Scopata da mattina a sera II/III
di
Ladyam
genere
confessioni
SCOPATA DA MATTINA A SERA II/III
Per chattare con me: Telegram @seduzioneamaranto
Per le mie immagini artistiche: Instagram @ladyam.tales
Per le storie della mia vita: Telegram @ladyamaranto
Ci ritrovammo così tutti e quattro all’interno della sauna che era collocata nelle viscere dell’Hotel.
Entrammo insieme all’interno del locale riscaldato, ci sedemmo sulle panche di legno e, nudi, cominciammo ad amoreggiare: qualche carezza, baci, leccate di fica e di cazzi e, in men che non si dica, mi ritrovai inginocchiata sulla panca, il piede destro poggiato a terra, un cazzo duro in bocca, un cazzo che mi penetrava la fica già oltremodo umida e non solo per la temperatura all’interno della sauna, e il mio ospite che da dietro mi leccava il culo per allargarlo a dovere nel mentre vi appoggiava il suo cazzo in trepidante attesa di penetrarmi.
Spinse con decisione e lo sentii entrare, mentre anche gli altri si davano da fare scopandomi dappertutto.
L’ordine del capobanda era tassativo: si sborra tutti insieme in bocca alla troia.
Venni sbattuta per qualche minuto, il tempo di godere e venire gemendo come una zoccola e mi fecero inginocchiare davanti a loro che di segavano vorticosamente.
Pochi secondi, bocca spalancata e venni centrata da tre fiotti di sperma che mi riempirono la bocca, le labbra e le guance mentre io cercavo di ingoiarne quanta più possibile.
Lo sperma si confondeva col sudore dei corpi e col vapore che tornava liquido, per cui me lo spalmai sul viso alla stregua di una crema idratante, mentre con la lingua mi leccavo le labbra guardando negli occhi i tre amici monelli.
“Che troia spettacolare che sei: in serata ti mandiamo a battere sulla provinciale”, mi disse ridendo.
E così fu.
Il sole si stava abbassando all'orizzonte quando arrivammo sulla strada che costeggia la zona industriale e che, notoriamente, è il luogo in cui clienti affamati di sesso facile vanno alla ricerca di puttane in cerca di soldi facili.
Mi hanno conciata come una troia, la tipica battona da strada.
Gonna corta nera, attillata, a coprire a malapena il culo.
Canottiera nera ricamata di pizzo.
Giacchino chiaro alla vita.
Scarpe tacco 10.
Sono senza reggiseno nè slip: sarebbero solo di intralcio.
Con i miei capelli neri, lunghi, spettinati, cammino ancheggiando su un marciapiedi lungo una provinciale poco trafficata e notoriamente frequentata da automobilisti in cerca di puttane.
Questa sera sono una di loro e sono eccitatissima: ho già la fica umida per il piacere che mi provoca quella sensazione…
Certo, una busta contenente un extra con molti biglietti di vario colore è un forte incentivo a buttarsi in questa sordida avventura, ma non nego che mi eccita maledettamente la consapevolezza di essere guardata e trattata come una puttana qualunque…
Pochi minuti e si ferma un'auto di gran classe.
I tre, nascosti, osservano e riprendono la scena.
"Un bocchino 50, se vuoi l'ingoio sono cento"
"Te ne do 200 ma devi fare un'altra cosa"
"Cioè?", chiedo sospettosa.
Mi indica il cambio: "Devi infilarti questo nella fica"
"Allora sono 300: è bello grosso"
Il cliente accetta.
Salgo in macchina, ci appartiamo in uno slargo lì vicino.
Gli estraggo il cazzo, già duro, e comincio il mio pompino.
Lui, al posto di guida, mi tiene la testa con le mani e mi spinge.
Uso pure le mani, facendogli una sega così da farlo venire subito.
Un minuto e sento la bocca invasa dal suo sperma.
"Non ingoiare, subito, troia - mi dice ansimando - ti voglio vedere mentre lo fai"
Mi faccio riempire la bocca di sborra, attendo che i fiotti cessino.
Lui mi lascia la testa.
Mi rialzo, lo guardo, apro un pò la bocca per fargli vedere la sborra che c'è dentro.
Ingoio con decisione.
Lui mi riafferra alla testa e mi spinge nuovamente sul suo cazzo.
Altro sperma fuoriesce lentamente.
Lo lecco, lo ingoio.
Lecco ancora il suo cazzo per un pò, fino a che lo sento afflosciarsi definitivamente.
A quel punto mi fa rialzare e comincia ad alzarmi la gonna.
Guarda la mia fica, la accarezza, con le dita, mi strizza il clitoride ed entra dentro massaggiandomi con energia.
Dopo un pò ricaccia le dita, le odora e le lecca.
"Hai un buon sapore, troia", mi dice eccitato.
"Ora dentro la fica facci entrare questo", mi dice indicandomi il cambio.
Con qualche movimento acrobatico mi posiziono sul cambio.
Allargo la mia fica con le mani, la appoggio e inizio a scendere.
Sento la corta asta entrare.
Lui mi guarda e mi accarezza la fica.
Inizia a contorcersi, posiziona la faccia davanti alla mia fica e inizia a leccarmela.
Una situazione nuova, mai provata.
Mi eccito davvero come una zoccola in calore, e mentre mi muovo sul cambio e lui mi lecca avidamente la fica, godo e vengo ululando sommessamente.
Faccio uscire il cambio dalla fica e torno a sedermi al mio posto, lasciando una consistente scia umida sul cambio
Lui lo guarda estasiato e poi si fionda a leccare con ingordigia i miei umori. Lecca con voracità il cambio, assaporando tutti i miei fluidi.
Mi allunga 3 biglietti da 100.
"Sei una troia eccezionale", mi dice con vera ammirazione.
Mi riaccompagna sulla provinciale, dove mi aveva caricata, e mentre scendo mi chiede: "Quando ti ritrovo?"
"Mai più", rispondo con un sorriso enigmatico.
Torno a passeggiare.
Una decina di minuti e si ferma un altro.
Una berlina lussuosa, blu metallizzata.
Solita domanda, solita risposta.
Salgo in auto e ci appartiamo in un altro slargo seminascosto in curva.
"Ora ti faccio vedere", mi dice con aria misteriosa mentre estrae il suo cazzo.
"Cazzo!!", esclamo incredula.
Un attrezzo assolutamente raro, enorme benché in fase di irrigidimento.
Lo afferro con entrambe le mani, cerco di metterlo in bocca.
Debbo spalancarla.
Rischio che la mandibola mi si stacchi.
Mentalmente penso a un calibro trenta con diametro 5: un mostro che mi attrae irresistibilmente.
Lo sego selvaggiamente con entrambe le mani mentre con la bocca riesco a malapena a leccare la sua parte superiore.
"Lo voglio sentire nella fica - gli dico eccitata come raramente mi era capitato - riempimi, sfondami dai..."
Salgo su di lui, allargo la fica con le mani, mi abbasso.
Lo sento entrare, con difficoltà.
Cazzo, cazzo!!!
Sono fradicia.
La mia fica urla di dolore e piacere.
Mi agito mentre lui mi strizza il clitoride.
Solo un terzo di quella mazza riesce a penetrarmi nella fica.
Una trentina di secondi, su e giù, e vengo mugolando e contorcendomi come una vera zoccola in calore.
Lui a quel punto mi spinge via, mi afferra per i capelli e mi rimette la faccia sul suo cazzo.
"Ti voglio sborrare in bocca e stai attenta a non sporcarmi il sedile, troia, tutta labdevi ingoiare, chiaro?"
Annuisco con la testa mentre lo sego e lo spompino.
Cazzo, quello ci metteva tempo, le mie mani cominciavano a stancarsi...ma quando cazzo vieni...si!
Venni riempita da un getto potente che mi invase la gola.
Presi a ingoiare disperatamente.
Cazzo, non finiva più...!
Ingoiavo, ingoiavo, fino a quando quel cazzo enorme smise di pulsare.
A quel punto presi a leccarlo con più calma.
Lo baciavo, lo stringevo tra le mani mentre si sgonfiava e io, finalmente, riuscii a metterlo per una buona metà in bocca.
Non me ne volevo più staccare.
Ero ipnotizzata, e se lui non mi avesse sollevato di peso e allontanato sarei rimasta lì nella speranza di farlo resuscitare.
"Basta così puttana, brava, ci hai saputo fare", mi disse allungandomi due biglietti rossi.
Si ricompose e mi riportò indietro sulla provinciale.
"Se ripasso domani ti trovo? Vorrei fartelo assaggiare nel culo", mi disse mentre scendevo.
"Tu ripassa, poi vediamo", gli dissi mentre mi ripassavo la lingua nella bocca per continuare ad assaporare il suo sperma, e nella piena consapevolezza che mai e poi mai quel cazzo gigante sarebbe entrato nel mio culo.
Rimasi ancora un paio d'ore sulla provinciale.
E insomma, alla fine contai sette clienti, e nella mia borsetta erano finiti diversi biglietti verdi e rossi: una cifra davvero ragguardevole.
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Ci ritrovammo così tutti e quattro all’interno della sauna che era collocata nelle viscere dell’Hotel.
Entrammo insieme all’interno del locale riscaldato, ci sedemmo sulle panche di legno e, nudi, cominciammo ad amoreggiare: qualche carezza, baci, leccate di fica e di cazzi e, in men che non si dica, mi ritrovai inginocchiata sulla panca, il piede destro poggiato a terra, un cazzo duro in bocca, un cazzo che mi penetrava la fica già oltremodo umida e non solo per la temperatura all’interno della sauna, e il mio ospite che da dietro mi leccava il culo per allargarlo a dovere nel mentre vi appoggiava il suo cazzo in trepidante attesa di penetrarmi.
Spinse con decisione e lo sentii entrare, mentre anche gli altri si davano da fare scopandomi dappertutto.
L’ordine del capobanda era tassativo: si sborra tutti insieme in bocca alla troia.
Venni sbattuta per qualche minuto, il tempo di godere e venire gemendo come una zoccola e mi fecero inginocchiare davanti a loro che di segavano vorticosamente.
Pochi secondi, bocca spalancata e venni centrata da tre fiotti di sperma che mi riempirono la bocca, le labbra e le guance mentre io cercavo di ingoiarne quanta più possibile.
Lo sperma si confondeva col sudore dei corpi e col vapore che tornava liquido, per cui me lo spalmai sul viso alla stregua di una crema idratante, mentre con la lingua mi leccavo le labbra guardando negli occhi i tre amici monelli.
“Che troia spettacolare che sei: in serata ti mandiamo a battere sulla provinciale”, mi disse ridendo.
E così fu.
Il sole si stava abbassando all'orizzonte quando arrivammo sulla strada che costeggia la zona industriale e che, notoriamente, è il luogo in cui clienti affamati di sesso facile vanno alla ricerca di puttane in cerca di soldi facili.
Mi hanno conciata come una troia, la tipica battona da strada.
Gonna corta nera, attillata, a coprire a malapena il culo.
Canottiera nera ricamata di pizzo.
Giacchino chiaro alla vita.
Scarpe tacco 10.
Sono senza reggiseno nè slip: sarebbero solo di intralcio.
Con i miei capelli neri, lunghi, spettinati, cammino ancheggiando su un marciapiedi lungo una provinciale poco trafficata e notoriamente frequentata da automobilisti in cerca di puttane.
Questa sera sono una di loro e sono eccitatissima: ho già la fica umida per il piacere che mi provoca quella sensazione…
Certo, una busta contenente un extra con molti biglietti di vario colore è un forte incentivo a buttarsi in questa sordida avventura, ma non nego che mi eccita maledettamente la consapevolezza di essere guardata e trattata come una puttana qualunque…
Pochi minuti e si ferma un'auto di gran classe.
I tre, nascosti, osservano e riprendono la scena.
"Un bocchino 50, se vuoi l'ingoio sono cento"
"Te ne do 200 ma devi fare un'altra cosa"
"Cioè?", chiedo sospettosa.
Mi indica il cambio: "Devi infilarti questo nella fica"
"Allora sono 300: è bello grosso"
Il cliente accetta.
Salgo in macchina, ci appartiamo in uno slargo lì vicino.
Gli estraggo il cazzo, già duro, e comincio il mio pompino.
Lui, al posto di guida, mi tiene la testa con le mani e mi spinge.
Uso pure le mani, facendogli una sega così da farlo venire subito.
Un minuto e sento la bocca invasa dal suo sperma.
"Non ingoiare, subito, troia - mi dice ansimando - ti voglio vedere mentre lo fai"
Mi faccio riempire la bocca di sborra, attendo che i fiotti cessino.
Lui mi lascia la testa.
Mi rialzo, lo guardo, apro un pò la bocca per fargli vedere la sborra che c'è dentro.
Ingoio con decisione.
Lui mi riafferra alla testa e mi spinge nuovamente sul suo cazzo.
Altro sperma fuoriesce lentamente.
Lo lecco, lo ingoio.
Lecco ancora il suo cazzo per un pò, fino a che lo sento afflosciarsi definitivamente.
A quel punto mi fa rialzare e comincia ad alzarmi la gonna.
Guarda la mia fica, la accarezza, con le dita, mi strizza il clitoride ed entra dentro massaggiandomi con energia.
Dopo un pò ricaccia le dita, le odora e le lecca.
"Hai un buon sapore, troia", mi dice eccitato.
"Ora dentro la fica facci entrare questo", mi dice indicandomi il cambio.
Con qualche movimento acrobatico mi posiziono sul cambio.
Allargo la mia fica con le mani, la appoggio e inizio a scendere.
Sento la corta asta entrare.
Lui mi guarda e mi accarezza la fica.
Inizia a contorcersi, posiziona la faccia davanti alla mia fica e inizia a leccarmela.
Una situazione nuova, mai provata.
Mi eccito davvero come una zoccola in calore, e mentre mi muovo sul cambio e lui mi lecca avidamente la fica, godo e vengo ululando sommessamente.
Faccio uscire il cambio dalla fica e torno a sedermi al mio posto, lasciando una consistente scia umida sul cambio
Lui lo guarda estasiato e poi si fionda a leccare con ingordigia i miei umori. Lecca con voracità il cambio, assaporando tutti i miei fluidi.
Mi allunga 3 biglietti da 100.
"Sei una troia eccezionale", mi dice con vera ammirazione.
Mi riaccompagna sulla provinciale, dove mi aveva caricata, e mentre scendo mi chiede: "Quando ti ritrovo?"
"Mai più", rispondo con un sorriso enigmatico.
Torno a passeggiare.
Una decina di minuti e si ferma un altro.
Una berlina lussuosa, blu metallizzata.
Solita domanda, solita risposta.
Salgo in auto e ci appartiamo in un altro slargo seminascosto in curva.
"Ora ti faccio vedere", mi dice con aria misteriosa mentre estrae il suo cazzo.
"Cazzo!!", esclamo incredula.
Un attrezzo assolutamente raro, enorme benché in fase di irrigidimento.
Lo afferro con entrambe le mani, cerco di metterlo in bocca.
Debbo spalancarla.
Rischio che la mandibola mi si stacchi.
Mentalmente penso a un calibro trenta con diametro 5: un mostro che mi attrae irresistibilmente.
Lo sego selvaggiamente con entrambe le mani mentre con la bocca riesco a malapena a leccare la sua parte superiore.
"Lo voglio sentire nella fica - gli dico eccitata come raramente mi era capitato - riempimi, sfondami dai..."
Salgo su di lui, allargo la fica con le mani, mi abbasso.
Lo sento entrare, con difficoltà.
Cazzo, cazzo!!!
Sono fradicia.
La mia fica urla di dolore e piacere.
Mi agito mentre lui mi strizza il clitoride.
Solo un terzo di quella mazza riesce a penetrarmi nella fica.
Una trentina di secondi, su e giù, e vengo mugolando e contorcendomi come una vera zoccola in calore.
Lui a quel punto mi spinge via, mi afferra per i capelli e mi rimette la faccia sul suo cazzo.
"Ti voglio sborrare in bocca e stai attenta a non sporcarmi il sedile, troia, tutta labdevi ingoiare, chiaro?"
Annuisco con la testa mentre lo sego e lo spompino.
Cazzo, quello ci metteva tempo, le mie mani cominciavano a stancarsi...ma quando cazzo vieni...si!
Venni riempita da un getto potente che mi invase la gola.
Presi a ingoiare disperatamente.
Cazzo, non finiva più...!
Ingoiavo, ingoiavo, fino a quando quel cazzo enorme smise di pulsare.
A quel punto presi a leccarlo con più calma.
Lo baciavo, lo stringevo tra le mani mentre si sgonfiava e io, finalmente, riuscii a metterlo per una buona metà in bocca.
Non me ne volevo più staccare.
Ero ipnotizzata, e se lui non mi avesse sollevato di peso e allontanato sarei rimasta lì nella speranza di farlo resuscitare.
"Basta così puttana, brava, ci hai saputo fare", mi disse allungandomi due biglietti rossi.
Si ricompose e mi riportò indietro sulla provinciale.
"Se ripasso domani ti trovo? Vorrei fartelo assaggiare nel culo", mi disse mentre scendevo.
"Tu ripassa, poi vediamo", gli dissi mentre mi ripassavo la lingua nella bocca per continuare ad assaporare il suo sperma, e nella piena consapevolezza che mai e poi mai quel cazzo gigante sarebbe entrato nel mio culo.
Rimasi ancora un paio d'ore sulla provinciale.
E insomma, alla fine contai sette clienti, e nella mia borsetta erano finiti diversi biglietti verdi e rossi: una cifra davvero ragguardevole.
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