L'altra faccia di mia sorella

di
genere
incesti

Io sono Marco e Sara mia sorella. Ci togliamo un anno di età, 23 io e 22 Sara. Praticamente siamo cresciuti insieme. Abbiamo condiviso la camera da letto per tanti anni, finché per problemi di privacy, nostro padre ha dovuto cambiare appartamento in quanto serviva una ulteriore stanza da letto per le nostre esigenze. Fummo invitati da una nostra cara amica Faby in occasione del suo matrimonio ad Arezzo. Così io e Sara prenotiamo per due giorni una stanza di un hotel, come appoggio per il giorno dopo, il giorno delle nozze di Fabrizio. Un viaggio in treno di 5 ore per raggiungere la destinazione. Il tempo di lasciare i bagagli e ci rechiamo in una trattoria a mangiucchiare qualcosa. Era già tarda ora e il nostro unico pensiero era quello di tornare in camera per rilassarci. Sarà si trattenne un pochino nella hall per scambiare due chiacchiere al cellulare con la futura sposa. Entrato in stanza, e vedendo la vasca idromassaggio, pensai bene di approfittare del tempo disponibile per un momento di relax. Riempita d'acqua versai un bel po' di bagno doccia in modo da creare un bel strato di schiuma. Ci stavo così bene, che quasi mi ci stavo addormentando, quando sentii la porta della camera aprirsi.
-Sarà, sei tu?
-Si sono io.
Sei in bagno?
-Si mi sto rilassando un po' nella vasca.
La porta del bagno si apri e Sara sbirciando con il capo mi disse:
-Bravo ti sei appropriato della vasca, ed io ora cosa faccio?
-Tranquilla tra un po' esco.
-Ti posso fare compagnia?
-Non puoi, sotto sono nudo!
-Ma tanto non si vede niente con tutta questa schiuma. 
Senza aggiungere altro, si spogliò, rimanendo in intimo, calandosi così nella vasca. Sotto le bollicine di schiuma si sfilò il reggiseno e gli slip, tra lo stupore e l'imbarazzo mio. Non mi era mai capitato di trovarmi in una situazione simile. All'improvviso iniziammo a sentire dei rumori provenienti dalla stanza accanto. Non erano propri rumori, ma sembravano più gemiti. La coppia della stanza accanto stava facendo sesso. Ci guardammo negl'occhi e scoppiamo a ridere. Sarà ad un certo punto, come per caricatura, ripeteva ciò che sentiva:
-"Oh si", "Ancora dai", "Più forte" etc. 
Gli ripetevo:
-Smettila, ci possono sentire! 
E lei continuava a giocarci su. Mi alzai cercando di farla zittire, dimenticandomi che sotto ero nudo. Sarà con lo sguardo allibito mi disse:
-Marco, ma sei eccitato!
Resomi conto della situazione mi calai imbarazzato nuovamente sotto lo strato di schiuma. Cercai di giustificarmi ma lei ancora di più rincarava la dose, rideva a squarciagola. Allora mi avvicinai per zittirla nuovamente e scivolai finendole addosso. Il contatto con le mi procuro una scarica di adrenalina. Casualmente il mio pene sbatté sulla sua mano, con mio grande imbarazzo. Avrei voluto uscire dalla vasca, ma non volevo ancora mostrarmi nudo agli occhi di lei. Intanto lo strato di schiuma stava per assottigliarsi, e già intravvedevo i suoi seni e i capezzoli affiorare in superfice. Anche il mio pene eretto iniziava ad apparire ai suoi occhi. Sara:
-Poverino, ha bisogno di cure, di qualcosa per scaricare la tensione.
-Non dire stronzate, dai!
-Però, caro fratellino, complimenti c'è molta sostanza tra le gambe!
Sara distese le sue gambe tra le mie e con i piedi si mise a giocare con il mio pene.
-Ma cosa fai Sara! 
-Ti sto aiutando a rilassarti. 
Tra l'imbarazzo e l'incredulità non sapevo come comportarmi. In fondo in quella situazione di meglio non potevo sperare. La lasciai continuare, nel suo sguardo travisava lussuria, componente che sembrava non appartenere a lei. Era talmente decisa in ciò che stava facendo che, incoraggiata dalla mia disponibilità, si avvicinò a me afferrando il mio pene tra le mani. 
-Sarà, ma sei sicura di quello che stai facendo? 
-Per me è come tornare bambina. Ti ricordi quando giocavamo dottore e paziente?
Avevo i suoi seni a ridosso dal mio petto, gli chiesi timidamente se potevo toccarle. Erano ben fatti e morbidi con due capezzoli che facevano capolino. Capii che potevo andare un po' oltre, iniziai a masturbarla, e questo mi procurò tanta eccitazione che da lì a poco sarei venuto. Ma.... 
-Perché hai smesso Sara? 
-Vuoi già venire? Andiamo in un posto più comodo. 
Uscimmo dalla vasca e dopo una veloce asciugata ci dirigemmo verso il letto. Mi fece sdraiare sul letto e mentre mi segava iniziò a baciarmi dal petto verso giù. Già immaginavo dove volesse arrivare. Infatti sentii la sua lingua scivolare lungo l'asta del pene, per poi accoglierlo in bocca. Che bellissima sensazione, la visione di quel capo muoversi in verticale, il mio cazzo sparire nella sua bocca, la lingua scivolare intorno al glande, mai avrei pensato che potesse accadere. Dopo avermi spompinato per bene mi chiese se mi era piaciuto. 
-Magnificamente Sara! Risposi. 
-Ora tocca anche a me godere un po', caro fratellino. 
-So che porti sempre qualche preservativo con te, prendilo!
-Perché, vorresti scopare con me? 
-Cos'è non ti va? 
-E' che non mi aspettavo questa proposta, è poi a cosa serve il preservativo, non prendi la pillola? 
-Si, ma non voglio che mi vieni dentro, sarebbe pretendere troppo.
Quasi come ipnotizzato dalla sua schiettezza, allungai la mano verso i pantaloni per recuperarne uno. Lo indossai senza perdere tempo. Sara si posizionò sopra di me e si calò sul mio pene. Un ondata di calore mi avvolse, avevo il cazzo talmente duro che sembrava scoppiare. Che bella visione vederla cavalcare su di me con i suoi bei seni che sobbalzavano. Eravamo fuori controllo. Presi il suo capo con le mani e avvicinai la sua bocca alla mia. Un bacio profondo e passionale, suggellava questo rapporto incestuoso. Abbagliato da quel suo splendido sedere la feci girare e la presi a pecorina. Affondi decisi procuravano forti gemiti, sempre più frequenti fino a che Sara raggiunse l'apice dell'orgasmo.
-OHHHHHHH........... come godo!
La serie di contrazioni da entrambi le parti mi liberò i testicoli da tutto lo sperma che conteneva. Rimanemmo esausti, sdraiati sul letto, continuando ad accarezzarci a vicenda. CONTINUA........ 
scritto il
2025-09-23
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