Un delizioso pensierino tra i piedi del mio Alex – Parte 2
di
Davide1974
genere
feticismo
[Segue dalla Parte I] Allora Alex estrae dalla bocca la caramella Rossana che aveva poco prima messo in bocca non ancora sciolta e la passa deliziosamente tra l’alluce e l’indice… una sola volta però e solo tra queste due dita del piede destro, non vuole infatti che il dolce della caramella cancelli l’intensità del puzzo dei piedi, e mi fa: - “Così andrà meglio” - “oh, Amore mio! Sicuro!” e in effetti basta appena quel poco di odore dolce che l’odore selvaggio dei suoi piedi diventa meno insopportabile… Pensare poi che mi ha fatto dono anche un po’ della sua saliva, mi manda in delirio… “oh Amore mio, grazieee, ancora un altro po’ di te, della tua saliva, ti supplico”… e allora ritira il piede destro, lo poggia sulla gamba opposta … lo tira a sé, si raschia la gola e lascia scorrere sull’alluce un grosso grumo di sputo dolciastro dovuto alla caramella… il liquido biancastro e schiumato prende lentamente a scorrere lungo la pianta: “Pulisci!” io non me lo faccio ripetere che sono già alle prese…e socchiusi gli occhi ripulisco per bene tutto, , quando lui mi fa: ”vedi, come sei bravo, ti butti sempre giù, poi però ce la fai” – “Sì Alex hai ragione, se non fosse per te però” … e riprendo il lavoro bacio, succhio un dito dopo l’altro, prima un piede poi l’altro, lavoro sui suoi grossi alluci che mi riempiono ogni volta la bocca e mi deliziano con le loro rughette e anche del grazioso durone che spunta sul lato esterno, forse illudendomi che con pazienza potrò ridurglielo nel tempo, ma è lo spazio tra l’anulare e il mignolo del piede destro che adoro e succhio con maggiore avidità… è lì infatti che si raccolgono meglio i suoi depositi di sporco nero e umidiccio, intanto tremo…mugghio…sospiro. “Oh permettimi Alex sempre di pulirti i piedi, tutti i giorni ti prego, non posso vivere senza di te… senza lo sporco dei tuoi piedi… scusami per prima, non capiterà più, poi però ce l’ho fatto, visto?”.
Dopo una buona mezz’ora mi fa “Basta! Può andare. Tiralo fuori e segati per me, in ginocchio, voglio vederti”. Non me lo lascio ripetere …e già intanto sistemo la mia lingua nell’insenatura tra il mignolo e l’anulare del piede sinistro, quello che avevo preservato volutamente dalla pulizia, dove c’era una graziosa caccolina nera di sporco di giornata, e resto lì con la lingua tremante, sotto il suo sguardo attento, mentre già mi svuoto di sotto…
Scrivetemi, se volete a: tivogliosentire74@libero.it
Dopo una buona mezz’ora mi fa “Basta! Può andare. Tiralo fuori e segati per me, in ginocchio, voglio vederti”. Non me lo lascio ripetere …e già intanto sistemo la mia lingua nell’insenatura tra il mignolo e l’anulare del piede sinistro, quello che avevo preservato volutamente dalla pulizia, dove c’era una graziosa caccolina nera di sporco di giornata, e resto lì con la lingua tremante, sotto il suo sguardo attento, mentre già mi svuoto di sotto…
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