L'altra faccia di mia sorella - Parte 2

di
genere
incesti

Al mattino ci svegliammo ancora abbracciati l'uno accanto all'altra, uno sguardo dolce, ad un passo dal suo volto, scatta un bacetto. Una doccia e ci vestimmo per l'occasione del giorno. Arrivammo in chiesa in anticipo nell'attesa degli sposi. Agli occhi degli invitati sembravano una coppia di fatto, sempre vicini e con le mani in mano. Il rito religioso è poi tutti verso la location per il pranzo nuziale. Ecco l'arrivo degli sposi dopo aver fatto il book fotografico. Si inizia. Come di consuetudine il primo ballo è dedicato agli sposi, un lento di quelli cuore a cuore. Noi tutti Fummo invitati a fargli compagnia. Inevitabilmente la mia partner era mia sorella. Il contatto con i nostri corpi mi riportavano, per un attimo, alla notte trascorsa. Sentivo l'eccitazione pervadermi e pompate sangue nel mio pene, appoggiato sul suo bacino. Sara mi supplicò di controllarmi, mi promise che ci sarebbe stata una seconda opportunità al termine della festa.
Le ore sembravano interminabili, il desiderio di tornare di nuovo in hotel si faceva pressante, ma dovevamo onorare la festa dei nostri amici. Feci anche un giro di ricognizione per valutare se hi era qualche anfratto o posto dove isolarci qualche minuto per una fugace scappatella. Purtroppo non trovai nulla che non fosse sotto l'occhio dei presenti.
Finalmente giungemmo al termine dei festeggiamenti e raggiungemmo l'hotel di corsa.
Già assaporavo la delizia della serata, e senza perdere tempo ci spogliamo di tutti gli indumenti. Pensai di prendere per primo l'iniziativa, visto che il giorno prima si era esposta lei. Nonostante non fosse nelle mie abitudini leccare la figa, mi sentivo in obbligo ricambiare dopo lo splendido pompino praticatomi il giorno precedente.
Gli chiesi di allargare le gambe, cosa che fece di buon grado. Potei ammirare le grandi labbra ben pronunciate con a capolino il clitoride che si ergeva in avanti.
Iniziai a leccarla dal basso verso l'alto fino a raggiungere il punto più sensibile. Era un continuo ansimare, a prova del fatto che le era molto gradito.

Avevo voglia di passare alla vera e propria penetrazione, ma senza preservativo, così mi feci audace e lo proposi.
Inizialmente mi guardò aria di sufficienza, per poi prendere sopravvento un sorriso.
-D'accordo te lo concedo.
Finalmente il mio pene poteva sentire il contatto puro con la vagina, stimolare il punto G senza ostacoli. Una sensazione diversa, molto coinvolgente, i miei umori preiaculatori mischiarsi con i suoi umori vaginali. Che bello prenderla a pecora con le mani sui fianchi e affondare ritmica ente la mia verga nella sua figa sbrodolante. Il coinvolgimento era totale e i nostri gemiti rompevano il silenzio della nostra stanza. Le sue contrazioni scandivano il ritmo dell'amplesso, e man mano che affonda o si facevo o sempre più frequenti. Non mancava molto affinché raggiungesse l'apice del piacere, così aumentai il ritmo per restare al suo passo. Un suo lungo gemito, accompagnato dal mio, sugellò l'arrivo dell'orgasmo finale. Svuotai tutto lo sperma che avevo in me, in lei, e rimasi in quella posizione fino all'uscita dell'ultima goccia.
Il mattino seguente, cioè il giorno del rientro gli feci un'ulteriore richiesta.
-Sarà, ho il desidero di venirti in bocca, mi faresti questo regalo?
Mi guardò con il suo solito viso ammiccante.
-Per te, solo per te.
Bastarono 5 minuti per farmi venire. Al termine mi mostrò come lo si ingoia tutto d'un fiato, leccandosi con avidità anche le labbra.
scritto il
2025-10-12
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