Papà ti regalo la mia verginità. PARTE II

di
genere
incesti

Da "Papà ti regalo la mia verginità..."

Mi svegliai al mattino, lui non c'era più, sentivo ancora l'odore e il calore della sua pelle su di me. Era andato via da poco, lasciandomi li sotto il lenzuolo che avevamo condiviso. Sentivo i suoi passi silenziosi muoversi in cucina, avevo voglia di vederlo e di baciarlo così come facevo sempre ogni mattino. Era seduto a tavolo a fare colazione, pronto per andare a lavorare. 
"Ciao papà, hai dormito bene?" 
"Benissimo, cara! E tu?" 
Arrossata in volto gli risposi:
"Splendidamente, papa! "
"Mi fa piacere, cara. Ma ora devo andare a lavorare, ci vediamo nel pomeriggio." 
Pensavo e ripensavo a ciò che era accaduto la notte precedente, non riuscivo a vederci niente di male, di brutto, in fondo è sempre amore. Tutto il giorno rimasi catalizzata nel rivivere mentalmente quei momenti di passione, di intimità. Non vedevo l'ora che tornasse dal lavoro per capire quali erano state le sue emozioni e sensazioni. Poco dopo pranzo mi chiamo al telefono, con la scusa di sapere se avevo pranzato, per chiedermi come stavo. Gli risposi :
"Bene, un po' confusa, ma bene! "
"Anch'io un po' confuso, poi quando torno ne parliamo". 
Di cosa dovevamo parlare? Non ero mai stata così bene, ed anche lui sembrava stare bene. Intorno le 17:00 la porta si aprì, ecco papà entrare con la sua borsa sa lavoro. Mi saluta, mi bacia e si toglie qualcosa di troppo che aveva addosso. Mi fa segno di seguirlo in salotto. Lo seguo, sono agitatissima, non distolgo gli occhi da lui e dalle sue labbra, aspetto che si muovono per sentire ciò che ha da dire. Anche lui è agitatissimo, gli verso un bicchiere di acqua e glielo porgo. 
"Grazie tesoro, ne ho proprio bisogno, ma ora lasciami che ti spiego alcune cose e non rispondermi fino a quando non avrò finito. Sai da quando tua madre mi ha lasciato, non ho accettato di buon grado questa situazione, non sono riuscito a costruire un nuovo rapporto con una nuova donna, solo rapporti occasionali che lasciano il tempo che trova. L'astinenza sessuale è una brutta bestia, mi basta toccare una donna per ottenere un'erezione istantanea, è successo anche con te e non avrei voluto che succedesse. E in un attimo di debolezza ho cercato rifugio nel tuo letto, e tu, con la tua straordinaria sensibilità, hai capito che avevo bisogno di calore. Di ciò che è successo subito dopo non so darti una spiegazione, ma mi sono sentito in armonia con te, ricevendo altrettanto conforto. Ti prometto che non succederà più e ti chiedo perdono per averti oltraggiato".
"Papà, non mi devi chiedere scusa, se non avessi voluto, non avrei acconsentito a ciò che abbiamo fatto. L'ho fatto perché l'amore che ci lega, è un amore che va oltre ogni logica, un amore quasi carnale. Ti voglio bene e farei qualsiasi cosa per te". 
"Grazie amore mio non avevo dubbi".
Ci abbracciammo forte con la stessa naturalezza di sempre. I giorni trascorrevano nella quotidianità di sempre. Una sera non avevo voglia di rimanere sola a letto, quindi chiesi a mio padre la possibilità di fargli un po' di compagnia nel suo letto. Acconsentii, mi fece spazio alzando il lenzuolo e permettendomi di accostarmi a lui. Mi accolse tra le sue braccia, il mio capo sul suo petto e il braccio intorno al suo torace. Rivivevo per un attimo gli istanti di quella volta in cui ci siamo ritrovati uniti in un corpo unico. Le stesse sensazioni percorrevono mio corpo, ed immagino che lo stesso fosse per lui. Feci scivolare il mio braccio verso il basso, sorvolando e facendo finta di urtare, casualmente, la sua intimità ed avendo la prova di quello che immaginavo. Il suo pene era eretto. La mia mano era adagiata sulla sua gamba, con delle leggere carezze le mie dita solcavano la sua pelle. Ma era sulla sua patta del pigiama che volevo arrivare, così poco alla volta guadagnavo terreno. Papà era lì immobile che scrutava i miei movimenti, desideroso di capire dove volessi arrivare, ed io avevo tutta la volontà di accontentarlo. Senza pensarci troppo, infilai la mano all'interno del pigiama e sotto gli slip. Era duro e caldo. Lo guardai in viso e gli diedi un bacio sulla bocca. 
"Grazia, non dovresti farlo, abbiamo stabilito che tra noi non può esserci un rapporto che va oltre a quello che caratterizza un padre con una figlia".
"Tranquillo papà, mi limiterò a darti solo qualche piccolo sollievo". 
Così iniziai a praticargli una sega. Il suo volto era rilassato, godeva di questa mia manipolazione, ed io ero contenta nel vederlo soddisfatto. Scostai il lenzuolo per non sporcarlo. Vedere il suo membro nella sua piena eccitazione era un piacere. Dopo averlo segato per bene, venne, accompagnato dai suoi gemiti di piacere. 
"Grazia, non eri tenuta a farlo". 
"Perché non ti è piaciuto?" 
"Si certo, ma è pur sempre una cosa proibita, anche se eccitante". 
"Rilassati papà e abbracciami". 
Questa situazione la ripetemmo più volte nel tempo, due, tre volte al mese lo accontentavo così. Venne il giorno del suo compleanno. La sera organizzammo una piccola festa in allegria, tra amici e parenti. Una volta andati via tutti mi avvicinai a lui, avevo in serbo un regalo che non avrebbe rifiutato. Lo presi per mano e lo condussi nella stanza da letto. Già immaginava l'epilogo, ma non immaginava i miei propositi. Lo feci spogliare, facendolo rimanere in intimo, lo stesso feci io. Ci sdraiammo e con la mano cercai il suo membro, sempre pronto ed eretto. Iniziai a masturbarlo con la solita delicatezza, e dalla sua espressione facciale sembrava essere contento. Ma per l'occasione volevo concedere qualcosa in più. Lo convinsi a togliersi ancora gli ultimi indumenti. Mi sedetti sulle sue gambe, avevo davanti il suo corpo e il suo membro con il quale lo masturbavo con le mani. Mi tolsi anch'io quelle poche cose che avevo addosso. Mi ammirava con molta attenzione. 
"Come sei bella Grazia" 
E con le mani mi accarezzava e mi sorreggeva i seni. Mi chianai verso lui, andando in avanti per poterlo baciare, mentre sentivo il suo pene scivolare lungo il mio bacino e posizionarsi tra le gambe. Mi aiutai con la mano per dirigerlo sulla mia figa. 
"Ma Grazia, avevamo detto che mai più avremmo avuto un rapporto completo".
"Lo so , papà. Ma oggi è il tuo compleanno e questo è il mio regalo speciale per te".
Nel frattempo lo sentivo scivolare in me, che dolce sensazione sentirlo pulsare e muoversi dentro di me. Ero io, con le mani appoggiati sul suo petto a decidere il ritmo e gli affondi, rivivevo le sensazioni della nostra prima volta. Lui mi teneva i seni quasi a sorreggerli e incrociando il suo guardo gli sussurravo:
"Ti piace papà?" 
Quasi come se avesse vergogna chiudeva gli occhi, ma era evidente che era in estasi. Mi rispose a voce bassa:
"È meravigliosamente stupendo, amore mio". 
Rimasi a cavalcare per buon 15 minuti e lui con le mani ancorare sul bacino seguiva il ritmo forsennatamente. Dopodiché mi chiese di cambiare posizione, prima supina con le gambe alzate e mantenute dalle sue braccia e poi a pecorina. I miei orgasmi erano crescenti di intensità man mano che mi scopava. Non avrei resistito oltre. 
"Papà sto per venire!" 
"Anch'io tesoro" 
Sentii inondarmi del suo seme caldo e colarmi lungo le gambe. Fu meraviglioso, sensazioni uniche che ti lasciano senza fiato. Ci stendemmo sul letto, uno accanto all'altro abbracciati. Il mattino mi svegliai al rumore dell'acqua. Si stava facendo la doccia. Non ero ancora sazia della notte trascorsa. Mi alzai, ed entrai in bagno. Eccolo lì sotto il soffione a rilassarsi. Mi tolsi I pochi indumenti che indossavo, ed entrai nel box doccia. Mi vide stupito e mi disse:
"Cosa ci fai qui?" 
"Ho bisogno anch'io di farmi una doccia". 
Con l'acqua che ci piombava addosso, ci baciammo appassionatamente, le mani scivolavano sui nostri corpi procurando dolci piaceri. Non mi bastava, volevo procurargli un piacere diverso. Mi piegai sulle ginocchia, avevo il dio membro tra le mani e all'altezza del mio viso. Iniziai a baciarlo, leccarlo e con l'intenzione di fargli un pompino. Spalancai la bocca e lo feci mio. Mi dedicai amorosamente nella pratica a tal punto che gemeva in continuazione. Quando ormai era al limite, mi fece alzare e mi pose frontalmente alla parete. Da dietro mi penetrò nella figa e iniziò a martellarmi duramente. Venimmo insieme in un vortice di piacere, l'uno schiacciato all'altro. Continua.......... 
scritto il
2025-08-20
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