Liza e Giorgio

di
genere
dominazione



Liza, con i suoi occhi penetranti e un sorriso malizioso, lo trascinò nella sua tana. "Girgio, oggi ti farò vedere cosa significa davvero divertirsi," sussurrò, mentre le sue unghie affilate tracciavano linee invisibili sulla sua pelle. Lui, timido e riservato, sentì un brivido di anticipazione e paura.

La stanza era buia, illuminata solo da candele rosse che gettavano ombre danzanti sulle pareti. Lei lo spinse sul letto, le sue mani forti lo immobilizzarono. "Non ti muovere," ordinò, la voce ferma. Tirò fuori una frusta di pelle nera, accarezzandola con un sorriso perverso. "Oggi imparerai cosa significa obbedire."

Il primo colpo lo fece sobbalzare, ma lei lo zittì con un bacio profondo, la lingua esploratrice. "Shh, rilassati," mormorò, mentre la frusta scendeva di nuovo, questa volta più forte. Il dolore si mescolò al piacere, un misto inebriante.

Liza si spogliò lentamente, rivelando un corpo scolpito e tatuato. Si sedette su di lui, le sue cosce strette intorno ai suoi fianchi. "Adesso è il tuo turno," disse, spingendo il suo viso contro il suo seno. Lui obbedì, leccando e mordendo, mentre lei gemeva di piacere.

La notte continuò con una serie di giochi sadomaso, ogni azione più intensa della precedente. Lei lo legò, lo frustò, lo portò al limite e oltre, mentre lui si abbandonava completamente al suo controllo. Dietro la sua furia, in fondo, Liza sapeva che solo Giorgio tra tutti, l'accettava per quel che era: ninfomane, trasgressiva e perversa.

Finito il gioco,Liza gli si avvicinò e gli sussurrò in un orecchio:
"Solo tu capisci come sono fatta, se fossi una di quelle stupide puttanelle che mi sbatto tutti i giorni, ti chiederei di sposarmi!"
scritto il
2025-08-22
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