmo mai più!

Giovanni: ma è stato con lui che hai avuto le prime esperienze intime? Non è stato durante la prima notte di nozze?

Vittoria: allora dicevamo, si è stato con lui che ho avuto le prime esperienze sessuali, è stato l'uomo con cui ho fatto l'amore per la prima volta. Non sono arrivata vergine al matrimonio, se è questo che volevi sapere e mio marito non è stato quello che mi ha avuta per primo! Diciamo che mi ha preso di seconda mano!

Giovanni: dai tesoro, parlacene, dicci come è andata!

Vittoria: certo caro. La prima sera che ci mettemmo insieme non facemmo l'amore, ma facemmo, diciamo, altre cose, tu mi capisci? Io ero ancora una bambina e lui invece era già un uomo vissuto. Naturalmente ci baciammo per un po', come dicono i ragazzi, abbiamo limonato; poi lui mi mise la mano là, mi capisci vero, sul fiore, iniziando a stimolarmi; poi arrivò la magia, mi allargò le cosce ed iniziò a leccarmi la fica come un forsennato! Fu una sensazione bellissima, mai provata: Ho sperimentato un orgasmo che mi ha quasi fatto perdere i sensi. È iniziato con una sensazione pulsante nel mezzo delle gambe, poi la testa ha cominciato a girare e il corpo a tremare senza controllo. È stato come un'eruzione vulcanica, ma là, nel fiore; poi sono quasi collassata al suo fianco, incapace di muovermi, pensare e parlare. Dopo è toccato a me fare godere lui, con la mano; gli ho fatto una sega finchè è esploso sporcandomi tutta. Dopo qualche giorno mi portò a casa sua e lì persi la verginità! Perdere la verginità è stata una cosa veloce. Avevo appena cominciato a prendere la pillola perchè ero terrorizzata dall'idea di rimanere incinta e che questo mi potesse rovinare la vita, perché questo era il messaggio con cui ero cresciuta a casa. Non avevo paura di cosa avrei provato, più che altro ero spaventata dal fatto di non essere brava a farlo. A dispetto dei suoi sforzi per non farmi male, me ne fece parecchio; uscì anche molto sangue.
Quando sono tornata a casa mi sono sentita in colpa perché non era stato come immaginavo fosse perdere la verginità. Ho pianto un po' e poi ho deciso che non c'era nient'altro da fare in proposito. Non potevo cambiare quello che era già accaduto. Nei mesi successivi lo facevamo circa due volte alla settimana.


Giovanni: praticavi rapporti orali con lui?

Vittoria: si anche

Giovanni: rapporti orali completi? Capisci cosa voglio dire, ti facevi venire in bocca?

Vittoria: si completi; a lui piaceva venirmi in bocca.

Giovanni: ma tu ingoi?

Vittoria: anche

Giovanni: dai continua il racconto per i nostri spettatori.

Vittoria: dopo che ci lasciammo conobbi il mio attuale marito; all'inizio della nostra conoscenza, prima di stare insieme, fui colta dall'angoscia di non essere vergine e questo mi metteva in imbarazzo verso di lui; non sapevo come dirglielo e soprattutto non sapevo come l'avrebbe presa. Avevo contattato anche una ginecologa che si era fatta molti immobili praticando aborti clandestini e riparando imeni fratturati; presi un appuntamento per programmare l'intervento di riparazione, ma poi alla fine non ci andai, avendo deciso che era meglio affrontarlo. All'inizio non la prese bene, sai come vanno queste cose, specialmente in un paese del sud, ma poi se ne fece una ragione e tutto andò tranquillamente, ci sposammo ed il resto della storia la conosci. Una decina di anni fa ebbi l’avventura con il mio dentista. Già in quel periodo con mio marito avevamo rapporti sporadici una volta ogni cinque, sei mesi ed io iniziavo a sentirmi una donna inutile. Lui ha risvegliato in me la voglia ed il desiderio. Siamo stati amanti per tre anni ed è stato indimenticabile. Purtroppo un bel giorno scoprii di essere incinta di lui. Avevo un figlio illegittimo nel grembo. Affrontai il problema grazie a mio cognato qui presente che mi è stato vicino; mi ha portato da una vecchia ostetrica di paese che conosceva da una vita, una persona con la quale tutto poteva restare nella massima discrezione: ci ricevette un sabato mattina e già alle dodici avevo abortito.

Giovanni: sarà stata dura immagino.. Comunque dai direi di iniziare; Vittoria togli il reggipetto.

Mia madre con un colpo secco lo tolse via restando in mutandine. Il suo seno mi faceva impazzire perché era vero, autentico, vissuto, un po’ caduto, con le smagliature causate dal tempo, dalle due gravidanze, dall’allattamento e dalle succhiate ricevute dai maschi negli anni precedenti che lo rendevano ancora più appetibile: due tette di medio-grandi, una quarta abbondante, con multiple piccole smagliatura, ma ancora in buona parte sode, con le areole rugose, ampie, più scure della pelle circostante e centrate da due capezzoli grossi e rossi come ciliegie. Giovanni compiaciuto iniziò ad accarezzarle il seno prima con una mano e poi con entrambe.

Giovanni: hai delle belle tette ancora sode nonostante i tuoi 58 anni! Vieni qui, voglio darti un bacio d’incoraggiamento!

Giovanni con il polpastrello del dito indice iniziò a sfiorarle le labbra ricoperte da rossetto rosso fiamma, poi avvicinò la sua bocca alla sua guardandola fissa negli occhi; i loro sguardi si incrociarono e restarono fissi l’uno nell’altro.
Giovanni sentì intenso il suo alito e lei quello di lui. Vittoria chiuse gli occhi e Giovanni accostò la sua bocca alle rosse labbra di Vittoria che subito si aprirono lasciando passare la lingua dell’uomo che le scivolò tutta in bocca! Iniziarono a pomiciare prima delicatamente, poi via via più intensamente. Vedevo mia madre che mentre veniva baciata aveva gli occhi completamente chiusi e le guance bollenti e sudate. Le loro bocche erano al massimo dell’apertura e le labbra erano perfettamente adese le une alle altre e dentro le loro bocche, là dove potevo solo immaginare, le loro lingue dovevano lottare tra di loro senza sosta; dopo un po’ il baciarsi diventò più sensuale e potevo osservare le loro lingue completamente fuori dalle bocche e grondanti di saliva che si agitavano contorcendosi tra di loro in modo irrefrenabile, attorcigliandosi vicendevolmente e scambiandosi la saliva. Giovanni la teneva per la nuca e Vittoria allargate le labbra ed aperta completamente la bocca, riceveva la lingua di Giovanni, lasciando che le leccasse in modo avido dentro la bocca. Giovanni poi aiutandosi con le dita le fece aprire al massimo la bocca e le fece uscire tutta la lingua di fuori per prenderla tutta in bocca e succhiarla. Mentre la baciava alla francese continuava a palparle il seno facendosi strada tra le collane.

Vittoria: madonna che bacio, me lo ero dimenticato di cosa volesse dire essere baciata!

Giovanni: baci bene sai, mi è piaciuto, hai un buon alito e la tua saliva ha un buon sapore, i ragazzi qui apprezzeranno! Dai Vittoria ci siamo, non vediamo l’ora di vederti all’opera ed anche tuo cognato lo vedo impaziente: ragazzi venite qui da Vittoria che non vede l’ora di conoscervi.


I due ragazzi si denudarono restando in mutande e si avvicinarono a mia madre che era in piedi davanti al divano. Mio zio e Giovanni seduti la guardavano. Isaak si avvicinò a lei e si mise alla sua destra; le diede un tenero bacio sulle labbra, poi si chinò sulla mammella destra ed iniziò a succhiarla avidamente. Arrivò anche Mario che subito si lanciò sull’altro seno iniziando a succhiarlo con dedizione. Si fermarono un secondo solo il tempo di farla sedere sul divano per poi ricominciare ognuno con un seno in bocca. A quel punto Giovanni si inginocchio davanti mia madre e le allargò le cosce.

Giovanni: dai tesoro, apri le cosce, fammi un po’ vedere.

Giovanni le palpò un po’ la fica attraverso le mutandine.

Giovanni: vedo che hai la fica calda amore, dai togliamo le mutandine.


Tolse le mutandine e così per la prima volta vidi la fica di mia madre.


Giovanni: ma che bella fica rasata! Come piace a me, cazzo! Dai fammi vedere, guarda qui, bellissima fica, guarda guarda le piccole labbra di nome e di fatto. E guarda che buco che hai, porco zio, ma questa è una caverna……. Dai fammi vedere il clitoride.
Si eccolo……bello grosso, sembra un gamberetto.

Giovanni allargò la fica di mia madre e dopo averle sputato addosso iniziò a titillarle il clitoride; mia madre chiuse gli occhi ed iniziò a respirare più velocemente. Intanto i due ragazzi continuavano a lavorare sui seni strapazzandoli. Mio zio intanto si posizionò dietro mia madre e iniziò ad accarezzarle i capelli.
Giovanni tenendo divaricate le grandi labbra continuava a gingillarle il clitoride in modo sempre più intenso; poi prese un barattolo di Crisco che aveva sul tavolo, una specie di margarina fatta negli USA, molto comune fino agli anni 90 usata per friggere; tolse il coperchio, ne prese un po' e la infilò con due dita dentro la vagina; iniziando a muoverle avanti e dietro; dopo qualche minuto che la masturbava freneticamente con le dita in vagina, estrasse le dita e ricominciò a sgrillettarla! queste manovre regalarono a mia madre evidenti intense fitte di piacere! dopo un po' smise di sgrillettarla e le divaricò ancora di più le cosce mettendo completamente in vista la sua vulva! Vedevo le cosce divaricate ed al centro la fessura.

Giovanni: adesso bambola voglio leccarti la fica

Zio Roberto: dai non farla più aspettare, non vedi che non resiste? dai accomodati! adesso è la tua donna...... voglio vedere la tua calda lingua tra i suoi genitali........dai leccagliela, facci vedere quanto è troia mia cognata, la prima zoccola del quartiere....

Giovanni allora avvicinò la sua bocca e tenendo ben divaricate le grandi labbra, iniziò a leccarle la vulva; vedevo la sua calda lingua nella vulva di mia madre e la sua testa tra le sue cosce divaricate; Mia madre iniziò chiaramente a provare un piacere indescrivibile, accompagnato da un inevitabile ansimare; si ansimava come una cagna in calore! lui le leccava e succhiava le piccole labbra in modo avido, per poi passare a leccarle abilmente e velocemente il clitoride che diventò turgido e grosso; la vulva si riempì di colata che lui si premurò di assaporare ed ingoiare.

Zio Roberto: Vittoria vedi, come ti lecca la fica lui non te l'ha mai leccata nessuno....... dai continua che le sta venendo voglia di cazzo........, continua... leccala ancora.... dai vieni qui.
E dopo averle detto questo mio zio iniziò a baciarla in bocca in modo voluttuoso.


Ad un tratto i due ragazzi si staccarono e Isaak la prese per mano e la fece alzare.

Giovanni: adesso inginocchiati

Mia madre nuda si inginocchiò mentre i due uomini contemporaneamente si denudarono; Giovanni si limitò ad abbassare la cerniera e tirare fuori il suo cazzo; si avvicinarono a lei e le porsero i loro cazzi in erezione; Mia madre iniziò a succhiare i loro cazzi avidamente. Lo sbocchinamento durò un po'; era meraviglioso vedere come da vera ingorda, succhiasse quelle tre verghe; dopo un po' i tre maschi si staccarono e Vittoria ebbe un attimo di tregua.
Poco dopo Isaak si mise tra le gambe di Vittoria ed allargatele le cosce mise in bella vista la sua fica; l’altro intanto le tenne la testa bassa ed iniziò a baciarla alla francese per un po' quindi spostò la sua bocca sul suo torace e uscita la lingua vogliosa iniziò a leccare ed a succhiare le tette con avidità indescrivibile. Intanto Isaak smise di leccarle la vulva e iniziò a gingillarle il clitoride che diventò ancora più turgido e grosso. Quindi mostrando una grande sete di fica, avvicinò la sua bocca alla sua vulva e tenendo ben divaricate le grandi labbra, riprese a leccarle ed a succhiarle le piccole labbra in modo avido; quindi passò a leccarle abilmente e velocemente il clitoride che diventò ancora più turgido e grosso; la vulva si riempì di colata che il ragazzo si premurò di assaporare ed ingoiare. Mia madre intanto inizio nuovamente ad ansimare come una cagna in calore.

Vittoria: ma che vi prende, siete sfrenati.........

Detto questo Vittoria riprese a pomiciare con Mario con tutti i santi crismi; intanto Isaak si voltò verso di lei, quindi si posizionò tra le sue cosce ed aiutandosi con le mani e senza pietà la penetrò dentro la vagina senza preservativo; dalla posizione non riuscivo a vedere i particolari, tipo quanto lui era dotato e l'entrata del pene nella vagina, potevo solo vedere lui da dietro! quando iniziò a muoversi lì capii che aveva iniziato a montarla! Mentre lui le infilava il cannolo nella vagina, mia madre emanò un mugugno di soddisfazione!
Durante la monta, mia madre continuò a mugugnare con un ritmo crescente, chiaro segno che la cosa le piaceva un sacco, altrimenti che senso avrebbe il mugugnare?! a quel punto non riuscii a resistere e mi infilai la mano tra le mutande afferrandomi il membro che da un bel po' era in erezione ed iniziai a segarmi. Il ragazzo ritmicamente muoveva il bacino tra le gambe di mia madre ed ad ogni colpo di reni, il fallo dell'uomo le penetrava a fondo dentro la vagina dilatata, fino a sbattere contro l'utero e la forza trasmessa da ogni colpo di reni si trasmetteva al suo corpo che sobbalzava in dietro secondo un ritmo sicuramente non lento, neanche veloce, ma certamente armonico e costante; ogni colpo di reni mia madre sobbalzava in dietro ed anche le sue mammelle sobbalzavano anch'esse in un gioco ritmico e simmetrico! Con le mani l'uomo le accarezzava tutto il corpo soffermandosi a palparle le tette; un paio di volte insalivate le mani con la propria saliva, le passava sulle tette spalmandole di calda saliva! intanto Isaak si portò vicino al suo viso alla sua sinistra ed iniziò ad accarezzarle il viso e la bocca.
L'uomo avvicinò il suo enorme pene in erezione: una verga lunga circa venticinque centimetri dura e venosa, sormontata da un grosso glande; sotto uno scroto enorme e pelosissimo. L’uomo allora la prese per la nuca e l’avvicinò a se; mia madre si trovò così a tu per tu con quell’enorme fallo incredibilmente turgido e paonazzo; in un primo tempo istintivamente si ritrasse, ma quando i suoi occhi incrociarono quelli di lui, il desiderio di sfuggire svanì; lei vedeva a pochi centimetri dal suo viso quel bastone con quel grosso glande lucido e violaceo, caldo e pulsante, rigonfio di sangue; ne sentì l’odore intenso; lui allora glielo passo sul viso, tra i capelli e sulle orecchie; glielo fece odorare ripetutamente quindi lo avvicinò alla bocca poggiandolo sulle sue labbra
Vittoria uscita la sua calda lingua, cominciò a fare il suo dovere: iniziò a leccargli il glande ripulendolo dal sottile strato di smegma che lo ricopriva e dal secreto prodotto a causa dell’eccitamento che gli fuoriusciva copioso dal meato uretrale, quindi passava la lingua ripetutamente e velocemente sul frenulo, quindi leccava con la lingua tutta in fuori l’asta per tutta la lunghezza dal basso all’alto e poi di nuovo in basso lungo tutta la superficie e poi ancora più in giù fino a succhiargli i testicoli; sembrava una vera professionista del sesso orale! Ad un tratto l’uomo il cui respiro era ormai un ansimare inquietante, la prese per la nuca e le poggio praticamente il membro sulla bocca...

Isaak: dai succhiamelo!

Lei, senza più alcuna resistenza o, allargate le labbra, lo accolse in bocca; l’uomo allora iniziò a muoverle la testa avanti e dietro in modo ritmico, prima lentamente e poi sempre più velocemente, stantuffandola a dovere; vedevo quell’enorme mazza di carne scomparire nella bocca di Vittoria e ricomparire immediatamente dopo, secondo un ritmo frenetico; sentivo il rumore della suzione che diventava un frastuono da conato di vomito quando il glande le passava tra le tonsille schiacciandole l’ugola contro il velopendulo; intanto Mario emanò un lamento intenso di piacere e venne eiaculandole dentro la vagina che si riempì rapidamente del suo sperma. Dopo circa dieci minuti che lavorava di bocca come una maiala, sentendo quell’enorme proboscide pulsare, fece il gesto di ritrarsi ma, anticipata nell’intenzione, si sentì afferrare i capelli della nuca e si ritrovò costretta a muovere la testa molto più velocemente di prima: qualche istante dopo, mentre continuava a spolpargli l'uccello, l’uomo esplose con un grugnito di piacere e tenendola stretta a se per evitare che potesse allontanarsi all’ultimo momento, le eiaculò in bocca: una enorme quantità di sperma denso e caldo si riversò copiosamente dentro la bocca di Vittoria sotto forma di fiotti abbondanti ad elevata pressione, che si susseguirono in rapida successione, uno dopo l’altro, per un tempo che sembrò interminabile.........

Isaak: ingoia, ingoia, brutta vacca palermitana.

A quel punto accelerai il movimento della mano con la quale mi stavo segando e venni copiosamente dentro le mutande, bagnandole completamente; dicevamo, ah si che il ragazzo disse a mia madre di ingoiare e lei non potendo fare altrimenti, ubbidì prontamente e bevve il suo sperma; la quantità di sperma eiaculato dall’uomo era impensabile, ma tutto sommato commensurabile alle estreme dimensioni dei suoi testicoli; ad ogni fase esplosiva, la sua bocca veniva allagata da una quantità enorme di bianco seme che usciva dal pene dell’uomo e con eguale rapidità lo ingoiava, non prima naturalmente e con suo grande disgusto, di averlo assaporato per bene, percependone a pieno oltre al sapore di muschio, anche la densità, il calore e l’odore intenso; con quel mostruoso membro in bocca e nonostante il notevole impegno, non riuscì però ad inghiottire tutto; appena ingoiava lo sperma appena eiaculato, la bocca si riempiva di altro sperma dell’ondata successiva, con il risultato che lei cominciò a tossire ed il liquido cominciò a fuoriuscirle dalle labbra e dal naso. A quel punto l’uomo estrasse il suo membro dalla bocca e continuò ad eiacularle addosso in modo copioso: mia madre si sentì investita da un liquido abbondante e caldissimo e in pochi secondi si ritrovò tutta insozzata; lo sperma le aveva inondato le mammelle, il collo, la faccia, i capelli; persino la collana di perle si ritrovarono immersi in quel liquido bianco ed appiccicoso. A quel punto fu il turno di Giovanni che avvicinatosi a Vittoria facendola mettere in posizione prona quindi iniziò delicatamente ad accarezzare le natiche di Vittoria ed a baciarle delicatamente; le accarezzo la vulva da dietro, poi la schiena e le mammelle; quindi le prese la testa tra le mani e guardandola negli occhi, delicatamente le parlò…
Poi iniziò a baciarla prima delicatamente sulle labbra poi alla francese ed a quanto potevo vedere lei lo assecondò, forse illusa che fosse un uomo diverso! dopo un po' si staccò da lei e tornò alle sue spalle ricominciando ad accarezzarle le natiche.
L'uomo continuò ad accarezzare le natiche di mia madre e poi all'improvviso mollo uno schiaffo fortissimo sulla natica destra poi uno sulla sinistra ed un altro ed un altro ancora, passo davanti a lei e presale delicatamente per i capelli, prima le sputò in faccia dandole della puttana, quindi si portò dietro di lei e sempre tergo la penetrò con decisione nella vagina; si proprio così, con decisione, le infilò il cazzo nella fica ormai fradicia, rossissima, sporca di seme ed iniziò a cavalcare, fottendola da tergo; dopo un po', non contento, senza che fosse venuto, estrasse il membro dalla vagina ed iniziò a leccarle ed a succhiarle l’orifizio anale; subito dopo medio e indice di entrambe le mani scivolarono fino al buco del culo e, divaricatolo, lo tennero spalancato.
Mia madre ora capiva chiaramente che stava per essere sodomizzata; poco dopo infatti sentì la cappella appoggiarsi allo sfintere; colta dal terrore di sentire ancora dolore tentò di divincolarsi, ma fu tutto inutile; l'uomo che la teneva la strinse forte ed un cazzo che stavolta le parve grosso all’inverosimile e duro come un pezzo di legno, le sfondò impietosamente il culo, penetrando rapidamente dentro il retto. Nonostante fosse un ano già rotto, come avevo appreso poco prima, l'atto generò un fortissimo dolore; l’uomo incominciò ad incularla muovendosi ritmicamente in lei, sbattendola sonoramente avanti e indietro. Poco dopo l'uomo venne nel suo retto che si riempii. Estrasse la verga dal suo intestino e continuò ad eiacularle sulla schiena coprendola di calda e bianca sborra che subito le spalmò addosso.
Subito dopo, senza un attimo di sosta, Vittoria, esausta, venne fatta posizionare sopra Mario che intanto si era steso sul lettino supino; l'uomo, con decisione, le infilò il cazzo nella ormai ridotta ad un porto di mare; mentre il maschio sotto di lei inizio a fotterla e contemporaneamente a palparle ed a succhiarle energicamente le tette, l’altro si mise in piedi dietro di lei, piegò le gambe e le afferrò i glutei divaricandoglieli; iniziò quindi a leccarle ed a succhiarle l’orifizio anale e subito dopo le infilò la verga nel culo; due ora si muovevano contemporaneamente e mia madre travolta dalla loro foga e dai loro colpi frenetici, non capiva più nulla; adesso la sentivo mugugnare più intensamente e vedevo il suo caldo e voglioso corpo contorcersi dal piacere ma, purtroppo, il godimento non le veniva da me, ma era dovuto soltanto ai corpi assatanati di uomini che la stavano sfruttando a loro piacimento!
Sembrava una vera troia e d’altra parte troia lo era veramente, visto il suo passato e visto come stava mugugnando!


Vittoria: basta vi prego basta.........

Il tempo scorreva veloce, ma i due maschi parevano instancabili e continuavano a scoparla con vigore. Il dolore proveniente dal culo era sempre fortissimo, ma gradatamente si riduceva, trasformandosi miracolosamente in godimento crescente, sempre più crescente; ad un tratto mia madre raggiunse nuovamente l’orgasmo emettendo un gemito da vera cagna; poco dopo anche i due raggiunsero a loro volta contemporaneamente l’orgasmo, eiaculando copiosamente dentro i due orifizi; nonostante ciò non si fermarono anzi, incredibilmente continuarono a chiavarla, senza mai toglierle le verghe dalla vagina e dal retto; Giovanni intanto glielo mise in bocca iniziando a stantuffarla e venne poco dopo nella sua bocca. Incredibile il numero di volte che eiacularono dentro di lei: orgasmo dopo orgasmo, fiotti caldi di sperma la stavano riempiendo. Appena i tre si staccarono mio zio la fece inginocchiare e glielo mise in bocca imponendole di praticargli un pompino; venne poco dopo facendola ingoiare. Poi la registrazione improvvisamente diventò nera e non riuscii a vedere il seguito. Ma vidi quanto era bastato per capire come una donna che avevo considerato un madre esemplare era stata in realtà una vera troia. Mi piacerebbe conoscere le vostre opinioni e giudizi.

scritto il
2025-10-28
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