La mia notte in discoteca a Milano
di
letiziaperry_2003
genere
dominazione
Ho 22 anni, sono alta un metro e settanta, con lunghi capelli neri e due occhi azzurrissimi. E in quel periodo ero appena uscita da una storia, una di quelle che ti lasciano con l'amaro in bocca e la voglia di spaccare il mondo. Per fortuna, le mie amiche non mi hanno lasciata a casa a piangermi addosso. "Divertiamoci, Letizia," mi hanno detto. E così, una sera di qualche mese fa, ci siamo trovate in una famosa discoteca di Milano (il nome non lo farò per discrezione). L'obiettivo era chiaro: dimenticare e ricominciare a vivere.
Mentre ballavamo, ho notato lui in mezzo alla pista. Era alto, carino, ma soprattutto, il suo fisico scolpito si intravedeva sotto la maglietta scura. Un adone. E quando i nostri sguardi si sono incrociati, ho sentito che quella serata avrebbe preso una piega diversa. Si è avvicinato per provarci, e all'inizio l'ho allontanato con una scusa. Ma lui ha continuato a insistere, con quel suo sorriso sfacciato e irresistibile che mi ha fatto capitolare.
Abbiamo iniziato a ballare, i nostri corpi che si sfioravano in un gioco di sguardi e mosse sensuali. La musica pulsava, il calore della pista era quasi insopportabile e tra un passo e l'altro, i nostri sguardi si incrociavano, come se stessimo già dicendo molto di più di quello che le parole avrebbero potuto. Ho chiuso gli occhi e ho ceduto al momento. Le nostre labbra si sono incontrate in mezzo a tutta quella gente e in un attimo, il mondo attorno a noi è scomparso.
Siamo rimasti a baciarci con una foga che non sentivo da tempo, un bacio lungo e umido, di quelli che ti lasciano senza fiato. È stato lui a prendere l'iniziativa, afferrandomi per un braccio e trascinandomi via dalla pista, verso i bagni. Era una follia, lo sapevo, ma non mi importava.
Una volta entrati, mi ha spinto in un angolo buio e, senza dire una parola, mi ha spinto in ginocchio. Non ho protestato. Anzi, un brivido di eccitazione mi ha percorso la schiena. Con un gesto lento e deciso, gli ho sfilato la cintura e ho abbassato la lampo dei suoi pantaloni. Quando il suo membro è saltato fuori, l'ho afferrato. Era grosso, più di quanto mi aspettassi, ma in quel momento non provavo paura, solo un'enorme voglia di assecondarlo.
La mia bocca ha subito obbedito. Ho fatto scivolare la sua lunghezza tra le mie labbra, prendendolo tutto, fino in fondo alla gola. Mi mancava l'aria, ma il piacere che sentivo mi ha spinto a continuare. Non mi sono limitata a succhiare: ho accarezzato la sua erezione con la lingua, ho leccato ogni curva, ogni goccia di umore. E mentre la mia bocca era impegnata a soddisfarlo, ho anche usato la mia mano per accompagnare il movimento, accarezzandolo fino alla base.
Il suo respiro si è fatto più pesante, i suoi gemiti più profondi. Ho continuato a succhiare con forza, sentendo la mia bocca che lavorava con un'abilità che non pensavo di avere. Mi sono spinta al limite, non per lui, ma per me stessa, per sentire la mia natura più selvaggia che prendeva il controllo. Quando ho sentito che stava per venire, ho rallentato, guardandolo negli occhi con la coda dell'occhio per vedere la sua espressione. E quando è venuto, mi sono assicurata di accogliere ogni goccia del suo seme.
Ho bevuto tutto, senza esitare, perché sono una brava porcellina e mi piace assecondare il mio padrone.
Usciti dal bagno, i nostri sguardi si sono incrociati di nuovo, ma questa volta c'era una nuova intesa tra noi. Lui mi ha sorriso con un'aria di soddisfazione e mi ha chiesto il numero di telefono. Gliel'ho dato senza pensarci due volte. Ci sono notti che cambiano tutto. E questa era una di quelle.
Continua...
se volete altri dettagli IG letiziaperry_
Mentre ballavamo, ho notato lui in mezzo alla pista. Era alto, carino, ma soprattutto, il suo fisico scolpito si intravedeva sotto la maglietta scura. Un adone. E quando i nostri sguardi si sono incrociati, ho sentito che quella serata avrebbe preso una piega diversa. Si è avvicinato per provarci, e all'inizio l'ho allontanato con una scusa. Ma lui ha continuato a insistere, con quel suo sorriso sfacciato e irresistibile che mi ha fatto capitolare.
Abbiamo iniziato a ballare, i nostri corpi che si sfioravano in un gioco di sguardi e mosse sensuali. La musica pulsava, il calore della pista era quasi insopportabile e tra un passo e l'altro, i nostri sguardi si incrociavano, come se stessimo già dicendo molto di più di quello che le parole avrebbero potuto. Ho chiuso gli occhi e ho ceduto al momento. Le nostre labbra si sono incontrate in mezzo a tutta quella gente e in un attimo, il mondo attorno a noi è scomparso.
Siamo rimasti a baciarci con una foga che non sentivo da tempo, un bacio lungo e umido, di quelli che ti lasciano senza fiato. È stato lui a prendere l'iniziativa, afferrandomi per un braccio e trascinandomi via dalla pista, verso i bagni. Era una follia, lo sapevo, ma non mi importava.
Una volta entrati, mi ha spinto in un angolo buio e, senza dire una parola, mi ha spinto in ginocchio. Non ho protestato. Anzi, un brivido di eccitazione mi ha percorso la schiena. Con un gesto lento e deciso, gli ho sfilato la cintura e ho abbassato la lampo dei suoi pantaloni. Quando il suo membro è saltato fuori, l'ho afferrato. Era grosso, più di quanto mi aspettassi, ma in quel momento non provavo paura, solo un'enorme voglia di assecondarlo.
La mia bocca ha subito obbedito. Ho fatto scivolare la sua lunghezza tra le mie labbra, prendendolo tutto, fino in fondo alla gola. Mi mancava l'aria, ma il piacere che sentivo mi ha spinto a continuare. Non mi sono limitata a succhiare: ho accarezzato la sua erezione con la lingua, ho leccato ogni curva, ogni goccia di umore. E mentre la mia bocca era impegnata a soddisfarlo, ho anche usato la mia mano per accompagnare il movimento, accarezzandolo fino alla base.
Il suo respiro si è fatto più pesante, i suoi gemiti più profondi. Ho continuato a succhiare con forza, sentendo la mia bocca che lavorava con un'abilità che non pensavo di avere. Mi sono spinta al limite, non per lui, ma per me stessa, per sentire la mia natura più selvaggia che prendeva il controllo. Quando ho sentito che stava per venire, ho rallentato, guardandolo negli occhi con la coda dell'occhio per vedere la sua espressione. E quando è venuto, mi sono assicurata di accogliere ogni goccia del suo seme.
Ho bevuto tutto, senza esitare, perché sono una brava porcellina e mi piace assecondare il mio padrone.
Usciti dal bagno, i nostri sguardi si sono incrociati di nuovo, ma questa volta c'era una nuova intesa tra noi. Lui mi ha sorriso con un'aria di soddisfazione e mi ha chiesto il numero di telefono. Gliel'ho dato senza pensarci due volte. Ci sono notti che cambiano tutto. E questa era una di quelle.
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Commenti dei lettori al racconto erotico