Una sera nel mio ristorante.

di
genere
etero



Mi chiamo Teo ho 40 anni e sono il proprietario del ristorante Da Teo a Milano, la storia che vi voglio raccontare mi è capitata proprio ieri sera al ristorante.
Io oltre a gestire il locale mi occupo anche della sala, ovviamente insieme ai miei collaboratori, ma mi piace stare in mezzo ai clienti, e ieri sera verso le 22, vedo entrare una coppia, lui un bell’uomo sui sessanta, molto distinto ed elegante, lei un pezzo di figa esagerato, avrà avuto cinquant’anni, bionda, capelli raccolti con dei ciuffetti che le scendevano lungo il viso, occhiali da vista con la montatura di metallo dorato molto grandi, indossava un vestito rosso di maglina fin sopra il ginocchio che pareva le fosse stato cucito addosso, chiuso davanti con dei bottoni grandi dorati, molto scollato, esageratamente scollato, che faticava terribilmente a contenerle le tette, naturali grosse e sode, avrà avuto una quinta almeno, io amo le tettone, io non capisco più un cazzo quando vedo delle tettone, erano stupende, ci incrociamo, io la guardo, lei mi guarda, una volta oltrepassata mi giro per guardarle il culo, il vestito glielo fasciava tutto, un bel culone pieno e sodo, non eccessivo, meraviglioso, mi diventò subito il cazzo duro, erano anni che non vedevo una cagna da monta figa e perfetta come quella, poi le guardo le scarpe, essendo un grande appassionato, e anche li, perfetta, indossava dei sandali di Casadei dorati minimalissimi tacco 12, l’avrei scopata li in sala, poi guardo meglio, e sbarello, indossava anche delle calze color carne 5 denari quindi velatissime, non ci potevo credere, il sogno della mia vita era nella sala del mio ristorante, calze e sandali mi uccidono di desiderio
Una volta seduti continuavo a passare con qualsiasi pretesto davanti al loro tavolo, e la guardavo, e lei mi guardava sempre, senza falsa modestia sono un bell’uomo anche io, 1.92 di altezza, fisico nato in palestra, muscoli ovunque senza sembrare l’omino michelin, occhi verdi, moro e sempre ben vestito.
Dopo l’ennesimo passaggio sento cadere la forchetta della signora, quindi torno indietro, chiedo scusa e mi inginocchio sotto il tavolo per raccogliere la posata, la troia cosa fà? Allarga le cosce, io le guardo e vedo che è senza mutandine, un’aroma di figa pungente invade le mie narici, non capisco più un cazzo, il tutto si volge in 5 secondi, raccolgo la posata e d’istinto mi viene di leccarle velocemente l’interno coscia scoperto dalle autoreggenti, lei sussulta ma tace, io mi rialzo, chiedo di nuovo scusa, la guardo e me ne vado.
Torno dopo un minuto con la forchetta pulita, lei mi ringrazia e mi chiede dov’è la toilette, io le dico “Signora in fondo al corridoio nell’altra sala sulla destra”, lei si alza e io la seguo, il marito talmente concentrato nel guardare la partita del Milan sul cellulare, che manco mi ha visto, mentre le cammino dietro le osservo quelle due chiappe piene meravigliose che oscillano sode sotto il vestito inconsistente, anche le gambe sono splendide, due bei polpacci velati ben torniti, appena arrivata davanti alla porta del bagno, io con un movimento felino, apro la porta del mio ufficio privato adiacente a quella della toilette e spingo dentro la signora, entro anche io e richiudo a chiave, tre secondi in cui entrambi siamo pietrificati, lei non dice niente, io la guardo colmo di desiderio, poi le scopro le tette che non aspettavano altro pur di uscire da quella tortura di vestito stretto, le palpo per bene, le succhio i capezzoli finendo per morderglieli, poi io la giro spingendola contro la porta chiusa, le alzo il vestito, mi inginocchio dietro di lei, le allargo con le mani le natiche e comincio a leccarle il buco del culo spingendo tutta la faccia fra le chiappe, lecco posseduto dalla lussuria, la troia ansima e mi spinge il culo in faccia, io lecco, poi la giro e mi fermo a guardarle la fica, completamente glabra e aperta dal desiderio, aveva una fica scura con delle enormi labbra aperte, che mostravano il meraviglioso contrasto con il rosino della fica all’interno, l’annusai a pieni polmoni, puzzava di fica, quell’odore mi fece esplodere il cazzo, presi a spompinarle il grosso clitoride grande come un pollice, impazzivo, lei colava umori in continuazione, che io bevevo con bramosia, lo succhiavo e bevevo, poi le infilai due dita dentro, lei gridava di piacere, io le muovevo molto velocemente dentro la sua fica, ero sicuro che da li a poco avrebbe squirtato, e cosi fece la troia, uno schizzo potente mi lavò la faccia mentre la puttana fradicia veniva copiosamente, era esausta, ma volevo incularla, mi alzai, la spinsi giu per farmi succhiare un pò il cazzo, lo volevo di marmo per poterle sfondare quel bel culone, lei lo prese in bocca ancora intontita dall’orgasmo, mi leccò la cappella e io glielo spinsi in gola, appena fu di ferro, l’alzai, la girai, e le spinsi il cazzo nel buco del culo, era fradicio anche quello, dopo che pochi momenti prima glielo avevo mangiato, lei mi disse “Ti prego si inculami, fammelo sentire tutto, lo voglio duro tutto nel culo, ti prego, mentre mi sgrilletto tu scopami il culo ti prego, voglio venire ancora, se me lo fotti vengo subito, ti prego”, non ne lo feci ripetere, spingevo più che potevo, la sentii irrigidirsi, uno schizzo di liquidi fini sui miei pantaloni, poi un secondo, poi un terzo, lei gridava, stava squirtando litri di roba, io impazzivo, quella scena mi portò dritto verso il mio orgasmo, la feci inginocchiare davanti a me, la troia mi aspettava con la bocca spalancata e la lingua fuori, cominciai a sborrare copiosamente, cinque fiotti di sborra le rigarono il viso, poi glielo rimisi tutto in bocca, lei me lo ripulì per bene, poi si alzò, si ricompose, apri la porta e andò in bagno. Evviva gli uomini che guardano le partite sul cellulare al ristorante…
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2025-10-08
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