Incontro a Firenze - 4° Parte - La sorpresa

di
genere
scambio di coppia

Dopo aver ricevuto il messaggio col quale il mio amico mi informava che potevo recarmi sul luogo che nascondeva la mia misteriosa sorpresa mi incamminai insieme ad Emy fino a fuori dal museo; ci tenevamo per mano e quel contatto amplificava la mia eccitazione tenuta viva e pulsante sia dalle fantasie su cosa sarebbe potuto accadere nei prossimi minuti che dalla bellezza e sensualità di Emy.

Percepivo come sempre più profondamente cresceva tra noi un feeling che neppure nelle più ottimistiche previsioni avrei potuto immaginare e ogni suo sguardo , ogni movimento, ogni sorriso mi diceva che anche lei provava la stessa identica sensazione.

Arrivammo in breve tempo in una viuzza che incrociava con Piazza de Salterelli e mi fermai vicino ad un pesante portone. Nessun nome né civico. Solo una piccola cassaforte elettronica con un display a 6 cifre ed un tastierino numerico.
Digitai il codice fornito dal mio amico e trovai dentro al contenitore una chiave, pesante ed antica come la porta per cui era stata progettata.

Emy seguiva rapita questa insolita caccia al tesoro del tutto ignara su dove saremmo andati e che genere di sorpresa le nascondevo.

Misi la chiave sulla toppa e feci scattare la pesante serratura che rumorosamente ci spalancò l'accesso all'antico palazzo fiorentino.

Io ed Emy entrammo dentro adattandoci alla semioscurità, quindi inviai un messaggio a Siria.

"Ti invio la geolocalizzazione di dove siamo, la porta è aperta, entrate senza fare rumore".

Scendemmo una ripida rampa di scale che portava in un'area sotterranea, l'odore di chiuso si mischiava a qualcosa di meno facilmente definibile e che ricordava le stanze nascoste dei musei, quelle non accessibili al pubblico, quelle in cui tesori dell'arte vengono celati agli occhi del mondo in attesa di restauro.

Un lungo corridoio, illuminato da flebili luci provenienti da faretti incastonati direttamente sul pavimento come a creare un percorso luminoso, portava verso un'area più grande, una stanza a pianta quadrata, o almeno così sembrava guardando ancora a distanza.

Sul muro vidi un quadro elettrico e attivai la levetta che era rimasta in posizione di spento.
Una serie di luci a led illuminarono la parte della stanza che stava di fronte a noi mettendo letteralmente in luce un quadro che occupava la parte centrale della parete.
I led erano piazzati in modo da mettere in perfetto risalto l'opera.

"Vieni Emy, per un momento come questo c'è chi pagherebbe qualsiasi cifra" e sempre tenendola per mano ci incamminammo lentamente verso la stanza che ospitava il quadro.

Quando arrivammo a pochi metri dalla parete mi misi alle spalle di Emy appoggiandole le mani sui fianchi e le sussurrai: “quello che vedi è un quadro di Gustave Courbet che si intitola Le Sommeil. Che sensazioni ti da?”

“è…bellissimo e…conturbante” disse Emy con un filo di fiato

“Vedi Emy” le dissi “il quadro che ai tempi destò scandalo raffigura due donne, nude, che riposano su un letto, probabilmente dopo aver fatto l’amore”

Nel frattempo le mie mani salirono dai suoi fianchi ai bottoni che chiudevano il suo vestito

“il letto sfatto, la collana di perle rotta, i gioielli sparsi sul letto. Tutto fa pensare al riposo dopo che il sesso ha lasciato stravolte le due amanti…”

Lentamente le mie dita iniziarono ad aprire i bottoni che tenevano su il delicato quanto elegante abito di seta

Primo bottone…

“le immagini furono considerate così veritiere al punto da risultare sconvenienti per l'epoca…”

Secondo bottone…

“nulla è lasciato all'immaginazione. la mora appoggia le gambe sul bacino della bionda mostrando i glutei all'osservatore, un intreccio di gambe capace di rendere incredibilmente sensuale la composizione…”

Terzo bottone…

“ L'erotismo, oltre che dalle pose è accresciuto dal fatto che Courbet non nasconde neppure le zone intime del corpo femminile…”

Quarto ed ultimo bottone…

“Il tutto ispira quindi voluttà ed erotismo, Courbet ci mostra due corpi che rispondevano in pieno ai canoni di bellezza dell'epoca…”

Le mie mani allargarono il vestito sulle spalle di Emy, sentivo il suo respiro, il suo battito accelerato e lasciai che il vestito scivolasse giù, fino alle caviglie.

Adesso era nuda, vestita solo delle scarpe, dei suoi bracciali e della sua fede al dito.
Continuai a parlarle.

“Il dipinto riuscì a evitare la censura in quanto fu realizzato direttamente per la collezione privata del committente…”

Le mie mani passarono dalle spalle al seno di Emy, i suoi capezzoli duri tradivano la sua eccitazione.

“Una delle due modelle, quella coi capelli scuri, è una modella celebre: si tratta di Joanna Hiffernan, la stessa ragazza che posò per la famosissima Sinfonia in bianco n° 1 di James Whistler…”

Le mani continuavano a scendere mentre la mia bocca aveva smesso di parlare e baciava il suo collo, percependo ancora più chiaramente lo stato di eccitazione di Emy che, nuda e con gli occhi chiusi, si abbandonava alle mie labbra e alle mie carezze.

Il corpo di Emy era percorso da brividi mentre scendevo dal suo seno di nuovo ai suoi fianchi quindi al suo culo per poi passare davanti e sfiorarle la fica, scendendo dal clitoride alle sue labbra. Solo sfiorandola le mie dita si riempirono dei suoi umori, la sua eccitazione era incredibile e iniziò a gemere ad ogni passaggio delle mie dita tra le sue cosce.

Le mie labbra passarono dal collo a cercare la sua bocca mentre presi la sua mano poggiandomela sul cazzo.

Iniziammo a baciarci, la sua lingua era morbida e calda mentre col la mano continuava ad accarezzarmi l’uccello da sopra i pantaloni.

Rapidamente slacciai i pantaloni e Emy mise una mano dentro ai boxer afferrandomi il cazzo, tirandolo fuori e iniziando a masturbarmi mentre le mie dite ormai fradicie dei suoi umori facevano lo stesso con lei. Finalmente si girò, permettendomi di vedere quanto fosse bella e sexy completamente nuda, i capezzoli duri per l’eccitazione, le cosce bagnate dal suo stesso piacere.

Il nostro sguardo si incrociò per alcuni istanti, i suoi occhi adesso trasmettevano solo lussuria e voglia, il suo sorriso mentre si mordeva le labbra, sempre col mio cazzo in mano, era irresistibile.

Si staccò quindi dalla mia bocca e si abbassò inginocchiandosi di fronte a me, sempre masturbandomi con misurata lentezza e delicatezza; cominciò quindi prima a leccarmi le palle per poi risalire su con la lingua lungo l’asta. Il tempo di guardarmi ancora un attimo e prese tutto il cazzo in bocca fino in gola, a fondo, iniziando a farmi un fantastico pompino.

Emy succhiava il cazzo con lenti e misurati movimenti, andando a fondo senza aumentare troppo il ritmo, controllando il mio piacere e godendosi ogni centimetro del mio uccello.

Sentì dei passi leggeri arrivare da dietro di noi, voci ancora lontane ma riconoscibili annunciavano l’arrivo di Siria e Antonio.

Emy non accennava ad interrompere minimamente il suo magnifico pompino e io non avrei di sicuro fatto nulla per fermarla anche se, ero certo, anche lei aveva avvertito le voci dei nostri compagni che stavano arrivando.

Ormai sentivo le voci avvicinarsi, sentivo distintamente Siria ridere con Antonio, fino a che improvvisamente scomparse ogni rumore di passi e risa e sentì Siria che esclamava “ oh cazzo…”

…continua…

Graditi commenti alla mail cns1975@libero.it
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2025-07-23
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