Una domenica io e mia moglie senza bambini.

di
genere
orge

Quando ci sono i figli, la vita di coppia, sotto l’aspetto sessuale, ne risente, se a questo si aggiunge che eravamo restii a lasciarli dai nonni a causa della vita libertina che conducevano. Una volta si sono messi d’accordi i quattro, genitori miei e di Luciana, hanno programmato loro quattro con i nipotini.
Praticamente un evento eccezionale. Premetto che mia moglie, dopo sposati, si è concessa qualche scappatella, diciamo pure che non mi sono mai opposto, lei mi confessava tutto, questo rafforzava la nostra unione. Torniamo alla domenica in cui eravamo soli, senza dirle la meta che avevo in mente, abbiamo caricato quello che ci poteva servire e siamo partiti, Dovevamo percorrere una cinquantina di chilometri con la nostra utilitaria. A metà strada circa, sulla strada statale 16 vediamo un ragazzo che fa l’autostop, non volevo fermarmi perché sembrava un ragazzino, Luciana mi invita ad accoglierlo -Magari è uno che deve tornare a casa- mi fermo, lui si avvicina al finestrino, ci dice che deve andare al mare, poco prima di Ortona. -Vai forse ai Ripari di Giobbe- -Si come fai a saperlo?- -Anche noi siamo diretti in quel posto- -Che culo- ha risposto, da vicino sembrava più grande. Nella nostra utilitaria non avevamo il sedile davanti, quindi io
guidavo, Luciana era seduta dietro, il ragazzo si è messo vicino a lei. C’era pochissimo spazio perché tra le altre cose avevo caricato un voluminoso materassino, non solo perché Luciana era nuda, aveva indossato solo una maglietta che a malapena le copriva il culo. Il ragazzo che ha detto di chiamarsi Pino, ha strabuzzato gli occhi anche perché Luciana ostentava le sue qualità dando al ragazzo la possibilità di capire quali fossero le sue intenzioni.
Stavano strettissimi Luciana e Pino a causa del poco spazio, la figa depilata di Luciana era un invito, il ragazzo non ha osato nulla. -Perché vai ai Ripari di Giobbe?- -Si può stare nudi- -Anche noi per lo stesso motivo-. Questo avvenimento è successo qualche anno fa perché ora hanno costruito una pista ciclabile nel vecchio tracciato ferroviario, pertanto si può andare ma non restare nudi. Forse qualche posticino si ricava, ma è scomodo. Siamo arrivati, la strada in discesa tutta buche e polverosa, mi stava venendo il dubbio che non saremmo riusciti a risalire. Comunque ormai c’eravamo, abbiamo scaricato tutto, abbiamo dovuto scavalcare qualche scoglio per isolarci. Ho gonfiato il materassino, Luciana
è rimasta subito nuda, Pino lo vedevo indeciso -Che fai non ti spogli?- -Mi vergogno - -Che ce l’hai piccolino- -No è grande- Dai non scherzare- Toglie prima la maglietta, toglie i pantaloncini mostra un cazzo veramente troppo grande per la sua età, più grosso del mio che non sono l’ultimo arrivato. Luciana si era distesa sul materassino, ha preso la crema -Dai Pino spalmami- Con molta cautela ha iniziato, lei allargava le gambe -Anche sulla figa- Io stavo sistemando la roba -Dammi la crema ora ti faccio vedere io come si fa- Ha fatto mettere Pino disteso, ormai il cazzo era partito, lei si mette a cavallo, infila il cazzone nella figa e spalmava il ragazzo che aveva gli occhi chiusi. Ho messo il cazzo in bocca a Luciana, penso che come assaggio non c’è male, poi Luciana comincia ad avere orgasmi, era lei a dettare il ritmo, Pino fermo subiva quella piacevole tortura, poi si è inarcato ed è venuto. Io ho subito la stessa sorte, subito dopo il riposino di recupero -Pino con quel cazzo chissà quante donne ti verranno dietro- -Nessuna, hanno paura, questa è la prima volta che lo metto in una figa- E’ intervenuta Luciana -Non sanno che cazzo si perdono, oggi ti faccio recuperare il tempo perso- Sentiamo un vociare, mi scorgo un pochino, vedo arrivare due ragazzi, nudi anche loro, scavalcano, ci salutano, chiedono se danno fastidio, li accogliamo, intanto Luciana aveva in bocca il cazzo di Pino -Stanno insieme?- ha chiesto uno dei due -Stiamo insieme noi, lei è mia moglie, lui faceva l’autostop, l’abbiamo caricato ora si sta scopando lei- Sono partiti anche i cazzi dei ragazzi, Luciana si è distesa sul materassino, segava ai ragazzi, aveva dentro il cazzo di Pino ed il mio in bocca. Che situazione, qualcosa avevo immaginato, non mi aspettavo quel ben di dio, mia moglie con quattro cazzi contemporaneamente, era la prima volta. Che troia, l’avevo riscoperta come piaceva a me. I ragazzi l’hanno ricoperta di sborra, la figa e la bocca piena. Mi è venuta una irrefrenabile
voglia, ho fatto spostare tutti, mi sono messo su Luciana intrisa di sborra sui seni, sulla pancia, nella figa quella di Pino, la mia in bocca. L’ho scopata in quel lago di sborra, scivolava tutto, l’ho baciata riassaporando la mia sborra, un orgasmo che non avevo mai avuto in quel modo. Dopo un po' siamo andati in acqua a lavarci -Ragazzi oggi la dobbiamo far godere in tutti i modi- L’idea era quella anche se i primi sintomi di stanchezza affioravano. Abbiamo raccontato un po' delle nostre cose, tutti interessati, mi ammiravano per trattare mia moglie in quel modo -Forse non tutti saremmo capaci- -Tutto sta a provare- Dopo il
pranzo frugale abbiamo cercato di replicare quello che avevamo fatto la mattina, Lei ha avuto i soliti orgasmi, la nostra potenza, nonostante le nostre sborrate non hanno avuto lo stesso effetto della mattina. Alle sedici siamo tornati alla macchina, i ragazzi avevano parcheggiato vicino alla nostra. Quando ci siamo salutati ci hanno confessato che erano bisex, era venuti per stare una giornata assieme e fare del sesso tra loro, è che avevano trascorso una giornata stupenda. Nel viaggio di ritorno Luciana e Pino si sono addormentati, a lui l’abbiamo lasciato dove l’avevamo caricato. Siamo andati a riprendere i bambini, non ci aspettavano così presto, c’erano solo mio padre e la mamma di Luciana -Dove
sono gli altri?- Non sapevano cosa rispondere, dopo pochi minuti sono usciti seminudi mamma ed il padre di Luciana, questi porci si scambiavano le mogli. Ci voleva la ciliegina sulla torta. Valli a capire i consuoceri.
di
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2025-07-30
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