La cena del lavoro è il pretesto

di
genere
scambio di coppia

Premessa: i nostri racconti partono da una base reale per poi trasformarsi in desideri e sogni che possono essere di entrambi o di uno solo.

Era una sera di primavera, torni dal lavoro dicendomi che la settimana prossima c’è la cena con i tuoi colleghi, come ogni volta, io rimango con i bimbi a casa e te vai a cena.
Arriva il giorno della cena… la serata prosegue come le altre, tra racconti di lavoro, qualche cazzata, qualche frecciatina tutto tranquillo. Vicino al vostro tavolo che un tavolo di ragazzi sui trent’anni che festeggia un compleanno. Mentre cenavi noti che due di loro ti fissano ma fai finta di niente, dentro di te pensi: “ chissà che guardano, forse faccio ridere con questi capelli….” .
La collega che è accanto a te arrivati al dolce ti si avvicina all’orecchio e ti dice:”Mi sa che hai fatto colpo!”, la guardi e gli dici:” ma con chi ce l’hai, ma che dici??”. Le ti guarda e dice: “guarda bene quei due al tavolo accanto al nostro”… inizialmente non guardi per non dare sospetto, poi aguzzi la vista e vedi che i due ragazzi, tra l’altro anche bellocci, ti stanno guardando fissa e confabulano…la tua collega ti si mette all’orecchio e ti sussurra: “guarda bene”.
La cosa ti incuriosisce e quindi cerchi di capire dove vuole andare a parare…il ragazzo che è vicino al capotavola a la sua mano destra sopra la patta dei pantaloni che si sta toccando. Guardi la tua collega e gli dici: “ ma scherzi, ma che sta facendo quello!!!”…lei ti risponde:” oh, sei una bella donna e sei giovane, che vuoi che faccia, gli hai fatto salire gli ormoni.” Quella scena in realtà ti aveva un po’ eccitato. Essere ancora desiderata dopo due bambini ti piaceva e ti faceva sentire ancora più donna.
Finisce la cena e andate a fare un giro in centro non dando peso a quello che era successo. Ovviamente tutti a cena avevano bevicchiato e il caso vuole che nel corso rincontrate quei ragazzi, anche loro belli allegri. A questo punto i due non perdono tempo e si fanno avanti: “ ciao piacene, Gregorio, piacere ( l’altro) Edoardo….”, lo guardi esterrefatta ma anche piacevolmente felice per questa cosa inaspettata,…” piacere mio”…. I due iniziano a fare due chiacchiere e ovviamente per cortesia ed educazioni rispondi anche se cerchi di divincolarti per non perdere i colleghi. I ragazzi continuano a parlare mentre camminate per il corso. Arriva una tua collega dopo poco e li blocca subito: “ragazzi, calma, è una bella ragazza ma è impegnata.” I due si bloccano un attimo poi rispondono: “ mica facciamo niente di male, solo due chiacchiere.” La collega a bloccato un po’ il proseguo della serata e quindi i due dopo poco si allontanano non prima però che uno dei due ti avesse chiesto il numero. Te hai detto subito di no ma lui è stato molto insistente e alla fine hai ceduto, hai pensato che al limite non gli avresti risposto. La serata finisce e torni a casa, stanca e un po’ intontita. Il giorno dopo ci svegliamo e ti chiedo come è andata, mi racconti tutto nei dettagli, io ti chiedo se ti avesse già scritto ridendo anche se la risata era di cirscostanza, ero arrabbiato e incuriosito in realtà. Te mi dici di no e la finiamo lì. Passa qualche giorno e ti arriva un messaggio: “ Hei ciao, sono Gregorio ti ricordi di me?? Ma non torni più a cena da queste parti??” Ovviamente lo lasci lì e fai finta di niente…nei giorni a seguire arrivano altri messaggi ma tu non li consideri. Dopo qualche mese usciamo a cena io e te, non ti erano arrivati più messaggi, ceniamo e andiamo per il corso….te sei splendida, pantalone verde stretto che risalta le chiappe, canottierina che risalta le tette e una giacchetta di pelle dato che tira un po’ di venticello anche se è caldino.
Il caso vuole che passeggiando incontri questo ragazzo con la sua ragazza, pensi che sicuramente farà finta di niente e invece ti viene a salutare e ti chiede come mai no gli hai mai risposto. Te inventi una scusa del cazzo e lui ci crede, però, ti dice che ti devi sdebitare e gli devi offrire una bevuta. Te mi guardi come per dire: “portami via” e invece io ti guardo e dico:” indubbiamente almeno una bevuta gliela devi”. Mi guardi storto ma decidiamo di andare a bere una cosa al volo. Ci mettiamo a parlare e il tempo passa, stranamente ci troviamo bene e te hai legato molto con la ragazza che più o meno a la tua età come del resto lui. Beviamo e ridiamo, chiacchieriamo e ogni tanto Gregorio ti appoggia una mano nel ginocchio per avere la tua attenzione ma sembra niente di che…passa il tempo e non ce ne accorgiamo fino a quando la ragazza, credo si chiamasse Pamela, se ne esce dicendo: “ragazzi io ho fame, vi va se preparo un piatto di pasta a casa mia??” Io e Gregorio annuiamo subito mentre te sei un po’ titubane ma alla fine andiamo. Fortunatamente abitavano a 15 minuti a piedi da dove eravamo, ci facciamo questa camminata così smaltiamo un po’. Arriviamo, casetta piccola ad un piano con un po’ di verde intorno tutta di pietra, molto carina…Pamela inizia a cuninare con te che l’aiuti, Gregorio invece, tanto per non farsi mancare niente, apre una bottiglia di bollicine…ormai siamo arrivati all’una di notte, abbiamo mangiato e bevuto un paio di bottiglie, ridiamo anche per la minima cazzata…nel ridere ti cade un po’ di bollicine sulla mia gamba, mi bagni un po’ i pantaloncini…Pamela corre a prendere della carta per asciugare e inconsciamente inizia a tamponare. Il problema è che sono bagnato nella parte alta della coscia e lei tamponava un po’ qua un po’ là con te che guardavi e l tenevi sotto controllo. Gregorio, ormai bello allegro, ha avuto la brillante idea di tirati un po’ di bollicine sul petto per poi dire a Pamela: “bene, lui lo hai asciugato, ora devi asciugare lei”. Pamela non ci pensa due volte e inizia ad asciugarti però non con la carta ma con la bocca e la lingua…io e Gregorio rimaniamo di pietra, praticamente ci passa quasi tutta la pseudo sbornia. Te invece, molto dolcemente, appoggi le tue mani sulla sua testa e la tieni lì con te…con l’aiuto dell’alcool iniziate a baciarci e a toccarvi. Ovviamente a questa vista Gragorio inizia a toccarsi da fuori i pantaloni, io per l’imbarazzo e per non so cosa mi alzo e vado al bagno. Al mio ritorno le luci erano spente, c’era solo una luce in un altra stanza che faceva un po’ di bagliore nella stanza, te e Pamela vi state baciando appassionatamente mentre vi toccate le tette, Gregorio è rimasto dove l’ho lasciato ma con l’uccello di furi che si sta segando. Mentre ti abbassi per leccare le tette a Pamela, Gregorio ne approfitta per metterglielo in bocca. Scena sublime, io mi eccito tantissimo e inizio a segarmi…piano piano mi metto dietro di te e ti slaccio i pantaloni, te li abbasso dolcemente e ti inizio a leccare e dare i morsi sulle chiappe…passano uno o due minuti e ti inizio a leccare la fica mentre te ti sei abbassata a leccare quella di Pamela. Rimaniamo così per alcuni minuti poi non resisto più e te lo metto dentro, il tuo mugualto di piacere manda in estasi Gregorio che prende Pamela la sdraia e gli mette il cazzo dentro mentre lei ha la bocca sulle tue tette. Io vengo tempo zero e corro al bagno a pulirmi. Quando torno Gregorio e Pamela sono sempre lì solo che te adesso sei con la fica a cavallo della sua bocca con Gregorio che ti lecca e succhia le tette….mi torna subito duro vedendovi. Mi avvicino e te lo metto in bocca, giusto il tempo di bagnarlo un po’ che sono di nuovo dietro di te…ti ho messo a 90 sopra Pamela così da poterla anche leccare. Gregorio sentendo il tuo respiro caldo sul suo cazzo e qualche colpo di lingua viene subito…anche lui va in bagno per sistemarsi…siamo rimasti io te e Pamela, mentre te lo mette dentro lei un po’ ti lecca il clitoride e un po’ mi lecca le palle….torna Gregorio, sfinito…si mette in ginocchio e insieme a te leccate la fica di Pamela che ha un orgasmo, l’ennesimo…un po’ come te. Pochi secondi e vengo anche io, un po’ sulla tua schiena e un po’ in bocca a Pamela. Ci buttiamo tutti nel letto esausti, a turno ci facciamo una bella doccia rilassante. Ci stiamo per addormentare dopo aver rimesso qualche indumento e Gregorio ci dice: “ chi avrebbe mai immaginato una cosa del genere, da una cena cazzata con gli amici….guarda che belle persone abbiamo conosciuto ”ci guardiamo e sorridiamo tutti, a quel punto ti giri verso di me e mi dici: “ se è sempre così non vedo l’ora di rifare la prossima cena con i colleghi…” scoppiamo a ridere consapevoli che servirà ben poco per riprovare quella situazione. La mattina appena svegli abbiamo di nuovo giocato tutto insieme.
scritto il
2025-08-13
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