Quel tubo rotto in cucina
di
tetris
genere
prime esperienze
Una piccola macchia di umido sul corridoio in corrispondenza della cucina. Ho cercato di risolvere il problema da solo, ma vista la mia scarsa capacità di idraulico ho aggravato il problema, Mi è restata una sola cosa da fare, avvertire il proprietario dell’appartamento in modo che facesse venire l’idraulico. Lui se ne lava subito le mani -Pensaci tu a chiamare chi vuoi ed inviami la fattura- Incombenza da poco, cerco qualcuno dalle mie parti, li chiamo mi dicono che verranno in settimana, mi avvisano il giorno prima. Mia moglie va dalla sorella dal momento che l’idraulico dovrà rompere il muro e questo a lei da fastidio. La mattina alle 9 arriva questo ragazzone nero con la tuta dell’impresa, la cassetta degli attrezzi, vuole sapere tutto quello che succede, lo conduco dove passano i tubi, esce sul balcone della cucina dove mia moglie
ha lasciato sullo stendi panni alcuni capi di intimo, tra cui perizoma e qualcos’altro. Il ragazzo vede, nota, mi sorride, come per chiedere “dov’è chi indossa questi?” Lascio perdere, si infila sotto le vasche dove sono i raccordi dello scarico. Guardo lui cosa
fa, non posso fare a meno di notare la forma del suo cazzo attraverso la tuta. Sono felicemente sposato con Miriana da tre anni, non ho mai avuto tendenze omosessuali, ma guardare quella forma, un po' mi stravolge e mi eccita, in pratica non riesco a distogliere la mia attenzione da quella forma irriverente. Lui si accorge della mia curiosità, cerca sempre di mettere in evidenza quell’orpello. Mi dice che sta cercando di evitare di rompere il muro anche se il lavoro è più faticoso. Lo seguo in tutte le operazioni, mi accorgo che suda tantissimo. Cerca la mia collaborazione, lo aiuto, comincio a sudare anch’io, dopo circa un’ora mi dice che il problema è risolto, si solleva dal posto di lavoro, entrambi siamo madidi di sudore. -Malè- questo il suo nome -Vuoi fare una doccia?- Accetta ma pone il problema degli indumenti bagnati, gli propongo di metterli al sole ad asciugarli. Andiamo in bagno, si toglie la tuta, oltre quella non indossava nulla, avevo visto bene, un cazzo enorme di lunghezza e di circonferenza, non potevo non guardarlo, lui se lo sistema, una manata su e giù, quello comincia a crescere, me lo mostrava fiero. Prendo la sua tuta bagnata la stendo vicino all’intimo di mia moglie, rientro in bagno, il suo cazzo era in posizione eretta, lo reggeva con le mani per tenerlo su, oltrepassava il suo ombelico. Mi fa segno di entrare nella cabina doccia con lui. Tolgo pantaloncini e maglietta, non porto nulla sotto come lui, ora anche
il mio cazzo è rigido, assolutamente più piccolo del suo. La cabina è stretta a malapena ci stiamo, i nostri corpi aderiscono, sentirmi quel cazzo sulla pancia, mi toglie il respiro, mi piego per quanto riesco, avvicino la bocca a quel glande, non ci stava nella bocca, mi sforzo, dilato al massimo le labbra, finalmente entra, che sollievo, lo masticherei, poi lo lascio, prendo il contenitore del bagnoschiuma, glielo verso addosso, inizio a massaggiarlo, con delicatezza, passo anche sul culo, glutei duri come il marmo.
Comincio a pensare come sarebbe contenta Miriana di vedere e provare questo marcantonio. Col bagnoschiuma naturalmente insisto sul cazzo, si irrigidisce e comincia a spruzzare sborra dappertutto, poi la sorpresa, prende il mio cazzo, mi sega e fa sborrare anche me. Questa non è stata paragonabile a nessuna altra sborrata, neanche a quelle fatte con Miriana con la migliore eccitazione. Lo asciugo, si lascia fare tutto, lui asciuga me, dico che la tuta sarà ancora bagnata, lo accompagno in camera , lo distendo sul letto ed inizio una venerazione di quel cazzo, non ha un pelo, la sua carnagione nera, liscia lo invito a mettersi pancia a terra, mi metto a cavalcioni su di lui, che dire, il culo più bello del cazzo, lo massaggio, lo bacio dappertutto, non ho il coraggio di infilare la lingua nel suo buchino, una questione di igiene. Lo faccio rimettere pancia in aria, mi sistemo col culo sul suo cazzo, ha ripreso vigore, così come il mio, vuole il mio cazzo in bocca, glielo offro ma con la bocca vado sul suo, un sessantanove in piena regola, questo è straordinario, il confronto con Miriana non può reggere, questo è celestiale, sborriamo assieme, non so quanta sborra emetto io, lui tantissima che ingoio avidamente.
Si sta facendo tardi, riprendo la tuta ormai asciutta. Mi espongo oltre ogni limite -Malè cerco di convincere Miriana a scopare con te, non so se ci riesco e se lei accetta- Mi risponde e dice che la cosa si può fare ma vuole anche il mio cazzo, come quello che
voglio io, si riveste ci salutiamo e va via lasciando un vuoto incolmabile in quella casa. Metto tutto in ordine, il pomeriggio mi chiama il titolare, mi dice il prezzo, irrisorio, dico che passo io, non dico nulla al proprietario. Ci mancherebbe altro, dovrei pagare io per quelle tre ore trascorse con Malè. La sera rientra Miriana, vede che è tutto a posto senza rotture, mi dice che sono bravo, ribatto che è stato bravo Malè, ho dovuto spiegare chi era Malè. La sera andiamo a letto, mi sentivo un peso sullo stomaco, non riuscivo a trattenermi, volevo raccontare quell’avventura, mi chiedevo come poteva prenderla, avevo paura che mi lasciasse, nulla mi fermava, con delicatezza inizio con la parte meno scabrosa, lei ascoltava presa dal racconto, mi spronava a continuare. Quando ho detto della misura del cazzo, mi è venuta sopra mettendosi il cazzo nella figa -Continua- mi diceva quando ho detto che l’ho portato in doccia, che sotto la tuta non portava nulla, era lei che mi scopava, un orgasmo, poi un altro e poi ancora -Ti piacerebbe che fosse tra noi?- -Siiii, lo voglio ora- Si stavano spalancando tutte le porte, il seguito sarà presto.
ha lasciato sullo stendi panni alcuni capi di intimo, tra cui perizoma e qualcos’altro. Il ragazzo vede, nota, mi sorride, come per chiedere “dov’è chi indossa questi?” Lascio perdere, si infila sotto le vasche dove sono i raccordi dello scarico. Guardo lui cosa
fa, non posso fare a meno di notare la forma del suo cazzo attraverso la tuta. Sono felicemente sposato con Miriana da tre anni, non ho mai avuto tendenze omosessuali, ma guardare quella forma, un po' mi stravolge e mi eccita, in pratica non riesco a distogliere la mia attenzione da quella forma irriverente. Lui si accorge della mia curiosità, cerca sempre di mettere in evidenza quell’orpello. Mi dice che sta cercando di evitare di rompere il muro anche se il lavoro è più faticoso. Lo seguo in tutte le operazioni, mi accorgo che suda tantissimo. Cerca la mia collaborazione, lo aiuto, comincio a sudare anch’io, dopo circa un’ora mi dice che il problema è risolto, si solleva dal posto di lavoro, entrambi siamo madidi di sudore. -Malè- questo il suo nome -Vuoi fare una doccia?- Accetta ma pone il problema degli indumenti bagnati, gli propongo di metterli al sole ad asciugarli. Andiamo in bagno, si toglie la tuta, oltre quella non indossava nulla, avevo visto bene, un cazzo enorme di lunghezza e di circonferenza, non potevo non guardarlo, lui se lo sistema, una manata su e giù, quello comincia a crescere, me lo mostrava fiero. Prendo la sua tuta bagnata la stendo vicino all’intimo di mia moglie, rientro in bagno, il suo cazzo era in posizione eretta, lo reggeva con le mani per tenerlo su, oltrepassava il suo ombelico. Mi fa segno di entrare nella cabina doccia con lui. Tolgo pantaloncini e maglietta, non porto nulla sotto come lui, ora anche
il mio cazzo è rigido, assolutamente più piccolo del suo. La cabina è stretta a malapena ci stiamo, i nostri corpi aderiscono, sentirmi quel cazzo sulla pancia, mi toglie il respiro, mi piego per quanto riesco, avvicino la bocca a quel glande, non ci stava nella bocca, mi sforzo, dilato al massimo le labbra, finalmente entra, che sollievo, lo masticherei, poi lo lascio, prendo il contenitore del bagnoschiuma, glielo verso addosso, inizio a massaggiarlo, con delicatezza, passo anche sul culo, glutei duri come il marmo.
Comincio a pensare come sarebbe contenta Miriana di vedere e provare questo marcantonio. Col bagnoschiuma naturalmente insisto sul cazzo, si irrigidisce e comincia a spruzzare sborra dappertutto, poi la sorpresa, prende il mio cazzo, mi sega e fa sborrare anche me. Questa non è stata paragonabile a nessuna altra sborrata, neanche a quelle fatte con Miriana con la migliore eccitazione. Lo asciugo, si lascia fare tutto, lui asciuga me, dico che la tuta sarà ancora bagnata, lo accompagno in camera , lo distendo sul letto ed inizio una venerazione di quel cazzo, non ha un pelo, la sua carnagione nera, liscia lo invito a mettersi pancia a terra, mi metto a cavalcioni su di lui, che dire, il culo più bello del cazzo, lo massaggio, lo bacio dappertutto, non ho il coraggio di infilare la lingua nel suo buchino, una questione di igiene. Lo faccio rimettere pancia in aria, mi sistemo col culo sul suo cazzo, ha ripreso vigore, così come il mio, vuole il mio cazzo in bocca, glielo offro ma con la bocca vado sul suo, un sessantanove in piena regola, questo è straordinario, il confronto con Miriana non può reggere, questo è celestiale, sborriamo assieme, non so quanta sborra emetto io, lui tantissima che ingoio avidamente.
Si sta facendo tardi, riprendo la tuta ormai asciutta. Mi espongo oltre ogni limite -Malè cerco di convincere Miriana a scopare con te, non so se ci riesco e se lei accetta- Mi risponde e dice che la cosa si può fare ma vuole anche il mio cazzo, come quello che
voglio io, si riveste ci salutiamo e va via lasciando un vuoto incolmabile in quella casa. Metto tutto in ordine, il pomeriggio mi chiama il titolare, mi dice il prezzo, irrisorio, dico che passo io, non dico nulla al proprietario. Ci mancherebbe altro, dovrei pagare io per quelle tre ore trascorse con Malè. La sera rientra Miriana, vede che è tutto a posto senza rotture, mi dice che sono bravo, ribatto che è stato bravo Malè, ho dovuto spiegare chi era Malè. La sera andiamo a letto, mi sentivo un peso sullo stomaco, non riuscivo a trattenermi, volevo raccontare quell’avventura, mi chiedevo come poteva prenderla, avevo paura che mi lasciasse, nulla mi fermava, con delicatezza inizio con la parte meno scabrosa, lei ascoltava presa dal racconto, mi spronava a continuare. Quando ho detto della misura del cazzo, mi è venuta sopra mettendosi il cazzo nella figa -Continua- mi diceva quando ho detto che l’ho portato in doccia, che sotto la tuta non portava nulla, era lei che mi scopava, un orgasmo, poi un altro e poi ancora -Ti piacerebbe che fosse tra noi?- -Siiii, lo voglio ora- Si stavano spalancando tutte le porte, il seguito sarà presto.
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Commenti dei lettori al racconto erotico